Una donna decide di portare avanti la gravidanza di un feto privo di encefalo, nonostante le sia stato spiegato che, una volta partorito, quel bambino senza cervello non vivrà che poche ore. E infatti muore presto. La notizia viene dal sito del Resto del Carlino. Titolo e incipit parlano di “miracolo”.
Massimo Pandolfi, che ne è l’autore, è il caporedattore del quotidiano. È un cattolico che ha già scritto libri come L’inguaribile voglia di vivere (da lui definito “la storia di nove persone che pur nella malattia o nella disabilità affrontano la realtà così come è stata loro donata”) e che sostiene che “anche la vita di Eluana aveva un significato; c’era una strada. Purtroppo non siamo stati capaci di aiutare suo padre a trovarla, questa strada. Egli è stato consigliato forse da troppi finti amici che cercano, come va di moda oggi, la scorciatoia”. L’autore racconta che la madre, che già aveva subito un’esperienza esattamente identica undici anni prima, abbia “urlato forte, dentro di sè: ‘Signore, ma dove c… sei?’”, minacciando questa volta di abortire. Ma un provvidenziale intervento del cardinale Caffarra “ha preso la famiglia per mano e Natascia, alla fine, ha rifatto questa ‘pazzia’”.
Scrive Pandolfi che il miracolo è che “questo lampo di vita inutile, o presunto tale, ha dato e sta dando dei frutti incredibili”. Il reparto di neonatologia del Sant’Orsola si prenderà infatti “istituzionalmente cura, in modo diverso, dei bambini nati e condannati a vivere pochi minuti o poche ore”. E il protocollo per metterlo in pratica si chiamerà “percorso Giacomo”, come il bambino vissuto 19 ore, 4 minuti e 12 secondi. Non c’è nulla di miracoloso in questa decisione, ovviamente. Decisione su cui, secondo l’autore, “sono tutti d’accordo, cattolici e laici”.
Non è una novità: i laici sono per la libertà di scelta, anche per chi fa una scelta che loro non farebbero. Il problema nasce solo quando sono i laici a voler esercitare la libertà di scelta: in quel caso i clericali non sono d’accordo, e cercano di privarli della loro libertà. O quantomeno di farli soffrire inutilmente. Per esempio ostacolando in tutti i modi l’interruzione volontaria di gravidanza. Per esempio impedendo l’autodeterminazione nel fine vita. Per esempio imponendo un lungo e costoso percorso giuridico per divorziare. Per esempio obbligandoli a iscrivere i propri figli a scuole-parrocchia finanziate con soldi pubblici.
Il vero miracolo è che esistano persone come i laici che rispettano anche l’altrui libertà di scelta. Il vero miracolo è che ve ne siano ancora così tanti, in un paese sempre più clericale dal primo dei politici all’ultimo dei giornalisti.
La redazione
“quel bambino senza cervello non vivrà che poche ore”
Papa Ufficiale: Che peccato, teneva la caracteristica melior por esser un bueno cattolico ed muerto subito.
Segretario: Santità, ma insomma!
Papa emerito: Nein: per ezzere un buon kattolico, kvesto zarebbe tovuto fifere appastanza annen per azzegnarci almenen per qualke annen l’otto per millen, e anke per fare altri pampinen kattoliken zenza zerfello.
Segretario (al papa ufficiale): Ha sentito, Santità? Dia ascolto a chi è più anziano di Lei… anzi… ehm… a chi è stato per più tempo di Lei ispirato dallo Spirito Santo…
Mmmmmmh…… ma non è che me voi far fà a fine dell’emerito cioè me voi mannà anche a me in pensione. 😆
Non preoccuparti: tu sei insostituibile! 😉
Quella di tempo fa, sullo scheletro di Gesù conservato in un armadio e il cui segreto è trasmesso “di papen in papen” all’insaputa del mondo, è inarrivabile!!! 🙂
Ai bambini anencefali manca l’unica cosa che differenza l’uomo non solo dagli altri animali ma addirittura delle piante, e per i cattos la madre migliore è pure quella che rischia la vita nel parto pur di dar alla luce quello che praticamente manco potrebbe mai essere un essere umano.
Insomma l’uomo in pratica è nel suo DNA, e poi i riduzionisti saremmo noi atei…
Esatto! Ed è proprio anche in base a queste considerazioni che viene alla luce il carattere spesso disumano delle religioni.
“Insomma l’uomo in pratica è nel suo DNA”
meglio non far sapere ai cattolici delle celule di HeLa, allora
http://it.wikipedia.org/wiki/HeLa
colonie di cellule umane che sono in grado di sopravvivere indefinitamente senza bisogno dell’ausilio di alcun macchinario (basta essere in un ambiente con le sostanze nutritive giuste). praticamente, per i loro standard, pure più umane loro di un acefalo.
se si conta pure che si tratta di cellule immortalizzate, c’è il rischio che le facciano pure divinità (o le dichiarino l’anticristo, una delle due)……
La differenza è che le cellule HeLa hanno trovato un’applicazione utile per la ricerca sul cancro.
…il che potrebbe essere, per i cattofanatici, una ragione in più per considerarle “persona” e difenderle dagli “scienziati kattivi” (vedi come hanno fatto con le cellule staminali embrionali)
“Decisione su cui, secondo l’autore, “sono tutti d’accordo, cattolici e laici”.
