Arriva all’Assemblea nazionale il progetto di revisione delle leggi che riguardano la bioetica, ed in particolare: la donazione degli organi in vita, la donazione di ovociti e di sperma, il trasferimento in utero d’embrioni post mortem, la procreazione assistita, la ricerca sugli embrioni e cellule staminali, l’anonimato dei donatori di sperma ed ovociti. Restano tuttavia fuori discussione la gestazione per conto terzi o utero in affitto, e la possibilità di accedere al diritto di procreazione assistita da parte delle coppie omosessuali.
La donazione in vita dei propri organi, che attualmente in Francia è permessa solo tra congiunti o componenti stretti della propria famiglia, verrebbe quindi allargata a chiunque abbia una “relazione stretta e stabile con il ricevente”. Si vorrebbe inoltre autorizzare “la donazione incrociata” tra coppie, ovvero, la possibilità di cessione d’un organo, per esempio di un rene, da parte del marito di una coppia A, alla moglie di una coppia B, il cui marito non sia in condizioni di donare l’organo.
Le nuove disposizioni di legge, se approvate, permetterebbero anche alle donne che non hanno figli di donare i propri gameti, contrariamente a quanto avviene oggi. Stessa cosa naturalmente per gli uomini, che, secondo la normativa vigente, non possono essere donatori di sperma se non hanno già procreato almeno una volta.
Notevole la proposta di cambiamento anche per quanto riguarda il trasferimento in utero d’embrioni post-mortem. Nei casi abbastanza rari di decesso del marito in una coppia che abbia iniziato una procedura di fecondazione di vitro, tale procedura viene attualmente interrotta. Con le nuove disposizioni invece si procederebbe ugualmente all’impianto, poiché si considera che, a quel punto, “il progetto genitoriale è già in atto”.
Poco o nulla cambierebbe per la procreazione assistita, dato che comunque ne restano escluse sia le donne nubili che le coppie omosessuali. Verrebbe invece soppressa la necessità di due anni di convivenza per le donne non sposate, al fine d’accedere al servizio.
Altro fatto interessante è che potrebbe essere autorizzato anche il progetto di congelazione ultra-rapido degli ovociti, oltre a quello lento, che è l’unico ad essere praticato in Francia oggi.
Per quanto riguarda poi la ricerca sulle cellule staminali, permane il divieto in atto, ma la vecchia autorizzazione in deroga scaduta dal 6 febbraio di quest’anno, sarebbe invece concessa a tempo illimitato, per ricerche “suscettibili di permettere notevoli progressi in campo medico” e non soltanto più limitate a “rilevanti progressi terapeutici ”. Il che, scrive Libération, allargherebbe il campo anche alle “ricerche per la diagnostica e la prevenzione”.
La revisione delle disposizioni di legge sulla bioetica riguarda anche la questione controversa dello stretto anonimato dei donatori di ovociti e sperma attualmente in vigore in Francia. Si vorrebbe in sostanza permettere al bambino procreato mediante donazione, di risalire, una volta raggiunta la maggiore età, ai nomi dei donatori da cui ha avuto origine, previo naturalmente accordo dei donatori stessi. Pochi comunque sono i componenti della commissione speciale dell’Assemblea nazionale che approvano quest’abolizione d’anonimato e poche quindi sono le possibilità che questa disposizione passi.
Franco Virzo
AGGIORNAMENTO DEL 15 FEBBRAIO. Le modifiche sono state approvate ieri. Un articolo su Libération.
Sarebbe anche logico dare un giusto indennizzo alle donatrici di ovociti come succede in Spagna, donare gli ovociti non è semplice come donare lo sperma. In Francia c’è una regola di base non scritta, per ottenere l’eterologa con ovociti occorre portarsi dietro una donatrice, che non darà l’ovulo alla coppia ma rimpiazzerà quello concesso alla coppia. Esseondo le donatrici rare. Spero di essere stato chiaro scusate è un discorso molto semplice ma difficile da rendere in italiano.
No, non sei stato chiaro. Se il discorso è semplice, addirittura molto semplice, non dovrebbe essere difficile renderlo in italiano. Rileggete ciò che avete scritto prima di inviare.
Mi dispiace ma non posso fare meglio, se qualcuno ha capito lo spieghi a Sergio. Cosa c’è pure la polizia grammaticale adesso?
