Tra sesso e castità, cantava qualche tempo fa Franco Battiato. Una contrapposizione evidente, ma a ben guardare anche due differenti scelte possibili, ed entrambe legittime. Come scegliere di essere laici, oppure clericali. Non c’è nulla di male a essere vergini e non c’è nulla di male nemmeno a essere clericali. Ma non si è mai visto qualcuno esibire la propria intensa attività sessuale e, nel contempo, anche la propria verginità.
E tuttavia qualcosa del genere viene fatto, ormai da decenni, dalla Chiesa cattolica. In spregio ai dizionari, rivendica la propria laicità e, nel contempo, rivendica anche atti che la smentiscono. Benedetto XVI, per esempio, ha definito un esempio di laicità positiva l’insegnamento della religione cattolica (e solo di quella) in Italia: con insegnanti scelti dai vescovi, ma pagati dallo Stato. Il non plus ultra è, ovviamente, il sostenere che la laicità l’ha inventata Gesù col suo “date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. Peccato che la Chiesa non abbia mai chiarito bene cosa spetti a Cesare e cosa spetti a Dio. Valuta di volta in volta, a seconda del tempo e dello spazio. Per non sbagliare, in ogni paese e in ogni epoca si è comunque sempre attribuita il diritto di stabilirlo.
Poiché si rivolge a gente semplice, la Chiesa ama utilizzare concetti antitetici: bene e male, buono e cattivo. Quando, come laicità e laicismo, i concetti non sono antitetici, ma per quasi tuti i vocabolari sono addirittura sinonimi, non c’è problema: li presenta come antitetici. Per rafforzare il concetto, aggiunge qualche aggettivo a laicità: “sana”, “buona”, “positiva”. Sulla sua scia, tanti politici si sono sbizzarriti: dal Pd Vannino Chiti (“laicità dinamica”) al Pdl Maurizio Sacconi (“laicità adulta”). Buoni ultimi i Giovani Democratici di Sulmona, che hanno contrapposto “laicità prospera” a “laicismo titanico”. Il laicismo, sosteneva già Pio XI, è del resto “una peste”, perché nega “l’impero di Cristo sulle genti”. Un concetto evidentemente laico, quest’ultimo, come tutti possono agevolmente notare.
Visto che van di moda gli aggettivi a fianco di “laicità”, ne aggiungiamo a nostra volta uno, “clericale”, per definire le posizioni delle gerarchie ecclesiastiche. Un puro ossimoro, come l’immagine che vorrebbero darsi. E tutto questo, soltanto perché si vergognano del proprio clericalismo. L’Uaar è però comprensiva e, se vogliono, non mancherà di aiutarle a superare il loro disturbo.
La redazione
Chierico = colui che ha ricevuto gli Ordini Sacri.
Laico = colui che non è chierico.
Laicismo = divertente comportamento di un circo di zombi.
Spiacente giu’, per creare una neo-lingua prima bisogna aver bisogno di accalappiarsi dei parlanti che l’accettino. Non è questo il caso…
Non sono io che devo adeguarmi a voi: siete voi che, per tornare alla vita, dovete adeguarvi a me.
@giuseppe
Come stavo dicendo: per far sì che una nuova lingua politica funzioni, bisogna trovare gente che accetti per prima il sistema di pensiero che veicola. Poi si può estendere ad altri.
Nel mio vocabolario tornare alla vita per esempio è un non-senso: io sono già vivo.
@ giuseppe
siete voi che, per tornare alla vita, dovete adeguarvi a me.
manco morto!
Mi sa che il buon giuseppe non è proprio adeguato 😆
@FSMosconi
Fidati: tu sei morto dentro.
Sei uno zombi che cammina.
Se non torni a vivere sarai morto per sempre.
@ giuseppe
Fidati: tu sei morto dentro…
Certo, a occhi chiusi!
giuseppe
”…Sei uno zombi che cammina…”
Detto da un adoratore di zombi volati in cielo, è una garanzia!
@giuseppe
QED: io non l’accetto il tuo linguaggio perché non condivido la tua visione.
Te l’ho detto e tu allora che fai? Riproponi di nuovo la tua visione.
Un genio…
D’altronde io non avrei problemi a essere eternamente morto. Ero eternamente morto prima di nascere, non mi cambierebbe granché ritornare a quella condizione.
@Stefano
Curioso come non si accorga che offendere e nel contempo chiedere fiducia sia una strategia accettabile solo con i bipolari. Un po’ come pretendere giustizia sulla Terra e nel contempo affermare che essa non è di questo mondo… 😉
@FSMosconi
Prima di nascere non esistevi.
Dalla tua nascita esisterai per sempre.
Potrai esistere eternamente da vivo.
Potrai esiste eternamente da morto.
Alle tua logica razionale risolvere l’enigma.
@ giuseppe
giuseppe l’enigma è che tu consideri quanto hai scritto un enigma piuttosto che una stupidaggine.
@giuseppe
Proposizione 1: prima di A non A
Proposizione 2: dopo A sempre A
Proposizione 3: dopo A sempre A ( = A)
Proposizione 4: dopo A sempre non A ( = A)
Semplifichiamo:
1: prima di A non A
2: dopo A sempre A
3: dopo A sempre non A (= A)
Paradossi derivanti dall’affermazione di A = non A:
1: prima di non A sempre A
2: dopo A sempre A
3: dopo non A sempre non A
4: le proposizioni 2 e 3 sono la medesima cosa
Deduzione: mi stai dicendo che credi contemporaneamente in una vita eterna sulla terra, nella morte eterna (= un essere biologico può esistere senza mai nascere), nell’arcaica concezione duale del cosmo condivisa da Eraclito* nonché nella reincarnazione.
Oppure semplicemente non stai dicendo niente di sensato.
Io opto per la seconda opzione.
*hai in mente: “e chi sa se vivere non sia morire e morire non sia vivere”?
@FSMosconi
Anche se fai finta di non aver capito, dubito fortemente tu non abbia compreso ciò cui alludo: sarebbe come mettere in forse la tua intelligenza.
Chissà perché leggendo questa parola da peppe mi viene in mente Pino Lalavatrice… 😆
http://images.wikia.com/nonciclopedia/images/b/bc/Pino_la_Lavatrice.PNG
@ gmd85
giuseppino si è spellato il cervello fino ad oggi per giurarci che lui è la miglior garanzia che quello che succede nella sua testa succede nella sua testa.
Il resto si dà nella medesima moneta…
Ciao giusy…. 😉
@giuseppe
Tu metti in forse la tua intelligenza non obiettando al ragionamento di Mosconi. Non sarà che non l’hai capito?
Poi, se scrivi proposizioni senza senso logico (se non quello che garba a te) non ti aspettare molto, eh.
Ma poi, è semplice:
Prima di nascere non esistevi.
Dalla tua nascita esisterai per sempre: impossibile.
Potrai esistere eternamente da vivo: impossibile.
Potrai esiste eternamente da morto: impossibile.
Dai, questa degli zombi è una menata 😆
Toh, io ti inserirei proprio in questa definizione, pensa te. 😆
Gli zombi, come voi, sono solo morti che camminano: se non ti svegli rimarrai zombi in eterno.
Giuseppe lo gnostico a sua insaputa… 😆
@ giuseppe
mangiato pesante?
Oh, beh, vorrà dire che a noi ci penserà Baron Samedi 😆
@gmd85
Non hai bisogno ne’ del vudù ne’ che venga Sabato: stai facendo benissimo tutto da solo…
@ gmd85
Hai ricevuto la certificazione g(IUISO) 9001
@giuseppe
E no, il vudu l’hai tirato in ballo tu. Non puoi tirarti indietro. 😉
@gmd85
Io non ho tirato in ballo un bel niente: ho solo preso atto di una situazione di fatto. 😉
@gmd85
La mia certificazione ISO sfida i millenni, la tua è solo un’opinione personale.
@ giuseppe
Dice quello che garantisce che la sua opinione personale non è un’opinione personale.
@gmd85
Lalavatrice mi ricorda il bucato ed il bucato mi rammenta il tuo cervello. 🙂 😀
@giuseppe
Ma solo un cervello bucato può concepire le boiate che scrivi tu 😉
@giuseppe
No, la tua certificazione ISO fallisce da millenni e tu ne sei la prova empirica.
Situazione di fatto inesistente a parte, ti sei dato al vudu per farlo. O ammetti che esistano gli zombi, prelevando da un’altra religione o hai detto un caxxata. Io propendo per la seconda.
@ gmd85
O ammetti che esistano gli zombi, prelevando da un’altra religione
No, no, basta la sua:
c’è il capo zombie e tutti gli altri zombie da lui resuscitati. E quelli che si sono fatti un giro per Gerusalemme quando è morto. Ovviamente li potevano vedere solo quelli che volevano vederli. Gli altri non se ne sono accorti perché non hanno voluto vederli.
Il capo zombie, quello che giuseppe sostiene essere vivo e renderlo felice, ha pure promesso di ritornare entro una generazione ma se ne è dimenticato.
Ma questo non pone alcun dubbio né sul capo zombie né sulla sua combriccola di zombie.
Sono degni di fiducia lui e giuseppe, lo zombie che gli tiene banco qui: Gesù garantisce per giuseppe e giuseppe garantisce per Gesù.
Siamo a posto.
E, certo, chi non crede a queste “ovvie” “verità”, a queste realtà cristalline, “peste lo colga”.
@gmd85
Non preoccuparti: FSMosconi ha capito benissimo quello che volevo fargli sapere.
@Stefano
Con tutti questi zombie ci vorrebbe Ashley Williams. 😀 😉
specifico:
Ashley J. Williams.