Mi piacerebbe conoscere le ragioni dei i laici che sono d’accordo. Ma forse per laici intende solo quelli definiti tali dalla ccar, perché gli altri – quelli che magari non sono d’accordo – sono solo ‘laicisti’…
@Buno Gualerzi
Viceverse le motivazioni di Caffarra sono evidenti in modo lapalissiano:
anche se sapeva di non avere nessuna speranza di imporre ai genitori una sofferenza prolungata come in altri casi di gravi malformazioni,perche’ era matematicamente certo che il bambino sarebbe morto nel giro di poche ore,aveva la possibilita di imporre alla madre ,e indirettamente al padre, almeno sei mesi di sofferenze
tipiche di qualsiasi gravidanza.
Sofferenze aggravate,notare bene,dalla certezza della loro inutilita rispetto ad una gravidanza normale, e dai dubbi che sicuramente hanno tormentato la coppia ,per quanto “credenti” potessero essere, per tutta la durata.
Vi pare possibile che si lasciasse sfuggire una simile occasione ?
Le sofferenze non salvano forse l’anima ?
Ho reso bene l’idea ?
@ Leverdure
In effetti il vero ‘miracolo’ è stato in realtà l’intervento divino che, dopo quel “Signore, ma dove c… sei?” è intervenuto per mettere alla prova – come solo lui sa fare – la povera signora riportandola alla fede attraverso la sofferenza.
Non conosciamo i genitori: può anche darsi che l’ignoranza o la disperazione (o tutte e due…) li abbiano fatti attaccare alla speranza di un ‘miracolo’, ossia che i medici si fossero sbagliati, oppure che un bambino senza cervello potesse miracolosamente nascere con il cervello, o ancora più miracolosamente che potesse essere sano e normale senza il cervello.
L’unica motivazione razionale che vedo io per portare avanti una simile gravudanza è l’eventuale donazione di organi o del corpo del feto alla scienza per eventuali studi di anatomia patologica.
“Il reparto di neonatologia del Sant’Orsola si prenderà infatti “istituzionalmente cura, in modo diverso, dei bambini nati e condannati a vivere pochi minuti o poche ore””
Cosa che ovviamente costerà tanti soldini pubblici che potrebbero essere usati per aiutare chi una speranza di vita può realmente averla.
@marco ombri
“Il reparto di neonatologia del Sant’Orsola…”
Ma perche fare le cose a meta ?
Creiamo un reparto tutto nuovo dedicato alla
“neonatotanatologia”.
Ma perché, prima coi bimbi nati anencefali che ci facevano? Li buttavano nel tritacarne? Ideologia, solo ideologia in un’Italia condannata alla teocrazia
Provo un senso di fastidio (eufemismo) quando una categoria di persone che, per puro egoismo ( nessuno, nemmeno i libri sacri ai quali fanno più spesso riferimento, impone di astenersi dalla riproduzione) sceglie di non partecipare al gioco della vita, gioco che inizia appunto con la riproduzione, e poi spia nel letto degli altri (e oltre) per imporre a tutti i costi il primato di una qualsiasi vita, anche tragica e brevissima. E in seconda fila (perfino in questo sono solo secondi) colloco quelli che, spesso per puro opportunismo, li sostengono e incoraggiano.
Un esercizio di stupidità degno di un cattolico.
@ Aristarco
Enrico, più giù, ha voluto fugare ogni dubbio che tu ti riferissi anche a lui.
Non che ce ne fosse bisogno.
😉
Dialogo della foto:
Cardinale: Non capisco perchè il mio collaboratore ha voluto che insistessi tanto a convincere quella donna a portare avanti la gravidanza…..
Collaboratore (dietro al telefono): To detto che glie manca solo er cervello, poi tutti li artri organi sò a posto, digli a quelli da a clinica svizzera che se li pijano tutti famo un espianto unico e glie famo un bellissimo sconto, come…. vojono solo er fegato, li reni e li pormini? Allora core o tajamo a fettine e o utilizzamo per fare quarche novo miracolo eucaristico…..
Parziale OT a proposito di laicità
Sul canale 54 (Rai Storia, quindi TV pubblica) si parla ‘degli ultimi giorni di Gesù’. L’intervistatore presenta l’intervistato (il pare quotatissimo storico Alessandro Barbero) con queste parole: “Vediamo di affrontare LAICAMENTE, da storici, questi ultimi giorni di Gesù”.
Lo storico, LAICAMENTE, se la sbriga subito affermando che i vangeli non possono essere affrontati con rigore storico in quanto si tratta di un testo sacro, e allora, coerentemente, cosa fa? Interpreta i vangeli… ‘storicamente’! Non mettendone mai in dubbio la sostanziale attendibilità, e di fronte ad alcune incongruenze degli stessi se la cava dicendo che non vanno presi troppo alla lettera perché… si tratta di un testo sacro.
In realtà, in un duetto con l’intervistatore, si fa a gara per esaltare la figura di Gesù presentandolo ora come profeta ora come capopopolo rivoluzionario accontentando così sia il fedele che il laico.
Insomma, un’omelia ‘laica’ in occasione della santa pasqua.
Non posso fare altro che esprimere in questa pagina il mio vivo apprazzamento a questa donna a cui non sono degno di slacciare i legacci delle scarpe che ha mostrato cosa significa amare soffrire per gli altri.
