Un nuovo sondaggio è iniziato oggi sulla home page del sito UAAR. La domanda è la seguente: “Perché, secondo te, le donne sono più credenti degli uomini?”
Sette le opzioni tra cui scegliere la risposta preferita:
– Perché sono più sensibili degli uomini
– Perché le società patriarcali hanno tradizionalmente riservato agli uomini la possibilità di trasgredire
– Perché le confessioni religiose fanno più pressioni sulle donne che sugli uomini
– Perché l’ateismo prospera dove ci sono cultura, libertà di parola e benessere, e le donne ne dispongono di meno
– Perché sono più sensibili alla ‘tradizione’
– Perché, geneticamente, sono più predisposte a farlo
– Non so / altro
Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Il quesito era il seguente: “I cattolici (vertici e fedeli) non sembrano scandalizzati dagli scandali sessuali che coinvolgono Berlusconi. Per quale motivo?
Questi i risultati (1217 voti):
34% È un classico caso di doppia morale
21% La cautela risente della vicinanza politica: la grande maggioranza dei cattolici è anticomunista e di centrodestra
19% È solo riconoscenza: nessun governo ha aiutato così tanto il mondo cattolico
10% Quella dei vertici è solo tattica, quella dei fedeli è solo invidia
6% Non potrebbero fare altrimenti, visti i tanti casi di pedofilia ecclesiastica
6% Falso: i vertici si sono espressi con chiarezza, e i ‘veri’ fedeli sono scandalizzati
2% I cattolici sanno che certi errori possono sempre essere perdonati
2% Non so / altro
La redazione
Non lo so, penso che dovrebbero essere piu’ atee degli uomini visto il ruolo di inferiorità e subalternità in cui vengono relegate dalle religioni piu’ diffuse.
Ma siamo sicuri che le donne sono piu’ credenti degli uomini ?
e’ cosi’
e lo e’ per la stessa ragione per cui in condizioni di povertà, disagio, mancanza di cultura e diritti anche i maschi sono piu’ credenti: e le donne subiscono maggiormente queste discriminazioni (o vere e proprie segregazioni)
Indeciso fra la seconda e la quarta.
Ho messo la quarta ma con molti dubbi.
Purtroppo le pressioni sociali sulle donne sono ancora molto forti ed anche l’ascesso all’istruzione in molti contesti è ancora limitato o vincolato.
Quindi finiscono per cedere alle lusinghe della religione.
ma chi lo dice che le donne sono più credenti degli uomini? esiste qualche studio serio che lo dimostra a parità di condizioni ovviamente
cioè una donna musulmana povera è costretta ad essere credente e anche praticante, è l’unico modo per avere un minimo di protezione ma una donna scandinava fa quel cavolo che gli pare
Secondo me c’è un inconscio motivo sessuale. Dio è l’astrazione del maschio alfa, verso cui le donne sono attratte.
Concorcordo.. capita anche nelle aziende di vedere questa sincera fascinazione per il capo (se ha solo un minimo di appeal).
Ma tu non sei Ernesto “il cattotroll”, vero ?
quello si chiama Enrico….
Bel dilemma… opto per la terza ipotesi.
Sono propenso di votare per la sesta opinione. Osservo però che una gran parte di donne,
vengono indirizzate al ragionamento più profondo, degli uomini che hanno vicino.
Dico “- Perché, geneticamente, sono più predisposte a farlo”
Ho votato “altro” : molte religioni subordinano l’esistenza della donna a quella dell’uomo, pertanto non è facile scrollarsi di dosso millenni di subordinazione. Ci vuole tempo.
La penultima. Anche se io non avrei tirato in ballo la genetica…
Le donne vanno in chiesa nella stessa maniera in cui vanno dal chiromante.
Ma le percentuali dove sono? Magari divise per fasce d’età…
Ho votato non lo so,ma siamo sicuri che le donne siano più credenti?
– Perché le società patriarcali hanno tradizionalmente riservato agli uomini la possibilità di trasgredire
– Perché le confessioni religiose fanno più pressioni sulle donne che sugli uomini
– Perché l’ateismo prospera dove ci sono cultura, libertà di parola e benessere, e le donne ne dispongono di meno
per me valgono tutte e 3 queste ipotesi.
C’è anche da considerare il fatto che per gli uomini è più facile, ad una certa età e dopo rapporti falliti ricostruirsi dei legami, mentre le donne rimangono più facilmente sole e talvolta, – dopo una giovinezza in cui si erano allontanate dalla religione – vi tornano per aggrapparsi a qualcosa che dia loro un senso di appartenenza e una struttura, oltre che una speranza di futuro.
