Malaysia, ministero mette libro al bando: “Falsità contro islam”

Il ministro dell’Interno della Malaysia ha impedito con un decreto la pubblicazione di Islam: Evil in the Name of God, libro di Jake Neuman, segnala Borneo Post. Secondo il sottosegretario per il Controllo sulle Pubblicazioni, Abd Aziz Mohd Nor, i fatti raccontati nel libro sono “totalmente falsi”, in particolare quelli che riguardano il profeta Maometto e la sacralità dell’islam. La pubblicazione del libro sarebbe “lo sforzo malvagio di certi ambienti teso a seminare odio e sentimenti negativi contro l’islam tra i non musulmani”, è stato reso noto in un comunicato. Secondo la normativa vigente in Malesia, chi dovesse contravvenire al bando rischia fino a tre anni di galera e una multa di 20.000 ringgit (circa 4.700 euro).

Valentino Salvatore

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21 commenti

test

il modo più rapido per diffondere la letteratura. l’indice dei libri proibiti.

fab

Mettendolo al bando, conferma appunto che il libro ha ragione. Complimenti.

Southsun

Stesso modus operandi delle dittature teocratiche cattoliche quando erano al potere (assoluto).

Grazie Garibaldi per aver sfasciato loro il chiulo e averle buttate al cesso.

Florenskij

Come spesso accade, le questioni importanti sono molto più complesse di quanto sembra a prima vista. Accettereste che l’insegnante di lettere di vostra figlia tredicenne le facesse leggere brani di “Justine” del Marchese de Sade? Ovviamente no; ma in questo caso l’esempio è estremo. E se l’insegnante di scienze facesse leggere brani di un autore antidarwinista-fondamentalista e di un altro fautore dell’ID? No, perchè per voi si tratterebbe di argomenti antiscientifici o a-scientifici, dannosi per la formazione intellettuale-civile del vostro rampollo. In ogni caso si dovrebbe stabilire quale autorità abbia il diritto-dovere formale di interdire almeno temporaneamente la letteratura “nociva”. Negli USA lo si è fatto con apposita sentenza anti ID.

Non mi compiaccio affatto del divieto di criticare l’Islamismo, come qualsiasi altra religione; però rimane il fatto che la libertà di informazione deve essere regolamentata in qualche misura, anche minima o ultraminima. Come esattamente non saprei; lascio il problema ai giuristi e ai massmediologi. Comunque in epoca di ponti d’oro al multiculturalismo il problema si pone, e come. Si tratta di assicurare il confronto senza sgangherare del tutto le direttive educative delle famiglie.

NB. Alle mie figlie ho fatto frequentare le scuole superiori statali perchè potessero fare i debiti confronti; sarei per le superiori religiose private solo in presenza di un corpo inasegnante formidabilmente colto e interessato a presentare non superficialmente tutte le diverse idee, il che non è facile.

Ironizzate sull’Indice dei libri proibiti; però pensate che qualche magari minima ragione l’aveva.

PS Un paio di anni fa la prof. Angela Pellicciari di Roma ( cattolica stile Pontifex ) è finita sui giornali per aver fatto leggere brani dal “Mein Kampf”. Poi è risultato che faceva leggere anche “Il Manifesto dei Comunisti” di Marx. Molto prima Vittorio Messori fu additato alla pubblica esecrazio0ne per aver accennato alle stragi dell’esercito italiano nella repressione del banditismo 1860-65. Reo di leso Risorgimento. Oggi a quelle stragi il Corriere della Sera dedica i paginoni.

Southsun

@ Flo’.

Questo non cambia di una virgola il fatto che un libro che non celebra la religione di Stato è stato orwellianamente proibito come si faceva ai tempi di Pio IX.

Stesso modus operandi e stesse dispotiche premesse teocratiche.

Il parallelo con De Sade non regge: De Sade NON è certo adatto ai bambini, ma non è per questo un libro proibito.

Perchè se proibiscono De Sade a maggior ragione dovrebbero proibire la Bibbia, che è più violenta e molto peggio scritta.

Francesco

E inoltre nella bibbia sono contenute piu atti perversi che nei libri di De Sade. 😆

Florasol

tranquillo, ho rubato “le 120 giornate” in camera di mio fratello e l’ho letto ripetutamente tra i 9 e gli 11 anni. Non sono diventata una sadica, nè una maniaca sessuale, nè una ninfomane, nè una masochista, nè una con fantasie strane o gusti particolarmente bizzarri. Ecco, magari ho imparato da alcune spiegazioni contenute nel libro qualcosa di immediatamente utilizzabile sul “fai-da-te”, ma ti assicuro che quasto non mi ha affatto nuociuto, anzi. (si dice, “nuociuto”, o ho scritto una schifezza?)
😀

Kaworu

evidentemente flo è parecchio condizionabile invece 😆

secondo me se legge il libretto rosso di mao, domani parte per marciare nella piazza rossa.

e se sente “no woman no cry” ce lo ritroviamo su un’amaca in giamaica coi rasta 😆

