[…] Perché ad arrabbiarsi per le dichiarazioni di papa Ratzinger sono anche i moderati, e non soltanto i fanatici? I motivi sono tanti. Innanzi tutto, numerosi intellettuali e moderati hanno fatto notare come il Santo Padre non abbia preso le distanze dalla citazione di Manuele II, come sarebbe stato invece opportuno: se ha ricordato una frase pronunciata alla fine del XIV secolo, deve averla ritenuta importante all’interno del suo discorso. E ancora, i musulmani sono irritati da questo continuo storpiare la parola jihad: guerra santa? La jihad è innanzi tutto «lo sforzo individuale per migliorarsi». Ma forse il motivo principale della rabbia scatenata dalle affermazioni del Papa tedesco è anche un altro. La lectio magistralis di Ratisbona è la goccia che fa traboccare il vaso, dopo le crociate medievali e il colonialismo europeo. In tempi più recenti, secondo i musulmani, il Vaticano avrebbe «svenduto Gerusalemme ai sionisti». E ancora, il Papa non avrebbe preso la parola per difendere, anche solo verbalmente, le popolazioni islamiche e condannare così i tanti dittatori della regione, come ci si aspetterebbe da un’autorità religiosa di prestigio internazionale. Infine, non infliggendo una scomunica agli Stati Uniti, il Papa avrebbe permesso agli americani (e ai loro alleati israeliani) di ridurre in macerie il Medio Oriente. Prima l’Iraq e, quest’estate, il Libano. Poco importa se in un caso il Santo Padre si chiamava Giovanni Paolo II e ora Benedetto XVI.
Il testo integrale dell’articolo di Farian Sabahi è stato pubblicato sul sito della Stampa