Ordinanze di arresto per i 13 agenti della Cia che lo avevano rapito e portato in Egitto per interrogarlo (e torturarlo) ma anche per l’imam Abu Omar, misteriosamente prelevato dagli agenti dei servizi segreti a stelle e strisce mentre stava cammiando per le strade di Milano il 17 febbraio del 2003. Nel giro di pochi giorni la vicenda del rapimento dell’ex Imam milanese della moschea di via Jennifer ha fatto il giro su se stessa. Prima il di Milano Chiara Nobili ha emesso 13 ordinanze di arresto a carico di altrettanti cittadini stranieri (riconducibili nell’ambito della Cia) con l’ accusa di sequestro di persona aggravato e adesso il gip Guido Salvini ha ordinato la custodia cautelare per terrorismo internazionale per Abu Omar. A sottolineare la complessità della vicenda proprio le precisazioni del giudice delle indagini preliminari Savini che ha dichiarato che l‘ordinanza contro Abu Omar è stata dettata «non solo da una possibile fuga, ma anche da possibili intenzioni di provocare una definitiva ‘scomparsa’ dell’indagato di carattere extralegale, in quanto l’esistenza di un formale titolo di ricerca e di apprensione fisica da parte delle autorità italiane, interessate a mettere definitivamente in luce il suo ruolo, rende più difficili operazioni illecite di qualsiasi segno come quelle già avvenute». […]
Fonte: l’Unità