Oggi è Venerdì Santo e non posso non paragonare questa donna a quella ragazza/donna ebrea che disse anche lei si alla vita e soffri a causa di questa sua scelta vedendo morire il figlio.
sadismo allo stato puro
per “chi” avrebbe sofferto esattamente questa donna? il “bambino” non era altro che un corpo senza testa, quindi non era un “bambino” più di quanto lo sia un braccio od una gamba amputati e tenuti in vita artificialmente. e questo corpo nemmeno ne ha tratto giovamento, ma anzi ha solo subito DANNI da tale scelta (è morto comunque, e dopo un’agonia molto più lunga. non si può nemmeno affermare che “almeno ha assaporato per qualcuni istanti la vita” perchè, non avendo un cervello, non poteva assaporare un bel niente).
mi sa che il tuo concetto di “soffrire per gli altri”, enrico, si basa esclusivamente sul soffrire e la parte degli “altri” è solo un’orpello per razionalizzare tale sadismo. considerare la sofferenza come qualcosa di buono a prescindere dal bilancio costi/benefici globali è un segno di grave squilibrio.
Se lei avesse causato troppa sofferenza o poca gioia sua madre era autorizzata a sopprimerla?
@ Enrico
son cipolle…
Enrico, allora perché alle nozze di Cana Gesù ha maledetto il fico?
@ fab
Non era lì ma fa lo stesso… 😉
Fosse stato, dopo aver trasformato l’acqua in vino si sarebbe capito…
1) pima che io avessi un cervello, e quindi che potessi essere non solo considerato una persona, ma anche solo un essere capace di provare desideri o anche solo dolore, mia madre sarebbe stata autorizzata a fare quello che le pare. questo sarebbe oltretutto stato deci volte più vero se fossi stato un’acefalo, quindi se non avessami mai avuto nemmeno il potenziale per diventare una persona ma l’unica cosa che avrei avuto davanti sarebbe stata la lenta ed atroce morte del mio corpo.
2) continui ad eludere la domanda: soffrire PER qualcuno significa far sì che la propria sofferenza vada a vantaggio di qualcuno. quindi per CHI avrebbe sofferto questa donna? visto che non solo non c’è il QUALCUNO a poterne benficiare (niente cervello, niente essere umano) ma solo un corpo decapitato che attende di morire, ma oltretuitto anche nel migliore dei casi l’unica cosa che potrebbe provare tale corpo sarebbe solo ed unicamente sofferenza, dato lo stato in cui si trova (e che per fortuna non è destinato a durar molto a lungo).
ed una sofferenza che non porta vantaggio a nessuno NON E’ una sacrificio (che implica perdere qualcosa perchè qualcun’altro abbia un guadagno), NON E’ amore (che implica il fare del bene agli altri), ma solo masochismo. a cui si aggiunge il sadismo quando, come in questo caso, ciò implica addirittura AUMENTARE la sofferenza di qualcun’altro (anche se il corpo di un acefalo non può provare dolore, la lenta agonia delle cellule è comunque assimilabile alla sofferenza).
il bambino non avrà avuto parte o forse il tutto il telencefalo altrimenti non sarebbe sopravissuto 19 ore.
Oltre al telencefalo avrà avuto altre parti del sistema nervoso centrale.
Vedo poi che usa sempre la bilancia per valuitare tutto ma l’amore si basa sulla gratuità.
Si, come no, parliamo pure di gratuità, ma guai a toccare l’ 8 x 1000.
Purchè non ci siano di mezzo i soldi della chiesa …
stiamo parlando di un bimbo privo di ENCEFALO. possiamo anche ipotizzare che la parte che controlla alcuni dei sistemi corporei NON VOLONTARI fosse presente, ma il problema che permane è che è completamente assente LA PARTE RELATIVA AL PENSIERO. il che continua a renderlo nulla più di un arto tenuto in vita artificialmente: che sia una macchina far battere il cuore o sei segnali nervosi non cambia nulla, se la MENTE non c’è.
e l’amore è tale quando è rivolto alle persone, non alle cose. le persone sono la mente, mentre un corpo vuoto è una cosa. provare un’attaccamento morboso per un corpo vuoto è già abbastanza morboso quando almeno un tempo era abitato da una mente, ma lo diventa ancora di più quando è un corpo che non è mai stato una persona
Vedo che lei continua a dividere gli esseri umani come utili o meno e comunque lei ora restringe il concetto di utilità della persona a presenza o meno di alcune parti del cervello.
@ Enrico
Dove esattamente?
Fermo restando che l’utilità c’entra meno del famoso cavolo a merenda, tu non puoi parlare di presenza o meno del cervello perché sei in conflitto di interesse….