Florasol

presto, qualcuno trovi un disco di “No woman, no cry”!! 😀

Gérard

In questo link non si parla di un libbro scolastico ma invece da un libbro venduto in libreria ……

Ferrer

“Accettereste che l’insegnante di lettere di vostra figlia tredicenne le facesse leggere brani di “Justine” del Marchese de Sade? Ovviamente no;”

Non avrei proprio nulla in contrario invece. Io “Justine” l’ho letto alle medie, e l’ho trovato un po’ ridicolo. A de Sade preferisco di gran lunga Restif de la Bretonne. Se avessi una figlia le consiglierei senz’altro “l’Anti-Justine”. (chissà perché poi lei parla di “figlia” sottointendendo una differenza di genere: divieto di letteratura erotica alle fanciulle, mentre con i maschietti si chiude un occhio?)

Sui testi dell’ID sono contrario a qualsiasi forma di censura (come su qualsiasi tipo di testo, compresi quelli nazisti e revisionisti): le idee sbagliate vanno conosciute e combattute con la razionalità, non con la polizia e i tribunali!
Come al solito lei confonde le acque, i testi creazionisti negli USA non sono affatto vietati e vengono stampati regolarmente, solo non possono essere presentati come manuali scientifici (quali non sono, non essendo l’ID scienza): una cosa è permettere che un libro sia pubblicato, un’altra permettere che sia adottato come testo scolastico (il che implica approvarne il contenuto)!

“la libertà di informazione deve essere regolamentata in qualche misura, anche minima o ultraminima.”

La libertà di INFORMAZIONE è limitata dal rispetto della libertà individuale (reato di diffamazione e protezione della privacy).
La libertà di PENSIERO e di ESPRESSIONE letteraria e artistica non deve essere soggetta ad alcuna limitazione o autorità.

“Ironizzate sull’Indice dei libri proibiti; però pensate che qualche magari minima ragione l’aveva.”

Sì, l’unica ragione d’essere che aveva era quella di reprimere la libertà di pensiero. Un “fascistone” rivendicherebbe la censura come arma fondamentale per difendere la “verità” (la SUA verità), i fascistelli come lei si barricano dietro frasi come quella che ha scritto… CVD

Io sono un amante fanatico della libertà
(M. Bakunin)

Giorgio Pozzo

Florenskij,

gli argomenti del creazionismo/ID sono ascientifici per tutti, non solo per gli atei.

Esistono degli atei ascientifici, tra l’altro. Ateismo non significa sempre scienza. Anzi, io vado dicendo che la scienza per definizione e’ agnostica.

Ma sono parecchio OT adesso.

claudio285

Non vedo perchè non si debano poter leggere a scuola testi creazionisti, l’importante è che non li si intenda come testi scientifici.
Leggiamo pure testi di alchimia, ma non sostituiamo l’ora di chimica con la ricerca della pietra filosofale.
Poi qui si parla di bandire i libri, cioè di proibirli e punire col carcere chi li vende o li legge (presumo).
Questo mi sembra evidentemente sbagliato.
Io ho letto parti del mein kampf, del maifesto (pure in tedesco, che due palle) ecc.
Certo, se fossi un insegnante prenderei delle precauzioni, inquadrando stiricamente que che andrei a leggere. Però non mi sembra che in questa situazione particolare la questione sia diversa, perchè si tratta di bandire un libro tout court, non di non farlo leggere nelle scuole

Third Eye

Come già detto da altri: perché dovrei non volere che mia figlia 13enne, già grandicella quindi, non legga quel libro? Ovattata a tv e moige a giornate? No, grazie.

E sì, l’ID è ascientifico per chiunque, ma diciamo pure per definizione.

Grazie per l’ammissione implicita che le scuole religiose hanno di norma personale narrow-minded (e, ma questo l’aggiungo io), sono squallidi diplomifici pagati con soldi di tutti.

Sergio

Florenskij scrive:

«Come spesso accade, le questioni importanti sono molto più complesse di quanto sembra a prima vista.»
E se invece le questioni importanti fossero, come spesso accade, molto più semplici di quanto alcuni vorrebbero farci credere? Le nuove teorie scientifiche si caratterizzano per la loro semplicità ed “eleganza” (come dicono gli scienziati).
Perbacco, Florenskij legge o ha letto «Justine». Francamente trovo che de Sade fa abbastanza schifo e per una volta tanto sono d’accordo con lui: non è una lettura adatta agli adolescenti. Però, accidenti, conosce anche de Sade. Che cultura.

Scrive anche:
«Ironizzate sull’Indice dei libri proibiti; però pensate che qualche magari minima ragione l’aveva.»

Mica male: un elogio dell’indice, complimenti. Oggi Florenskij non è in forma e mi delude un po’.

Caro Florenskij, è tutta una questione di potere, non di verità. Il potere ci dice ciò che dobbiamo credere o non credere, leggere o non leggere, pensare o non pensare. Una verità semplice. Anzi, troppo semplice. Anzi semplicistica, vero? Le cose sono moooolto più complesse.