A me il discorso pare chiaro. Dato che le donatrici di ovociti sono rare per la difficoltà della donazione, un indennizzo aiuterebbe ad aumentarne il numero.
Sì e nella pratica una coppia che dediera un dono di ovociti, per essere in cima alla lista, si porta un’ amica che dona l’ovulo alla banca degli ovociti. Poi questo ovulo non verrà dato alla coppia ma sostituirà nello stock quello dato alla coppia. Si tratta di una pratica tacita non scritta.
Più che dare indennizzi per donatrici di ovociti io darei più soldi alla ricerca per la cura della sterilità: se non sbaglio mesi fa si è scoperto un metodo sperimentale per ottenere gameti da cellule staminali adulte, è questa la strada da battere!
sembra chiarissimo..
Anche a me.
Mi dispiace, ma io sono contrario a tutte le manipolazioni di cui si parla nell’articolo, anche alla procreazione assistita a spese degli altri (la sterilità non è una malattia – inoltre in un mondo spaventosamente sovrappopolato si potrebbe per es. adottare).
La medicina è ormai una grande industria sovvenzionata. Case farmaceutiche e medici possono contare su un fondo inesauribile: nessuno più deve – e potrebbe – pagare di tasca sua le moderne terapie, paga Pantalone, cioè la collettività. Intascano però i privati. Il presidente della Novartis, Vasella, cattolico, amico dell’abate di Einsiedeln e con entrature in Vaticano*, si mette in tasca qualcosa come 40 milioni di franchi all’anno. Difende il suo salario come salario di mercato (tanto guadagnano i manager del suo livello). La Novartis espande ora in Cina, un mercato di grandissime potenzialità ovviamente.
* Il Vaticano gli ha però tolto all’ultimo momento la parola perché la Novartis produce preservativi (Vasella doveva partecipare a una trasmissione sull’etica).
Io invece sono favorevole, l’adozione è una scelta personale, questo discorso odora di moralismo bigotto. Non puoi avere figli? Adotta o ti attacchi. Non vedo perché privarsi delle scoperte della scienza per risolvere i problemi relativi alla sterilità.
Moralismo bigotto o altro, e molto peggio: me l’aspettavo per cui non me la prendo. Qui non si possono fare grandi discussioni.
Curati la sterilità coi tuoi soldi, non con i miei.
Forse sono moralista anche perché rimprovero al presidente della Novartis di arricchirsi coi soldi della collettività?
Ma quale polizia grammaticale! Se hai avuto tu stesso il dubbio di non essere stato chiaro! E io ho osservato che effettivamente non era chiaro. Ma non credo sia il caso d’insistere. E non essere sempre così velenoso, ho letto molti tuoi messaggi. Qui siamo tra amici, no?
Gli amici sono un’altra cosa. Io velenoso? Ti riporto una tua affermazione:
“Curati la sterilità coi tuoi soldi, non con i miei”
Wow questa non è velenosa! Non si possono far grandi discussioni con chi crede che solo dietro la pma ci siano soldi e non con l’adozione (truffe, intrallazzi, tangenti con le autorità estere), ti segnalo che pure le persone incaricate di stabilire se una coppia è adatta all’adozione sono pagate con i tuoi soldi. Vorrà dire che faremo delle tasse personalizzate. Tu pagherai per le procedure di adozione e io per le coppie sterili o con difficoltà a procreare.
@Sergio
Allora se ti rompi una gamba curatela con i tuoi soldi!
Ma che discorso è??
Sì appunto fede, io non vado in moto, dunque tutte le persone che hanno incidenti in moto se li paghino da soli.
Mi trovo in una posizione intermedia: trovo giusto permettere a chi non può di accedere a terapie contro la sterilità o sistemi alternativi di procreazione, ma è pur vero che non si spinge mai sull’adozione. Il che è una grande ingiustizia, e una grande sofferenza. Ma questo non vale solo per le coppie sterili: si deve considerare l’adozione comunque!
@fiertel
e meno male che non si spinge sull’adozione!
già quelli che VOGLIONO adottare spesso poi si rivelano incapaci in quella che non è affatto una sostituzione della genitorialità ma una cosa più complicata, e bambini che hanno già subìto un abbandono si vedono rimandare indietro come pacchi postali…
ci manca solo di incentivare coppie che sono più sul “ni/no” che sul “si” riguardo all’esser sicuri di adottare…
con questo non dico che per un bambino sia fantastico stare in un istituto eh, ma piuttosto che appunto fargli fare il giro di 3 – 4 famiglie che vogliono adottare e poi si rendono conto che ups è complicato avere a che fare con un bambino che non è un tenero frugoletto di tre giorni, meglio che l’adozione resti a chi è VERAMENTE sicuro.
senza contare che non è necessario esser sterili per adottare, anzi molte coppie che adottano hanno già figli loro.