(La Casa, La casa 2, L’Armata delle Tenebre)
😉 😉 😉
@Mosconi
“Ti succhierò l’anima!”
“Vieni a prenderla”. BLAM, BLAM, BLAM. 😆
@gmd
“li batteremo… con la scienza!” 😆
@Mosconi
😆 😆
@ giuseppe
Toh, quindi il tuo guru è il capocomico?
Io non ho guru: sono un lupo solitario.
@ giuseppe
più che altro un ba’o solitario….
… come quello che ti porti dentro e piano piano ti consuma?
@ giuseppe
No, giuseppe, come quello che ti ha consumato il cervello….
@Stefano
Certificazione ISO 9001
– Focalizzatone sul cliente = Nostro obbiettivo è il benessere del singolo.
– Leadership = La migliore dell’universo.
– Coinvolgimento del personale = Compartecipazione familiare agli utili.
– Approccio per processi = La persona sempre al primo posto.
– Approccio sistemico alla gestione = Esperienza millenaria sempre vincente.
– Miglioramento continuo = L’impotente rabbia avversaria testimonia per noi.
– Decisioni basate su dati di fatto = Ciò che non ha riscontro nella realtà viene scartato.
– Rapporti di reciproco beneficio con i fornitori = I fornitori compartecipano agli utili.
@ giuseppe
Ciò che non ha riscontro nella realtà viene scartato.
Basta questo per buttare a mare il resto
Rianalizziamo
-Focalizzazione sul cliente: basta che faccia ciò che gli si dice.
-Leadership: massimo grado d’inefficienza.
-Coinvolgimento del personale=deleterio.
_Approccio per processi: a salti.
-Approccio sistemico alla gestione: peggio
-Miglioramento continuo: devoluzione continua.
-Decisioni basate su dati di fatto: inesistenti.
-Rapporti di beneficio con i fornitori: fornitori inefficienti.
Che poi le iso della serie 9000 siano stracriticate è un altro conto, eh 🙂
@Stefano
La realtà di cui parlo io è una realtà di vita: la tua realtà di morte non mi interessa.
@ giuseppe
Tu scambi una cosa per l’altra.
Ti sei chiuso in una botte di ferro e hai buttato via la chiave.
E da lì fai comizi su vita e libertà.
Auguri.
@Stefano
Cosa ti stà succedendo?
I tuoi interventi, più che una persona razionale, mi ricordano tanto un animale ferito…
@ giuseppe
I tuoi un animale cretino
@Stefano
A quanto pare le tue ferite sono ancora aperte e ti fanno male…
@giuseppe
A quanto pare, le tue sono già in gangrena 😀
Ma nella classifica del libri si contano anche gli acquisti dei chierici? No, perché per loro l’acquisto è scontato 😆
@ giuseppe
A quanto pare le tue ferite sono ancora aperte e ti fanno male…
Brr che paura….
http://www.youtube.com/watch?v=4DzcOCyHDqc
@ giuseppe
A proposito di diagnosi su ferite, su nonciclopedia si trova esattamente quanto ti riguarda:
Non è ancora medico anche se lo crede. Specializzato nel raccontare caz.ate senza aver idea di cosa stia dicendo e nel dare consigli sbagliati ad amici e parenti. I rimedi della nonna sono più efficaci. Da evitare.
E’ bello, perché con le parole si può fare quel che si vuole, indipendentemente dalla realtà.
E’ terribile, perché con le azioni si può fare quel che si vuole, indipendentemente dalla realtà che rimane immutabile.
@giuseppe
Non mi pare che se tiro un sasso poi non accade nulla, per fare un esempio. Tanto per cominciare io compio l’azione del tirare il sasso, il che non mi pare tecnicamente “nulla”…
Ma sì, giuseppe doveva fare la battuta a effetto. E secondo lui è di sicuro riuscita benissimo.
@fab
Io parlo di vita vissuta in modo tale che chi vuol capire capisca e chi non vuol capire possa ridere tranquillamente alle mie spalle: l’unica cosa che mi addolora è che gli zombi non vogliano tornare a vivere.
Avanti così, giuseppe, avanti così.
– Fai l’oracolo e pretendi comprensione. Bene, ti rifiuto comprensione anche quando posso dartela, perché non la meriti: chiama le cose con il loro nome e cambierà il mio atteggiamento. Anche se naturalmente è difficile trattare di assurdità senza ricorrere a metafore, analogie, sapienzialismi, allusioni, millanterie e affini.
– Qui le spalle coinvolte sono soltanto le mie, perché le alzo.
– La frase sugli zombi è un tipico esempio di quello che sbagli quando scrivi qui. Anche perché devi deciderti: o il “laicismo” è divertente o ti addolora. E poi ti scocci se scrivo che non sai in che cosa credi?
@ giuseppe
Tu continua a giocare con le parole: le parole giocherenno con te.
Tu continua a giocare con la confusione: la confusione si prenderà gioco di te.
Tu continua a spacciare opinioni per realtà: la realtà avrà una pessima opinione di te.
@ giuseppe
Prendi la tua frase e rivolgila a te.
E scoprirai quanto significato può avere per gli altri.
La verità non ha niente a che vedere con la tua vita, non più
di quanto conti la vita di chiunque altro.
La verità è una cosa più seria delle frasi beote di
chi sputa sentenze sulla vita propria e altrui.
E probabilmente è arrivato lì proprio perché non sa
cosa sia.
Io della tua vita,qualsiasi cosa sia, non so che farmene.
Specie dopo che hai profuso sforzi immani per dimostrare,
intervento dopo intervento di essere persona inattendibile e
intellettualmente disonesta, ad immagine e perfetta somiglianza delle
idee che propagandi.
Raccogli quello che hai seminato.
Giuseppe, se la tua vita è vita manco morto.
E non te ne dispiacere, sono felicissimo di dirtelo.
E non agitare per l’aria inferni: non vorrei avere niente a che spartire con un dio che li avesse concepiti e con i suoi tirapiedi, come te.
Spero sia sufficientemente chiaro, ora e in futuro.
Non lo fosse sarebbe l’ennesima, inutile, prova che non
capisci niente.
@fab
– Non avertene a male, ma non è certo della tua comprensione che ho bisogno: comunque ti ringrazio per il pensiero.
– Pur usando metafore, la realtà cui alludo è facilmente visibile… almeno per chi la vuol vedere.
– Te lo dico come un fratello: prima di alzare le spalle pensaci due o tre volte.
– Il laicismo, come del resto tutti i modi di vivere che finiscono in “ismo”, portano il cervello delle persone all’ammasso: se osservo allora gli esseri umani che agiscono come marionette, lo trovo divertente; se penso invece al fatto che quei poveri disgraziati sono miei fretelli, mi si stringe il cuore.
@ giuseppe
CVD
@giuseppe
Come fideismo, teismo, clericalismo 😉
Fa tanto schizofrenico.
Più che altro, se penso al fatto che soggetti come te fanno parte della nostra stessa specie, mi sento in imbarazzo.
@giuseppe
Nel senso che la specie la dequalificano, nel caso ti venisse in mente qualche perla.
@ gmd85
Fa tanto schizofrenico.
🙂
Se io rendessi testimonianza a me stesso la mia testimonianza non sarebbe vera (Gv 5,31)
La soluzione qual è? Ci pensa il padre (cioè lui stesso non in missione).
giuseppe è fatto proprio a immagine e somiglianza….
@Stefano
Adesso dirà che prendi tutto troppo alla lettera. 😆
@ giuseppe
giuseppe, vorrei farti notare che tu stai parlando della tua fede che significa credere in cose che non hanno riscontro nella realtà oggettiva. Scrivere di cose che si possono vedere se si vogliono vedere significa solo che vuoi vedere ciò che ti pare. Voler vedere quel che ti pare, di nuovo è fede e non realtà. Confondere la fede con la realtà significa non capire né cosa significhi l’una né l’altra.
Voler rendere partecipi altri del proprio delirio è il modo migliore per tenerselo.
Citare le frasi ad hoc che servono a giustificare il proprio delirio e al contempo adombrare conseguenze per chi non lo condivide servono a bloccare ogni possibile via di uscita. Compatire chi non è complice di questo comportamento idiota è apologia dell’idiozia. Pensare di risolvere la situazione sragionando di vita e morte quando hai dato il colpo di grazia alla ragione è come chiedere fiducia da parte di un ladro. Rispondere alle osservazioni che si sono fatte con più delle stesse idiozie è dimostrazione di completa alienazione dalla realtà.
L’ unico animale ferito a morte sei tu giuseppe. La cosa peggiore è che ti colpisci per conto tuo, per tua stessa ammissione. E godi nel farlo.
giuseppe, non fai altro che chiederla, la comprensione, un po’ di tutti quanti.
E il linguaggio approssimativo non ha mai chiarito, non chiarisce e non chiarirà mai un bel niente, perché non ha concetti solidi da chiarire. Chissà perché, tutti gli sciamani del mondo dicono “passami il sale” quando vogliono che gli si passi il sale e non “Ti sei mai chiesto che cosa c’è fra me e un dispensatore di minuti piaceri?”
Ci ho pensato molte volte, tranquillo; ma ne basta una. Prova tu a pensarci almeno quella.
Prima attacchi un “ismo” non richiesto, poi te la prendi con l’ “ismo”. Devo commentare?
E che faccia terribilmente tosta hai ad affermare che tu saresti quello che pensa con la sua testa. Ma che faccia veramente, veramente tosta. C’è da chiedersi che cosa mai potresti pensare, se vivessi in una società in cui il sedicente libro più venduto del mondo non è conosciuto. Immagino che questa sia una delle tante cose che non ti sono mai venute in mente.
@ giuseppe
Io sragiono e la prova che sragiono è che penso al contrario.
