Washington Post, quale destinazione per i religiosi accusati di molestie?

Le conseguenze della prescrizione per i reati di natura sessuale, che esiste anche negli Stati Uniti, non si esauriscono solo nel mancato giudizio. In mancanza di una condanna, gli accusati non sono inseriti nei database dei sex offenders, che nel paese si utilizzano per monitorare gli spostamenti dei molestatori.
David Clohessy, direttore nazionale di Survivors of those Abused by Priests, denuncia la mancanza di controllo sul gran numero di religiosi accusati di molestie sui quali è intervenuta la prescrizione: “essenzialmente, abbiamo molestatori di bambini, dichiarati o verosibilmente accusati, che camminano liberi tra famiglie ignare, e i vescovi fanno poco o niente”.
Il Washington Post riporta come questa situazione sia inaccettabile per le vittime e i loro avvocati: a Los Angeles hanno stilato, con l’aiuto di investigatori privati, una lista di più di 200 religiosi accusati di abusi in cause civili nella zona.
La speranza è che tale lista riuscirà a persuadere un giudice a richiedere il rilascio di tutti i fascicoli dell’arcidiocesi su ogni religioso denunciato per abusi. Questi fascicoli sono oggetto di disputa dall’accordo extragiudiziale da 660 milioni di dollari (crf. Ultimissima del 15 luglio 2007) di qualche anno fa. Le vittime vogliono il rilascio di questi documenti per ragioni di pubblica sicurezza, a cui la chiesa si oppone.
La critica è che le diocesi non abbiano fatto abbastanza per informare le persone riguardo a religiosi non condannati. Alcune di esse hanno rilasciato esse stesse delle liste, ma non vi hanno incluso, lamenta Clohessy, i domicili attuali.
Michael Hennigan, legale per l’arcidiocesi di Los Angeles, spiega come la loro politica sia di rimuovere dall’incarico ogni prete che sia stato oggetto di accuse credibili di molestie, limitandosi a impedirgli di prendere parte ad attività pubbliche della chiesa, o riducendolo allo stato laicale.
In questo secondo caso, sostiene, la chiesa non ha più alcuna responsabilità, non più di quanta ne avrebbe una scuola nei confronti di un insegnante licenziato. Chi deve occuparsi di loro sono le autorità civili.
Donald Steier, che rappresenta circa 30 preti di Los Angeles osserva che non si può ignorare il fatto che molti dei suoi clienti non siano stati condannati, in alcuni casi nemmeno denunciati. “Devono essere trattati più duramente solo perché vestivano l’abito?” domanda. “O forse dovremmo avere una forza di polizia e un sistema di prigioni?” chiede retoricamente Hennigan. Negli anni ’60 però qualcuno aveva avuto una simile idea: il reverendo Gerald Fiztgerald aveva cercato di portare avanti l’idea di un “ritiro” in un’isola nei Caraibi per isolare i preti molestatori, di cui si occupava come capo della Congregazione dei Servi e dei Paracliti.
Nel frattempo, la diocesi di Philadelphia ha comunicato di aver sospeso 21 sacerdoti accusati di abusi nei confronti di minorenni: la decisione dopo che un giurì aveva scoperto che ben 37 preti accusati erano ancora ai loro posti.

Silvia Righini

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22 commenti

Diocleziano

Quale destinazione? La Cayenna è ancora disponibile?…

Paul Manoni

Oh Davide…Isole Caraibiche Fiztgerald un corno!!
Già me li vedo a sorseggiare Mojito su un’amaca e grattarsi le parte basse tutto il giorno, alla faccia delle vittime! 👿

FSMosconi

La domanda retorica di quel Donald è la più idiota e ingiuriosa (perché facendo la vittima accusa la reale vittima…) che abbia mai letto. Tolte quelle di Paolo di Tarso…

Laverdure

La risposta migliore sarebbe stata di fargli notare,nel caso non lo sapesse,che l’organizzazione che egli rappresenta legalmente HA AVUTO per molti secoli sia forze di polizia che prigioni,nonche roghi,forche,mannaie et similia,che hanno funzionato praticamente fino a Porta Pia.

Kaworu

“Devono essere trattati più duramente solo perché vestivano l’abito?”

direi proprio di si, dato che hanno abusato della loro posizione, oltre che delle vittime.

