Astrid Siebenhaar, cattolica, era stata assunta nel 1997 da un asilo protestante tedesco. Il contratto sottoscritto imponeva all’insegnante la lealtà verso la Chiesa luterana e il non-impegno in attività contrarie alla sua dottrina. Avendo saputo che la Siebenhaar teneva un corso di catechismo presso il gruppo “Chiesa universale / fraternità dell’umanità”, nel gennaio 1999 la licenziò. La donna ricorse al tribunale del lavoro, che le diede inizialmente ragione, ma il giudizio di primo grado fu rovesciato prima dalla Corte federale del lavoro, poi dalla Corte costituzionale, e infine, nei giorni scorsi, dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Secondo la Corte, il licenziamento era necessario per preservare la credibilità della Chiesa protestante.
Raffaele Carcano
Ma l’asilo protestante riceveva fondi pubblici? Non so cosa pensare di questa sentenza, spero segua un dibattito interessante evitando di esultare perché si tratta di un’insegnante cattolica.
Nelle imprese private – molto meno in quelle pubbliche – vedi ad esempio Sanità – è normale che un dipendente non collabori con la concorrenza, questo indipendentemente che l’impresa usufruisca o meno di fondi pubblici.
Dall’articolo sembrerebbe che la dipendesse svolgesse lavoro di insegnamento, non di pulizia dei locali, quindi – a parte la coerenza della persona – le premesse per un licenziamento ci possono essere.
Il problema del profondere fondi pubblici ad enti ricchi e spesso in concorrenza con lo stato va ben oltre la questione del licenziamento.
mario
Beh secondo me no, ad esempio qui in Francia se vuoi fondi pubblici una cosa del genere non la puoi fare. Io non sono contrario al finanziamento delle scuole private purché rispettino determinati criteri che le scuole italiane per esempio non rispettano. E cioè accoglienza di tutti gli studenti e non obbligatorietà dell’ora di religione.
in italia l’ora di religione non è obbligatoria e tutti gli studenti sono accolti nelle scuole.
a che cosa ti riferivi?
Alle scuole private italiane, che si permettono di selezionare gli studenti e di dare un’istruzione religiosa. Cosa vera, insieme ad altri scandali delle scuole private.
mai sentito di scuole private che selezionano gli studenti: se hai i soldi, ti prendono, ti prendono 😉
se poi in una scuola religiosa, c’è l’ora di religione… beh, mi sembra una cosa abbastanza sensata, se lo dicono chiaramente.
biondino, cosa non ti è chiaro del “finanziate con soldi pubblici?”
le scuole che dici tu andrebbero benissimo, ma dovrebbero rilasciare titoli di studio non paritari, e soprattutto non attingere ai fondi statali per l’istruzione… è così che fanno?
Per quanto mi riguarda gli asili religiosi e le scuole confessionali dovrebbero chiudere.
Agli studenti va insegnata la realtà, per la religione ci sono chiese, moschee, sinagoghe, templi, ecc…
Concordo. Secondo la mia opinione, se qualcuno volesse aprire una scuola, liberissimo di farlo, ma o vi si insegna la realtà o lo Stato dichiara che qualunque certificato rilasciato dalla sedicente scuola non ha alcun valore, per rispecchiare le competenze e nozioni che vi hai acquisito.
Per me le le scuole religiose hanno diritto di assumere insegnanti della stessa religione, ma senza prendere fondi pubblici. Molti paesi civili permettono alle organizzazioni che perseguono scopi ideologici (partiti, sindacati, istituzioni religiose) di assumere personale che ne condivide gli obiettivi.
Invece a chi prende fondi pubblici io non darei il diritto di discriminare.
commento da incorniciare.
perfettamente d’accordo!
Concordo con Giulio. Sindacati, chiese, partiti sono “organizzazioni di tendenza”
Non condivido la sentenza perchè poteva essere anche di altra convinzione non reliigiosa, ma comunque bisogna rivedere e modificare i termini del contratto secondo me, è discriminatorio già di per sè che esistano tali clausole.
Comunque sono preoccupato se questo è il livello di giustizia nella sentenza CEDU.
Io trovo la cosa corretta. Usando l’espressione usata sopra da altri, si tratta un’organizzazione di tendenza.
Se l’asilo non era sovvenzionato dallo stato allora i patti mi parevano chiari.
questo alla vigilia della sentenza del CEDU sul crocifisso è inquietante…
Se vale per la religione deve valere per tutto. Quindi se scopro che un mio dipendente ha l’abbonamento allo stadio per, ad esempio, l’inter io lo licenzio perchè tifo torino. Se è iscritto alla Lega lo licenzio perchè io sono dell’UDC. Eccetera.
Oppure la religione se ne rimane al suo posto e in un contratto di lavoro valgono le stesse regole per tutti.