Non capisco come voi non vediate quello che io voglio vedere.
Io sono la prova che se voglio vedere qualcosa la vedo.
Non capisco perché non vogliate vedere quello che io voglio vedere.
Siete pazzi….
E che siete pazzi c’è pure scritto nel manuale per deliri che ho usato
per arrivare dove voglio.
E siccome non capite vi cito un’altra perla dal mio manuale per deliri, quello che
uso per pensare con la mia testa.
Vi compiango perché non delirate come me.
Signori, giuseppe….
@ giuseppe
Pur usando metafore, la realtà cui alludo è facilmente visibile… almeno per chi la vuol vedere
ovvero il manuale per deliri che uso per delirare dice che chi non delira come me sta delirando. Garantito da me e dal mio manuale per deliri. E se non ci credi ti cito un altro delirio del mio manuale per deliri.
Voi delirate!
@fab
Quando riuscirai a leggere il libro più venduto al mondo prendendo atto che era già scritto dentro di te ruscirai a trovare la pace che cerchi e che ora non sai dove trovare…
giuseppe, se quello è il libro più venduto al mondo io sono una svolta al centro.
I libri non sono scritti dentro nessuno, tanto meno quelli senza capo né coda. Tu pensa se devo spiegare simili ovvietà.
Che cos’è la pace? Come sai se la cerco, se mi interessa, se l’ho già trovata o no? Come sai se non so dove trovarla? (D’altronde, se non è presuntuoso un cristiano, chi lo sarà mai?)
Su tre concetti, non uno che funzioni. Tutto abborracciato, tutto scontato, tutto arbitrario. Mah.
giuseppe
Ti riferisci all’ultima edizione riveduta e corretta per i cattocoatti?
Fai una piccola ricerca sulla ”moglie di dio” e le tue certezze crollano.
Riporto il commento di prima:
Ma nella classifica del libri si contano anche gli acquisti dei chierici? No, perché per loro l’acquisto è scontato 😆
@fab
Forse devi provare a fare una TAC 😆
@ giuseppe
Quando riuscirai a leggere il libro più venduto al mondo prendendo atto che era già scritto dentro di te ruscirai a trovare la pace che cerchi e che ora non sai dove trovare…
ovvero il manuale per deliri che uso per delirare dice che chi non delira come me sta delirando. Garantito da me e dal mio manuale per deliri. E se non ci credi ti cito un altro delirio del mio manuale per deliri.
Voi delirate!
CVD
Ordini sacri: «giuseppe, una birra!»
Appunto: la linea di cresta sono gli Ordini Sacri.
@ Diocleziano
L’ha bevuta lui ma non la regge….
@Diocleziano
Io non adoro zombi ma amo, ricambiato, persone vive e vegete.
Se riesci a capire dove è il cielo cui alludi, capirai anche il resto.
@ giuseppe
“Se riesci a capire dove è il cielo cui alludi”
Nella tua testa giuseppe
“capirai anche il resto”
Infatti….
ZombiES semmai, ‘gnurant, e a vedere le processioni di ieri, direi che la definizione calza più a voi, fidati… 😀
@ Mizar
Gli zombie, direi, se si riporta in italiano una parola straniera il plurale è dato dall’articolo.
Oggi al TG5 hanno annunciato l’ostensione del cadavere di Padre Pio, giuseppe non può risponderti perchè è troppo intento a decidere se è morto o vivo….
Sono corrette entrambe, l’unica scorretta è di sicuro quella del nostro gius. 😉
Piccolo intervento sul Forgione: mesi fa sono stato a San Giovanni Rotondo, ho parlato con un albergatore, mi ha parlato crisi nera, pellegrinaggi ridotti al lumicino, alberghi e ristoranti chiusi, un trend negativo che dura dal dopo-boom della canonizzazione, e la crisi ha fatto il resto… e guarda caso, prima che se ne parlasse, mi disse che c’erano alcuni poteri economici forti che stavano facendo pressione sulla Chiesa per fare in modo che al situazione cambiasse. Tutto come deve andare. 8)
Il laicismo, sosteneva già Pio XI, è del resto “una peste”, perché nega “l’impero di Cristo sulle genti”. Un concetto evidentemente laico, quest’ultimo, come tutti possono agevolmente notare.
Che il laicismo sia una peste non ci sono dubbi. Ma citare un frase di quel tempo, cosi lontanto per cultura e linguaggio, é certamente una forzatura. E’ chiaro che nessun papa oggi si esprimerebbe in quei termini. Ma non credete di diventare ridicoli quando dovete a tutti i costi forzare la mano, non pensando a tante persone intelligenti che rideranno di voi ? Siete masochisti ?
@ giuseppe
Siete masochisti ?
Mai come quelli che ci mettono anni se non secoli per capire qualcosa che i più furbi, ridendo di loro, capiscono al volo.
Non credo tu capirai ma fra “l’impero di Cristo sulle genti” e il sostenere leggi guidati dalla morale cattolica non ci vedo molta differenza…
@giuseppe
Vedi, il problema è che tu, i ribaldi pari tuoi e la chiesa tutta a i tempi di Pio XI siete rimasti. Non scriveresti di queste boiate altrimenti. L’analogia di FedeB è chiara. vedi se ci arrivi.
Ma non credi di diventare ridicolo quando devi a tutti i costi forzare la mano, non pensando a tante persone intelligenti che rideranno di te? Sei masochista?
No, lui si sente un martire della fede cristiana, mandato dal suo dio tra le fauci fameliche di noi atei.
Caro gmd85, parlando seriamente, diciamoci la verità: i preti sono abilissimi nel gioco delle tre carte. Gli devi stare lontano, punto e basta, oppure………..
😉
Il problema é che voi….non sapete fare altro che attaccare la mia persona. Quanto ad esprimere un pensiero sensato siamo ben lontani. Ma se questo vi eccita o vi tranquillizza fate pure. La pietas é un sentimento che mi abita da tempo.
@giuseppe
Il problema è che tu… di pensieri sensati non ne fornisci mai. Rileggiti questi tuoi due commenti e scoprirai quanto i tuoi contribuiti sarebbero inutili in ogni conversazione. 😉
I pensieri che ti vengono forniti o non li capisci o li ignori.
Assumiti la responsabilità delle tue azioni 😉
Povere vittime della loro fede cristiana, costrette a dire il falso ad maiorem Ecclesiae gloriam.
Comuque qui si dialoga e al massimo si attaccano le espressioni scritte non certo le persone.
Prima bastonate col crocefisso sulle zucche degli altri, poi se vi tolgono il crocefisso piangete che vi hanno violentato.
Vabbò se vi piace così.
@ giuseppe
“non sapete fare altro che attaccare la mia persona”
Il thread sul vittimismo cristiano è da un’altra parte, povera stella
giuseppe
”…La pietas é un sentimento che mi abita da tempo…”
Sì, e la fa da padrona: fai proprio pietà.
Hai provato con un drastico vermifugo?
“Il problema é che voi….non sapete fare altro che attaccare la mia persona”
…..disse l’uomo (uomo….chiamiamolo così….) la cui massima e più profonda argomentazione di sempre fu “io sono un vincente e voi dei perdenti, gnègnègnègnè”.
nightshade90
È talmente vincente che scrive il suo nome in minuscolo.
Autostima da sindrome del vincitore… 😉
@ nightshade90
@ Diocleziano
Sono tutti e due svalvolati ma questo non è il beota beato ma solo il beota beota.
La tattica dialettica di giuseppe:
A: tesi
B: critica
A: qualsiasi critica alla tesi è un attacco da A => la tesi è corretta
Certe volte la quest’ultimo atteggiamento può venire anticipato già nella tesi con tramite la forzatura dei Bias di conferma e l’inflazione dei termini quali tromboni e faziosi….
🙄 🙄
Stefano, da cosa li distingui? Il ‘vincitore’ si firmava in minuscolo.
@giuseppe
Potresti rispondere nel merito?
@Diolceziano
Quando leggi dei deliri, quello è il “vincitore” che fa training autogeno. Quando leggi lamentele, quello è il giuseppe “gomblottoh, gomblottoh”.
@ Diocleziano
Tutti e due si firmano minuscolo.
Il beota beato fa uso spropositato di smile.
Il beota beota lancia il sasso e fa la vittima.
@ gmd85
Specificherei deliri da fase maniacale.
Deliri e basta sono la specialità di Enrico.
Padre, figlio e spirito tonto
@Stefano
Concordo 🙂
@ Diocleziano
Ma il tuo nick si può scrivere o è considerato blasfemia?
Stefano, gmd85.
Parbleu! È più facile distinguere il sesso di un pulcino…
(Continuerò a considerarli un’unica entità paranormale)
No, non è blasfemìa, anzi!
@ Diocleziano
Meglio, par anormale
Che il laicismo sia una peste non ci sono dubbi.
_________________________________________________
Secondo i credenti “laicista” sarebbe dunque colui che è contrario ad ogni concordato di tipo costituzionale, cioè ad ogni rapporto che in qualche maniera vincoli o relazioni lo stato all’istituzione religiosa. Ma soprattutto “laicista” è chi si oppone a sostegni finanziari da parte dello Stato – diretti o indiretti – a favore delle chiese o a regimi di tassazione privilegiata nei loro confronti. “Laicista” viene definito anche chi è contrario agli interventi degli esponenti religiosi nelle questioni politiche perché li ritiene delle ingerenze indebite nella vita di tutti, anche di chi non crede
(da Wikppedia)
Viva il laicismo, se vuoi la religione pagala con i soldi tuoi.
