Il conflitto tra la Fratellanza, alle spalle di cui chiaramente si nasconde qualche tardivo ambiente gnostico, probabilmente di specie massonica in cui è implicato un cardinale di origine polacca, che successivamente diventerà Papa; e dall’altra: l’organizzazione Opus Dei che usa i principi di Sant’Ignazio de Loyola. Progetto Emmaus è durevolmente intrecciata nelle strutture del Vaticano, che in effetti sono una proiezione dell’antico conflitto tra eresia e potere ecclesiastico. Ma nel romanzo sono propagate le profondità storiche di questo contrasto: Esseni e Farisei, cristianesimo primitivo e cristianesimo di Stato, Cristo e Satana, il Tempo di Salomone, e la chiesa di Pietro e Paolo, gnosi e cattolicesimo, eresia e sacra inquisizione, il libro segreto dei Bogomili di Concorrezzo, e la Sacra Scrittura canonizzata dalla chiesa. La tecnica moderna e metodi medioevali e inquisitoriali, si fondono idealmente per realizzare il Progetto Emmaus. Il romanzo ha una domanda fondamentale: è possibile con mezzi meccanici corrispondenti come sostanza ad un’epoca materiale come quella attuale, far tornare il Redentore sulla terra affinchè riprenda nuovamente come una spugna cosmica i nostri peccati bimillenari? Il messaggio di Marco Bazzato è enunciato chiaramente: la storia del Golgota è destinata a ripetersi, se è destinata a ripetersi anche la storia di Betlemme. Detto con altre parole: nè nei confronti del semidio, nè nei confronti dell’individuo semplice, qualcosa è generalmente cambiato in duemila anni di storia terrestre.
Marco Bazzato, “Progetto Emmaus”, pp. 302, euro 15.
Fonte: Macrolibrarsi