Vuoi fare discriminazione in un’attività perchè questa è fortemente caratterizzata sotto il profilo politco/filosofico/religioso? Bene, c’è il volontariato o la cooperativa, in cui chi vi opera è socio, quindi ideologicamente affine. Mi pare semplice. Se assumi dipendenti questi sono solamente prestatori d’opera e non puoi sindacare sulle loro idee, le loro attività extra-lavorative, la loro ‘moralità’ o altro.
Questo che si ricevano o meno finanziamenti pubblici.
avere un commesso vegetariano (o un cameriere) e vendere o servire carni potrebbe essere un problema.
immagina che affare assumere un ex-etilista di AA come barman…
Non condivido. Te lo vedi un funzionario di partito che è iscritto a un altro partito? Certi lavori sono lavori retribuiti ma hanno diretta connessione con gli scopi ideologici dell’organizzazione di tendenza, e non possono essere svolti con lealtà e impegno da chi la pensa in un altro modo.
Cosa completamente diversa sono gli esempi che hai fatto tu sull’interista o il leghista, che possono benissimo lavorare nel tuo negozio o nella tua fabbrica di pentole comunque la pensino.
Il partito prevedere che i suoi funzionari facciano l’interesse del partito, uno che è di una fazione opposta non può che essere un sabotatore; ma io sono pagato per insegnare in un asilo, sono pagato per quello punto, mica mi metto a fare messa predicando valori di un’altra confessione.
@ moreno03
gli insegnanti di una scuola religiosa insegnano le cose dalla prospettiva religiosa e danno agli alunni un esempio di fede religiosa
io i miei figli non ce li manderei, ma c’è chi ce li manda anche per questo, la scuola esiste per questo, se non è così tanto vale dirgli che devono chiudere
I cattolici hanno sempre tenuto i protestanti in pessima considerazione, disprezzandoli, sentendosene superiori, finché hanno potuto, un po’ come fa Frattini, ritenendosi preposto a provvedere delle sorti delle chiese cristiane, in qualità di esponente dell’unica chiesa universale.
Una forma di presunzione e disprezzo, verso chi considerano diverso ma anche inferiore, nel senso di subordinato alla loro giurisdizione ed al loro magistero cattolico romano.
E’ il vecchio atteggiamento imperialista, ma sempre per fare del bene, insegnare, disporre, amministrare, indottrinare, anche dove non è assolutamente richiesto né giustificato, dei romani cattolici.
Ma guarda che anche i protestanti si sentono superiori ai cattolici, negli USA e in Canada per esempio il cattolicesimo è sempre stato considerato la religione dei poveri e degli arretrati, e in questi paesi la sinistra ha spesso preso le difese dei cattolici perché considerati meno capitalisti, non vedo cosa c’entrino poi queste considerazioni con la sentenza. Io non voglio vivere in una società in cui si licenzia una persona per ripicca contro un’istituzione, fermo restando che non conosco tutta la storia di questo licenziamento.
Voglio risponderti.
500 anni fa, quando il sistema borghese
si è sostituito al feudalesimo, dato che,
allora, non si faceva un passo senza
“motivi religiosi”, i cristiani si sono divisi:
i protestanti per impiantare l’Era Moderna,
ed i cattolici per mantenere il Medioevo.
Le conseguenze si vedono, ed è allucinante,
sul Continente Americano.
Negli attuali USA andava chi voleva vivere da
protestante, senza interferenze della CCAR.
Ed il Canada non è stato molto diverso.
Prima era francese, ma la Francia ha avuto
i suoi influssi protestanti (Paris vaut bien une
messe” aveva detto il protestante Enrico IV),
poi è stata britannica.
Nella zona di lingua spagnola, non arrivava una
cellula senza il permesso della CCAR.
Ditemi se c’è una Nazione vivibile, dal Messico
all’Antartide.
I compagni dicono che sarebbe “opera dello
imperialismo”, ossia gli USA li dominerebbero.
Qualcuno li ha rimbambiti, se si lasciano dominare.
Personalmente sono ateo, e nel Vangelo non
credo. Ma i protestanti, almeno, vogliono che il
fedele se lo legga, e ci pensi con la propria testa.
Per il cattolico è tutto diverso.
Deve andare in chiesa a sentirlo, senza capirlo.
Chiedete a chi ne esce se sa chi erano i pubblicani,
o i “gentili”. Vi risponderanno “Non lo so: è roba di
chiesa; chiedete al prete.”. La maggioranza, temo
proprio, non sa nemmanco che i “giudei” sono gli
Ebrei, e quanti anni fa sarebbe nato Gesù Cristo.
Da una parte, l’agire dei protestanti è una frana
(vedasi i “creazionisti”), dall’altra è positivo, in
quanto rifiuta una assurda strumentalizzazione del
Vangelo, fatta dal Vaticano per tenerci a livelli
di un Paese arabo.