La stima aggiornata dei costi annui della Chiesa è
€ 6.277.375.437
giuseppe, il giorno che un papa smentirà e criticherà i suoi predecessori ne riparleremo. Fino ad allora, fate soltanto il solito giochetto di bassa politica di ribaltare le carte in tavola quando vi pare. Il solito schifo che frega soltanto voi stessi.
@giuseppe
Quelle frasi di Pio XI furono pronunciate in occasione dell’istituzione della “Solennità di Cristo Re dell’Universo”, solennità che la tua Chiesa festeggia ancora oggi. O ci sbagliamo?
Prima di spiegare la differenza tra laicità prospera e laicismo titanico, i Giovani Democratici di Sulmona dovrebbero spiegare la differenza tra laicità e laicismo.
La risposta comunque già la conosciamo, ed è semplicissima: la laicità è laicità buona, mentre il laicismo è laicità cattiva.
Molto meno semplice spiegar loro che quello che è buono per me potrebbe essere (anzi, sicuramente è) cattivo per loro, e viceversa.
A proposito del “Date a Cesare quel che è di Cesare ecc. “, ripropongo un ‘dialogo’ , un po’ modificato, fatto in precedenza a indegna imitazione del ‘nostro’ (non quello che abita in vaticano) Francesco:
– Primo discepolo: “Ma cosa significa ‘Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”? Non ci ha insegnato sempre proprio il Maestro che TUTTO è di Dio? Cosa mai dovrebbe spettare a Cesare?”
– Secondo discepolo: “Stai calmo! Si riconosce che a Cesare spetti un tributo solo per tenerlo buono.”
– Primo discepolo: ” Sarà, ma a me non sembra giusto! A Cesare tutt’al più dovrebbe spettare ciò che Dio – nella sua infinita bontà – ritiene di donargli… in cambio comunque di qualche servizio. Verranno mai quei tempi ?”
– Secondo discepolo: “Abbi fede nella Provvidenza! Verranno, verranno… magari ad opera dei discendenti del nostro compagno Pietro”
😀
Prendo atto con rispetto del punto di vista che emerge da questo articolo. Tengo solo a fare una distinzione: avete ragione nel sostenere che la chiesa non deve dettare indicazioni al mondo della laicità su come debba essere o non essere, perché si incorre in un evidente paradosso. Ciò però non va confuso con la volontà positiva di esponenti della chiesa di trovare forme di dialogo costruttivo con il mondo laico (pensiamo alle “cattedre dei non credenti” di Martini. Ciò secondo me non dovrebbe essere confuso con quello che è il tema dell’articolo.
Infine, una considerazione: è vero che la chiesa può tendere erroneamente a entrare nel merito del concetto di laicità, però è altrettanto vero che può accadere l’inverso. Per esempio l’Uaar, fra tante osservazioni giuste su atteggiamenti invasivi della chiesa, delle volte eccede ed entra nel merito di questioni interne della chiesa stessa. Faccio solo un esempio: quando viene criticato il modo di vestire di vescovi e sacerdoti: se vale il principio per cui siamo in una società libera, ogniuno dovrebbe potersi vestire come vuole, senza essere criticato, che sia Wladimir Luxuria o che sia il Cardinal Ruini (che non mi sta simpatico, lo dico subito). Ma questo è solo un esempio, Ecco, in generale vi chiedo se accettate l’idea che anche l’Uaar possa fare un passo indietro nelle critiche ad aspetti interni della chiesa che non incidono sul mondo laico.
Grazie.
Francamente mi riesce difficile immaginare un dialogo con chi predica un qualsiasi dogma, il quale, per definizione, non può essere discusso.
La differenza tra Vladimir Luxuria ed il Cardinale è che la prima non giudica il secondo in nome di una verità superiore.
In altre parole, Ruini può permettersi di criticare Luxuria per come veste (che poi è una critica al suo modo di essere) e Luxuria non può? E questo sarebbe “venirsi incontro”?
PLR:
Perdonami, sto dicendo l’esatto contrario: che Ruini non può permettersi di criticare Luxuria. Perdonami, devo essermi espresso male: dove ho lasciato intendere che pensassi che secondo me Ruini può criticare Luxuria per come veste?
PLR:
Perdonami, sto dicendo l’esatto contrario: che Ruini non può permettersi di criticare Luxuria. Perdonami, devo essermi espresso male: dove ho lasciato intendere che pensassi che secondo me Ruini può criticare Luxuria per come veste?
Preciso meglio: da dove emerge, in ciò che ho scritto, che la mia contestazione vale in entrambe le direzioni (e che quindi anche Ruini non può permettersi di criticare Luxuria)?
Uff.. questa piattaforma non permette di editare, e quindi devo riscrivere tutto:
Preciso meglio: dove non appare chiaro che la mia contestazione vale in entrambe le direzioni (e che quindi anche Ruini non può permettersi di criticare Luxuria)?
@ John
Io credo che chiunque possa permettersi di criticare chicchessia.
Altro è la bontà dei principi in base ai quali si critica.
In genere quanto meno buoni quanto più si strilla perché non vengano criticati.
Stefano: d’accordo, sono disposto ad accettare questo ragionamento. Però, se la persona dell’Uaar può criticare il modo d’essere degli appartenenti alla chiesa, allora la chiesa può criticare il modo d’essere dei laici.
Inoltre, se è vero che si strilla di più perché non siano criticati i princìpi meno buoni, allora dovrebbero essere attenuate anche le lamentele dell’uaar di articoli come questo che si lamentano per le critiche al quello che la chiesa considera “insano laicismo”. Il fatto che nell’uaar ci si attivi tanto contro tali critiche, in base al tuo ragionamento, sarebbe sintomatico del fatto che i princìpi dell’uaar non sarebbero buoni.
@ John
Un principio è buono se è razionale, quindi dimostrabile, eventualmente falsificabile, non contraddittorio e soprattutto, in ambito pubblico, suscettibile di essere messo in discussione alla luce delle suddette regole.
Se nella discussione si introducono principi indiscutibili e perdipiù memmeno dimostrabili si esce dal seminato.
Ora prova a fare 2 + 2.
Stefano, dunque:
prima affermi “che chiunque possa permettersi di criticare chicchessia”, e mi trovi perfettamente d’accordo con te, properio per la massima ampiezza di questo pensiero.
Poi però affermi: “Un principio è buono se… ecc. ecc.” e così però ti poni nella condizione di stabilire unilateralmente che cosa è buono e che cosa no, riproducendo però, in modo perfettamente simmetrico, proprio l’atteggiamento che tu contesti alla chiesa.
Facciamo una cosa: fermiamoci alla tua affermazione delle 17:39, che è condivisibilissima e ci trova pienamente d’accordo, e non andiamo oltre con precisazioni che “rovinano tutto”, ok?
@ Johns
Ma no John, non ti fermare, precisiamo, precisiamo.
Facciamo così, introduciamo come regole del dialogo principi irrazionali, non provati infalsificabili e indiscutibili, ovviamente per tutte le parti coinvolte.
E vediamo come funziona.
Sbaglio, è già successo è ha “rovinato tutto”.
@ John
Il punto, John, è che tu vorresti avere principi irrazionali, non provati, inflasificabili e indiscutibili e dicutere con qualcuno.
“Il fatto che nell’uaar ci si attivi tanto contro tali critiche, in base al tuo ragionamento, sarebbe sintomatico del fatto che i princìpi dell’uaar non sarebbero buoni”
No John, significa quanto ho scritto nell’intervento precedente.
Stefano:
“Il punto, John, è che tu vorresti avere principi irrazionali, non provati, inflasificabili e indiscutibili e dicutere con qualcuno”.
No, il mio approccio è: discutere nella misura in cui è stimolante per entrambi, trovare punti d’accordo dove possono esserci e, nelle parti in cui siamo in disaccordo, far di tutto per trarre comunque dalla posizione del mio interlocutore elementi per migliorare il mio punto di vista.
Per questo non credo che i miei principi siano “indiscutibili”, anzi. La mia opinione è fluida, oggi la penso in un modo e domani posso pensarla in un altro proprio in virtù di confronti come questo.
@John
Siamo d’accordo. Ma Stefano sottolinea un fatto evidente: l’utilizzo di valori non negoziabili non supportati da basi logiche. Ora, non sarà il tuo caso ma è innegabile che la buona parte dei tuoi correligionari ragioni proprio così. Quanto alle critiche a una parte o all’altra, mi riallaccio al mio commento precedente: se lo scopo è la mera critica dei una struttura interna, senza intenti di dibattito, capisco il tuo punto di vista. Ma se la critica è un attacco dovuto al fatto che qualcosa non piace (nonostante non leda nessuno), o che qualche altra cosa vada a destabilizzare un sistema malato che fa bene solo a pochi e di cui troppi, purtroppo, non si accorgono (e anzi lo difendono), allora, no, le critiche sono solo segno di chiusura.
@ John
“non credo che i miei principi siano “indiscutibili”, anzi. La mia opinione è fluida, oggi la penso in un modo e domani posso pensarla in un altro proprio in virtù di confronti come questo.”
Ammirevole.
Dopo essere ammirato, ti chiedo: John, questo significa che la tua posizione in un dialogo riguardante che so, eutanasia, aborto o unioni omosessuali non prevede influenze di principi non discutibili?
Che te li tieni a casa tua e NON li introduci in un dialogo?
Che se è così sono ancora più ammirato.
O piuttosto vorresti dialogare con qualcuno introducendo principi indiscutibili e non suscettibili di diventare “fluidi”? Così che domani tu NON possa pensarla in altro modo in virtù di dialoghi come questo?
Che altrimenti, John, le enunciazioni di principio non corrispondono ai fatti.
