Eusebio di Cesarea narra che il soldato Basilide, incaricato di scortare al supplizio Potamiena – una vergine cristiana condannata a morte in quanto tenace nel difendere la sua fede – la protesse durante il percorso da coloro che volevano malmenarla. Qualche giorno dopo anche Basilide fu imprigionato e decapitato. Basilide è il santo patrono della polizia penitenziaria alla cui festa ieri si sono recati tutti, dal ministro Mastella al presidente Napolitano. Non è però a San Basilide che si sono ispirati quei poliziotti che a Sassari nel 2000 e a Bolzaneto nel 2001 hanno usato metodi e strumenti di repressione violenta molto simili e contigui alla tortura. […] Grazie all’indulto, difeso ormai dal solo ministro Mastella, sono state liberate più di 23mila persone, fra cui Silvia Baraldini e 8 mila immigrati, riportando le galere italiane in condizioni di vivibilità. In carcere oggi ci sono più poliziotti penitenziari che detenuti. Non possono più lamentare carenze di organico. Sono circa 45 mila, mentre i detenuti sono scesi al di sotto della soglia dei 38 mila. Più di un poliziotto a persona. E’ una occasione storica per ripensare il loro ruolo, riconducendolo nei canali della legge e della nobile storia del loro santo ispiratore. Il Consiglio di Europa, più volte, ha ricordato come il lavoro delle polizie – tutte le polizie – deve ispirarsi a una funzione primaria di promozione dei diritti umani. Il cittadino, se provvisoriamente detenuto, deve poter avere nel poliziotto la fiducia che Potamiena aveva per il soldato Basilide. Questa è anche stata l’ultima festa del Corpo per il capo della polizia Penitenziaria Giovanni Tinebra. Si attende la nomina del suo successore da parte del governo. Nel nome di san Basilide speriamo che il suo successore sia una persona che ritiene che la tortura sia un crimine, che lotti per contrastarla, che ridia serenità al lavoro degli operatori penitenziari, che non li metta gli uni contro gli altri, che metta al centro i diritti umani. Speriamo che alla festa dell’anno prossimo ci sia meno enfasi militare e più attenzione all’umanità, sia dei custodi che dei custoditi.
Ecco il santo a cui votarsi
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Se ti do uno schiaffo, porgi l’altra guancia. Se no pure la stessa… porgo io l’altra mano. (Brunello Robertetti alias Corrado Guzzanti)