È ormai drammatica la situazione nella Repubblica Centrafricana, dove il conflitto divenuto più intenso dal dicembre del 2013 è sfociato in una guerra civile e religiosa tra cristiani e musulmani. Un’emergenza umanitaria che conta ormai migliaia di morti, centinaia di migliaia tra sfollati e profughi e dove peggiora la situazione per milioni di persone che soffrono la fame, vista con crescente preoccupazione dalla comunità internazionale.
Fin dalla sua indipendenza nel 1960, la Repubblica Centrafricana ha visto povertà, crisi, conflitti interni e dittature. Dopo un golpe nel 2003 che depone il governo di Ange-Félix Patassé, il generale François Bozizé nel 2003 prende il potere e viene confermato presidente con elezioni nel 2005. Ma gli scontri tra soldati del nuovo governo e ribelli continuano, soprattutto nel nord, fino alla firma di una tregua nel 2007. Scoppia una seconda guerra civile verso la fine del 2012, con i ribelli riuniti nella coalizione Seleka, dove predomina l’elemento musulmano. Le milizie di Seleka avanzano fino a occupare la capitale Bangui e Bozizé fugge dal paese nel marzo 2013. I ribelli proclamano presidente Michel Djotodia, storico oppositore musulmano del presidente deposto, ma questi non riesce a frenare le sue milizie e si dimette a sua volta.
In questo marasma si fanno sempre più frequenti le angherie e le stragi compiute dai ribelli e le rappresaglie sui civili, con numerosi episodi tragici e persino il riemergere del fenomeno dei bambini-soldato. Si schierano così contro Seleka le milizie cosiddette ‘anti-balaka’ (in lingua sango ‘anti-machete’, secondo una delle interpretazioni deriva dall’abitudine di portare amuleti che ‘difendono’ dai colpi). Si tratta di gruppi già organizzatisi autonomamente a livello locale verso il 2009 per difendere i civili dalle vessazioni di altre bande armate e criminali. Da notare che la popolazione cristiana è soprattutto stanziale, mentre gli islamici fanno parte di tribù nomadi. Tristemente prende forma una terza guerra civile sempre più caratterizzata in senso religioso anche a giudizio delle stesse organizzazioni umanitarie, mentre collassa lo stato si accendono numerosi focolai di conflitto: da una parte Seleka, a maggioranza islamica, dall’altra le milizie anti-balaka dove spiccano gli animisti e i cristiani, in cui confluiscono anche sostenitori di Bozizé ed ex militari.
Non mancano atrocità da entrambe le parti: se nei primi tempi gli islamisti di Seleka, provenienti da paesi come Ciad e Sudan, puntavano a imporre la sharia e si accanivano contro i cristiani, questi ultimi a loro volta si sono organizzati contro i residenti di religione islamica, puntando a cacciarli dal paese. Nel dicembre del 2013 il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha autorizzato la Mission internationale de soutien à la Centrafrique sous conduite africaine (MISCA) per ristabilire l’ordine pubblico, con il sostegno delle truppe dell’Unione africana e francesi. Ma la guerra è ormai endemica e la situazione peggiora di giorno in giorno, come denunciano Amnesty International e Human Rights Watch.
Nella Repubblica Centrafricana la popolazione è divisa tra cristiani, islamici e animisti. Secondo un censimento del governo circa l’80% è cristiano (51% di protestanti e 29% di cattolici), 10% islamico e 10% animista; il World Factbook della Cia considera metà della popolazione cristiana, ripartita tra un quarto di cattolici e un quarto di protestanti, mentre il 35% professa credenze tradizionali e il restante 15% è islamico. A prescindere dalla precisione con cui possono essere raccolti questi dati, in una situazione di povertà e conflitto endemico, emerge comunque una divisione religiosa che rischia di diventare una frattura.