“O forse dovremmo avere una forza di polizia e un sistema di prigioni?”

che io sappia negli stati uniti c’è già una forza di polizia e un sistema di prigioni, per cui basterebbe destinarli lì.

“il reverendo Gerald Fiztgerald aveva cercato di portare avanti l’idea di un “ritiro” in un’isola nei Caraibi per isolare i preti molestatori, di cui si occupava come capo della Congregazione dei Servi e dei Paracliti.”

ah che ottima idea.

del resto nei caraibi il benessere dei locali non è molto alto, e così troverebbero anche frotte di ragazzini nuovi da abusare, che ovviamente non si faranno mai sentire da una corte o da un avvocato.

e poi immagino che l’abbronzatura e i pina colada siano una delle peggiori punizioni al mondo per un prete pedofilo.

quasi quasi ci aggiungerei anche un paio di sessioni di macarena al giorno e qualche rum e cola, giusto per rendere la punizione ancora più esemplare

Paul Manoni

Ho espresso la stessa cosa poco sopra sulle isole caraibiche.
Non avevo letto il tuo intervento.

c.j.

Attenzione!

Invito i commentatori del sito Uaar a leggere attentamente questo articolo:

I am a registered sex offender in NH. During my last year of High School, I had relations with a girl under the age of sixteen, but over the age of 13, as New Hampshire puts it. I was convicted and sent to Jail for 60 days. This was the first time I had ever been in trouble. A year and a half later I was told that I needed to register as a sex offender in NH. Now, another 15 years later, I’m told I have to register twice a year and pay money both times. When I was convicted, I was no longer allowed to join the armed forces, I lost my scholarships, and my entire future was derailed. None the less, I stood and took responsibility for my actions and was sentenced to my 60 days and probation. Now, there is legislation in the making, that is going to determine where I can live, and possibly make me wear a monitoring devise for life. All this for a mistake that was made in my last year of high school 17 years ago.

I honestly believe that the protection of our children should be of the up most concern, but to what cost. Should someone who had an under aged girlfriend in high school be lumped in with rapists, child molesters, and pedophiles. People view the Registry web site and see that my victim was under the age of sixteen, but see my current photo. There is nothing there stating that at the time, I was 18-19, unless someone takes the time to figure out that the difference between my birth date and conviction date is 20 years. Then realize on ther own that it took a year or so in court to get the conviction, thus realizing that I was 18-19 years old when this occurred.

I do believe we need the registry, but I believe that it should be used for violent acts of a predatory nature, repeat offenders, and pedophiles. I also thinks that there needs to be different levels of registering and a chance to remove ones self from the list after a period of time. It’s been 17 years for me, and I have never had another sex offense since. I have studies a few other cases of the same circumstances. If I had known back then, when I accepted the plea bargain, that I would be punished for the rest of my life, I would have plead innocent and taken my chances.

Attenzione a parlare di Registered Sex Offenders, in America non sono tutte rose e fiori, ci sono anche tantissimi casi in cui la legge viene applicata in maniera assurda, trasformando giovani fidanzati in stupratori e mettendoli nelle stesse condizioni di molestatori sessuali, violentatori e criminali seriali.

c.j.

Traduco per quelli che non capiscono l’inglese:

Un ragazzo di 18 anni (circa 17 anni fa) era fidanzato al liceo con una ragazza probabilmente di 14 anni (la differenza tra i due era di 4 anni). Erano fidanzati e stavano assieme. Da notare che spesso le ragazze di 14 anni sono più mature della loro età, i ragazzi di 18 anni sono spesso meno mature delle loro coetanee, io sinceramente stento a vedere lo scandalo. Il ragazzo appena diciottenne è stato considerato dalle autorità un vero e proprio molestatore sessuale, insomma uno stupratore a tutti gli effetti. E’ finito in galera per più di due mesi, è stato registrato “registered sex offender”, gli è stato tolta la “scholarships” (borsa di studio!), e gli è stato inoltre proibito di far parte delle forze armate, adesso a distanza di 17 anni deve registrarsi presso le autorità in quanto molestatore sessuale ben due vole l’anno e pagare una multa, e probabilmente dovrà portare un “monitoring devise” (localizzatore) per tutta la vita!! Ma è assurdo… Questa è una vera e propria caccia alle streghe d’epoca moderna. Pazzesco…

