Unioni civili, prosegue la battaglia per istituire l’elenco comunale che raccolga le convivenze di fatto, riconoscendone diritti e doveri giuridici. La celebrazione di alcuni matrimoni tra coppie di fatto (anche omosessuali) per il momento resta congelata. Il consigliere comunale Sabino De Razza (Prc), fautore del «gesto-provocazione», per il momento sotterra l’ascia di guerra, preferendo affidarsi ad un percorso istituzionale che consenta l’approvazione in consiglio comunale. «Se si dovessero verificare “intoppi” – dichiara – , ricorrerei alla raccolta delle firme per l’autoconvocazione della massima assise cittadina». E poi tornerebbe in auge la proposta dei matrimoni, la cui cerimonia si svolgerebbe in piazza Libertà, davanti al Comune. «Ma sono convinto – aggiunge De Razza – che lo schieramento di centrosinistra arriverà ad una decisione condivisa per discutere in aula della delibera». […] A supportare la causa dell’approvazione del Pacs (Patto civile di solidarietà), oltre ai consiglieri comunali Antonio Mattia (Sdi), Franco Cisternino (Sa), Donato Cippone (Verdi), a Viviana Loprieno (Arcigay), al consigliere provinciale Nunzio Liso (Ds), anche l’on. Alba Sasso (Ds) che ha evidenziato un caso emblematico. «La compagna convivente di uno dei soldati uccisi a Nassirya – ha raccontato – non avrà diritto alla pensione pur avendo un figlio». Il Pacs – ha aggiunto – garantisce alle coppie di fatto che non vogliono sposarsi, alcuni diritti come la reversibilità della pensione e il subentro nel contratto di locazione della casa. Si tratta di persone che hanno scelto di vivere assieme, come nel caso degli anziani che combattono la solitudine». «È bene ricordarlo – interviene ancora De Razza – , le unioni tra persone non sposate in Italia interessa ben 5 milioni di nuclei familiari. L’amministrazione di centrosinistra dovrebbe avere il coraggio di affrontare questi temi che riguardano i diritti civili».
Ninni Perchiazzi sulla Gazzetta del Mezzogiorno