Il caso della Repubblica Centrafricana mette in evidenza per l’ennesima volta come la religione, promossa quale strumento ideale di pace, può invece peggiorare la situazione, rendere divisioni e odi ancora più aspri, approfondire il solco tra amici e nemici, tra noi e loro. Anche quando ci sono in gioco altre ragioni, come antiche rivalità etniche o fattori politico-economici, la religione costituisce comunque un ulteriore propellente al conflitto. Anche attirando estremisti dall’estero, come già nella guerra civile nella ex Jugoslavia, ma anche nei più recenti conflitti in Afghanistan, Iraq e Siria che hanno richiamato jihadisti da tutto il mondo.
Emblematico che intere tribù abbiano abbandonato le credenze tradizionali scegliendo cristianesimo o islam per ragioni geopolitiche. La Nigeria, sconvolta dagli attentati degli integralisti islamici nelle chiese che fanno strage di cristiani e dalle occasionali rappresaglie, vede proprio questa frattura religiosa che accentua la divisione tra etnie. Caso analogo in Sudan, dove il sud (a maggioranza cristiana e animista) ha fatto secessione ma è tuttora teatro di conflitto. Una contrapposizione che attraversa dunque tutta l’Africa, con l’islam a nord in conflitto con il cristianesimo post-coloniale a sud, e le credenze animiste nel mezzo in balia degli eventi.
La redazione
E’ ovvio che sia gli uni che gli altri non si stanno battendo per la fede, ma per il potere.
Va anche aggiunto che la divisione rigida in tribù è diventata endemica solo dopo che i coloni europei misero piede in Africa, allo stesso modo in cui l’Inghilterra ha considerato vantaggioso sparpagliare il potere in India in tanti piccoli staterelli.
Vd. L’invenzione della tradizione di Hobsbawm.
il dividi et impera è stato applicato prima dai romani, stiamo giudicando gli “colonizzatori europei” alla stregua di una razza aliena superiore tecnologicamente e malvagia, sono stati semplicemente i primi a farlo, gli altri non sarebbero stati meglio. Fino ad oggi nessuno ha mai distrutto l’Eden, gli indiani della Americhe, prima del arrivo dei coloni, si azzannavano fra di loro, quelli del sud America ancora peggio, non penso che in africa, fino ad arrivo dei europei, uccidevano solo gli leoni.
Per i comunistoidi invece prima che arrivassero gli europei in africa…
Tutti suonavano i bonghi, si facevano le canne e portavano i capelli rasta e ballavano in cerchio in armonia con la natura e la pace.
DucaLamberti74
A quanto dicono gli storici infatti,nei secoli precedenti l’arrivo in massa dei bianchi,in tutta l’africa infuriarono conflitti interetnici che spesso,notare bene,culminarono col
massacro e l’estinzione di intere etnie.
Genocidi,”pulizia etnica”non sono un’invenzione moderna,come credono in molti.
E non richiedono affatto il napalm,le mitragliatrici e le camere a gas:riescono benissimo anche con lance e bastoni.
Quando i boeri e gli inglesi affrontarono gli zulu,scoprirono a loro spese che questi ultimi,malgrado le loro armi primitive,disponevano di tattiche sofisticate di combattimento :inquadrati in veri e propri reggimenti erano capaci di manovre di accerchiamento degne dell’antico esercito romano.
E tali strategie non erano certo state sviluppate di punto in bianco,ne’ tantomeno erano state usate solo contro i bianchi.
E non credo che per i nemici sconfitti si applicassero regole paragonabili alla convenzione di Ginevra ,nemmeno in precedenza.
@Laverdure:
Mai raccontare cose simili ai comunistoidi altrimenti passi per filo-colonialista.
Per non parlare quando dici che … gli zulu erano dei guerrieri con le P@$$€ e se non era per la superiorità tecnologica dei britannici gliele avrebbero suonate … fai la figura del militarista che esalta lo spirito guerriero e del combattimento (a distanza di secoli puoi vedere le cose con più distacco e più filosofia).
Per cui continuare a dire che gli africani suonavano il bongo e si facevano le canne…ecco forse gli europei dovevano fare suonare la formula uno agli africani.
DucaLamberti74
@bhardi
@Duca
Non mi son fatto capire: l’accento era su coloni, non su europei.