“Vedo che lei continua a dividere gli esseri umani come utili o meno”
ma anche no, cos’è questo, uno straw man fatto da cani? dove avrei asserito una cosa del genere?
io semplicemente divido gli esseri viventi in esseri PENSANTI (cioè capaci di pensiero, emozioni e dolore in una forma che sia almeno accennata) e NON PRNSANTI (come lo sono le piante, le colonie di cellule e anche le cellule di HeLA che ho già citato tra i commenti).
gli esseri umani appartengono alla prima categoria: una persona non è definita dal DNA delle sue cellule, ma dal suo pensiero (altrimenti pure le colonie di cellule di HeLa sarebbero esseri umani). in particolare se taglio la testa ad una persona e tengo in vita la perte restante DI FATTO la persona è morta, perchè ho ucciso la parte che la rendeva un essere umano e non una semplice colonia di cellule. lo stesso identico discorso si applica al bambino: l’encefalo NON C’E’ PROPRIO MAI STATO, quindi NON VI E’ PROPIO MAI STATA ALCUNA PERSONA. e questo discorso esula completamente dall'”utilità” delle persone: infatti una persona è tale anche se fosse composta solo da una testa separara dal corpo e tenuta in vita da dei macchinari (cioè nel caso opposto). in un tale scenario la persona in questione sarebbe priva di qualunque utilità (non è in grado di fare nulla ma necessita di grandi cure per restare in vita), ma resta una persona.
il discriminante nel perciò non è nell'”utilità”, come vorresti fraudolentemente far credere, ma proprio nell’avere una mente in grado di pensare. qui assente.
“lei ora restringe il concetto di utilità della persona a presenza o meno di alcune parti del cervello”
non il concetto di utilità della persona, ma proprio della persona. e quelle parti la cui presemnza fondamentale sono quelle che permettono il PENSIERO, quelle che di fatto distinguono le persone (ma anche gli animali) dalle cellule, dai funghi, dai batteri e dagli alberi. le persone non sono definite dal loro corpo, ma dalla loro mente: se non vi è alcuna mente, non vi è alcuna persona, ma solo una colonia di cellule non diversa da quelle che si trovano in natura, e che di umano ha solo il DNA e nulla più (al pari delle cellule di HeLa).
provo a mettere la questione in termini talmente semplici da sperare che opersino enrico ci arrivi:
ipotizziamo che una persona venga decapitata. sia la testa che il corpo però vengono attaccati a delle macchine che li tengono in vita. la testa ha ancora tutto l’encefalo, è in grado di pensare, provare sentimenti e dolore. il corpo contiene al massimo qualche frammento di corteccia che permette di far battere autonomamente il cuore e respirare i pomoni (ma solo per poche ora, in assenza dell’ausilio dei macchinari che gestiscano le autoregolazioni più complesse), ma nulla più.
quale delle due parti secondo te è la persona? il corpo o la testa?
Anacefalo significa una parziale mancanza del sistema nervoso centrale si documenti meglio invece di fare paragoni a casaccio.
Anacefalo significa una parziale mancanza del sistema nervoso centrale si documenti meglio invece di fare paragoni a casaccio.
@ Enrico
Si dice anencefalo e significa senza cervello.
Documentati.
E quello di nightshade non è un paragone, ma un tentativo inutile di farti capire qualcosa.
La morte cerebrale non è solo la perdita delle funzioni neocorticali ma anche del tronco encefalico: per questo l’anencefalia, una malformazione in cui il cervello superiore non è presente, non è generalmente definita morte cerebrale, sebbene sia una condizione certamente irreversibile in cui può essere appropriato spegnere il supporto vitale.
Citazione da wikipedia.
@ Enrico
È appropriato spegnere il supporto vitale solo dopo nove mesi di gravidanza?
Tutti noi siamo destinati in maniera irreversibile alla morte.
Tutti noi siamo destinati in maniera irreversibile alla morte.
@ Enrico
Certo. Ma non è sempre consigliabile togliere il supporto vitale. 🙁
Ma come si fa a discutere con te? Imparerò mai?
Ho lasciato andare la biro e quella è caduta, miracolo! Mi aspetto il più vivo apprezzamento di Enrico per aver mostrato “cosa significa amare soffrire per gli altri”.
Soprattutto perché non lui ha nemmeno la capacità di soffrire per gli altri sufficiente a introdurre un minimo di sintassi e punteggiatura in quello che scrive.
Non posso fare altro che esprimere in questa pagina il mio vivo apprazzamento a questa donna a cui non sono degno di slacciare i legacci delle scarpe che ha mostrato cosa significa amare soffrire per gli altri.
Oggi è Venerdì Santo e non posso non paragonare questa donna a quella ragazza/donna ebrea che disse anche lei si alla vita e soffri a causa di questa sua scelta vedendo morire il figlio.
Amen. Sono contento per lei che guadagna punti Paradiso, là dove ci sono: il Buon Dio, Padre Pio, la Madonnina, Gandhi e Roger Rabbit.
Ma sicuramente non c’è Jessica Rabbit, e ( come diceva Woodi Allen) ” il Paradiso per il clima, l’Inferno per la compagnia.”..
Un uomo che come Enrico ha capito come sia ama una donna ed anche un bambino:
http://4.bp.blogspot.com/_SCzVsxuNcWk/SXygZbkIk9I/AAAAAAAACUM/4CEXep2zwIA/s400/the_shining.jpg
Stima? Al massimo, l’indifferenza per la sua scelta, ripeto, sua, ammesso e non concesso che non si sia fatta convincere…se stimo una donna in questo momento, è la madre a Teheran, che, messa di fronte al patibolo (una rudimentale forca, in cui per eseguire la condanna, bastava tirare un calcio alla sedia su cui sostava il condannato con la benda sugli occhi e il cappio al collo), in nome di una legge simile a quella del taglione, avendo la possibilità di agire lei stessa a mò di risarcimento, ed eseguire l’impiccagione, ha desistito all’ultimo momento, sostituendo alla morte dell’assassino di suo figlio, una schiaffeggiata di sfogo e facendo togliere la corda dal collo del colpevole, da suo marito e abbracciare in un pianto liberatore, l’altra mamma. Dimostra che ci sono valori che vanno al di là di tutto, e che mettono in pace con se stessi.
