«L’evoluzionismo afferma che tutto ciò che nella vita sembra rispondere al disegno di un’intelligenza superiore è solo un’illusione», dice William Harris, professore di biochimica all’università del Missouri e sostenitore della teoria del cosiddetto «disegno intelligente». E ancora: non spetta ai creazionisti ma ai «seguaci di Darwin che negano l’esistenza di questo disegno, dimostrare la fondatezza scientifica della loro teoria». Il pubblico, meno di duecento persone riunite nella Memorial Hall di Topeka, dove il Consiglio scolastico statale sta tenendo una serie di audizioni prima di decidere se il Kansas deve o meno cambiare il modo di insegnare l’evoluzionismo, ha un sussulto: molti mostrano di essere d’accordo, altri protestano affermando che l’accademico cerca di dare valore scientifico ad una posizione in realtà basata su argomenti di fede. Alcuni liceali se ne vanno scuotendo la testa: «Tempo e soldi buttati: i programmi scolastici non verranno certo cambiati da discussioni di questo tipo». Probabilmente hanno torto. Le quattro giornate di confronto organizzate dal «Board of education» del Kansas nella capitale dello Stato non hanno la drammaticità del processo che esattamente 80 anni fa mandò in carcere John Scopes: un giovane professore di biologia che, violando una legge appena varata che metteva al bando l’insegnamento di Darwin, aveva illustrato ai suoi allievi la teoria dell’evoluzione della razza umana. Ma a Topeka i lavori sono stati organizzati proprio come in un’aula di tribunale: avvocati dell’evoluzionismo e del creazionismo interrogano una serie di «testimoni». C’è anche un italiano: il genetista ottantenne Giuseppe Sermonti, autore di «Dimenticare Darwin». Poi la decisione finale spetterà alla corte, cioè il Board. Con alcune varianti, rispetto alla normale logica processuale: ad esempio tutti i «testimoni» ascoltati sono oppositori dell’evoluzionismo perché gli scienziati che credono in Darwin – la grandissima maggioranza – hanno rifiutato un confronto che considerano ridicolo: «È come prendere sul serio qualcuno che nega che la Terra sia rotonda», sostengono. Le organizzazioni contrarie ad un approccio religioso alla questione, come Cittadini per la Scienza, considerano scontato l’esito della conferenza: il Board, appena eletto dai cittadini, è composto a maggioranza da conservatori che si sono da tempo impegnati a derubricare l’evoluzionismo da caposaldo scientifico a dogma non dimostrato. […]
Massimo Gaggi sul Corriere della Sera