D’altronde non si nega che la tratta di schiavi per i regni del Nord Africa non esistesse, non si nega che non esistessero conflitti.
Solo, e ribadisco: solo, che la rigida e selettiva divisione in tribù rivali tra loro non esisteva in questa maniera prima. Cosa ben diversa dal negare l’esistenza di tribù, anche ammettendo che la cosa “fosse nell’aria” già all’arrivo di Francesi, Inglesi ecc. ecc.
@fsmosconi
“…la rigida e selettiva divisione in tribù rivali tra loro non esisteva in questa maniera prima.”
Vorrei sapere su cosa ti basi per dire questo.
Anche limitandoci alla sola Europa troviamo in tutta la storia un sacco di conflitti grandi e piccoli tra comunita spesso etnicamente molto simili :nell’antica Grecia per esempio ateniesi e spartani combatterono tra di loro a piu’ riprese.
Ancora nel medioevo e rinascimento vi furono conflitti tra citta vicine come Firenze , Pisa e molte altre.
Non vedo perche proprio i popoli africano avrebbero dovuto essere immuni a questo fenomeno,specie tenendo conto delle notevoli differenze somatiche spesso esistenti tra le numerose etnie,ad esempio quelle dei watussi e bantu,protagonisti pochi anni fa di un sanguinoso conflitto in Ruanda,ricordate ?
@laverdure
Non l’avevo già scritto sopra?:
L’invenzione della tradizione di Hobsbawm.
Va anche aggiunto che le religioni non hanno mai insegnato la democrazia a nessuno.
Naturalmente! La demo-crazia è antagonista della teo-crazia.
religione, democrazia e liberta di espressione sono parole che difficilmente li puo mettere insieme, questo non vale solo per i monoteisti , ecco che pure gli Hindu hanno avuto la loro storia da “Versi satanici”
w w w.thehindu.com/opinion/editorial/publish-and-perish/article5681639.ece
La mia è una assoluta banalità: dovunque ci sia la religione c’è la guerra, addirittura anche se se ne parla fra due persone. Sono disposta a prendere in considerazione che la religione sia un valore aggiunto per un persona, ma solo se resta argomento privatissimo. Per questo mi piacerebbe che si radunassero le nostre pochissime forze – e quelle dell’uaar sarebbero indispensabili giacché è un gruppo organizzato – per espungere l’ora di religione dall’insegnamento scolastico facoltativo invece di arrovellarsi in costose ore alternative.
Io non sono d’accordo sul “valore aggiunto”. Per me un valore aggiunto è la conoscenza di altre lingue, scienze, arte e tutte le materie che s’insegnano a scuola o all’università, tranne quella di religione cattolica, appunto. Al massimo potrà essere un valore aggiunto la storia delle religioni o l’analisi di una religione dal punto di vista storico/archeologico/antropologico. Altrimenti dovremmo considerare valore aggiunto qualsiasi invenzione fantastica che ci venga in mente. A questo punto però si parla di letteratura e non di religione.
@ Tiziana
Io invece la metto come una serie di concause, e cioè:
1) Dove c’è ignoranza e fame ci si attacca a qualsiasi speranza, pur assurda che sia, e lì entra la religione. La religione poi è favorita da tutte le dittature perchè fa diventare i popoli dei greggi di pecore e quindi facili da comandare,
2) Una volta che il popolo diventa religioso, la mente della gente si chiude e la gente diventa intollerante di chi la pensa in modo diverso.
Poi, una volta che il popolo è diventato intollerante, passare alla guerra e alla persecuzione di alcuni tipi di minoranze il passo è breve.
@Whichgood
io credo che abbiamo tutti bisogno di una via di fuga, ed è giusto che ognuno la trovi dove crede. Infatti ho detto sono disposta a credere che per alcuni sia un valore aggiunto.comunque ho ribadito che deve essere un fatto personale, strettamente personale.
@Massimo
la religione attecchisce facilmente quando le idee latitano. basti pensare al successo del papa, travestito bene da mediocre prete di campagna, in realtà abilissimo. oggi riceve pure le coppie per san valentino
@Tiziana
Diciamo che la religione è una buona scusa per farsi guerre che nascondono altri motivi, vedi Israele vs Palestinesi, i Balcani, Nigeria etc.