@sergio
quoto 100%
Ma guarda un po’ sto’ alfonso che faceva il cacciatore di gesuiti, oggi è contrario alla pma e ricerca scientifica. La classica sinistra antiscientifica che qui in Francia quando si parla di utero in affitto ti esce pure fuori con lo sfruttamento delle donne proletarie (ma nessuno ha mai proposto di indenizzarle in tal modo da farne un’attività lucrativa a parte negli USA). Non capisco perché una sorella non possa portare gli ovociti fecondati di un’altra che abbia subito un’isterectomia. Lo trovo un gesto anzi veramente forte. Si scoprono gli altarini, si capisce perché alfonso preferirebbe una teocrazia islamica al posto della chiesa cattolica, il suo è anticristianesimo a senso unico, di una società laica e progressista non frega assolutamente nulla. Purtroppo qui in Francia l’alleanza tra destra cattolica e sinistra antiscientifica su questi argomenti è parecchio forte.
@Tino
Quotissimo!!
@ Fede
Tra l’altro seguendo il loro ragionamento non si dovrebbe nemmeno rimborsare il parto e nemmeno l’aborto che non sono patologie. E pure il cambiamento di sesso. Bella la loro società, chi ha i soldi va all’estero e trova tutto, chi non ce li ha si attacca.
@ Fede B
Visto che il proprio lavoro, anche ben remunerato, non basta più per vivere siamo in presenza di una completa svalutazione del lavoro. Tutto ci è dovuto, che lavoriamo o meno: istruzione, sanità, cibo, alloggio, reddito dignitoso (con o senza lavoro), forse anche un marito o una moglie (un problema per i Cinesi!) e ovviamente la felicità…
Possibile che se ti rompi una gamba non hai i soldi per curarti? Faremo una colletta.
E se hai il cancro e la cura costa poniamo 100’000 euro e non sei Berlusconi? Be’, qui si apre una discussione (che qui non si può fare per ovvi motivi).
Bene non rimborsiamo neppure più il parto e l’aborto.
@Sergio
“Possibile che se ti rompi una gamba non hai i soldi per curarti? Faremo una colletta.
E se hai il cancro e la cura costa poniamo 100′000 euro e non sei Berlusconi?”
Vorrei solo ricordarti l’articolo 3 della costituzione:
– Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese –
Quindi lo stato deve garantire la salute in quanto senza di essa non si avrebbe il raggiungimento di un livello minimo di esistenza civile… Infatti l’articolo 32 poi dice:
– La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. –
Sì, il dettato costituzionale suona bene, si può sottoscrivere. Ma poi nella pratica?
Per es. se vogliamo specificare cosa significhi “Lo Stato deve garantire la salute ecc.” già siamo in difficoltà. La garantisce poi davvero? La costruzione di centrali nucleari fa bene o male alla salute? Forse fa male alla salute, ma bene all’economia e tanti preferiscono uno stipendio sicuro a un ambiente pulito e salubre.
Si potrebbe poi anche sottoscrivere che “lo Stato garantisce cure gratuite agli indigenti” (ma credo che tu non sia uno di questi). Ma subito si pone la domanda: tutte le cure possibili e immaginabili? Una signora qui da noi in Svizzera, colpita da una malattia per la quale esiste da poco un farmaco carissimo ma di cui non si conosce nemmeno con sicurezza l’efficacia, pretendeva il rimborso dalla cassa malati. Questo farmaco costa 500’000 franchi all’anno (cinquecentomila). Si è rivolta al Tribunale federale che le ha dato torto: ha stabilito che non ne ha diritto perché si creerebbe una disparità di trattamento con altri malati. Il tribunale ha calcolato che se si volesse venire incontro a tutte le richieste di malati in condizioni simili la spesa sanitaria della Confederazione ammonterebbe a oltre 90 miliardi di franchi (attualmente è di circa 53 miliardi): un’assurdità ovviamente.
