Un delfino prova vivente dell’evoluzione

Quel delfino nuotava tranquillo al largo delle coste giapponesi. Ora si trova in una vasca d’acquario dove tutti vanno a tirargli quello strano abbozzo di pinne. Di certo non ci ha guadagnato. I ricercatori giapponesi invece sono esaltati dalla scoperta: hanno annunciato di aver trovato, circa dieci giorni fa al largo di Wakayama, la conferma alla teoria che i mammiferi marini una volta vivevano sulla terraferma e avevano quattro zampe, tramutatesi poi in pinne. Come buona parte delle grandi scoperte anche quella del delfino-fossile vivente è avvenuta per caso. Sono stati dei pescatori ad avvistarlo e si sono accorti subito delle strane pinne vicino alla coda, due in più di quelle che questi mammiferi comuni in tutti i mari (delphinus delphis) hanno normalmente. […] “Ritengo che le pinne siano resti degli arti che i delfini possedevano quando erano ancora mammiferi terrestri e si muovevano sulla Terra – ha dichiarato il responsabile dell’Istituto di ricerca sui cetacei di Tokyo, Seiji Osumi, in un’intervista televisiva – è di sicuro una scoperta senza precedenti”. Per ora i ricercatori hanno accertato che le due pinne extra sono molto più piccole di quelle normali e che hanno più o meno le dimensioni di una mano. Il delfino ha circa 5 anni ed è lungo quasi tre metri: “Poiché l’ho visto nuotare solo nella vasca – ha detto Osumi – non sono in grado di dire se usa le due pinne extra per muoversi. Ipotizziamo anche che la ricomparsa del carattere genetico nascosto sia stata causata da una mutazione”. I ricercatori riferiscono anche che in passato sono stati osservati feti di cetacei con delle protuberanze simili a pinne, che però scomparivano prima della nascita. In altri casi si sono trovati balene e delfini con protuberanze simili ad arti vicino alla coda, ma mai un esemplare con simil-arti tanto sviluppati. […]

Il testo integrale dell’articolo di Cristina Nadotti è stato pubblicato sul sito di Repubblica

12 commenti

Franco Siccardi

Si tratta sicuramente di un mostro creato da Satana per trarre in inganno l’uomo ed allontanarlo da Dio, come tutti i fossili e le cosiddette prove dell’evoluzione sinora reperite, evidente opera del Maligno….

O che i mostri invece siano i cosiddetti libri “sacri”, culla e sostegno dell’ignoranza????

Leo55

Da un punto di vista scientifico la scoperta si presta a varie interpretazioni, sarebbe interessante osservare se il delfino, in cattivita’, riproducendosi, desse origini ad animali dalle stesse caratteristiche, verificando i questo modo la teoria che si tratti di un “fossile vivente”, anzichè di un animale che abbia subito una mutazione genetica, magari indotta da fattori inquinanti.
Dal punto di vista della “valenza” che il caso possa avere nell’affermazione della linea evoluzionistica, mi meraviglio del fatto stesso che si continui a discuterne in certi termini.
L’evoluzionismo, forse non è piu’ neanche il caso di di presentarlo come una teoria (col suffismo “ismo”)….. da tempo la ricerca scientifica vera non puo’ che basarsi sulla teoria di Darwin, i pochi detrattori che strumentalmente si sono provati a confutarla in nome di un presunto “creazionismo”, sono andati sempre incontro a madornali figuracce e dei loro patetici tentativi non vi è traccia nelle pubblicazioni scientifiche.

Giuseppe

@Leo55
«sarebbe interessante osservare se il delfino, in cattività, riproducendosi, desse origini ad animali dalle stesse caratteristiche, verificando in questo modo la teoria che si tratti di un “fossile vivente”, anziché di un animale che abbia subito una mutazione genetica»

Ma anche se si trattasse di una mutazione genetica potrebbe ugualmente trasmetterla alla discendenza, o mi sbaglio?

RazionalMENTE.net

Le nuove specie si sono avute proprio a causa di mutazioni genetiche casuali che sono risultate funzionali alla sopravvivenza in un certo ecosistema.

Vi faccio una domanda classica per vedere chi mi sa rispondere, non è uno scherzo: “E’ nato prima l’uovo o la gallina?”

Giuseppe

Appunto, per questo non credo che la controprova di Leo55 possa dimostrare qualcosa.

