Il ministero uzbeko della Giustizia ha dato il via ad un controllo “pianificato” su possibili irregolarità nella presenza delle Suore di Madre Teresa nel Paese. Lo riferisce oggi l’agenzia russa Interfax, citando fonti interne al ministero stesso. “Il dicastero – rende noto la fonte – esaminerà la conformità alla legge dell’ufficio rappresentativo della Ong indiana e gli obiettivi fissati nel suo statuto”. Fondate da Madre Teresa di Calcutta, le Missionarie della Carità hanno case in quasi tutto il mondo. […] La Ong delle suore opera in Uzbekistan dal 1995; il ministero della Giustizia ne ha registrato ufficialmente la sede locale nel marzo 2004. Da diversi mesi Tashkent, sulla scia della nuova legge sulle Ong adottata dalla Russia, ha intrapreso una politica più severa e restrittiva sulle attività delle Organizzazioni non governative nel Paese. Risale a luglio scorso la chiusura della Ong statunitense Central Asia Free Exchange (CAFE), accusata ingiustamente di “attività religiose illegali” volte al proselitismo cristiano. Secondo alcuni analisti, il giro di vite sulle Organizzazioni non governative nasconde un chiaro intento politico: chiudere le Ong straniere per allontanare ogni possibile influenza della cultura e delle idee occidentale sulla popolazione uzbeka. In Uzbekistan il 90% della popolazione è musulmana, forti sono le violazioni alla libertà religiosa e il governo mira a controllare ogni aspetto della società.
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