I mezzi non sono illimitati e probabilmente non lo saranno mai: vanno impiegati al meglio. Se fossero illimitati non avremmo bisogno di discutere: ce ne sarebbe per tutti. E invece purtroppo non ce n’è per tutti.
Al di là dei miei diritti costituzionali io mi pongo spesso il problema se ho diritto a questo e a quello. E so anche rinunciare pur non nuotando nell’oro, anzi.
Comunque Sergio, qui non si tratta solo di “rimborsare”, ma di divieto. Si può anche decidere di non rimborsare o rimborsare parzialmente una pratica (io non sono d’accordo) ma vietarla del tutto è un altro paio di maniche.
“Sì, il dettato costituzionale suona bene, si può sottoscrivere. Ma poi nella pratica?”
Nella pratica? In Italia??? Ma Sergio, noi siamo il paese dell’aria fritta… Il pragmatismo non sappiamo nemmeno dove sta di casa, parlare di un caso pratico come fai tu? Ma figuriamoci, a noi italiani piace parlare per concetti, è piu’ bello, soddisfa il nostro senso estetico. Invece parlare di cose concrete è di un triste… I mezzi in Italia sono ovviamente illimitati, ce n’è sempre per tutti, mai sentito un vero dibattito di politica economica in Italia, parlano tantissimo, tutti, idee, principi, dogmi… un paese di predicatori, in tonaca e senza.
Se guardiamo la spesa sanitaria, in Italia ce n’è per tutti, il problema è che è mal spesa, o meglio è spesa bene nelle tasche e negli interessi particolari di alcuni; ma il fatto che ci sia corruzione e malgoverno non significa che dobbiamo dare l’inefficienza per scontata e quindi dire che pragmaticamente dobbiamo accettare di centellinare i diritti.
“Possibile che se ti rompi una gamba non hai i soldi per curarti? Faremo una colletta” sostituiamo allo stato di diritto lo stato fondato sulla carica (di matrice cristiana)?
Tu sei del genere: se vivi con i tuoi a 30 anni sei un fallito. Giusto? Oppure: se sei povero, vorrà pur dire che te lo meriti.
Per fortuna che tutti ti scherniscono. Tranne Alfonso, che è ancora peggio!
Fallito forse no, certo non brillante! Se sei povero non è detto che te lo meriti, ci sono condizioni che rendono obiettivamente povera una persona. Un mio zio per esempio era fallito, letteralmente, gli avevano portato via anche le sedie di casa. Si sono messi tutti a lavorare, i miei cugini in panetteria o dal giornalaio prima di andare a scuola, mio zio con lavoretti, mia zia andava a ore a stirare. Erano sicuramente poveri ma questo non li ha portati a vivere di carità alle spalle degli altri. A meno che non si stabilisca il diritto di farsi mantenere, il che pero’ corrisponde al dovere degli altri di pagare.
Ci sono condizioni in cui è giusto che la comunità contribuisca, non pero’ dove il diritto diventa privilegio di cui si approfitta.
E quindi qui l’obiezione di Sergio secondo me va letta in questo senso, e puo’ essere anche condvisibile: fino a che punto la comunità deve sostenere finanziariamente i “desideri” dei suoi componenti? L’aspirazione “spirituale” a diventare genitori a questo punto puo’ valere come l’aspirazione alla dimensione religiosa: dove mettiamo il limite a quanto vogliamo spendere? In fondo stiamo parlando di quante tasse in piu’ siamo disposti a pagare.
Arrampicarsi sui vetri è difficile se non impossibile, a meno di infrangerli con il rischio che ne deriva.
Limitare, o peggio escludere il desiserio di maternità o di paternità, assumendo che deve essere assolto solo con le proprie finanze, egregio sig. Sergio, mi sa tanto di chiusura.
Togliere una vita, (pena di morte, carcere a vita), non è forse a carico della collettività? Perchè mai non impegnarsi colettivamente e finanziariamente anche nella genetica? Che da un processo di morte o di vita alcuno tragga benfici personali non dovrebbe indurla ad essere distratto a tal punto da emettere semtenze affrettate?
Il desiderio di maternità/paternità deve essere assolto solo con le proprie finanze?
Bella domanda, davvero. Dov’è il confine tra il diritto a qualcosa e la responsabilità individuale? Il diritto a essere curato e la responsabilità di avere cura della propria salute? Perché in questo caso fumatori, obesi, sovrappeso, sedentari…. dovrebbero tutti pagare di tasca loro le costosissime cure di un malato di cancro, e molti tumori sono dovuti a un certo stile di vita.