Vede lei parte dal prrincipio alcune vite sono degne di essere vissute altre no.
@ Enrico
Una vita senza cervello non è una vita e non può essere vissuta.
E’ semplicissimo Enrico. Almeno per coloro che hanno cervello…
Ma questo qui (Enrico) si rende conto di quanto è ridicolo ?
Enrico, ma cosa ti porta a stare sempre dalla parte del dolore? Quando il dolore e la sofferenza possono essere evitati, cosa ti fa preferire il male?
@ Florasol
Enrico non sa amare ma deve farlo, glielo comandano.
Non avendo altra bussola, adotta l’uguaglianza sofferenza=amore.
Dunque è comandato soffrire. E lui adempie.
E fa soffrire noi, che quindi lo amiamo 😉
Si, vabbe’, ma ha preso anche il voto di “stupidità” ?
*Florasol
Io non stò col dolore ma definisco come amore soffrire per l’altro. Secondo lei chi ha amato di più nella vita Liz Taylor o Pascasia Munguhashire oppure Gianna Beretta Molla?
Si, ha proprio preso il quinto voto, il voto do stupidità
Si, ha proprio preso il quinto voto, il voto di stupidità
enrico, di quale vita stai parlando? è un ACEFALO, non vi è VITA in lui (o meglio esso) al di fuori della basilare vita cellulare. la “sua” non è “vita” più di quanto lo sarebbe la mia se mi ammazzassero, mi amputassero la gamba prima che le sue cellule muoiano assieme al mio cervello, e la attaccassero ad una macchina preposta a tenere in vita tali cellule: in un tale scenario la mia gamba resterà “in vita”, ma io SONO MORTO. ed è esattamente quello che è successo a tale bambino, con la differenza che il bambino non ha proprio mai fatto in tempo neanche a vivere, poichè non si è mai sviluppato il cervello che lo rende tale. manca proprio il presupposto fondamentale del tuo discorso: tale vita non è proprio mai stata vissuta, poichè il bambino non è mai stato vivo.
Nightshade, io dico che non c’ arriva.
Mi spiega come mancando completamente il cervello si respira autonomamente?
enrico
1) dove l’hai letto che respirava autonomamente? c’è scritto che è sopravvissuto 19 ore, non che non abbia avuto bisogno di una respirazione forzata
2) encefalo e cervelletto sono due cose diverse, sai? il bambino ANENCEFALICO. se manca l’encefalo, niente pensiero (nè emozioni o sensazioni), niente persona.
3) copio le parole della madre come riportate dal giornale:
“il bimbo che porto in grembo non ha cervello”
è lei stessa a dirlo che non aveva proprio il cervello
@ Enrico
Nella tua mitologia il tuo dio in versione figlio ha passato un brutto fine settimana, quindi ha amato solo in quell’occasione. Per il resto dell’eternità l’amore trinitario, quello perfetto, è inesistente, visto che nessuna delle tre persone soffre per l’altra (anche perché per soffrire ci vuole un sistema nervoso e dio è anencefalo). Inoltre, Enrico, in Paradiso non si soffre, quindi non si ama. Mi piace vederti fare la lotta con i tuoi (s)concetti….
Enrico scrive:
Io non stò col dolore ma definisco come amore soffrire per l’altro.
Mi dispiace tanto per te. Non hai la più pallida idea di cosa sia l’amore.
“Secondo lei chi ha amato di più nella vita Liz Taylor o Pascasia Munguhashire oppure Gianna Beretta Molla?”
Bella domanda. Giudico Pascasia una con gravi problemi di nevrosi, oppure plagiata (e non vedo alcun amore nel suo correre verso la morte: amore per chi? Per un pezzettino di pelle di imene?) , e Gianna una pessima madre e moglie che per salvare un embrione ha deciso di lasciare un vedovo e tre orfani. Alla faccia dell’amore. Se questo è amore non amatemi mai…
Quanto a Liz Taylor… boh, ha lasciato un buon ricordo in un sacco di gente, ha amato, ha vissuto, si è gustata la vita… certo che una che si sposa 8 dicasi OTTO volte qualche problemino psicologico ce lo deve avere pure lei eh…. 🙂
@ Florasol
Concordo assolutamente con te.
*Florasol
Centinaia di migliaia di italiani già padri sono morti per la patria irresponsabili anche questi?
Quello che lei definisce qualche cellula o lembo di pelle è molto di più anche Berlinguer la pensava cosi.
@ Enrico
La Gianna era in guerra con chi?
E Berlinguer c’entra cosa?
caschi male Enrico, sono totalmente antimilitarista e se mi mandassero a difendere “la paaaaatria” col mio corpo la mia unica risposta sarebbe una solenne pernacchia… Irresponsabili? No, plagiati in falsi valori.