E tutte le regole distintive, tipo mangiare questo o quello, vestirsi così e colà, pregare così e colà etc, sono tutte concause di conflitto.
@ Tiziana
A Meah Shearim ti lanciano sassi se non rispetti le loro regole. Quando la religione diventa modus vivendi la via di fuga è la violenza, quando gli altri non si adeguano. L’intolleranza non è figlia della religione ma fedele compagna.
whichgood.
il caso che hai citato è interessante. infatti la politica israeliana, ahimè soprattutto a sx, si è servita dei fanatici religiosi che adesso vengono repressi. Mi sono trovata a Gerusalemme un paio d’anni fa e ho visto certe botte in testa della polizia a a dei religiosi che protestavano con un negozio che vendeva dei formaggi accanto alla carne. Certamente le Cento porte sono una grande attrazione turistica, ma raramente i turisti non si attengono alle norme visto che fa parte del tour così come chi fa il safari guarda le scimmie
@Tiziana:
Ed invece io ti confermo da mia esperienza personale che la religione se è un fatto personale è un valore aggiunto.
Io sono devoto dell’agnosticismo mosconiano e quando ne pronuncio (anche nella mente) con grinta e rabbia le parole a volte (diciamo 75%) trovo le soluzioni ai problemi.
Del resto ecco qui un esempio di alto valore aggiunto di agnosticismo mosconiano:
http://www.uaar.it/news/2011/04/22/imprecare-bestemmiare-riduce-dolore-sostiene-studio/
Diciamo che io non cerco di imporre ad altri la mia religione…ad esempio se c’è una porta che sbatte mica voglio imporre agli altri che è stato:
* * * quel mona che urla e sbatte la porta 🙂
DucaLamberti74
Francesco S.
ovviamente non sminuisco nè quel che succede in africa nè in medio oriente , ma nn metteri sotto traccia quel che succede oggni giorno sui media, segnatamente la rai, in italia. L’informazione ha completamente dimenticato che non c’è più una religione di Stato. So bene che fa comodo la Chiesa cattolica perchè è una branca della politca e bla bla, e nenache penso di sottovalutare i problemi degli altri Paesi che ovviamente ci riguardano. Ma, non credo sia tempo di pensare all’Italia come un Pese evoluto e democratico. Ta l’altro, piccolo particolare, leggi fasciste ancora sono in vigore. Ad esempio i Patti Lateranenssi non sono ancora completamene decaduti
Per quanto riguarda i problemi dell’italia con la laicità, io sono convinto che più la chiesa perderà affezione della gente più sarà facile cambiare o abolire i patti lateranensi. Questa disaffezione la si favorisce con le alternative laiche la dove altre opzioni sono impraticabili.
[…] Guerra di religione in Centrafrica – UAAR […]
[…] Guerra di religione in Centrafrica […]
Non mancano atrocità da entrambe le parti: se nei primi tempi gli islamisti di Seleka, provenienti da paesi come Ciad e Sudan, puntavano a imporre la sharia e si accanivano contro i cristiani, questi ultimi a loro volta si sono organizzati contro i residenti di religione islamica, puntando a cacciarli dal paese.
Inevitabile reazione, quella dei cristiani, dopo anni di persecuzioni e torture volutamente ignorate dal mondo intero.
Il caso della Repubblica Centrafricana mette in evidenza per l’ennesima volta come la religione, promossa quale strumento ideale di pace, può invece peggiorare la situazione, rendere divisioni e odi ancora più aspri, approfondire il solco tra amici e nemici, tra noi e loro.
Il caso della Reubblica Centraficana non mette in evidenza un fico secco. Siete maestri nell’arte della strumentalizzazione, ma gli argomenti sono troppo deboli per darvi credito. In quel paese, dietro le religione si nascondono altri interessi, come sempre accade. I cristiani hanno subito la ferocia e l’arroganza dei musulmani come avviene in moltissime parti del mondo. In questo caso hanno reagito esasperati dagli eccessi di crudeltà. Si stanno solo difendendo, terrorizzati dall’idea di averli ancora tra i piedi.