Ho mai parlato di eutanasia o di aborto? Li ho mai introdotti in un dialogo? Se l’ho fatto (non ricordo ma magari è accaduto), è stato per imporre principi non discutibili? Mi sembra difficile, perché sono più che altro propenso, quando ne parlo, a confrontare la mia posizione con quella di altri, allo scopo di valutare se non sia io a sbagliare e a dover modificare le mie idee anche su tali argomenti.
@ John
Quanto detto, si badi, rispetto a questioni che non impongo obblighi a chicchessia ma danno possibilità, come fa notare anche gmd85.
Io non voglio imporre la mia posizione su questi temi (peraltro argomentata senza far ricorso ad alcun “mistero” e rivedibile in base a nuove considerazioni o conoscenze che rivelassero aspetti trascurati) a nessuno.
Dall’altra ho chi sulla base di principi con le caratteristiche già enunciate vuole proibire a me quanto io non voglio imporre a lui.
Ora prova a rileggere la frase
“Il fatto che nell’uaar ci si attivi tanto contro tali critiche, in base al tuo ragionamento, sarebbe sintomatico del fatto che i princìpi dell’uaar non sarebbero buoni”
@ John
Non ho detto che tu HAI PARLATO di eutanasia ed aborto ma:
questo significa che la tua posizione in un dialogo riguardante CHE SO, eutanasia, aborto o unioni omosessuali non prevede influenze di principi non discutibili?
Che te li tieni a casa tua e NON li introduci in un dialogo?
Stefano:
si, confermo: ci tengo a non essere eteroguidato da nessuno, neanche dal Papa, e a crearmi le mie idee su qualunque argomento, che saranno sempre e solo le mie idee, personali e mutevoli a mia discrezione, anche su eutanasia, aborto e unioni omosessuali, e a considerare pienamente discutibili tutti i principi legati a questi argomenti.
Sulla seconda domanda: li ho sempre tenuti a casa mia e non li ho mai introdotti in un dialogo, e non ho intenzone di farlo in futuro.
@ john
Ottimo.
La mia massima considerazione.
Prendo atto con rispetto del punto di vista che emerge da questo articolo. Tengo solo a fare una distinzione: avete ragione nel sostenere che la chiesa non deve dettare indicazioni al mondo della laicità su come debba essere o non essere, perché si incorre in un evidente paradosso. Ciò però non va confuso con la volontà positiva di esponenti della chiesa di trovare forme di dialogo costruttivo con il mondo laico (pensiamo alle “cattedre dei non credenti” di Martini. Ciò secondo me non dovrebbe essere confuso con quello che è il tema dell’articolo.
Infine, una considerazione: è vero che la chiesa può tendere erroneamente a entrare nel merito del concetto di laicità, però è altrettanto vero che può accadere l’inverso. Per esempio l’Uaar, fra tante osservazioni giuste su atteggiamenti invasivi della chiesa, delle volte eccede ed entra nel merito di questioni interne della chiesa stessa. Faccio solo un esempio: quando viene criticato il modo di vestire di vescovi e sacerdoti: se vale il principio per cui siamo in una società libera, ogniuno dovrebbe potersi vestire come vuole, senza essere criticato, che sia Wladimir Luxuria o che sia il Cardinal Ruini (che non mi sta simpatico, lo dico subito). Ma questo è solo un esempio, Ecco, in generale vi chiedo se accettate l’idea che anche l’Uaar possa fare un passo indietro nelle critiche ad aspetti interni della chiesa che non incidono sul mondo laico.
Grazie.
@John
Se ti riferisci allo stile, in effetti, a me non interessa nulla. Come non m’interessa nulla del modo in cui la chiesa si autoregola internamente. Al di là delle facili battute, penso che le critiche di cui parli tu siano più riferite al predicare bene e razzolare male.
gmd85,
nel caso specifico dell’esempio che ho fatto mi riferisco alla tendenza – decismente ricorrente in questi forun – a deridere gli ecclesiastici perché si vestono “in sottana” o cose simili. A me non piace la scelta dei sacerdoti che usano l’abito talare, preferisco quelli “in borghese”, ma in base al princìpio per cui ciascuno si veste come vuole, non mi permetterei mai di deriderli, per cui non capisco come mai l’uaar, che critica giustamente la chiesa per l’invasività, poi entri nel merito di come all’interno della chiesa ci si debba o non debba vestire.
corrige: “in questi forum”
@John
Premessa: parlo a nome mio, da semplice simpatizzante.
Quella degli abiti, per come la vedo io, è una questione puramente satirica. Un po’ come la terminologia su base… “territoriale”, diciamo così. Non penso che si critichi apertamente il guardaroba degli ecclesiastici. Poi, allargando il discorso, ripeto, di come si autoregolino internamente – almeno finché queste regole non cominciano a scaturire prepotentemente al di fuori – non m’interessa e non ho motivo di criticarle. Quanto al razzolare male, mi riferisco al fatto che, magari, lo sfarzo che traspare da molti esponenti del mondo ecclesiastico, è un po’ fuori luogo.
gmd85,
la tua ultima considerazione è inattaccabile e mi vede d’accordo, perché parli di “molti esponenti del mondo ecclesiastico” (parole simili le ha usate anche papa Francesco in più circostanze, quando ha parlato dei “pastori con l’odore delle pecore” o quando ha crititcato il cattolicesimo da salotto).
Non mi trovo d’accordo quando si generalizza all’intera chiesa senza distinzioni, come spesso avviene in queste pagine, ma non mi pare che sia il tuo caso.
Che io ricordi, la presa in giro delle sottane si e’ diffusa soprattutto a seguito della faccenda del cortile dei gentili. Il cui accesso fu negato all’UAAR (e agli atei non devoti in generale) perché “folcloristici”. Il pavone che da’ dell’esibizionista appariscente al lupo, insomma…
Nightshade90:
personalmente, se una persona mi fa critiche ridicole, non mi pongo al suo livello rivolgendole critiche altrettanto ridicole. Casomai mostro che si può essere qualche gradino più su, dando io prova del massimo rispetto per le posizioni altrui.
Ma è la mia personalissima opinione, non pretendo che sia fatta propria dai simpatizzanti dell’uaar, che possono scegliere di porsi sullo stesso piano delle persone che criticano.
in tutta sincerità, se una persona mi fa critiche ridicole che sono palesemente infinitamente più sensate (per quanto comunque ridicole) se rivolte verso di essa invece che contro di me, gliele rivolgo subito contro.
se io fossi gay ed un prete mi venisse a dire che l’omosessualità è contronatura, gli rinfaccerei subito il fatto che il suo voto di castità a vita è l’unico ad essere davvero contronatura, in quanto, nonostante l’omosessualità esista ampiamente in numerosissime specie animali, la castità a vita per scelta è unica dell’uomo (o meglio dei preti) ed in contrasto con ogni tendenza riscontrata in natura. e gli rinfaccerei questo a prescindere dal fatto che resta assurdo classificare QUALUNQUE comportamento umano come “contronatura”, in quanto l’uomo E’ parte della natura. e lo farei non perchè io creda realmente che la castità sia un comportamento innaturale e per questo da combattere, ma proprio per sbattere in faccia a chi usa argomentazioni pietose ed assurde per mascherare i propri pregiudizi e le proprie prepotenze il fatto che tali argomentazioni non si limitano ad essere fallaci, ma si applicano molto di più a loro che agli altri.
e questo non significa “abbassarsi al loro livello”, ma distruggere le loro argomentazioni in modo di gran lunga più efficace di quanto lo sarebbe se ci si limitasse a demolirle con ragionamenti logici e razionali (dei quali se ne fregano altamente, se fai notare un omofobo che ciancia di contronaturalità che l’omosessualità è ampiamente parte della natura, o si limita ad ignorare l’obiezione o trova comunque carpiati mentali con cui costinuare a sostenere la cosa al di là di ogni logica. idem per ogni altra argomentazione fallace abitualmente usata dai credenti, come la scommessa di pascal, ecc.), cioè rivoltandogliele contro (il che contemporaneamente mostra in modo inequivocabile l’ipocrisia di chi tentava di usarle contro gli altri e toglie loro ogni possibilità di usare di nuovo simili pseudoargomentazioni verso gli altri).
di sicuro infatti non risultano casi di atei che hanno cercato di operare discriminazioni verso i preti perchè “indossano sottane” (mentre l’esclusione dal cortile dei gentili per “motivi di folklore” rimane), o di farli curare o rendere l’ordinamento sacerdotale illegale perchè hanno pratiche “contronatura” (mentre loro continuano ad accusare gli omosessuali di avere una sessualità disordinata ed incapace di vero amore e vera relazione di coppia e si oppongono igno ogni modo al riconoscimento delle unioni omosessuali dove possono, e sostengono la criminalizzazione dell’omosessualità dove possono fare anche ciò), o che vanno in giro a predicare la conversione all’atesimo perchè la scommessa di pascal corretta (cioè che tiene conto anche della possibilità di tutti gli infiniti dei non cristiani, per cui per ogni dio immaginabile e possibile A è immaginabile e possibile anche il dio non A che dispensa ricompense e punizioni in modo opposto a quello A) favorisce questa scelta (mentre non hai idea di quanti cristiani tirino fuori la scommessa di pascal per convincere gli atei a comportarsi da credenti)……quindi evidentemente non si tratta di “scendere al loro livello” ma solo ridicolizzare le loro argomentazioni fallaci usandole contro di loro….
nightshade:
“se una persona mi fa critiche ridicole che sono palesemente infinitamente più sensate (per quanto comunque ridicole) se rivolte verso di essa invece che contro di me, gliele rivolgo subito contro”
Io no: la lascio dire le sue ridicolaggini (chiunque essa sia, anche se fosse il papa) e la ignoro beatamente.
