nformazione di garanzia per don Carmelo Mantarro, il parroco di Santa Teresa di Riva (Messina) al quale la ex perpetua brasiliana, sua presunta amante, lo scorso 11 settembre ha bruciato la villa a Nizza di Sicilia per gelosia, dopo che a suo avviso lui l’avrebbe tradita con un’altra e poi licenziata. È accusato dal sostituto procuratore Francesca Rende, di usura e di uno strano furto in casa della brasiliana Silvia Gomes de Souza qualche giorno prima che questa si vendicasse appiccando il fuoco: reato commesso dal sacerdote in concorso con la nipote Valeria, e con i complici Pippo Settimo, Emiliano Romeo, Alfio Castorina e altri ancora in corso di identificazione. Secondo l’ex perpetua, lei sarebbe stata costretta da padre Mantarro, col quale aveva una relazione, ad abortire a Buenos Aires; il feto l’avrebbe però riportato in Italia «per ricordo» e lo teneva nella casa di Roccalumera che il parroco le aveva messo a disposizione. Le sarebbe stato poi sottratto, su ordine dello stesso sacerdote, il quale l’aveva licenziata a fine agosto. Su questa vicenda, che si tinge sempre più di giallo, stanno indagando i carabinieri che hanno sequestrato 1.400 fotografie che dimostrerebbero la relazione tra il parroco e l’ex perpetua. Silvia Gomes De Souza, dopo l’incendio era stata arrestata ma dopo tre giorni rimessa in libertà con l’obbligo di firma. Silvia Gomes è ricoverata in trattamento sanitario obbligatorio dopo aver denunciato di essere stata aggredita dalla nipote di don Mantarro, il quale, nel frattempo, è stato allontanato dalla curia di Messina e sostituito in parrocchia da domenica scorsa.
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