In Olanda in questi giorni si sta discutendo di contraccezione obbligatoria per le persone che non sono in grado di occuparsi dei propri figli (per trascuratezza, abuso). La proposta è sostenuta a partire dal 2004 dal politici del PdvA (partito dei lavoratori.
Beh i fumatori se muoiuono prima sono tutti soldi risparmati nelle casse delle pensioni 😉
Non è un bel discorso, ma comunque dipende, dall’età in cui ti ammali, di quali esami e cure usufruisci, di quanti giorni sei ospitalizzato. Sinceramente non so quanto costi un malato di tumore, ma secondo me parecchio, dai parenti e conoscenti che ho avuto (e che purtroppo ho) mi sembra che uno stile di vita diciamo “irresponsabile” potrebbe essere piuttosto alto se tradotto in costi di terapia. Anche se stabilire il legame vita-malattia non è ovvio.
Si potrebbe anche parlare degli stili di guida irresponsabili, e delle conseguenze economiche sulla società. Siamo poco piu’ che scimmioni con una capacità di fare danno che la nostra parte razionale non riesce a controllare. E gli scimmioni con meno razionalità sono la maggioranza, purtroppo.
Beh Sandra, dipende dal tipo di tumore, e poi dipende se accetti cure sperimentali, cioè se accetti di diventare un topo di laboratorio (e a volte ti va pure bene), mi fa paura questa logica, e poi il passo ulteriore quale sarebbe? La vita sessuale irresponsabile? Sono argomenti difficili ovviamente…
Per quanto mi riguarda il desiderio di maternità e paternità sono perfettamente legittimi, e quando l’ostacolo è di natura medica è giusto venga curato come una malattia.
Opposto per me è invece il caso di chi potendo avere figlio senza problema, magari ha anche la pretesa di metterne al mondo indiscriminatamente pretendendo poi che sia la collettività a farsi carico del mantenimento della sua numerosa prole; discorsi che spesso senti fare dalla cosiddette “famiglie numerose” che dopo aver messo al mondo una squadra di calcia, piangono miserie e pretendono dall’istituzioni aiuto a detrimenti degli altri che sono rei di non aver messo al mondo figli oltre le proprie possibilità economiche.
“Mi dispiace, ma io sono contrario a tutte le manipolazioni di cui si parla nell’articolo, anche alla procreazione assistita a spese degli altri (la sterilità non è una malattia – inoltre in un mondo spaventosamente sovrappopolato si potrebbe per es. adottare).”
Per un uomo su 5 è un difetto genetico, quindi possiamo anche considerarla, non in tutti i casi, una malattia. (Non conosco le statistiche per le donne)
Per quanto riguarda la sovrapopolazione, il rimedio non è “non creare nuovi esseri umani”.
La popolazione è “destinata” ad aumentare, ma il problema non è il numero delle nascite, semmai la durata della vita.
Prima in Europa c’erano famiglie con 10-20 figli, adesso al massimo 2-3.
Siamo sovrappopolati perchè viviamo troppo a lungo.
Comunque come suggerisce Dawkins nel Gene Egoista, per evitare il problema basterebbe cominciare a fare figli dopo i 40 anni.
Comunque di questa notizia non riesco proprio a farmi un opinione.
Qualcuno riesce a spiegarmi gli aspetti negativi e positivi della faccenda?
In parte sono d’accordo con quello che ha detto Sergio, le tecniche di PMA dovrebbero essere a carico dell’utente, come la chirurgia plastica . Non credo che in questo momento, in un paese sempre più sovrappopolato sia interesse della collettività incrementare le nascite. Il denaro pubblico prima di tutto dovrebbe essere usato per migliorare la vita di chi esiste già prima che per far venire in essere nuove persone.
E’ dal ’92 che sento ripetermi che non ci son più soldi, i soldi non ci sono mai, i soldi ci sono sempre dove si vuole darli. Paese corrotto e clientelare.
Infatti!
Sì anche in Francia i soldi quando vogliono li trovano.
Qualche giorno fa ho letto sul Il Fatto la notizia che la polverini ha tagliato 10000 posti letto e contemporaneamente ha donato 10milioni di euro alle scuole cattoliche.