“se io fossi gay ed un prete mi venisse a dire…”: sono d’accordo, e fai benissimo, se si tratta di proporre di discutere dell’argomento (poi se l’altro non ascolta, affari suoi). Se invece si tratta non di dialogo ma di scambio di invettive, v. quanto ho detto sopra.
“e questo non significa “abbassarsi al loro livello”, ma distruggere le loro argomentazioni in modo di gran lunga più efficace…”
Personalmente, non è nel mio stile. Io trovo più efficace godermi la vita e ignorare chi inveisce contro di me (che sia ateo, cattolico, agnostico, buddista, animista o quello che vogliamo).
“…(mentre l’esclusione dal cortile dei gentili per “motivi di folklore” rimane)…”
Su questo non esagererei: non consideriamola una discriminazione. Il “cortile dei gentili” è un’iniziativa privata, un ciclo di convegni, dove l’organizzatore invita chi vuole; allora ogni convegno è sede di discriminazioni, perché i relatori sono sempre scelti in base al gusto personale di chi li organizza! La considererei una scelta non condivisibile operata sulla base di ragioni non valide, ma non scomoderei la parola “discriminazione”.
“… (mentre non hai idea di quanti cristiani tirino fuori la scommessa di pascal per convincere gli atei a comportarsi da credenti)…”. Ne ho idea, ma non li tengo in considerazione, li lascio parlare a chi ha voglia di ascoltarli.
” non si tratta di “scendere al loro livello” ma solo ridicolizzare le loro argomentazioni fallaci usandole contro di loro….”. Secondo me invece, per le ragioni osservate sopra, si tratta proprio di “scendere al loro livello”… ma su questo, direi che possiamo rimanere ciascuno sulla propria posizione.
“Io no: la lascio dire le sue ridicolaggini (chiunque essa sia, anche se fosse il papa) e la ignoro beatamente.”
bastasse questo (ignorarli) per levarseli dalle palle….il problema è che questi hanno il potere di influire sulle leggi, e quando non ci riescono organizzano movimenti popolari ed in ogni momento hanno una forte presa sulle coscienze. ignoralrli ha più o meno la stessa utilità di ignorare un movimento fascista quando permea la società….
“Se invece si tratta non di dialogo ma di scambio di invettive, v. quanto ho detto sopra.”
più che di scambio, direi un rigirare le invettive che lancia contro lui stesso. rendendogli così difficile riutilizzarle. chi se ne esce con cose come “dobbiamo combattere l’omosessualità perchè è contro natura” non cerca il dialogo. e non si può avere dialogo con chi non lo vuole. ma lo si può zittire, non in modo fisico censurandolo (sarebbe una violazione dei suoi diritti) ma mostrando le sue argomentazioni per le sciocchezze che sono, rigirandogliele contro.
“Personalmente, non è nel mio stile. Io trovo più efficace godermi la vita e ignorare chi inveisce contro di me (che sia ateo, cattolico, agnostico, buddista, animista o quello che vogliamo).”
è un approccio come un altro. non demonizzerei nè il mio nè il tuo, hanno entrambi i loro pro ed i loro contro, alla fine quale sia il migliore è soggettivo.
“Su questo non esagererei: non consideriamola una discriminazione. Il “cortile dei gentili” è un’iniziativa privata, un ciclo di convegni, dove l’organizzatore invita chi vuole; allora ogni convegno è sede di discriminazioni, perché i relatori sono sempre scelti in base al gusto personale di chi li organizza! La considererei una scelta non condivisibile operata sulla base di ragioni non valide, ma non scomoderei la parola “discriminazione””
nel momento in cui pretendi di avere un convegno basato sul dialogo aperto a tutti i punti di pensiero divergenti, ma allo stesso tempo con delle scuse impedisci l’accesso a chi non la pensa come te, operi una discriminazione. non una discriminazione nel senso giuridico del termine, ma nel senso letterale (come ogni convegno). che di per se non è necessariamente negativo, se non fosse che tale discriminazione è basata su scuse ed è fatta per violare i propositi che si sbandiera fraudolentemente.
in sostanza il senso del discorso non è che ha fatto male la chiesa nel non invitare l’UAAR nel suo gruppo, ma proprio nell’aver spacciato tale gruppo come un’apertura al dialogo con gli atei la cui posizione diverge dalla chiesa, nell’aver impedito l’accesso a tutti gli atei che EFFETTIVAMENTE hanno posizioni che divergono dalla chiesa ed aver nascosto tutto questo dietro a delle scuse palesi che non stanno in piedi.
“Ne ho idea, ma non li tengo in considerazione, li lascio parlare a chi ha voglia di ascoltarli.”
ok. io però provo più gusto nel mostrare loro come il loro ragionamento gli si ritorca contro, piuttosto che semplicemente ascoltare, annuire, dargli corda ed aspettare che se ne vadano. ciò ha anche l’effetto collaterale di salvare altri atei (forse) dal doverselo sentire per l’ennesima volta da loro.
“Secondo me invece, per le ragioni osservate sopra, si tratta proprio di “scendere al loro livello”… ma su questo, direi che possiamo rimanere ciascuno sulla propria posizione”
possibile. in fondo sono discussioni su questioni soggettive.
“….e lo farei non perchè io creda realmente che la castità sia un comportamento innaturale e per questo da combattere….”
Discutibile. La castità non è certo salute, soprattutto psichica, e te lo dice un casto non certo per scelta propria. E non dimentichiamo che è sospettata di essere fra le cause della pedofilia nel clero.
Non ci risulta che l’Uaar abbia mai attaccato il modo di vestire dei preti. E nel suo manifesto d’intenti – http://www.uaar.it/uaar/manifesto – scrive: “Se l’Uaar esiste, non è certo per criticare gratuitamente la religione. L’Uaar non è un’associazione antireligiosa. È invece nata per contribuire a innovare un paese pesantemente condizionato in senso confessionale. (… ) Il problema principale, in Italia, non è rappresentato dalla religione, un fenomeno peraltro in costante calo. È rappresentato invece dagli atteggiamenti supini di una classe politica incapace di distinguere tra laicità e clericalismo, tra sacro e profano, tra scienza e dogma, tra argomentazione e catechismo, tra diritti individuali e privilegi delle comunità di fede.
Per Admin:
“Non ci risulta che l’Uaar abbia mai attaccato il modo di vestire dei preti”. Se per Uaar si intende astrattamente l’associazione fondata sul vostro statuto, sono d’accordo; se invece si intende l’insieme degli iscritti e simpatizzanti che partecipano a questo forum, la situazione è diversa: perché in queste pagine molti aderenti all’Uaar hanno spesso denigrato il modo di vestire dei preti (ma qui conta il fatto che siano “persone”, perché se fossero stati LGBT penserei la stessa cosa). Se poi mi dite “quelle opinioni non appartengono all’Uaar” mi sta bene, ma allora mi auguro che nessuno di coloro che le ha espresse fosse vostro aderente, perché altrimenti ci troveremmo in una situazione di palese contraddizione. Immagino che anche voi vi auguriate altrettanto, me lo confermate?
@ John
Vuoi dirmi che un credente che esprime sue opinioni non deve essere aderente alla CCAR, in quanto altrimenti ci troveremmo in una situazione di palese contraddizione, me lo confermi…John?
Stefano: beh, sì, ti confermo che nella chiesa ci sono palesi contraddizioni, in quanto ci sono tantissimi aderenti che hanno atteggiamenti difformi rispetto a quelle che sono professati. Ho mai negato ciò? Mi sembra anzi che lo ho sempre ribadito!
Tu mi confermi lo stesso per quanto attiene l’Uaar?
Per Admin:
torno ancora sul tuo commento delle 16.30.
Il fatto che presso l’Uaar vi sia stata un “la presa in giro delle sottane ” e che sia stata un fenomeno “diffuso” non lo dico io, ma una persona che sta dalla vostra parte, cioé Nightshade90 nel suo commento delle 13.33 di oggi, che ne parla come di un fenomeno acclarato.
Quindi quando dici che “Non ci risulta che l’Uaar abbia mai attaccato il modo di vestire dei preti” significa o che non sei molto informato su ciò che avviene nell’Uaar, e che ciò ti induce a formulare (sicuramente in buona fede) affermazioni non corrette).
@ Stefano
Io partecipo a questo forum ( non sono un iscritto) e quindi non posso parlare a nome dell’Uaar. Ma ritengo che ferme restando le posizioni ufficiali dell’organizzazione riguardo ad un certo tema questa sia aperta a ogni possibile posizione, basta che sia giustificata….razionalmente.
Mia opinione.
Non credo che sia una “chiesa” che critica un’altra.
Se l’UAAR ha una posizione sul vestito dei preti ne prendiamo atto tu e io, altro è che un qualsiasi utente debba avere un riguardo diverso per la tonaca del prete piuttosto che l’abbigliamento di Otelma.
acclarato nel senso che “battute” sui gonnelloni ne ho sentite tante in ambiente ateo. non necessariamente che si un vizio tutto UAAR, maggioremente diffuso tra i suoi membri e partecipanti o notevolmente diffuso al suo interno.
john.
L’UAAR non è una religione che impone la sua volontà sugli adepti.
È chiaro che tu, puntando il dito sulle critiche al vestiario dei preti,
voglia in realtà biasimare l’ironia e il sarcasmo che qui si manifesta
su tutti gli aspetti della vita e dei personaggi della chiesa.
Mi sento, ma solo un pochino, tirato in causa per le mie bonarie
strigliate: dal papa in giù… per non parlar di dio, maria e il suo gesù.
Ma fa parte della dialettica, alta e bassa. Voi parlate sempre di dialogo
come se la controparte, i laici, fossero sfuggenti o restii a confrontarsi;
la realtà è che non c’è nulla su cui dialogare per due motivi:
1) La vostra posizione è immutabile.