Sulla base di una ricerca statistica fatta dalla diocesi della mia città, pare che su 100 persone che frequentano la messa, 62 siano donne e 37 uomini (1 non indicato 😉 ).
http://www.diocesisenigallia.it/frequenza%20messe%20festiva%202009/Frequenza%20alla%20messa%20festiva%202009.pdf
Partendo dal presupposto (piu’ o meno discutibile) che chi piu’ frequenta, piu’ crede, la risposta alla domanda se effettivamente le donne sono piu’ credenti degli uomini, e’ inequivocabile.
Ah dimenticavo….La mia risposta al sondaggio e’: Perché sono più sensibili alla ‘tradizione’.
e perche’ sono piu’ sensibili alla tradizione? 🙂
la ragione e’ che sono maggiormente private di cultura, indipendenza, autodeterminazione
Sicuramente visto che le statistiche evidenziano come i maggiori frequentatori siano proprio coloro che hanno un basso livello culturale (elementare) e siano anche over 60…Ma gioca un ruolo determinante anche il fatto che credano per una sorta di consuetudine e di abitudine da portare avanti…”Perchè così mi ha insegnato mammà”. 😉
Perché se tradiscono il marito e restano incinte possono dire che è stato lo spirito santo… ma non ho trovato questa risposta… 😉
Come sondaggio non mi sembra un gran che.
bella domanda e sinceramente non l’ho mai capito.
se pensiamo a come sono state trattate nei secoli dai monoteismi religiosi, torturate, bruciate, violentate, rapite, private della dignità di esseri umani sepolte sotto un burqa boh non saprei davvero dare una risposta razionale.
Bel dilemma davvero.Alla fine ho optato per la seconda.
Perché la religione offre indirettamente “potere” anche alle donne. In una società senza religione la donna “insicura” teme l’abbandono dell’uomo, in una comunità fortemente religiosa, specialmente una comunità piccola con forte controllo sociale, l’uomo è in qualche modo costretto a conformarsi e a essere fedele alla donna e a provvedere economicamente alla famiglia. Queste donne sono le vere colonne della religione. Sono le donne a fare propaganda religiosa ai loro figli, per prime, non certo i mariti, se non con rare eccezioni. Per quanto ho visto e vissuto io, per lo meno, gli uomini sono abbastanza indifferenti, e considerano battesimi comunioni preghierine serali appannaggio delle mogli. Lo fanno per comodo, vittime della religione saranno le “altre”, magari quelle che insediano i loro mariti, quelle che possono permettersi di fare a meno della protezione della religione.
La tua analisi mi sembra sbagliata.
Nella Bible Belt degli USA, dove la società è molto religiosa, i tassi di teenage pregnancy e madri single è molto più alta della media nazionale, il che sembrerebbe disprovare un rapporto fra religiosità e persistenza coniugale dei maschi.
Certo che la mia opinione puo’ essere “sbagliata”! Era una riflessione sull’aspetto psicologico piuttosto che sociale e culturale, basato anche sulla mia esperienza diretta, di conoscenti laureate e vissute in ambiente “cattolico” piu’ o meno blando, che hanno poi cercato un “marito con garanzia religiosa”, in risposta (forse) a un’esigenza di solidità familiare.
In fondo la religione (almeno la cattolica) spinge molto sull’umiltà, soprattutto femminile, il che generalmente porta a una bassa autostima e di qui alla ricerca di un “protettore”. Se l’autostima poi è bassa di suo, per vari motivi, e si sente di non poter contare solo sulle proprie forze, ecco che allora una comunità religiosa stretta e meglio ancora piccola fornisce la “garanzia” di aver maggior controllo sulla propria vita. Ovviamente la “garanzia” non c’è, proprio perché è un tipo di mentalità che spinge parecchi alla “fuga” (come nella Bible belt). Il punto non è se funziona, ma quanto una donna creda che possa funzionare!
In sostanza tu sostieni che le donne siano più propense all’ansia e alla depressione e che la religione diventa un'”auto-medicazione”. E’ un’ipotesi interessante, non sono in disaccordo (ma nemmeno d’accordo).
Sondaggio da più risposte, non esiste un unico fattore e dipende da caso a caso quale sia quello rilevante.
D’accordo con Diocleziano (15 02 2011 alle 16:45), vorrei capire però perché l’oroscopo (e tutte quelle previsioni irrazionali dove è dimostrato che vanno a caso) ha un maggior ascendente sulle donne che sugli uomini.
Personalmente le donne di mia conoscenza, mia mamma compresa, sono quasi tutte atee o comunque irreligiose.
So bene che la casistica individuale non fa norma, così come è vero il fatto che di credenti ne conosco e frequento pochi, però penso sia giusto riportare un’esperienza differente.
Alla luce di ciò voto: ‘Perchè la religione fa maggiori pressioni sulle donne’, risposta che però farebbe il paio con quella sulla sensibilità alla tradizione, ma preferisco la risposta sulle pressioni in quanto tenta di spiegare i motivi per cui le donne sarebbero (teoricamente) più sensibili alla tradizione stessa.
