Imu-Chiesa, l’Uaar scrive alla Commissione Europea

Abbiamo scritto al Vice-Presidente della Commissione Europea, Joaquin Almunia, e alla Rappresentanza della Commissione europea in Italia.

europa

Egregio Vice-Presidente Almunia,

lo scorso autunno le scrivemmo a proposito dell’ingiusta esenzione dall’Ici di cui godevano gli immobili di proprietà ecclesiastica a uso non esclusivamente commerciale. Lo scorso dicembre la Commissione Europea, pur dichiarando tale esenzione incompatibile con le norme comunitarie, ha anche sostenuto che l’Italia non dovrà recuperare questi “aiuti di stato” elargiti tra il 2006 e il 2011 e stimabili, in base ai calcoli dell’associazione dei Comuni italiani, in almeno quattro miliardi di euro. In tale occasione lei dichiarò che “le autorità italiane hanno dimostrato che in questo caso specifico” l’operazione “sarebbe assolutamente impossibile” in quanto è “oggettivamente impossibile” stabilire quanta parte degli immobili era da considerarsi commerciale e quindi non coperta dall’esenzione Ici.

Come ha ricordato venerdì scorso il quotidiano Repubblica, contro questo autentico unicum della giurisprudenza europea pendono due ricorsi, perché la presunta “impossibilità assoluta” di ottenere le somme “non è stata mai provata”. Il regolamento che, a partire dal 2012, avrebbe dovuto consentire l’applicazione dell’imposta anche sugli immobili in questione non è stato mai approvato. E un censimento di tali immobili non è stato mai effettuato né dal governo Monti, né dal governo Letta.

La circostanza non sorprende. Le rivelazioni sui contenuti del cosiddetto “archivio Gotti Tedeschi” hanno mostrato senza alcun dubbio come esponenti del governo italiano si siano messi a disposizione di quelle ecclesiastiche per adeguare le leggi del nostro paese (in materia fiscale, ma non solo) ai desideri delle gerarchie cattoliche. Anziché ottemperare alla normativa europea e fare gli interessi dello Stato italiano, hanno fatto gli interessi di uno Stato che nemmeno appartiene alla Comunità, garantendogli minime imposte e massimi privilegi.

I governi succedutisi nel nostro paese non intendono dunque in alcun modo intervenire sul trattamento di favore fiscale assicurato ai beni di proprietà della Chiesa cattolica. Continuano dunque a prendersi gioco dei contribuenti italiani, a cui nello stesso tempo chiedono sempre maggiori sacrifici. E così facendo, si prendono gioco anche delle autorità comunitarie e di tutti i cittadini del continente che esse rappresentano. Ci stupisce che la Commissione Europea sia silente su questo tema, e ci attendiamo pertanto un intervento rapido e risolutivo che assicuri finalmente equità e giustizia.

Il Comitato di coordinamento Uaar

30 commenti

kundalini444

penso che se l’autorità europea interverrà, a questo punto, lo farà solo per sanzionare l’Italia con una MULTA che dovranno pagare TUTTI i cittadini, credenti e non credenti.

Roberto Grendene

beh no, perché stavolta è stata la stessa Commissione Europea che ha avallato la balzana posizione della “oggettiva impossibilità” di determinare la percentuale di utilizzo commerciale di certi immobili

come se non potessero essere applicati criteri transitori o forfettari per queste misurazioni
o come se non potesse essere dato lavoro a tanti italiani per risolvere il problema (anche impiegando 1 miliardo di euro, cifra sporpositata, ne rimarrebbero 3 per l’erario)

Diocleziano

Una bella occasione per Sua Banalità: un ‘motu proprio’ che sorprenda tutti e dica
«Toh, oggi paghiamo le tasse che abbiamo sempre evaso fraudolentemente con
la connivenza dei lacché governativi d’italia» che ne dice, eh?
Tanto per dare un significato alle sciocchezze populiste della domenica mattina…

whichgood

Scusa, ma questa non è una banalità e il Papa è il primo ad applicare la regola. Lui non insegue il denaro, fa che questo arrivi sempre da solo e senza lavorare.