2) Il cosiddetto dialogo per voi è solo un pretesto per perdere tempo
e ci riuscite benissimo da duemila anni.
Le discussioni su questo blog ne sono un esempio chiarissimo.
Quindi io vedo il tuo lamento come un tentativo ulteriore di
condizionamento del confronto. Io sono ateo, ma per me l’ateismo
è nulla: io non voglio convincerti che dio non esiste, non mi interessano
le teorie teologicizzanti, sto sul pratico, voglio solo che la chiesa non
campi coi miei soldi. Penso che il ridicolo sia una delle armi più potenti
contro i dogmi, un credente potrebbe affrontare il martirio (? ah ah ah)
ma non il ridicolo. Questo è quanto.
Diocleziano.
“Voi parlate sempre di dialogo come se la controparte, i laici, fossero sfuggenti o restii a confrontarsi;”
Mi devo dissociare da quel “voi”.
– La mia posizione è personalissima. Non mi identifico “in toto” in nessuna organizzazione.
– Non penso che i laici siano “sfuggenti o restii a confrontarsi”; anzi, penso che lo siano tendenzialmente molto più dei credenti.
– La mia posizione non è immutabile. Non faccio altro che ribadirlo. Potrei svegliarmi ateo domani mattina, e di sicuro durante queste conversazioni con voi moltissimi miei punti di vista sono mutati, la maggior parte in meglio nei vostri confronti.
– ” Il cosiddetto dialogo per voi è solo un pretesto per perdere tempo”: non per me; io lo considero un arricchimento personale. Ma oltre che dirtelo, che cosa posso fare per manifestarti la mia buona fede?
– “Le discussioni su questo blog ne sono un esempio chiarissimo”. Quali mie affermazioni ti hanno lasciato intendere ciò? Se ho detto qualcosa che sembrava andare in quella direzione, mi sono espresso male.
– ” voglio solo che la chiesa non campi coi miei soldi.”: lo voglio anche io. Ho sempre detto che sono contrario all’8 per mille e alle forme di sovvenzionamento pubblico alla chiesa.
Non capisco quindi perché mi muovi queste accuse, reltive a punti di vista su cui invece mi trovo sostanziamente d’accordo con te.
@john
Temo che il problema di fondo sia il fatto che spesso ci si trova a discutere con i soggetti e le modalità descritti da Diocleziano. Purtroppo, tranne rare eccezioni, è la norma. Non mi riferisco a te.
gmd85,
va bene propugnare il pensiero logico, ma non esageriamo con le inferenze! 🙂
@ Diocleziano
Ti rimando alla mia discussione con John più su.
La sua posizione è chiara, mi sento di dire.
Certo, John, non era una critica personale, il ‘voi’ si riferisce alla ‘nostra’
controparte tradizionale, come rilevato anche da gmd85.
Diretto a te era l’ultimo paragrafo sul voler censurare gli interventi,
seppur di bassa lega. Interminabili e ponderate disquisizioni possono
contenere meno verità di una battutaccia che centra il concetto.
(Soprattutto si risparmia un sacco di tempo con i post… 😉 )
@John
Le posizioni dell’Uaar sono solo quelle dell’Uaar, non dei suoi associati, così come quelle della Chiesa cattolica sono solo quelle espresse dalla Santa Sede, non dai suoi fedeli.
Era meglio il vecchio John, quello ateo… Fine esternazione accorata.
@Mizar
in tutta sincerità, preferisco questo John.
Laico, ed il sostantivo corrispettivo laicità, sono attributi dello Stato, che stanno ad indicare il dovere da parte delle istituzioni pubbliche di non favorire, ma nemmeno sfavorire, una confessione religiosa rispetto alle altre.
Laicista e laicismo sono attributi delle persone o delle associazioni private, e indicano una visione del mondo, e della morale connotata dalla distanza e dalla indipendenza da qualsivoglia dottrina religiosa.
Lo Stato deve essere laico, ma non necessariamente anche laicista. Deve essere laicista solo quando si tratta di temi sui quali la religione non è pertinente, o ai quali applicare le “ricette” delle dottrine religiose sarebbe controproducente. Lo Stato non può per es. promuovere la cura dei malati tramite la preghiera. Se si tratta di cura, deve adottare un punto di vista oggettivo, areligioso. Naturalmente in quali campi debba valere una visione laicista piuttosto che religiosa è materia di disiscussione. Per es. in merito di educazione sessuale, deve prevalere il punto di vista laicista o religioso?
Quei casi di cancro che non derivano dai “cattivi” comportamenti umani (alimentari, fumo, radiazioni) ma di natura genetica sono buoni o cattivi per la Chiesa ?. No, perche se sono un “dono” di Dio allora sono buoni, giusto ?.
Dio fa del bene o del male a un bambino malato di cancro per fattori genetici?. Vorrei sentire la risposta da qualche cattolico “credente”.
Ricordo che BXVI evase platealmente e in pubblico questa domanda fatta da un bambino alla giornata mondiale per la gioventù a Barcellona.
Wichgood:
Forse volevi dire “eluse”. “Evadere” una richiesta o una domanda significa rispondere. http://www.treccani.it/vocabolario/evadere/
@ John
Giusto!, eluse volevo dire. Grazie.
whichgood
Ti rispondo io. Il credente direbbe che Dio, essendo infinitamente buono, fa sempre del bene, e che se noi pensiamo che faccia del male (il cancro ad un povero bimbo innocente) è perchè nella nostra ignoranza non riusciremo mai a spiegarci i suoi disegni…
La domanda che, essendo incapaci di spiegarci i suoi disegni, da dove siamo stati in grado di capire che è infinitamente buono, non li sfiora neppure. Paradossalmente si potrebbe postulare che dio è infinitamente cattivo e ribaltando il “ragionamento” filerebbe lo stesso…
@ Giancarlo
È essenziale per loro fare un’affermazione stupida alla volta, senza collegarle e sperare che oltre a loro non se ne accorga nessun altro.
@ Gianluca
Scusa, Gianluca ovviamente…,
@ Gianluca
E’ completamente delirante. Da psichiatra direi.
Whichgood
“E’ completamente delirante. Da psichiatra direi.”
Più che altro mi sembra un ottimo esempio di cervello a compartimenti stagni, anzi di un unico cervello che però quando riflette, ragiona o pensa riguardo la religione è incapace di formare associazioni mentali di idee o di farsi un quadro generale partendo da tante informazioni frammentate.
Orwell direbbe che è un classico esempio di “bipensiero”. Se non lo hai ancora letto, ti consiglio “1984”, un libro per me meraviglioso. Anche se si riferisce alla politica ed è estremizzato al massimo, quello che gli si avvicina di più al mondo d’oggi è il pensiero religioso.
@ Gianluca
Mi fai ricordare che non è la prima volta che chiedendo ad un credente qualcosa della vita reale collegata alla religione mi sento rispondere: ‘cosa c’entra?’.
Sul laicismo invece non credo che esista quello buono e quello cattivo… esiste soltanto quello sano e punto. 🙂
Un’altra formula, considerata caposaldo di uno stato veramente liberale, quindi anche ‘laico’,
è il cavourriano ‘libera chiesa in libero stato’. Ineccepibile… ma anche estremamente ambigua, quando la ‘libera chiesa’ è il Vaticano. Infatti il Vaticano è, a tutti gli effetti, uno stato sovrano. quindi il ‘libera chiesa in libero stato’ diventa di fatto un ‘libero stato all’interno di un libero stato’: un controsenso istituzionale, al di là dell’aspetto formale. Ma soprattutto perché non è tanto la religione cattolica – che naturalmente i cattolici hanno tutto il diritto di avere come punto di riferimento, oltre che per il culto religioso, anche per le loro organizzazioni ‘laiche’ purchè il tutto avvenga nel rispetto della Costituzione repubblicana – ma è proprio il clero cattolico ad operare come tale nella società italiana, cioè… pur affermando, al solito, di rispettare la Costituzione… è pur sempre costituito da ‘cittadini’ (in realtà sudditi) anche di un altro stato: il Vaticano. E che tutto ciò non sia solo un fatto formale, lo vediamo – oltre che nella presenza massiccia del clero in tutte le manifestazioni pubbliche, per altro legittima – nel ruolo spesso decisivo che la gerarchia vaticana (cioè i rappresentanti di uno stato straniero), viene ad avere nella stessa legiferazione. Per non parlare, per esempio, di un Presidente della Repubblica che dichiara l’Italia un paese particolarmente fortunato per la presenza sul suo territorio di quella autorità morale insostituibile che è la chiesa romana.
In sostanza, la chiesa cattolica in Italia gode di un doppio privilegio: da un lato è uno stato sovrano che al proprio interno si gestisce come crede, e dall’latro DI FATTO è una chiesa di stato con tutti i doveri, ma anche i diritti, di una chiesa di stato.
E che tutto ciò sia tutt’altro che un fatto formale lo si può dedurre anche dalle parole di un convinto liberale come Eugenio Scalfari , il quale svende il proprio laicismo nel momento in cui ritiene che, “al punto in cui sono giunte le cose in Italia”, è un ‘guadagno’ per lo stato accettare che la chiesa, ANCHE COME VATICANO (cioè stato straniero), possa operare tutti i livelli all’interno dello stato italiano come qualsiasi altra organizzazione laica. Riferendosi ovviamente al suo ruolo sussidiario.
Inquietanti le parole di Scalfari. Mi chiedo se si renda veramente conto del loro peso.
