Nell’America degli evangelici e dei «neocon» è scoppiata all’improvviso la guerra dell’albero e della cartolina di Natale, una guerra che rischia di fare due vittime eccellenti: George W. Bush e la moglie Laura. Il motivo: il presidente e la first lady hanno spedito un milione e 400mila cartoline di auguri, un record, che non hanno molto di natalizio e di cristiano. La copertina raffigura i pet presidenziali, i due cani e il gatto, che giocano nella neve nel giardino della Casa Bianca, sotto una quercia anziché un pino. E all’interno, George e Laura esprimono i «migliori auguri per una stagione di festa, felicità e speranza». Le parole Natale e Gesù non compaiono mai, l’unica annotazione religiosa è un blando salmo del vecchio testamento: «Dio è la mia forza e il mio scudo, in lui confida il mio cuore». Alla destra cristiana, la cartolina è parsa una resa se non una provocazione. «Una resa alla political correctness» ha dichiarato al Washington Post William Donahue, il capo della Lega cattolica dei diritti civili e religiosi, un gruppo conservatore. «Si comportano come quei negozianti che non osano mettere “Felice Natale” nella pubblicità per non offendere i musulmani, gli agnostici e così via». «Un’offesa a noi credenti: il presidente non si professa un cristiano rinato?» ha protestato Joseph Farah, che gestisce un sito evangelico sul web. «Se non conoscessi bene entrambi i Bush – ha affermato Tim Wildmon, il direttore dell’Associazione della famiglia americana – sospetterei una congiura per purgare Cristo dal Natale, ma non è il loro caso, lo è di altri». […]
L’articolo di Ennio Caretto è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera