Si apre questa mattina a Viterbo uno dei più singolari processi mai svolti in Italia. Don Enrico Righi, 75 anni, da 30 parroco della basilica di San Bonaventura a Bagnoregio, dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza preliminare in quanto indagato di abuso di credulità popolare (art. 661 Cp) e sostituzione di persona (art. 494 Cp) per aver scritto sul bollettino parrocchiale, nell’aprile del 2002, che «è certa l’esistenza storica della figura di Gesù, che lo stesso è figlio di Maria e Giuseppe, che ha avuto i natali nella città di Betlemme e che è cresciuto a Nazaret». Don Righi è stato iscritto sul registro degli indagati della procura della Repubblica di Viterbo a seguito della querela presentata da Luigi Calcioli, autore del libro «La favola di Cristo», il quale ritiene di aver dimostrato «in modo indiscutibile» che «i fatti presentati come veri dalle Sacre Scritture sono in realtà dei falsi, primi fra questi quelli inerenti la figura di Gesù detto il Cristo, che è stata costruita sulla persona di certo Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo della casta degli Asmonei, sedicente discendenti della stirpe di Davide». Da qui l’accusa di sostituzione di persona mossa a don Righi. […]
Fonte: il Gazzettino