Kaworu

in america le leggi sono diverse da noi, tipo appunto l’età del consenso.

ma non è questo il caso, qui si parla di pedofili e la mia definizione di pedofilo viene da dsm, non da codice penale (e imho è a quella che ci si dovrebbe rifare, non all’idea dell’abitante medio della bible belt).

e sotto i 13 anni, con una differenza di età superiore a 3 (se non ricordo male) si tratta di pedofilia.

questo tizio qui non c’entra, in sostanza, con la faccenda (per quanto possa eventualmente dispiacere per lui dato che in italia sarebbe stato tranquillo, se ovviamente di mezzo non c’era un rapporto di potere di qualsiasi tipo, dei soldi in cambio di sesso o della violenza)

c.j.

condivido con te, effettivamente hai ragione, ma il mio punto è grosso modo sulla frettolosità di giudizio, che per me traspare dall’articolo uaar in questione. Questi discorsi mi spaventano non poco, conseguenze penali di prescrizioni per reati di natura sessuali, il danno alle volte è immenso ed irreversibile.

“essenzialmente, abbiamo molestatori di bambini, dichiarati o verosibilmente accusati, che camminano liberi tra famiglie ignare, e i vescovi fanno poco o niente”.

Molti di questi “molestatori seriali”, pedofili e stupratori… non lo sono. perché molto spesso la legge (che tutela i più deboli) condanna tanto un pedofilo reo di crimini violenti contro l’infanzia, quanto un cittadino che non ha mai molestato un bambino, ma che è in possesso di materiale pedopornografico. In molti paesi entrambi sono ritenuti “sex offenders” e vengono praticamente trattati allo stesso modo. Oltre al fatto che uno sia religioso o meno…

“…come questa situazione sia inaccettabile per le vittime e i loro avvocati: a Los Angeles hanno stilato, con l’aiuto di investigatori privati, una lista di più di 200 religiosi accusati di abusi in cause civili nella zona…”

Io il dramma lo vedo sia per i bambini, o donne, o uomini vittime di soprusi o violenze sessuali, ma lo vedo anche per quelle persone (religiose o meno) messe tutte nello stesso paniere del crimine sessuali, pur avendo compiuto gesti notevolmente differenti, e di diverso livello e grado (e serietà) di abuso sessuale.

Penso… poi ognuno la vede come gli pare…

Kaworu

mah sai cosa, il problema non è tanto quello quanto la gogna mediatica e in generale l’interesse mediatico PRIMA che vengano emesse delle sentenze.

pedofilo comunque non è solo, per amor di precisione, quello che passa dalle immagini ai fatti ma anche quello che resta sulle immagini e anzi, che volendo ci pensa solo. sempre dal punto di vista psicologico chiaramente.

la pedopornografia spesso e volentieri però implica anche uno scambio (e per aderire a quei giri ci vogliono dei passaggi che spesso includono materiale “autoprodotto”, ricordo quando si parlava di come erano condotte le indagini e che era appunto anche per questi motivi un bel problema introdursi in quei giri) e comunque alimenta un mercato di abuso.

non sto sminuendo il caso da te riportato eh, non è mia intenzione. dico solo che il bigottismo yu es ei non c’entra con quello di cui si sta parlando qui che è più propriamente pedofilia (e dato che parliamo di sacerdoti, l’età, per lo meno in italia, si alza legalmente a 16 anni per i ragazzini coinvolti perchè si tratta di figure di riferimento).

che poi il caso di quel ragazzo di 18 anni trattato come un serial killer perchè stava con una 14enne sia abbastanza allucinante (al di là di chi matura prima e dopo) è un altro discorso e hai tutta la mia empatia.

c.j.

beh il tuo discorso fila. Almeno ci troviamo su molti punti.