@giuseppe:
Io leggo che animisti e cristiani sono l’80% della popolazione,…mentre i musulmani barbitti e barbuti sono solo il 20%.
Ma gesù cristo, il tuo amico non diceva di porgere l’altra guancia …ed allora i cristiani se reagiscono vanno contro l’insegnamento del loro maestro o dico male ?
Ed allora se questo 20% è stato capace di comandare sul restante 80% è forse perchè il tuo amico dio, almeno nella repubblica centrafricana, è più musulmano che cristiano ? No perchè ad esempio in giappone dio è shintoista ed amico (prima del 1945 nche parente) dell’imperatore 🙂
In ogni caso se non avessero la religione e pensassero soltanto a lavorare, studiare e cercare di migliorare la propria situazione il conflitto non ci sarebbe.
La religione fomenta la divisione e l’odio e la naturale voglia del popolino di sfogare le proprie frustrazioni non migliorando se stesso ma “picchiando” ed “uccidendo” il diverso.
Io sono sicuro che se ci trovassimo in una isola deserta noi del forum dell’UAAR tu, Giuseppe, Enrico ed altri catto-trollici vari pensereste come prima cosa a trovare un luogo dove innalzare una chiesa per pregare dio affinchè qualcuno passi a salvarci.
Sono sicuro invece che io ed altri con cui mi scanno e controbatto (comunisti, comunistoidi e mugugnanti vari) cercheremmo come prima cosa di organizzare la nostra sopravvivenza.
DucaLamberti74
” I cristiani hanno subito la ferocia e l’arroganza dei musulmani come avviene in moltissime parti del mondo. ”
Intendi dire come succede con in non cattolici dai cattolici nel nostro paese?. Senza ferocia (fisica) ma con ferocia e cinismo etico e morale. L’arroganza invece è un disvalore implicito a tutte le religioni,
giuseppe
non riesco a capire coma fai te a leggere solo “cristiani” la dove è scritto “la religione”?! Non consideri isalm una religione??
io leggo: che gli nomadi musulmani hanno attaccato per primi gli altri due gruppi religiosi; animisti e gli cristiani e poi è nata una milizia territoriale, gruppi misti di animisti e cristiani ect ect, Cioè non riesci ad accettare che, molto probabilmente gli nomadi musulmani hanno attaccato gli altri per la loro religione?? Temo che non avresti scritto nemmeno una riga, se in questa marasma non ci fossero gli cristiani, ma solo musulmani e animisti.
giuseppe scrive: “dietro le religione si nascondono altri interessi, come sempre accade.” Quindi non è la religione che conta.
Immediatamente dopo scrive: “I cristiani hanno subito la ferocia e l’arroganza dei musulmani come avviene in moltissime parti del mondo.” Quindi è la religione che conta.
Contraddizione perfettamente riuscita, figura di palta centrata in pieno, tutto nella norma.
Ed il dio allah (sono la stessa persona) dall’alto del cielo guarda compiaciuto dei simpatici popolani africani che si scannano a colpi di mitra, si tagliano allegramente braccia e gambe in suo nome e per la sua gloria.
E poi uno non dovrebbe bestemmiare … ma sapete cosa dico:
a roma andrò a vedere il bioparco
ahiaaa … ho il dito rotto
al supermercato ho comprato il porro bio
lassù su quelle colline tranquille c’è borgopio
Invece per i comunistoidi invece questo odio religioso tribale è sempre colpa delle multinazionali imperialiste e del club bilderbergher e degli USA.
Ed ovviamente la soluzione al problema per i comunistoidi è fare emigrare TUTTI quanti i 3.683.538 di centrafricani in europa …anzi no aspetta solo il 15% di questi sono musulmani … allora faremo emigrare 500.000 musulmani così ci sarà la pace…. del resto se si scannano tra di loro è colpa SOLO e SOLTANTO del colonialismo fatto dai bianchi (tutti i bianchi ovviamente alla comunistoide … compresi anche chennesò…i norvegesi ed i moldavi).