Bruno,
il principio cavouriano della “libera chiesa in libero stato” non era affatto ambiguo, almeno fino all’avvento dei Patti Lateranensi. La Legge delle Guarentigie, nelle intenzioni, aveva un suo principio laico/laicista che dava molto fastidio al Vaticano. Non ho bisogno di conoscere i dettagli della Legge, ma sicuramente, proprio perchè fastidiosa per il papa, era senz’altro meglio dei Patti successivi, che hanno sgretolato le fondamenta stesse del principio laico di indipendenza reciproca, rendendo vani tutti gli sforzi risorgimentali. Il fascismo clericale come antitesi vincente del liberalismo laico.
A Torino, corso XI febbraio è la via che prolunga via XX settembre: temo che la cosa sia stata voluta, e comunque non mi piace per nulla. Per fortuna, via XX settembre è ancora più importante e prestigiosa di corso XI febbraio.
@ Giorgio Pozzo
“il principio cavouriano della “libera chiesa in libero stato” non era affatto ambiguo, almeno fino all’avvento dei Patti Lateranensi”
Infatti ho scritto che era ineccepibile… ma ambiguo quando la ‘libera chiesa’ è il Vaticano. Dimostrando questa ambiguità in modo palese proprio con i Patti Lateranensi, in quanto conseguenza di quel XX settembre che – come più volte ho espresso nel blog motivandolo in vari modi – in realtà ha sancito la fine di uno stato pontificio che ormai era solo una palla al piede per il papato. Che tra l’altro ha così potuto rivendicare – Guarentigie a parte – un ‘credito morale’ ( che no ha faticato molto a diventare anche un ‘credito economico’ di fatto) nei confronti dello stato italiano continuamente ricattato. Sia pure in altra forma, ancora oggi. Per esempio con l’8 x 1000.
Questo non significa certo, da parte mia, un giudizio negativo del XX settembre come evento storico, sicuramente tutto da apprezzare nelle intenzioni dei suoi protagonisti… ma ricorrendo al ‘comodo’, ma realistico, senno di poi. Considerando ciò che è accaduto dopo non certo ‘per colpa’ degli autori di Porta Pia.
Che a Torino il corso XI febbraio prolunghi corso XX settembre (che non sapevo) riflette perfettamente il senso di ciò che è accaduto storicamente… e il fatto che il Corso XX settembre sia più importante del Corso XI febbraio (non ho capito se per ciò che richiama, per esempio, a te o se per rilievi urbanistici) se mai sta proprio a indicare l’astuzia della chiesa. Che ricorre ai toni soft… ma che intanto rimette la storia nella giusta prospettiva. Giusta per lei, ovviamente (^_^).
Per la precisione. Ciò che propone Scalfari (e non lui tanti altri ‘laici’) è che alla chiesa come Vaticano – cioè come stato straniero – sia riconosciuta ANCHE FORMALMENTE il diritto a istituire e gestire allo stesso titolo e con gli stessi diritti di ogni altra associazione laica, le SUE associazioni.
Correzione “Ciò che propone Scalfari (e CON lui, invece di ‘non’ lui…)”
Approfitto per precisare ulteriormente. Credo che Scalfari intendesse ‘realisticamente’ (in realtà autolesionisticamente oltre che in modo intellettualmente disonesto) prendere atto in modo formale di un dato di fatto; visto che ormai la chiesa come vaticano è diventata insostituibile… tanto vale riconoscere questo suo ruolo per non dar vita a inutili polemiche.
A questo ha portato la condanna – da parte di forze laiche, o anche atee – dell’anticlericalismo. Risalente, in modo esplicito, al buon (e magari per altri aspetti anche ottimo) Enrico Berlinguer.
Fariseo: Però che bella risposta che ha dato Gesù alla nostra domanda, non me l’ho aspettavo.
Erodiano: Infatti, ma posso farti una domanda?
Fariseo: Fai pure.
Erodiano: Ma poi il denaro che gli hai dato “affinchè lui lo vedesse” te la restituito?
Fariseo: Vero il denaro! Brutto fijo de ‘na migno….
@ Francesco
🙂
Però… l’ha restituito
Lo ha restitutito? Non mi pare ma se lo fosse trattasi di una falsificazione fatta dalla Chiesa della storia originale. 😆
@ Francesco
No, non ha restituito la moneta 🙂
(Ma non ne parliamo troppo perché altrimenti la Chiesa potrebbe trarre ulteriore appiglio da quel passo evangelico 🙂 )
Mi riferivo a “te la restituito”
A me? Scusa ma non compriendo.
@ Francesco
Sveglia!!!!!
🙂
Non “te la restituito” come hai scritto, ma “te l’ha restituito”
Finalmente “o” capito. 😆
@ Francesco
😉 🙂 🙂
A Beatriz, una ragazza salvadoregna di 22 anni, la Corte suprema ha vietato l’aborto, pur nella certezza che il feto non potrà sopravvivere alla nascita e che il portare a termine la gravidanza mette in gravissimo pericolo la sua vita. Per la decisione, esultanza delle organizzazioni cattoliche. Non commento, non ci sono commenti adeguati. Per ulteriori notizie, controllate sul sito della Stampa di Torino.
@ Augusto
Una tragica reductio ad absurdum del loro pensiero.
Un ossimoro che trovo molto efficace, si spiega bene. Ottima idea.
Non a caso se le presero molto (ma davvero molto) quando Prodi di definì un “cattolico adulto”. Loro che giocano molto con le parole devono essersi sentiti derubati in casa propria.
E veramente incredibile come gli italiani si lasciano inganare con belle parole che significano assolumente niente . Esiste la laicita, la quale è la separazione dello stato e della cosa pubblica, dalla religione, qualsiasi sia . Se interviene il fatto religioso negli affari pubbliche, non usare piu la parola ” laicita ” !
Ma mi chiedo come è possibile in questo paese fare prendere cosi facilmente le lucciole per lanterne ???
( All’ Asilo nido che frequenta la mia nipotina, hanno tolto un ora dell’ orario ” per dare agli genitori l’ occasione di stare un ora di piu con i loro bambini … “??? Ma è una scusa stupida !! Perche non dire esplicitamente che vogliono ridure le spese ?? .
Poco tempo prima della morte di Giovanni Paolo II venne fuori un libbro suo ,… salutato da tutta la stampa… e dalla gente al Bar Sport … Ma come la gente poteva credere che un uomo cosi malato fosse ancora in grado di scrivere un libbro.. ?? ! Perchè non hanno detto che furono i suoi collaboratori a scriverlo ???
@ Gérard
Ma mi chiedo come è possibile in questo paese fare prendere cosi facilmente le lucciole per lanterne ???
Me lo chiedo anch’io…
E mi/ti chiedo cosa sarebbe successo se il papato fosse rimasto ad Avignone.
Chissà, forse sarei io a fare la domanda a te.
Forse la chiave è quella di Stefano Grassino, come scrive più su:
“diciamoci la verità: i preti sono abilissimi nel gioco delle tre carte. Gli devi stare lontano, punto e basta, oppure………..
Non si puo fare valutazioni su come sarebbe andato nel passato se certe cose non ci fossero state oppure il contrario .
Poco tempo prima la grande rivoluzione del 1789 il popolo era molto devoto e apparamente attaccato alla figura del re ( gli apparizioni del Re in alcuni posti con ovazioni della folla – La condamna del Chevalier de la Barre da parte del clero 20 o 30 anni prima della Rivoluzione… etc ) . Questo non ha impedito la Rivoluzione… !!
Posso pensare che il Papa sarebbe scappato anche prima ( I primi a lasciare una nave in pericolo sono i topi… ) In Italia oppure in Inghilterra ma credo piuttosto in Italia ….
sto tornando in questo momento da roma, e le uniche suore che ho visto in giro che fossero under 85 anni, erano “d’importazione”.
interessante.
per i preti, ci sono ancora tante “seminariste sfrante”, ma va beh 😉
Purtroppo devo informarti che ci sono adesso un numero maggiore di ragazze che entrano in convento ! Fara piacere ad alcuni trolls presenti ognitanto su questo sito ma questo non riflette un rinnovo della fede ma invece da un profondo disaggio in confronto di questo mondo distrutto dall’ Iper-Liberismo . Idem in quanto riguarda le donne che si convertono all’ Islam .
E una forma di fuga dalla realta in quanto certe persone non si sentono in grado di affrontare con le loro proprie forze la realta nuova, triste e deprimante …
non discuto sul fatto che in un caso sia fuga dalla miseria (e magari da qualche matrimonio combinato, specie se sei diversamente eterosessuale) e in altri casi fuga dalla realtà
Si, Kara Woru, nei conventi in Italia, ci sono le ragazze che fuggono dalla miseria e per loro, tutto sommato, c’é vito e alloggio garantito per la vita . Il che, con tutta la miseria inimmaginabile che ho visto durante i miei viaggi nel terzo e quarto mondo non è poco .
In Europa, e diventato sempre piu difficile capire questo mondo, sempre piu complicato . C’é gente che non la fa e che preferisce rifugiarsi nell’ illusione delle religioni . Ad un intervista ad un giornalista, una neo convertita all’ Islam ha risposto ” Ogni mattina dovevo scegliere, scegliere, e tutto il giorno cosi . Con l’ Islam tutta la mia vita a trovato una risposta e non ho piu da pensare !! ” ( C’é la religione che lo fa per loro ! E una forma di prigrizia mentale non pensi ??? )
avere chi pensa per te, è sicuramente molto, molto comodo per certe persone.
pigrizia mentale ma anche incapacità, in un certo senso. incapacità di sopportare il peso delle proprie scelte, del fatto che “ah ma se avessi fatto quest’altra cosa…”…
in sostanza, le religioni sono fatte per bambini insicuri ed effettivamente per le pecore.
del resto i fedeli stessi vengono definiti così dai loro “pastori”.