È da un mese che il giudice Luigi Tosti, residente a Rimini e che lavora al Tribunale di Camerino, si rifiuta di tenere le udienze perché il ministro della Giustizia Roberto Castelli non lo ha autorizzato ad esporre la menorà ebraica a fianco del crocifisso. «Si tratta di una reazione legittima contro atti di discriminazione religiosa – si giustifica il magistrato – Io non ho alcun problema a tenere le udienze in presenza sia del crocifisso cattolico che della menorà ebraica: il problema è solo dei cattolici, che non tollerano la presenza in aula del simbolo degli ebrei». Questo – precisa Tosti – è puro “razzismo” di stampo religioso: quello stesso razzismo che impediva agli ebrei di entrare nei locali pubblici e di salire sui mezzi di trasporto frequentati dalla superiore razza ariana. Sino ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta ufficiale che giustifichi questa discriminazione religiosa perpetrata dallo Stato italiano, salvo la proposta – davvero ghettizzante – di tenere le udienze nel mio studio o in altro ambiente privo di crocifissi». Il giudice Tosti dovrà comparire il 7 giugno dinanzi al Procuratore della Repubblica dell’Aquila che lo indaga per il reato di interruzione di pubblico servizio. […]
Fonte: Il Messaggero