Michele Gaismayr

Per me il problema della percentuale dell’immobile ad uso commerciale non si porrebbe nemmeno,essendo la religione un’attività commerciale per antonomasia. Ad ogni modo il calcolo è semplicissimo: il rapporto fra la superficie dell’immobile in questione al netto di tabernacoli, altari ed affini e la sua superficie totale è la percentuale ad uso esclusivamente commerciale. Che i comuni o chi per loro affidino il lavoro a ragionieri e geometri, e in un tempo ragionevole il calcolo sarà fatto.

Tiziana

A Roma, che pure è stremata da un buco di oltre 8oo milioni di euro, dove sono previsti tagli su biblioteche, assistenza ai malati, asfalto, autobus……… non si ha il coraggio di chiedere un centesimo in più allo Stato vaticano per l’enorme flusso di pellegrini in visita al papa pop Solo per pulire e disciplinare il traffico in via della Conciliazione il Campidoglio paga ore e ore di straordinari. E, i pellegrini italiani indossano anche un foulard biancogiallo, a chiara dimostrazione che se ne fregano sia della città che del Paese

giuseppe

Tiziana scrive:

martedì 1 ottobre 2013 alle 16:30

A Roma, che pure è stremata da un buco di oltre 8oo milioni di euro, dove sono previsti tagli su biblioteche, assistenza ai malati, asfalto, autobus……… non si ha il coraggio di chiedere un centesimo in più allo Stato vaticano per l’enorme flusso di pellegrini in visita al papa pop Solo per pulire e disciplinare il traffico in via della Conciliazione il Campidoglio paga ore e ore di straordinari. E, i pellegrini italiani indossano anche un foulard biancogiallo, a chiara dimostrazione che se ne fregano sia della città che del Paese

L’economia di Roma, senza il Vaticano e il papa, sarebbe in ginocchio. Tra l’altro mi chiedo come é possibile illudersi che togliendo sempre tutto alla chiesa si possano risolvere i problemi economici della collettività. Superficialità di valutazioni o malattia anticlericale ?

Giorgio Pozzo

Io mi chiedo come sia possibile che tu creda alle boiate che scrivi

Beh, c’è anche molta gente che crede alle boiate che scrive un altro… :mrgreen:

gmd85

Ah, strano che con tutto il turismo religioso di cui blateri le tasse, IVA compresa, aumentino sempre.

Diocleziano

Pidocchietto illuso, senza il vaticano tutti i palazzi, le opere d’arte e tutto il resto sarebbe di proprietà della comunità, che non avrebbe bisogno della carità lebbrosa dei preti.

Tiziana

giuseppe

conosci roma? sepensi che il vaticano porti denaro evidentemete no.
eanche fosse – ma non è – vero il contrario ci sporca paga. oppure fate promuovere santi pure i rifiuti.

Tiziana

giuseppe

conosci roma? sepensi che il vaticano porti denaro evidentemete no.
eanche fosse – ma non è – vero il contrario ci sporca paga. oppure fate promuovere santi pure i rifiuti.
Informo Giuseppe che anche le mense caritas sono sul coppino dei romani visto che sono immobili del Comune

Giorgio Pozzo

L’economia di Roma, senza il Vaticano e il papa, sarebbe in ginocchio

Già.

Peccato che l’economia di Roma sia già in ginocchio…

gmd85

Chissà, poi, se il nostro peppino, è a conoscenza delle attrattive turistiche, del patrimonio artistico, del fatto che Roma sia una città universitaria, con studenti che pagano affitti e fanno circolare denaro. Tutto questo non conta. -_-

Barbara R.

L’ economia di Roma vive prevalentemente del turismo ordinario

Tiziana

per concludere il pensoo discorso , il turismo da anni non è più la prima vice d’entrata, ma comunque il problema non è questo

Mizar

“Tra l’altro mi chiedo come é possibile illudersi che togliendo sempre tutto alla chiesa si possano risolvere i problemi economici della collettività. Superficialità di valutazioni o malattia anticlericale ?”

No, stupidità ideologica, la tua. Il Comune di Roma ha stimato nel 2009 una cifra (calcolo prudenziale) di 30 milioni di euro di mancato gettito Ici/Imu sui beni ecclesiastici, dato che va sicuramente rivisto al rialzo data la rivalutazione dei valori catastali. Si parla del doppio, 60 milioni, annui, 120 miliardi di vecchie lire per i nostalgici, hai presente, quanto evadete, ladri? Cacciate i soldi e poche storie!

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