L’uomo tende ad abbandonare Dio, a rendersi autonomo dal principio dell’amore per puntare invece sul potere individuale; ma così facendo scegli la strada della menzogna invece che quella della verità. È quanto ha affermato questa mattina Benedetto XVI durante l’omelia pronunciata in occasione della messa celebrata nella basilica vaticana per ricordare l’anniversario dei 40 anni passati dalla fine del Concilio Vaticano II. “L’uomo vive nel sospetto che l’amore di Dio crei una dipendenza – ha detto Ratzinger – e che gli sia necessario sbarazzarsi di questa dipendenza per essere pienamente se stesso. […] “Proprio nella festa dell’Immacolata Concezione – ha spiegato Ratzinger – emerge in noi il sospetto che una persona che non pecchi affatto sia in fondo noiosa; che manchi qualcosa nella sua vita: la dimensione drammatica dell’essere autonomi; che faccia parte del vero essere uomini la libertà del dire di no, lo scendere giù nelle tenebre del peccato e del voler fare da sè. […]
Lancio AdnKronos
In qualche modo, il papa sembra rendersi conto delle profondissime differenze tra credenti e non credenti: i primi seguono i dogmi, i secondi cercano l’autorealizzazione. Ma le parole del papa tradiscono anche il suo sospetto: che la seconda posizione sia più credibile. Combattendo sul piano delle idee la Chiesa cattolica sa di partire svantaggiata: e per questo ricorre sempre più frequentemente alla stampella del potere politico. Non si impose così, del resto, il cristianesimo nell’Impero romano?