@ Giovanni Bosticco
Sono d’accordo con la tua analisi tranne che sul Canada. Una parte sola era francese (il Québec che apparteneva alla nuova Francia), che poi è passata sotto dominio britannico in seguito ad una sconfitta militare della Francia in seguito la quale ha scelto di tenersi le antille e abbandonare il Québec, ma non per questioni di protestantesimo o cattolicesimo e la lingua francese e il cattolicesimo si sono mantenute tra l’altro il Canada (anglofono+francofono) ha una maggioranza relativa di cattolici a causa dell’immigrazione irlandese che è stata fondamentale nella costruzione del paese sia nella parte francofona che anglofona.
“I cattolici hanno sempre tenuto i protestanti in pessima considerazione, disprezzandoli”
Sentimento ricambiato. Sostituisci a cattolici e protestanti, ebrei musulmani indu ecc, fanne tutte le possibili combinazioni e otterrai una frase sempre vera. Anche i musulmani considerano la loro religione un progresso rispetto a quella cristiana, che a sua volta si considera piu’ progredita di quella ebraica. Ma è normale, tra “tifosi”. Ogni religione corrisponde a una mentalità, a diversi modi di vita, che entrano in conflitto quando costretti alla convivenza. Per questo i tedeschi a un certo punto hanno buttato fuori i cattolici, non era la loro mentalità, non volevano dipendere da un’autorità che limitasse la loro autonomia, non volevano il Medioevo, come dice giustamente Bosticco.
sul licenzamento non me ne frega niente.
Mi spaventa molto di piú il concetto asilo religioso.
Dico non gli bastano le scuole, ma un minimo tranquilli sti bambini
li vogliono lasciare ?
Capisco che indotrinare con quelle stupidaggini dei
bambini che di scienza non sanno nulla é piu facile
ma é scorretto.
Silvio, ma in germania i kindergarten sono quasi tutti religiosi.
Il problema delle professioni nelle confessioni religiose, è che, diversamente da qualunque altro mansione, hanno un codice di comportamento che esula dall’orario e dal luogo dello svolgimento della mansione, pretenendo di perseguitarti fino nel tempo libero, e nella vita privata. La signora rispettava “l’etica luterana” e il codice di insegnamento nella scuola, nella sua vita privata però insegnava cattolicesimo ai cattolici, cosa che non inficia nè va in concorrenza con la sua professione.
La vita privata di un dipendente è quindi esposta alla mercè dei datori di lavoro, fin negli aspetti più intimi se si vengono a sapere.
Il mio datore di lavoro, privato non può permettersi di licenziarmi nè redarguirmi per come mi vesto la sera, le mie convinzioni personali, le mie simpatie politiche, lo sport praticato, il genere della persona con cui mi fidanzo. Un datore religioso, invece, può tutto. Perchè la religione si prende tutto.
dimentichiamoci che si tratta di religioni e asili.
se nel contratto che tu firmi c’è scritto che non puoi mangiare ciambelle a casa pena licenziamento, e poi ti scoprono a mangiare ciambelle a casa, beh affari tuoi.
hai visionato e hai firmato.
tu sbagli, tu paghi.
Lo stato di diritto serve proprio per evitare i soprusi da parte del contraente più forte: ingerirsi sul fatto che io lontano dall’orario di lavoro mangio ciambelle, rientra proprio nella fattispecie del sopruso; così come il clausole vessatorie che sei costretto a firmare per ottenere certi contratti, pena il non avere alcun servizio.
ok, hai ragione
allora specifico un pò il mio esempio:
se lavori in una fabbrica che fa scatole non c’è problema a mangiare ciambelle a casa;
se però lavori in una fabbrica di ciambelle e poi vai in giro mangiando e consigliando le ciambelle della principale fabbrica concorrente e questo era vietato da contratto, beh, converrai con me che il discorso è diverso
quanto scrivi è uno dei motivi per cui una scuola non dovrebbe associarsi alla religione (educazione per scatole, religione per ciambelle), o quantomeno una scuola religiosa dovrebbe essere del tutto slegata da ciò che è definito pubblico, a partire dai finanziamenti fino all’estremo di un riconoscimento sul piano pedagogico (essendo in tema di asili).
Nessuno dovrebbe vietarti di costituire un’associazione, attività etc con tutte le restrizioni di accesso e trattamento che preferisci (sempre entro la legalità ovviamente), ma allo stesso modo dovrebbe essere assodato che quanto più ti escludi dal pubblico tanto meno dovresti attingere dalle pubbliche risorse e riconoscimenti. Facile nel caso di adulti che scelgono a cosa aderire… ma rimanendo in tema di asili è piuttosto delicata come questione.