Stefano Grassino

La pressione di benedetto XVI° andrà alle stelle alla lettura di simili notizie. Lui, l’inquisitore che non può più operare in tal senso, si sentirà frustrato all’ennesima potenza.
Approfitto per rivolgere un’affettuoso pensiero al vescovo di Grosseto, anche lui sicuramente prostrato causa l’impossibilità di erigere un rogo in Piazza del Duomo con tutti i libri di promulgazione scientifica.

Gargiulo

A proposito di libri vietati, il Papa ha recentemente autorizzato l’accesso a una parte del archivio segreto Vaticano. Mi viene da pensare due cose, anzi tre, per le quali ha fatto una simile cosa:
1. perchè i libri proibiti attragono di più la gente e in questo momento la Chiesa sta perdendo devoti in proporzione esponenziale
2. perchè avranno finalmente finito di filtrare il materiale che racconta 20 secoli di uccissioni e sangue innocente versato in nome del loro Dio (non a caso è consultabile fino il 1939) e questo non è un lavoro da due giorni
3. perchè la crisi economica mondiale sta chiudendo il rubinetto finanziario al Vaticano e l’ambizione della Chiesa cresce in continuazione. L’accesso all’archivio, pubblicazioni, copyrigh, ecc. porteranno dei bei quattrini alle casse vaticane

romeno182

questa e’ una regola semplice e chiarissima dell’ universo: “il proibizionismo fa piu danni che il danno a cui vorrebbe rimediare”. non sta a nessun gruppo di persone o potere centrale decidere sulla liberta di scelta e di pensiero di un individuo o gruppo di individui. questo idee collettiviste (o fasciste) sono il vero guaio di questo mondo. non e’ la troppa liberta che causa peoblemi. bensi la mancanza di essa, da un punto di vista sociologico. liberta assoluta per l’ individuo anche di sbagliare (e imparare). vale per le idee come per qualsiasi altra cosa..

Karina

il libro che più squalifica l’islam è il corano, chiaramente la biografia di uno psicopatico assassino, schiavista, pedofilo, stupratore, ladro, predone, mentitore… nella letteratura europea, l’unico personaggio che lontanamente s’avvicina a maometto è il Marchese De Sade.

Giorgio Pozzo

Dopo aver letto questi interessanti post mi sto convincendo di essere un po’ fondamentalista.

D’accordo che i libri che istigano alla violenza, o che sono classificabili come apologia di reato (e qui siamo tutti d’accordo), vadano proibiti.

Non ridete: io però sarei abbastanza contento se si vietassero tutti i libri che plagiano o truffano il lettore. In fondo, il plagio e la truffa sono reato, e quindi divulgare libri del genere dovrebbe essere una specie di apologia di reato. Ma voglio essere tollerante verso la libertà di espressione, che è sacra (questa sì, il libro no), e rilasso la mia posizione dicendo che, così come le sigarette devono riportare la scritta nocivo per la salute, allora anche i vari libri che raccontano frottole dovrebbero riportare qualcosa come libro con contenuti non scientifici o qualcosa del genere.

Un mio amico inglese mi aveva spedito un divertentissimo libro, questo:

http://www.amazon.co.uk/He-Made-Stars-Also-Purpose/dp/1903087139

l’ho letto, e devo dire che il divertimento iniziale si era alla fine mescolato a una sorta di fastidio a livello di stomaco. Molti dei contenuti sono totalmente ascientifici (metafora per dire frottole bestiali), ma sono scritti in un modo vellutato e sussiegoso, che io però ritengo piuttosto truffaldino, in quanto fanno passare per fatti delle cose che non solo fatti non sono, ma nemmeno considerazioni scientifiche. Una specie di apologia del creazionismo, scritta con il chiaro intento di truffare il lettore. Non volendo fare il processo alle intenzioni, comunque (non sarebbe onesto, in nessun caso, mai), vorrei farlo ai contenuti (in nome della libertà di pensiero, anche mia): un libro come questo, e tutti quelli come lui, dovrebbe obbligatoriamente contenere un avviso che i suoi contenuti nulla hanno a che vedere con la scienza, e trattano di pure opinioni basate su atti di fede che non trovano alcun riscontro scientifico.

In fondo, anche gli alimenti devono riportare una scritta con la lista degli ingredienti, la data di scadenza, eccetera, in modo da poter verificare che non si tratta di frode alimentare. Perchè allora i libri non hanno un obbligo analogo, essendo cibo per la mente e potenzialmente tossici per la mente stessa?

Il guaio è che, purtroppo, siamo perfino in ritardo per il raddrizzamento di questi torti: in duemila anni di lavoro, culminato con l’ultimo secolo di programmi scolastici e mass media adeguatamente manipolati e filtrati, la scienza (almeno, in Italia) non solo non è conosciuta, ma è vista dal popolo come qualcosa di discutibile, addirittura negativo, in quanto confuso con la tecnologia commistionata con la politica. Insomma, scienza = inquinamento; meglio la religione, in fondo, perchè allevia e lenisce le paure.

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