Eppure non riesco a non pensare al fatto che viviamo in una società talmente pregna di violenza di tutti i generi, fisica, sessuale, psicologica, mi domando solo se la stessa cosa venisse applicata anche ad altre situazioni (qui ammetto esco un po fuori traccia)

Mi domando se quei ragazzini che possiedono e giocano a quei videogiochi violentissimi, tipo gli sparatutto (certi effetti grafici sono allucinanti, mutilazioni e decapitazioni sono la norma nelle mani di ragazzini adolescenti). E poi film violenti, mafia, massacri, film di guerra…

“pedofilo comunque non è solo, per amor di precisione, quello che passa dalle immagini ai fatti ma anche quello che resta sulle immagini e anzi, che volendo ci pensa solo. sempre dal punto di vista psicologico chiaramente”.

Sostituendo pedofilo con mafioso, assassino o pazzo maniaco pluriomicida, magari

criminale comunque non è solo, per amor di precisione, quello che passa dalle immagini ai fatti ma anche quello che resta sulle immagini e anzi, che volendo ci pensa solo. sempre dal punto di vista psicologico chiaramente.

Ma forse qui sto veramente allontanandomi troppo dal tema in questione.

Kaworu

si ma il videogioco non è prodotto filmando gente che si sbudella.

un filmino pedofilo è prodotto stuprando bambini o abusando in modi più o meno fantasiosi di loro, sono due cose diverse.

riguardo alla tua estensione di definizione no, non è così 😉
tu quelle immagini puoi anche guardarle, ma se non ti senti in qualche modo diciamo attratto (sessualmente parlando), non sei certo etichettabile come pedofilo. tra l’altro per chi se ne occupa per lavoro non è così semplice smettere di pensarci, ma non ci pensano come ci pensa chi quelle immagini le ha prodotte o chi le ha chieste in cambio di altre.

e no, il termine pedofilo in questo contesto non è intercambiabile con “mafioso”, “assassino” o “pazzo maniaco pluriomicida” (forse identificabile come “psicopatico”)

c.j.

ok, allora prendo l’esempio che hai fatto (e ripeto il tuo ragionamento fila e sono d’accordo con te).

Se si dovesse produrre un filmato pedopornografico con la computer grafica, dove ad esser selvaggiamente stuprato non è un bambino vero ma un bambino creato al computer, con gli effetti speciali, dici che questo filmino pedopornografico avrebbe valore diverso da un film pedopornografico dove ad essere seviziato è una bambino in carne ed ossa? Perchè il termine pedofilo non è intercambiabile con altri termini come mafioso o psicopatico?

Mi sembra che, continuando questo ragionamento, la violenza inclusa quella oscena e raccapricciante, diviene lecita se è fatta con la computer grafica ed effetti speciali. Dunque se un ragazzino adolescente gioca ai videogames dove la gente si squarta, va bene perché non ci sono persone vere a squartarsi. SE vede un film dopo ci sono mutilazioni e decapitazioni, va benissimo se sono effetti speciali. Ma l’effetto speciale non riproduce la realtà esattamente com’è?

“tu quelle immagini puoi anche guardarle, ma se non ti senti in qualche modo diciamo attratto”. E se questi ragazzini giocassero agli sparatutto essendo attratti dalla cosa?

Kaworu

provo a spiegarmi:

mafioso, psicopatico o pedofilo non sono intercambiabili perchè il primo è un modo di vivere (che però stando per lo meno a un paio di studi che ho letto – se ti interessa c’è un bell’articolo su mente & cervello di questo mese – presuppongono grosse modificazioni della percezione delle cose), gli altri due sono disturbi psichici di diversa gravità ma con se vuoi in comune il fatto che sono fondamentalmente senza chance di cura o quasi.

però comunque non si possono sovrapporre.

non so se è chiaro…

riguardo alle immagini, indubbiamente ci sarà gente che gioca agli sparatutto per il puro e semplice desiderio di vedere budella in giro, ma vedilo anche un modo per sublimare eventuale aggressività.
i ragazzini del rione sanità non credo diventino camorristi per via della playstation, è più probabile che sia per via dell’ambiente in cui si trovano a vivere.

legalmente non so come sia la giurisprudenza nei confronti di scene pedopornografiche in cg, in giappone il confine è abbastanza labile dato che se non ricordo male esiste un filone di hentai di quel genere.

c.j.

Allora psicopatico e pedofilo sono disturbi psichici, insomma non sono propriamente colpevoli perché mentalmente malati. Allora perché punire e mandare in prigione chi è malato, non dovrebbe essere invece curato?