@ stefanoM
non è che il contratto di lavoro possa prevedere proprio TUTTO quello che gira al datore di lavoro, ci sono dei limiti, nel caso specifico per me o si prendevano l’insegnante protestante come la scuola, oppure decidevano di prenderla cattolica ma senza dirle non puoi fare questo e non puoi fare quello
@bradipo
sono totalmente d’ accordo
non potedo cambiare la legge in fatto di religione e non potendo cambiare il credo della tizia (giustamente è libero pensiero) la corte ha preso la decisione giusta.
Mi spiace il motivo piuttosto, “il licenziamento era necessario per preservare la credibilità della Chiesa protestante”.
Nessuna credibilità in gioco, era semplicemente logica e coerenza.
L’asilo protestante tedesco ha fatto molto bene: cerchiamo di seminare l’odio interconfessionale!!!
Magari in futuro si elimineranno tra di loro!!!
😉
Ma, accidenti, se ci becchiamo perché certi
credono ai dischi volanti e altri no, o perché
certi attribuiscono ai “medium” le capacità
di “incarnare” i trapassati, ed altri rifiutano
la cosa, viene lo Stato a prendere posizione
per una fazione contro l’altra?
Ora, quanto ad idee non dimostrate, tipo
quelle religiose, che diritto ha lo Stato ad
intromettersi, differenziando i cittadini?
E, sia chiaro, condannerei assolutamente
una presa di posizione della Cosa Pubblica
a favore dell’ateismo. Ciò che è pubblico,
sia chiaro, deve essere di tutti, religiosi
delle credenze più varie, e seguaci dello
ateismo.
Mah, io non sono un giurista, pero’ mi sembra una sentenza iniqua.
Una cosa è il lavoro di maestra giardiniera, un’altra l’attività di catechista.
In effetti in Italia le organizzazioni di tendenza possono discriminare, ma solo per lavori le cui mansioni hanno diretta connessione con gli scopi ideologici dell’organizzazione. Per cui una scuola cattolica può discriminare sugli insegnanti ma non sui bidelli, perchè non è che esiste il modo cattolico di fare il bidello e il modo ateo.
Per quanto mi riguarda non è giusto nemmeno licenziare l’insegnate ateo in una scuola religiosa, l’importante è che non entri in conflitto d’interessi con l’istituto ovvero che non faccia propaganda contraria alla linea dell’istituto nelle sue funzioni di educatore, poi se è ateo, valdese o indù, sono affari suoi.
Si condannano i comportamenti non gli stati d’essere, altrimenti tra un po’ incarceriamo tutti i pedofili (cioè che è semplicemente affetto da tale parafilia) a prescindere dal fatto che abbiano effettivamente commesso abusi sui minore.
@ moreno03
ma tu ci andresti a insegnare in una scuola religiosa?
io manco morto, e del diritto di insegnare in una scuola religiosa faccio volentieri a meno
@ moreno03
L’insegnante cattolico di scuola cattolica insegna le cose dalla prospettiva cattolica e dà agli alunni un esempio di fede cattolica. Queste cose un insegnante ateo o indù non le può fare. Come modello di scuola non mi piace particolarmente, però non credo vada vietato.
Nel caso specifico anch’io ho dei dubbi sulla sentenza: a quanto ho capito la scuola luterana sapeva che l’insegnante era cattolica, e allora potevano benissimo non assumerla. Il fatto di dire sì ti assumiamo però non puoi fare questo e non puoi fare quello non mi sembra tanto giusto.
La sentenza dice:
“ces dispositions prévoyaient en particulier que les employés étaient tenus d’être loyaux envers l’Eglise protestante et qu’ils n’étaient pas autorisés à être membres ou employés d’organisations dont les idées ou activités ne se conciliaient pas avec le mandat de l’Eglise.”
Le disposizioni del contratto prevedevano che gli impiegati fossero tenuti alla lealtà verso la chiesa protestante e non fossero autorizzati a essere membri o impiegati di organizzazioni le cui idee o attività non si conciliavano con il mandato della Chiesa protestante.
Il problema non era il fatto che la Siebenhaar fosse membro della chiesa cattolica, ma il corso all’interno di questa comunità. In cosa questa Chiesa universale/Fratellanza dell’umanità è inconciliabile con la chiesa protestante?
Ho dato un’occhiata, il fondatore di questa chiesa è un certo Peter W. Leach-Lewis, da quanto leggo è stato accusato di antisemitismo, e seguendo un suo articolo apparso sul giornale della loro comunità (“Facts are facts”) sono finita su alcuni titoli, di quelli che ti cambiano la vita, sic:
“Il microonde: il maggiore pericolo della vita” oppure “Curati con la luce colorata”.
Se è come sembra, cioè una setta di fuori di mente, hanno fatto bene a licenziarla.