L’eterna fissazione con il “diavolo in gonnella”, con la femmina tentatrice e diabolica che logora la fibra morale dei guerrieri virtuosi, sveglia i neo Taliban del Texas, lo stato più religioso e più patriottico d’America, e li spinge a coprire la gambe alle ragazze pon pon. I guardiani del pudore e della moralità texana hanno ordinato alle giovinette che sculettano nelle università e nei licei per sollevare il morale delle squadre, di coprirsi per non corrompere la gioventù virile con tutta quell’esposizione di gambe, sederi e busti. “Potranno ancora gridare hurrah, ma non più hip hip” ha commentato sarcastico un portavoce della Associazione Nazionale Cheerleaders, giocando sulla parola “hip” che in inglese è la coscia. È stato il Parlamento del Texas, non qualche predicatore allucinato o il solito gruppo di “madri preoccupate” per la virtù dei figli (e dei mariti) a produrre addirittura una legge, con discreta (56 a 44) maggioranza raccolta da entrambi i partiti, il democratico e il repubblicano, perché nello stato della Lone Star, della stella solitaria, i neo Taliban sono trasversali e la difesa della virtù, soprattutto di quella altrui, è molto sentita. Soltanto un estremo sussulto di vergogna civile ha impedito che la legge arrivasse a stabilire, metro alla mano come negli antichi istituti scolastici di suore, anche la lunghezza delle sottanine e la superficie di pelle scopribile. A differenza delle Virginia, un altro stato del Sud, dove il legislatore ha fissato in 8 centimetri la distanza massima consentita fra l’ombelico e la vita dei calzoni per frenare la vertiginosa discesa verso gli abissi dell’inferno. […]
Vittorio Zucconi su Repubblica