Quanto al “lembo di pelle” francamente non ho mai capito perché se ne fa tanto una storia. Me ne sono liberata a 14 anni e ti assicuro che non mi è mancato. Cosa poi ne pensasse Berlinguer, con tutto il rispetto e l’affetto che gli porto, non me ne può fregare nè punto nè poco… la verginità è solo un retaggio di quando le donne erano proprietà dell’uomo quanto i terreni, la mobilia o gli armenti, è come il cellofan su un cd…. viene venduto usato, vale meno. Fortunatamente oggi non siamo più oggetti in vendita. (cosa che sospetto a te secchi parecchio…)
Uno che si sposa in maniera consapevole si sente come padrone di sè stesso oppure no?
Io ritengo la verginità un valore ma anche un dono che una donna fà al proprio marito.
Uno che si sposa in maniera consapevole si sente come padrone di sè stesso oppure no?
Io ritengo la verginità un valore ma anche un dono che una donna fà al proprio marito.
*Stefano riesce a fare un discorso senza attaccare la persona? Gianna Beretta Molla che non era la solita cattolica ignorante sacrificò sè stessa per gli altri certa che suo marito era un uomo.
In merito alla ” Verginita ” prima del matrimonio, e visto che Enrico non puo essere al corrente visto che il risultato del questionario sottoposto ai fedeli cattolici non è stato pubblicato in Italia ( In altri paesi si… ) scopriamo che la stragranza maggioranza degli cattolici di base pensano che la convivenza di una coppia per un certo tempo sia un bene prima di prendere una decisione definitiva di un matrimonio .
@ Enrico
No, non mi riesce ignorare gli stupidi. Soprattutto se le stupidaggini le propagandano. “Giustificandole” perché fatte “consapevolmente”.
Non ha sacrificato sé stessa per gli altri, ha sacrificato gli altri a sé stessa.
Farne un’eroina serve solo a sottolineare quanto siano corrotti i vostri valori.
E continuare a portare questi esempi che abbiamo esecrato più volte è solo l’ennesimo esempio di ottusità. Purtroppo non sarà l’ultimo.
*gerard
Un eresia anche se di massa resta un eresia. Comunque vi sono statistiche che dimostrino che gli ex concubini divorzino con più facilita degli altri.
@ Enrico
Il concetto di eresia e i criteri utilizzati per definirlo per quanto ci riguarda ha tanta importanza quanto una bicicletta per un pesce.
@Enrico
“Uno che si sposa in maniera consapevole si sente come padrone di sè stesso oppure no?”
sai che non ho capito cosa intendi? Uno sano di mente è sempre padrone di se stesso, non capisco a cosa ti riferisci. Mi spieghi?
“Io ritengo la verginità un valore ma anche un dono che una donna fà al proprio marito.”
Opinioni. Io ritengo la verginità una condizione di nascita destinata a modificarsi, e che bel regalo che fa al marito una che a letto non sa fare un accidenti? Comunque guarda che non tutte le persone, tra l’altro, decidono di sposarsi! Tanti stanno soli, tanti hanno una ragazza/un ragazzo, tanti convivono… non puoi applicare (alla moda cattolica) le tue regole a tutti quanti!
…. e poi scusa, lo sai a che età si sposa oggi la gente, sì? Quando ci si sposava a 13-14 anni è un conto, ma secondo te quale problema serio bisogna avere per arrivare vergini fino a 30-35 anni??!
“Comunque vi sono statistiche che dimostrino che gli ex concubini divorzino con più facilita degli altri.”
questa è una bugia bella e buona, probabilmente scritta in malafede. Tra l’altro, nessuno dei miei amici ex-conviventi e sposati ha divorziato o ha in mente, per quanto ne so, di farlo. Ti sfugge un piccolo concetto: due persone sposate possono anche rimanere insieme (e ne conosco…) perché non hanno i soldi per divorziare. Due conviventi si scelgono ogni giorno, non sono obbligati a stare insieme, ci stanno perché lo desiderano e continuano a desiderarlo. “Concubini”? Ma a che secolo sei rimasto? 😀
*Florasol
Vi sono ricerce scientifiche che dicono l’opposto consulti il sito dirimpettaio.
Se lei è sposata non è più padrona di sè stessa in maniera ssoluta il codice civile la obbliga a fornire aiuto al suo coniuge, lo stesso a riguardo dei suoi rapporti con lo stato.
*Florasol
Vi sono ricerce scientifiche che dicono l’opposto consulti il sito dirimpettaio.
Se lei è sposata non è più padrona di sè stessa in maniera ssoluta il codice civile la obbliga a fornire aiuto al suo coniuge, lo stesso a riguardo dei suoi rapporti con lo stato.
@ Enrico
Cosa direbbero queste ricerce (sic)?
Enrico, tra il sito dirimpettaio e Topolino ha più valore scientifico Topolino….
“Se lei è sposata non è più padrona di sè stessa in maniera ssoluta il codice civile la obbliga a fornire aiuto al suo coniuge, lo stesso a riguardo dei suoi rapporti con lo stato.”