“Perché l’ateismo prospera dove ci sono cultura, libertà di parola e benessere, e le donne ne dispongono di meno”: questo vale soprattutto per le donne al di sopra di una certa età (una volta le donne avevano meno accesso all’istruzione rispetto ad ora), magari vedove, che si sentono “sole” e che non sono riuscite a pre-costruirsi nella vita una compagnia di persone con cui stare negli ultimi decenni di vita.
E tra l’altro spesso queste donne, anziane e “sole”, trovano un conforto interessato in preti, frati o suore che alla fine le inducono a fare testamento in favore della chiesa: soprattutto per questo ora la chiesa si trova proprietaria di più del 20% degli immobili in Italia! 👿
Nella mia esperienza ho incontrato 3 tipi di donne che sono “preda” della religione:
1- Quelle che sono state cresciute nella religione e a cui non passa neppure per l’anticamera del cervello l’idea di poter avere un’altra opinione e che sono generalmente autenticamente credenti (poche).
2- Quelle che, purtroppo per loro, non riescono a “sfondare” in nessun ambito: sono generalmente poco attraenti e poco brillanti intellettualmente, di conseguenza si sentono emarginate e trovano conforto, guardacaso, tra le tonache di preti e suore sempre pronti a “consolare gli afflitti”
3- Quelle che hanno subito una disgrazia (morte di persone care, essenzialmente)
Ma perché c’è una differenza fra generi?
Anche gli uomini possono essere indottrinati da bambini, privi di qualità, soggetti a tragedie…
Perché gli uomini vengono, o venivano, educati all’idea di farsi valere, di avere carattere, di farsi una posizione. Nelle generazioni passate, nelle famiglie che appena potevano permetterselo, erano i maschi a poter studiare, anche se meno portati per lo studio delle sorelle. I maschi per esempio prendevano tutti la patente, le donne no. E non perché non ne erano capaci, ma per la mentalità delle donne “a traino”, cresciute a essere non volitive (che non sta bene che una donna abbia troppo carattere) ma piuttosto remissive. Quando poi ti ritrovi adulta ma insicura come una ragazzina, cerchi appoggio da un “protettore”, e quale protettore piu’ prestigioso della Chiesa?
Concordo in pieno con Sandra. La pressione educativa alla remissione è destinata alle donne non agli uomini. Le donne “possono” (devono?) piangere, farsi guidare, abbozzare… Gli uomini “possono” (devono?) essere tosti, ribelli, volitivi, indipendenti, in grado di farsi carico di altri soggetti, altrimenti sono delle “femminucce”. Guarda caso.
Un sacco di donne sono anche, senza nemmeno rendersene conto, e spesso senza nemmeno volerlo maschiliste. Millenni di indottrinamento su tutta una società non si spazzano via con una manifestazione. Ci vuole un gran lavoro culturale e individuale su sè stesse. Ed è una procedura lunga e faticosa.
Aggiungo, per controllare veramente una società si controllano le donne. Infatti è sempre stato fatto così. I gonnelloni d’oltremare (barbuti) infatti controllano tantissimo proprio le donne. Scommettiamo che se facciamo lo stesso sondaggio in un Paese arabo abbiamo lo stesso risultato? Perchè alle donne la parola “La” (NO) non viene proprio insegnata.
Ho votato “Perchè sono più sensibili”, anche se, più che sensibili, dico che in generale hanno un carattere più debole e condizionabile degli uomini, e hanno più difficoltà a farsi valere. Che poi sia a causa della genetica o delle società patriarcali, il succo è quello.
– Perché l’ateismo prospera dove ci sono cultura, libertà di parola e benessere, e le donne ne dispongono di meno
cioè vengono tenute più controllate e più soggiogate, e l’ignoranza favorisce la religiosità…
Molti anni fa ho conosciuto una signora anziana che raccontava di aver speso tutta la sua giovinezza e gran parte della vita da adulta a fare praticamente da domestica ai suoi 3 fratelli emigrati a lavorare in Svizzera: i tre pretendevano da lei la casa in ordine, il cibo pronto, i vestiti lavati e stirati, ecc. La sera i tre uscivano a cercare fidanzate, e lei stava a casa a fare i lavori. E’ finita che i tre fratelli uno alla volta si sono sposati e poi non si sono più fatti vedere da lei nemmeno per un “grazie”, e lei non ha mai avuto una vita sua, è rimasta sola, e da anziana, depressa e quasi obesa, frequentava la chiesa del paese e andava spesso a Lourdes… 🙁
Dal contesto della storia che la signora raccontava, direi che sia lei sia i tre fratelli potrebbero aver avuto la licenza elementare o molto meno 🙁