La legge Bossi-Fini sull’immigrazione non è stata ancora abolita, ma ieri alla Camera è stato fatto un altro passo verso lo «smantellamento», […] di tutte le norme sull’immigrazione scritte dal precedente governo. Montecitorio ha infatti approvato, con una serie di modifiche e soprattutto di «aperture», la recente normativa comunitaria in materia di asilo politico. Il nuovo testo, che ora passerà al Senato, prevede, tra le principali novità, che chi chiede asilo in Italia e vede la sua domanda respinta, possa fare ricorso e rimanere nel nostro Paese fino a quando la pratica non verrà esaminata e giudicata in via definitiva. Potrà richiedere asilo politico, inoltre, qualsiasi straniero indipendentemente dallo Stato di provenienza, e non, come prevedono le norme ancora in vigore, solo chi è in fuga da un Paese i cui cittadini sono perseguitati per ragioni politiche.
In particolare, la legge consentirà a tutti gli immigrati che si dichiareranno omosessuali perseguitati, di chiedere ospitalità all’Italia. Il voto ha registrato il sì della maggioranza e il no di Lega e An, con 106 astensioni da Udc e Forza Italia. Una scelta, quella dell’astensione, motivata dall’opportunità di approvare una legge che recepisce, seppur «all’italiana», una normativa europea. […]
L’Unione cambia la Bossi-Fini: diritto d’asilo per tutti i gay
5 commenti
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Un padre di famiglia africano in cerca di lavoro deve fare i salti mortali per poter restare in Italia…prima di ricevere il permesso di soggiono. Mah…!
si però un padre di famiglia africano non rischia l’impiccagione o lapidazione o altra fantasiosa pena di morte per il solo fatto di essere un padre di famiglia nel suo paese.
distinguiamo tra persecuzione/rischio di essere ammazzati (cosa che comunque non riguarda solo gli omosessuali, ma anche per dire le donne ritenute adultere in certi paesi e a cui pure si dovrebbe rivolgere questo ampliamento del diritto di asilo) e invece l’emigrazione per motivi economici.
non che una abbia più dignità dell’altra, ovvio. però se uno può chiedere il diritto di asilo per motivi politici (cosa che se non sbaglio si è sempre potuta fare), è giusto allargarlo anche ad altri tipi di persecuzioni.
Beh, in paesi tipo l’Uganda non c’è così differenza fra morire per pena di morte e morire di altro…magari un fucile ti fa fare una fine più dignitosa che una malattia infettiva. Anche l’età media di morte non deve essere tanto diversa tra giustiziati e non. Comunque insomma, non ricevere soldi da un familiare che riesce a stabilirsi nei paesi ricchi per certa gente significa già la morte certa. Un po’ di par condicio, insomma…
Guarda che se fosse per me il diritto di asilo lo potrebbero più semplicemente chiedere tutti quelli che rischiano, per un motivo o per l’altro, la propria vita.
Mandare nel proprio paese una lavoratrice straniera per ritirare il visto presso il nostro consolato con conseguenti rischi, difficoltà, perdita di tempo e di denaro sia per lei che per il suo datore di lavoro italiano, è una delle più grosse idiozie che siano mai state concepite da un governo!