Per carità, Enrico, uno che lo fa perché la legge lo obbliga cosa si è sposato a fare? Io sono “obbligata” a fornire aiuto, sostegno e affetto alla persona che amo perché la amo, non perché la legge o lo stato mi ci “obbligano”… tant’è vero che l’ho sempre fatto (e lui nei miei confronti) anche per un paio di decenni di convivenza, e dopo la firma del pezzo di carta non è cambiato assolutamente nulla nel rispetto e nell’affetto con cui ci trattiamo. Se non ti ci obbliga il tuo cuore, non c’è legge che tenga. Se l’amore non c’è più, se non ci si sente più “obbligati” (ma che brutta parola!) ad aiutarsi e a sostenersi, si divorzia.
Certamente, al contrario dei preti, che ti dicono che cosa devi fare o non fare. Se una donna incinta chiede a un prete, la risposta è già nota, e perfettamente prevedibile. Quindi, mi domando, non è che in questi casi si stia rinunciando alla libertà di scelta? Oppure, per caso, non è che si sta demandando la responsabilità della scelta al prete?
Un’altra cosa, che mi sembra una contraddizione tremenda: Pandolfi dice che la vita è un dono, e, contemporaneamente, che Giacomo era condannato a morte. Non so voi, ma io proprio non riesco a far quadrare queste due affermazioni. L’unico modo sarebbe quello di considerare, come in effetti è, che la vita non è nè un dono nè una condanna, in quanto non c’è proprio nessuno che abbia donato o condannato.
……Centinaia di migliaia di italiani già padri sono morti per la patria irresponsabili anche questi?…..Enrico Dixit !
@Enrico :
Sui « morti per la patria » e il « sacrificio » avrei qualche risposta in merito da darle….
Mi limito a dire che anche per il kamikaze l’obiettivo (purtroppo illusorio) non puo’ essere altro che il beneficio materiale : 70 vergini stasera nel paradiso di Maometto…..
In tutte queste emerite c…..e che si inventa la chiesa, io un lato positivo ce lo vedo.
Questi si stanno attaccando all’inattaccabile perché sentono il terreno che gli scivola via da sotto i piedi.
E’ anche probabile che sbagli ma tra gli stati europei cattolici tradizionalisti che li abbandonano e gli italiani che disertano chiese, processioni e matrimoni religiosi, ho l’impressione che qualche preoccupazione l’abbiano. Sarò un onguaribile otimista?
Caro Stefano G., la chiesa queste emerite c… le ha sempre dette, e se mai ne approfitta perché – nel gioco delle parti – a fare da contrappeso c’è ora il papa ‘rivoluzionario’ (definito tale anche, e per certi aspetti soprattutto, da tanti ‘atei devoti’) che fa sapere ‘umilmente’ (magari davanti al cronista in servizio permanente effettivo pronto a riferire il ‘verbo’) che lui ‘non giudica’, ci penserà dio.
In quanto all’ottimismo… farò io da contrappeso :). E’ vero che in tanti disertano i riti religiosi (alcuni per la verità sopravvivono, e non a caso quelli che hanno a che fare con le scadenze esistenziali come i funerali in chiesa), ma se, come ritengo, il fondo di ogni religione è costituito dalla superstizione, non credo che ci si trovi davanti ad un progresso nella secolarizzazione, anzi! E nei momenti critici, sia individuali che collettivi (e ne stiamo vivendo non pochi), la suggestione religiosa esercita ancora la sua attrazione. E non solo in Italia, dove, di fronte alla crisi economica, al marasma politico e al disorientamento culturale l’unico cui si riconosce di non avere colpe per la situazione e dal quale anzi si aspetta la parola ‘giusta’, che mette tutti d’accordo è proprio il papa… ma anche – papa o non papa – nei paesi più ‘secolarizzati’ (v. la Francia) si assiste ad un rigurgito reazionario che – come sempre – vede nella religione un alleato prezioso. E proprio nella religione come strumento populistico per eccellenza.
Volevo aggiungere questo a proposito degli ‘atei devoti’, riferendomi anche ai rilievi di UAAR quando quantifica gli atei presenti in Italia registrandone il notevole aumento. Se non si fa una – per altro a mio parere indispensabile – distinzione, le statistiche sono certo attendibili, ma se si potesse separare gli atei anticlericali (e per me un ateo non può non essere anticlericale) da quelli, appunto, devoti (nel senso di ben disposti comunque verso la chiesa e il suo ruolo nella società) credo che il numero di questi ultimi sarebbe nettamente superiore.
Sempre meglio un ateo devoto che un credente? Si tratta – come sempre di fronte alle statistiche – di distinguere tra qualità e quantità. Personalmente preferisco la qualità.
Bruno Gualerzi
“E’ vero che in tanti disertano i riti religiosi (alcuni per la verità sopravvivono, e non a caso quelli che hanno a che fare con le scadenze esistenziali come i funerali in chiesa), ma se, come ritengo, il fondo di ogni religione è costituito dalla superstizione, non credo che ci si trovi davanti ad un progresso nella secolarizzazione, anzi!”
Questo è vero, anzi la superstizione pur non essendo incoraggiata istituzionalmente come le religioni è riuscita ad arrivare ai giorni nostri, ma la buona notizia (e sono d’accordo con Stefano Grassino) è che se non si riuscirà a debellare la superstizione quanto meno essa non sarà pagata coi soldi di tutti.
Bruno comprendo il tuo punto di vista. In fondo è come se tu dicessi: “alla fin fine preferisco un credente anticlericale a un ateo devoto”. Giusto?