DucaLamberti74
Questo te lo ha detto Beppe o Borghezio?
glielo ha detto Ale “gHandi” Dibba prima di chiudere con “in alto i cuori” (formula della messa in latino)
Ma tutti ‘sti comunistoidi dove li vedi? E’ un ossessione?! Neanche quel comico di Zelig che faceva la parodia di Emilio Fede ne vedeva così tanti, così aggressivi e perniciosi. Ma poi che c’entrano con la notizia?
Ma poi: sicuro che Duca abbia abbia una conoscenza così precisa delle idee di tutti gli appartenenti all’estrema sinistra?
😉 😐
*Per rispondere alla domanda retorica: ovviamente c’entra come i cavoli a merenda*
Dove ci sono guerre è perché le popolazioni pregano male o il dio sbagliato.
@Losna:
Ed allora dio mandi un profeta che scriva un bel libro:
* * * preghiere per dio for dummies
In cui venga detto in modo chiaro e preciso (senza lasciare omrba a possibili interpretazioni) quanto segue:
COME SI DEVE PREGARE
COME SI ELEGGE IL SUO CLERO
QUANDO E QUANTO PREGARE
COSA E’ GIUSTO (con relativi premi) E COSA E’ SBAGLIATO (con relative punizioni)
… del resto se dio è perfetto anche la sua parola sacra dovrebbe esserlo e non che da un libro sacro vengono fuori almeno dieci correnti di pensiero.
Altrimenti è lecito pensare che dio è contento di vedere la gente che si uccide e si scanna in suo nome.
DucaLamberti74
Mentre si prega, bene o male, non si pensa e ogni dio è quello sbagliato.
Dove ci sono guerre è perchè c’è sempre e comunque un d i o e mai l’uomo!
Ragazzi, era una battuta. Un po’ come il bambino che aveva pregato la madonna perché sua sorella rimanesse incinta, ma invece di stare incinta quella sorella è stata incinta l’altra sorella che non era sposata perché aveva pregato male!!
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/6b/God_is_not_great.JPG
Dialogo della foto:
Miliziano: Oggi li dobbiamo ammazzare in nome di Allah o di Cristo?
Altro Miliziano (fuori campo): Tu intanto uccidili poi stasera li contiamo, se sono più i cristiani diremo che li abbiamo uccisi in nome di Allah se sono più i musulmani nel nome di Cristo.
Miliziano: Poi dicono che non credenti non usiamo la ragione.
Sorry: noi credenti. (che sia un lapsus :lol:)
…forse era un “lupus” 😯
Non era un “lupus”, sono stato un “mulus”. 😆
Non tutti i cattofascisti che si stracciano le vesti contro l’eutanasia in Belgio e Olanda sono altrettanto vigorosi nel denunciare il lavaggio del cervello fatto in nome di dio in Africa, con le migliaia di vittime che ne risultano.
DucaLamberti74 scrive:
venerdì 14 febbraio 2014 alle 11:56
@giuseppe:
Io leggo che animisti e cristiani sono l’80% della popolazione,…mentre i musulmani barbitti e barbuti sono solo il 20%.
Ma gesù cristo, il tuo amico non diceva di porgere l’altra guancia …ed allora i cristiani se reagiscono vanno contro l’insegnamento del loro maestro o dico male ?
Ed allora se questo 20% è stato capace di comandare sul restante 80% è forse perchè il tuo amico dio, almeno nella repubblica centrafricana, è più musulmano che cristiano ? No perchè ad esempio in giappone dio è shintoista ed amico (prima del 1945 nche parente) dell’imperatore
In ogni caso se non avessero la religione e pensassero soltanto a lavorare, studiare e cercare di migliorare la propria situazione il conflitto non ci sarebbe.
La religione fomenta la divisione e l’odio e la naturale voglia del popolino di sfogare le proprie frustrazioni non migliorando se stesso ma “picchiando” ed “uccidendo” il diverso.