Tra mafia e stile di vita non saprei. Uno stile di vita lo scegli, i camorristi di Scampia e Secondigliano crescono in un contesto interamente mafioso. Non hanno scelta, hanno la famiglia camorrista, parenti ed amici camorristi, e se decidessero di rigare dritti, verrebbero uccisi come spesso accade a chi decide di lasciare la camorra).

No, non credo che i giovani e gli adolescenti giochino ai videogames per sublimare la violenza… mi sa tanto che lo fanno proprio perché lo trovano divertente ad uccidere, torturare, sgozzare, sbudellare e decapitare (seppur virtualmente) senza delle conseguenze.

Se i ragazzini del rione sanità non diventano camorristi per via della playstation (ma grazie alle loro splendide famiglie normali e cattoliche che vivono di sparatorie…), allora potremmo dire che quelli che guardano i film violenti non diventano necessariamente violenti, e quelli che guardano la pedopornografia non sono destinati a diventare sicuramente dei pedofili stupratori di bambini.

Credo che, alla fine, il vero tabù insormontabile sia rappresentato bene o male da due cose:

1. Il sesso
2. la giovane età

Se la violenza è di natura SESSUALE e/o contro un MINORENNE, sei un criminale, nonostante tu possa avere dei disturbi psichici (il che andrebbe curato e non punito; punire un disturbo psichico non equivale certamente a curarlo o a risolvere il problema)

Se la violenza è di natura FISICA (ma non sessuale) e/o contro dei MAGGIORENNI, allora va bene, nulla di male in proposito, moralmente parlando possiamo anche vendere milioni di videogiochi o filmati dove si squartano sbudellano torturano decapitano impiccano maciullano delle persone, ma attenzione, l’importante è che siano adulti e che la violenza non sia di natura sessuale.

A questo punto mi sorge un unico dubbio:

E’ più dannoso per la psiche, la mente ed il cervello di un adolescente la violenza che osserva in un videogioco sparatutto o in un filmato estremamente cruento… …oppure è più dannoso per la psiche, la mente ed il cervello di un adulto l’immagine di computer grafica ottenuta con effetti speciali di pedopornografia?

Kaworu

no no no no no no.

non confondere l’avere una malattia mentale con l’incapacità di intendere e di volere.

sia pedofilo che psicopatico sono perfettamente capaci di intendere e di volere e perfettamente lucidi quando pianificano le loro azioni.

tra l’altro come ho detto, sono due disturbi virtualmente incurabili, allo stato dell’arte.

sulla mafia ti rimando a quell’articolo perchè sarebbe lungo spiegare qui 😉

“Se i ragazzini del rione sanità non diventano camorristi per via della playstation (ma grazie alle loro splendide famiglie normali e cattoliche che vivono di sparatorie…), allora potremmo dire che quelli che guardano i film violenti non diventano necessariamente violenti, e quelli che guardano la pedopornografia non sono destinati a diventare sicuramente dei pedofili stupratori di bambini.”

stai mischiando cose differenti.

una persona che guarda un film violento o gioca a un videogioco violento non è necessariamente una persona violenta.

una persona che si fa una s e g a guardando un film pedopornografico è pedofila altrimenti non si ecciterebbe. comprendi la differenza? tu ed io lo troveremmo disgustoso e aberrante, invece.

“E’ più dannoso per la psiche, la mente ed il cervello di un adolescente la violenza che osserva in un videogioco sparatutto o in un filmato estremamente cruento… …oppure è più dannoso per la psiche, la mente ed il cervello di un adulto l’immagine di computer grafica ottenuta con effetti speciali di pedopornografia?”

ancora una volta confondi due cose che non c’entrano.

la violenza osservata in un videogioco sparatutto su un adolescente (anzi diciamo bambino che ormai dell’adolescenza la maggior parte dei giochi son fatti) può concorrere assieme a geni e ambiente (anzi, volendo fa parte dell’ambiente in senso esteso) a formare una persona violenta ma non è un rapporto causa – effetto assolutamente certo e determinato. per capirci, non è che se il bambino X di 6 anni gioca a mortal kombat, allora sicuramente a 25 anni avrà ammazzato e mangiato quindici persone. nè tanto meno, senza andare così sull’estremo, che sarà una persona genericamente etichettabile come “violenta”.

un adulto che si va a cercare volontariamente video pedopornografici per eccitarsi invece è un pedofilo. che siano poi video virtuali, poco cambia alla definizione. cosa cambia a livello legale invece come ho detto non lo so.

ma è una mia impressione o stai provando a sminuire in ogni modo i reati etichettabili sotto il termine “pedofilia”? e se si, perchè?

c.j.

