[…] Gli italiani saranno chiamati, infatti, a rispondere a un referendum su un problema che li tocca da vicino e che investe le loro coscienze non meno di una loro libertà, siano essi credenti, o non credenti. Ma se, da un lato, la stampa ha cercato di fornire un’informazione il più possibile esauriente e articolata, così non si può dire della televisione. Eppure, la Tv è lo strumento attraverso il quale, negli ultimi cinquant’anni, la maggioranza degli italiani ha conquistato una relativa alfabetizzazione (anche) politica, oltre che culturalmente generalistica, e che potrebbe assolvere molto proficuamente tale funzione non solo nel caso del referendum sulla fecondazione assistita, ma per ogni altro problema, politico, economico, sociale all’ordine del giorno. Non lo fa, o lo fa poco, la Rai – che come ente pubblico ne avrebbe il dovere – non lo fa a sufficienza, come potrebbe e sarebbe meritorio, la televisione commerciale, che non ne è interessata per ragioni di ascolto. […]
Piero Ostellino sul Corriere della Sera