A conti fatti, sono molto più numerose le vittime dell’ateismo che quelle di tutte le guerre di religione messe insieme. E nelle culture cristiane, sono già secoli che nessuno viene messo a morte perché non credente o di altra religione. Negarlo é frutto di pregiudizio ideologico. Per non parlare dei milioni di documenti o di iniziative, specie ad opera della chiesa cattolica, per promuovere il dialogo pacifico tra le religioni. La concusione sommaria che tiri non ha nessun fondamento oggettivo.
Quanto al caso specifico, é molto squallido fare sempre della ironia sul perdono e su quello che Cristo ci ha insegnato ( non sei certo tu che puoi farci il catechismo). Un cristiano si sforza di seguire gli insegnamenti del Vangelo, come un non credente si sforza di vivere secondo i suoi principi, ma in ambo i casi nessuno é perfetto e tutti hanno diritto di sbagliare senza ricevere giudizi cosi ridicoli. La storia della chiesa é piena di martiri che hanno subito ( come succede ancora oggi ) violenze inaudite senza mai reagire, proprio in ossequio al Vangelo. Se qualcuno, stanco e umiliato continuamente nella sua dignità e perseguitato con violenza reagisce diversamente io non mi sento di biasimarlo. Vorrei vedere te, se ti bruciassero la casa, se violentassero i membri della tua famiglia o altre cose simili, vorrei vedere quanto sapresti restare cosi zen ! Per finire, ti ricordo, perché pare che non hai memoria, che il mondo é pieno di conflitti e violenze che nulla hanno a che fare con la religione. Quindi non sentenziare spudoratamente.
“A conti fatti, sono molto più numerose le vittime dell’ateismo che quelle di tutte le guerre di religione messe insieme.”
Giuseppe se li hai fatti te i conti, ci credo!
faidate scrive:
venerdì 14 febbraio 2014 alle 21:45
Non tutti i cattofascisti che si stracciano le vesti contro l’eutanasia in Belgio e Olanda sono altrettanto vigorosi nel denunciare il lavaggio del cervello fatto in nome di dio in Africa, con le migliaia di vittime che ne risultano.
E chi te l’ha rivelato ?
@giuseppe
Dio (con la D maiuscola)
…e mi chiedo come mai non vi siete ancora scatenati a proposito della nuova legge sull’eutanasia dei minori in Belgio. Di solito siete più veloci.
Non vedi l’ora di fare qualche intervento a cavolo, eh?
Non c’è nessun bisogno di scatenarsi per una legge razionale che metterà, in qualche caso, fine alle sofferenze di poveri infelici.
Capisco il tuo dispiacere per quei bimbi che verranno tolti al piacere della sofferenza altrui, tanto cara ai credenti.
Ma certo ! Noi siamo dei cattivoni senza scrupoli e voi siete pieni di tenerezza e attenzione per la vita e la sofferenza dei bambini…Mah !
E’ ridicolo, nella sua tragicità, che il motto della nazione comprenda “Unità, dignità, lavoro”. Ah, sì! In merito al lavoro non so, ma in quanto la dignità e soprattutto l’unità sono proprio dei campioni.
Ora ci manca solo più che ci arrivi l’ennesima bordata di “rifugiati” e siamo a posto.
Le religioni in nome delle quali si scatena un conflitto armato costituiscono – si dice – solo un pretesto per ‘ideologizzare’ ben altri obiettivi che con la religione non hanno niente a che fare…
Vero, ma questo pretesto è possibile perché esistono le religioni, cioè il prodotto di una cultura magico-religiosa che all’occasione risveglia istinti primordiali (che la vulgata psicanalitica identifica come ‘istinto di morte’), necessari per non esitare a mettere a repentaglio così direttamente l’unica vita di cui si dispone, salvaguardata solo se si distrugge quella del nemico. Altrimenti come reclutare, organizzare, armare, e infine mandare al macello tanto ‘materiale umano’? E non esiste ipocrisia maggiore di chi si straccia le vesti di fronte alle atrocità eventualmente commesse da una parte perché considerata più fanatica, come se in una guerra si dovessero rispettare principi umanitari, regole cavalleresche. La guerra rende feroci, disumani, quali che siano i mezzi che si usano (lance o armi ‘intelligenti) per dare morte, da qualunque parte ci si trovi, giusta o sbagliata che sia… ma per chi si sta giocando la vita, la propria parte, la parte di cui porta la divisa, è sempre nel giusto.