è una tua impressione, io ragiono sui fatti specie quando li trovo illogici, a prescindere dalle mie scelte di vita. Un bambino nudo mi eccita quanto una volkswagen, una parmigiana di melanzane o una donna estremamente sexy, e cioè zero.

Sminuire i reati non proprio, ma nemmeno il contrario. A me ciò che fa davvero paura, più di ogni altra cosa, è l’incredibile reazione che spesso la gente può avere di fronte ad un evento. Tipo io e te siamo entrambi omosessuali (io gay tu lesbica). Una volta l’isteria collettiva ci avrebbe spediti dritti dritti al rogo. Io non vogli commettere lo stesso sbaglio e precipitarmi in condanne assolute ed insensate.

Ti faccio un esempio. In un altro articolo Uaar ho provato a ragionare in maniera civile con utente Painkliller o na roma simile… (forse farebbe meglio a chiamarsi painproducer…) Ho spiegato un miliardo settecento milioni novecento cinquanta mila seicento ventisette volte che non dovremmo assolutamente generalizzare mai su bianchi neri uomini donne ecc. Ebbene mi ha detto che io Odio le donne (il che mi fa ridere perché credo di avere più amiche femmine che maschi…) che sono solo un “povero classico gay che vede le donne come la concorrenza)… ma la cosa è ridicola, non credo meriti commenti vari… il punto è che la mia vera paura è che spesso la gente corre verso un protezionismo così assurdo verso alcune categorie percepite come perennemente a rischio, che si fanno dei danni enormi, specie quando alle discriminazioni negative seguono le discriminazioni positive (per me altrettanto stupide).

Non so… per i pedofili provo un misto di senso, pena ma anche provo a capire che forse un giorno (chissà?) dei medici scopriranno che anche loro andrebbero curati e quindi aiutati, più che semplicemente condannati. Per me riempire le prigioni di pedofili non risolve la pedofilia, ce ne saranno altri.Dico solo che questa non è una soluzione razionale al problema, piuttosto è ancora una volta isteria collettiva.

C’è un problema, che faccio? il pazzo… mi metto a gridare urlare strillare e lancio ceffoni da tutte le parti. prima o poi uno di quei ceffoni beccherà quello giusto.

la cosa buona è che io e te almeno comunichiamo senza scornarci, almeno quello 😉

Kaworu

capisco, anche io (anche in virtù della strada professionale che mi sono scelta) mi auguro che un domani si trovi un modo efficace per trattare i pedofili, modo che adesso non c’è.

sarebbe troppo lungo fare una lezione qui sulla pedofilia e non sono nemmeno nella posizione, non sono una professoressa ma mi sono solo molto informata sulla faccenda (conferenze and so on) dato che mi sta a cuore il benessere dei bambini.

la reclusione (che tra l’altro secondo me non dovrebbe essere in prigione, non per tutto il tempo comunque) non serve a curare in questo caso ma semplicemente (è brutto dirla così, lo so, si dovrebbe vedere la punizione anche in un’ottica riabilitativa) a separarli dal “resto del mondo” per evitare che fisicamente possano reiterare il reato. anche perchè se pensi che il 43% dei pedofili esclusivi è composto da ex vittime, capisci che il dargli la chance di compiere di nuovo il reato significa anche rischiare di incrementare il numero.

allo stesso modo non è corretto mettere al gabbio una persona solo perchè “è pedofila” cioè si sente attratta da bambini ma non ha mai commesso il reato, non siamo allo stesso grado di pericolosità e forse non farà mai nulla, e una persona così andrebbe seguita in un altro modo, non so se mi spiego.

Paul Manoni

@Kaworu
Accademica! Complimenti per le spiegazioni. 😉

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