Comunque è ovvio che è nato prima l’uovo 🙂

Daniele Gallesio

E’ nato prima l’uovo, nel senso che se un animale che rientra nella definizione di “gallina” è nato da un certo uovo, allora quello era un uovo “di gallina” anche se l’animale che l’ha deposto non era classificabile come “gallina”.

L’uovo appartiene alla specie dell’animale “che c’è dentro”, non alla specie che l’ha deposto.

Perché le mutazioni avvengono prima della formazione dell’uovo.

Per cui se una gallina dovesse per assurdo deporre un uovo da cui nascerà un canguro, quello sarebbe un “uovo di canguro”.

In fondo chiedere se è nato prima l’uovo o la gallina è un po’ come chiedere se è nata prima la donna o l’embrione.

Daniele Gallesio

BRUTTO DELFINO LAICISTA!!! :@

Tu ti dovresti suicidare, o quantomeno sottoporti ad asportazione chirurgica delle pinne di troppo, poiché la tua esistenza costituisce un “grave affronto ai sentimenti di milioni di credenti” creazionisti!

RazionalMENTE.net

Ok, avete risposto bene sull’uovo. Il primo test di ammissione al MENSA è superato. Ora passiamo al sudoku con cologaritmi, integrali, derivate, equazioni differenziali, tensori, operatori booleani, vettori e paralipomeni tensioattivi biodegradabili…

Daniele+

Punto uno: le nuove specie non nascono da un’ unica mutazione eclatante (teoria del mostro fortunato) ma da tante piccole mutazioni che si esprimono con piccoli cambiamenti e che producono piccoli vantaggi (o svantaggi) riproduttivi che vengono favoriti o sfavoriti dall’ambiente nel corso di numerose generazioni.
Per definizione una specie (almeno in campo animale) è l’insieme di tutti gli individui in grado di incrociarsi e generare prole feconda.
Una mutazione; anche vantaggiosissima, che impedisce al singolo individuo che la porta di riprodursi con la specie da cui proviene non ha futuro perchè muore col suo portatore.
Le piccole mutazioni, invece, possono diffondersi nella specie dando origine a razze o varietà che differiscono per i piccoli caratteri stabiliti dalla mutazione; ma queste razze possono ancora incrociarsi fra loro. Solo quando la riproduzione diventa impossibile si può parlare di nuove specie.
Punto due: Le piccole mutazioni possono manifestarsi con la perdita di un carattere proprio di un antenato e divenuto inutile, tramite lo “spegnimento” del gene che lo codifica: per esempio possiamo immaginare che sia esistia una popolazione primitiva di delfini dotati di piccole pinne residuo degli arti. se in un individuo di questa popolazione una mutazione ha “spento” il gene delle pinne; e questo indiviuduo si è riprodotto trasmettendo il gene “Spento”ai discendenti, dopo un certo periodo saranno stati presenti nella popolazione due tipi di individui: con le pinne e il gene attivo e senza pinne e il gene spento. Ma poichè nessun delfino torna mai a terra, e quelli senza pinne-arto sono avvantaggiati dal non doversi portare dietro una parte di corpo che in acqua è inutile; col tempo gli individui senza pinne sono diventati i più numerosi e infine la totalità, come in effetti osserviamo in tutti i delfini oggi. Tuttavia va notato che anche se “spento” il gene per le pinne-arto è ancora presente.
Ora può capitare che l’effetto di una mutazione annulli quello di una mutazione precedente (reversione) e che un gene spento si “riaccenda” il che è quello che probabilmente è capitato al nostro delfino laicista. L’esistenza di questi geni “spenti” è un bel problema per i creazionisti.
Per finire, punto terzo: Gli antenati delle galline facevano uova già prima di essere galline, quindi è nato prima l’uovo. Ma se la domanda è: E’ nato prima l’uovo o l’animale adulto? Poichè un uovo (se vitale) è uno zigote, cioè una cellula uovo fecondata e poichè gli animali pluricellulari si sono evoluti da esseri unicellulari dove anche gli adulti erano fatti da una sola cellula si può dire che, andando abbastanza indietro nel tempo, i viventi erano in un solo individuo uova e galline.

Andrea A

>”[…] quello strano abbozzo di pinne […]

evidentemente ogni tanto anche al buon dio gli scappa qualche maldestro colpo di matita, un’ “intelligent abbozz” …

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