E da questo punto di vista tutte le guerre, quale che sia il motivo che le ha scatenate, possono essere considerate ‘guerre di religione’. Non solo quelle che vengono combattute nel Centrafrica…
E sbagliato vedere nella religione il deterrente del conflitto in atto nella Repubblica Centrafricana . Fino a poco tempo fa, le minoranze musulmane e maggioranze cristiane ( Evangelici, Cattolici ) vivevano in pace .
Da quando questi paesi ( Angola, Ciad, Congo etc ) sono diventati ” indipendenti ” loro sono il teatro di guerre economiche che si fanno Francia, Cina, USA,UK, e sopratutto le diverse multinazionali , per le immense risorse minerarie di questi paesi . La Centrafrique è richissima di petrolio, zinco, stagno, e sopratutto uranio e diamanti Le grandissime ditte private legate per esempio alla famiglia Bush, alla Cia, alla lobby nucleare, la Cina, controllano oggi ca 80% delle risorse del continente . Spesso ( come probabilmente il caso adesso in Centrafrique ) sostengono bande armate e creano conflitti onde poter mettere la mano sulle ricchezze del sotto-suolo. I Seleka avevano preso sotto controllo le zone dove si trovano i giacimenti di petrolio .
Tutti benefici che tragono le multinazionali di questo sfruttamento vengono rimpatriati nei paradisi fiscali quando poi i paesi africani ricchi in oro, diamanti etc diventono sempre piu poveri .
La popolazione è stata manipolata ( come spesso accade ) con il pretesto della religione onde creare gli disordini, che oggi hanno diviso piu che mai il paese…
bruno gualerzi scrive:
sabato 15 febbraio 2014 alle 21:23
Le religioni in nome delle quali si scatena un conflitto armato costituiscono – si dice – solo un pretesto per ‘ideologizzare’ ben altri obiettivi che con la religione non hanno niente a che fare…
Vero, ma questo pretesto è possibile perché esistono le religioni, cioè il prodotto di una cultura magico-religiosa che all’occasione risveglia istinti primordiali (che la vulgata psicanalitica identifica come ‘istinto di morte’), necessari per non esitare a mettere a repentaglio così direttamente l’unica vita di cui si dispone, salvaguardata solo se si distrugge quella del nemico
Certi conflitti esistono anche in assenza di guerre mascherate dalle religioni. E gli istinti primordiali, quando entrano in gioco interessi di tipo economico, si risvegliano ovunque. La natura umana é quella che é. Pensa alla guerra fredda, che non aveva nessun legame con la religione, e pensa pure all’attuale guerra finanziaria, che é diffusa a livello planetario e sta demolendo buona parte dell’occidente. La tua analisi, con tutto il rispetto, mi sembra molto parziale e inficiata da una pregiudiziale ideologica.
@ giuseppe
Forse non mi sono spiegato bene… e in ogni caso sono ben pochi quelli che sono riuscito a convincere, credenti o non credenti. Comunque ribadisco che considero TUTTE le guerre… passate, presenti e – sempre che non ci sia stata nel frattempo quella ‘definitiva’ – future, quindi anche quelle che richiami tu… ‘guerre di religione’. In che senso? E’ difficile argomentarlo in un post se non per accenni (l’ho fatto in altra sede, nel mio sito): qui ci tengo solo a precisare (come ho fatto chissà quante volte) che con ‘religione’ intendo non solo le religioni storiche, istituzionalizzate, ma tutto ciò – ideologie vissute religiosamente in primis – che spinge gli uomini ad agire a-criticamente, in modo fideistico. E’ questo che inevitabilmente provoca fanatismi e, di conseguenza, guerre sempre ‘sante’, quale che siano i motivi ‘ufficiali’ che le hanno scatenate.