Però qua il punto è: la chiesa e la superstizione, almeno da noi, vanno a braccetto.
Poi per strada si incontrano con la festa del paese e cosa altro non sono le messe e le processioni che tanta letteratura del passato ci ha raccontato?
E l’uomo sappimo bene, ha bisogno di socializzare, di fare festa, di compagnia e baldoria. Tutto questo i preti lo sanno bene, così come sanno che con la fede non ha niente a che vedere ma per loro, l’importante è la pagnotta, seguita dal credito che gli da la tonaca. La battaglia di noi laici dovrebbe seere improntata a questi due soli aspetti: la pagnotta gli deve essere comprata solo “dai loro” e il credito non gli deve permettere di essere invadenti nei confronti dello stato.
Sarà una battaglia dura, anzi durissima ma se la devo mettere come la metti tu (e non è detto che Bruno abbia torto) be, allora mi arrendo subito; ditemelo.
@Stefano Grassino
Son d’accordo con la questione socializzazione. Infatti so di molti dell’uaar che battezzano i figli , come se ci fosse qualcosa che serve per festeggiare la nascita di un bambino , di per sè un fatto meraviglioso. Lo stesso vale anche nei funerali . Anche se malati o anziani la morte dei nostri ci coglie sempre all’improvviso. Per la morte di un mio amatissimo amico ho, come voleva lui, fatto un funerale senza passaggi in chiesa. A distanza di un paio di mesi ho organizzato un pranzo prima di quel che desideravo – perchè i suoi amici lo sollecitavano dicendo non abbiamo fatto niente per la sua morte. Pare assurdo ma quella messa ai suoi conoscenti miscredenti serviva. Comunque io sono profondamente convinta che l’Italia è un paese supersecolarizzato e poco importa il papa o le sue questioni. Mediaticamente certo serve a chi non ha niente da dire
vi allego una mia lettera di protesta al corriere della sera sul tema conr risposta http://archiviostorico.corriere.it/2013/novembre/18/PAPA_GLI_ITALIANI_ANCIEN_REGIME_co_0_20131118_97b11920-501b-11e3-8020-54ae8a2184e3.shtml (sto dedicandoil 2014 alla protesta sui giornali, poi vedrò per il 2015)
@ Tiziana
“Comunque io sono profondamente convinta che l’Italia è un paese supersecolarizzato e poco importa il papa o le sue questioni. Mediaticamente certo serve a chi non ha niente da dire”
Dipende da cosa si intende per secolarizzazione. Per quanto mi riguarda un intero corpo elettorale che fa le sue scelte non in base a programmi o proposte culturali ma avendo identificato in un leader una sorta di uomo della provvidenza in grado di risolvere in virtù del proprio carisma tutti o gran parte dei problemi (ultimo arrivato, cavalcando l’onda, il Renzi), non mi dà alcuna fiducia in fatto di secolarizzazione. E questo papa, col fiuto raffinato nei secoli proprio della chiesa, sta sfruttando… e con qualche marcia in più proprio perché capo religioso, cioè uomo della provvidenza per antonomasia… questa tendenza.
Desidererei poi sapere – rivolgendomi anche a Stefano Grassino – cosa ne pensate, sempre in termini di secolarizzazione, del populismo. Per me, e proprio in quanto ateo, è un sintomo inquietante.
In quanto alla superstizione non mi riferivo tanto, o non solo, alle sue espressioni tradizionali e popolari, per le quali concordo anch’io sul fatto che spesso certe scadenze sono solo occasione per fare festa e socializzare… quanto alla tendenza, di fonte alle difficoltà ora accentuate dalla crisi, a puntare – come dicevo – ad un qualche uomo della provvidenza. Sempre di superstizione si tratta.
bruno gualerzi
ricordo perfettamente il giorno in cui si dimise B16. Ero in una sala d’aspetto e ho avuto la notizia mentre giocavo col telefono. Mi è sembrata clamorosa e l’ho detto alle persone sedute accanto e ben in cinque hanno mostrato indifferenza. Una mi ha pure detto non avrà problemi di pensione lui. Eppure giornali e tv non parlavano d’altro. A Roma la gente è seccatissima del traffico per la canonizzazione e simili, eppure oggi leggo commenti entusiastici.
Quanto a Renzi vorrei precisare – visto che già in altre pagine se ne è parlato – che questo eccesso di critiche mi fa pensare che c’erano delle aspettative fortissime. queste aspettative (per un politico qualunque sia) sono già una forma di popuiismo. Poi non mi intendo di questioni teologiche, noto solo che in questi giorni è Pesach oltre che pasqua. Il fatto che la massa di italiani ignori (lo dico come fatto storico culturale ) che la prima è una festa in cui si ricorda la fine della schiavitù
http://www.italialaica.it/news/articoli/50831 e l’altra ricordi la continua sottomissione (ieri ho pure visto la via crucis) mi fa terrore.
Ultimo, non so se è suprestizione affidarsi all’uomo (politico) della provvidenza. Credo però che gli italiani intrisi di cultura cattolica sono rassegnati , si lamentano ma non protestano, non fanno rivoluzioni per intenderci. Secolarizzati però , perchè non credono
Il populismo come lo intendiamo oggi è una cosa che mi spaventa. Lo considero una resa dell’intelletto individuale e della partecipazione popolare vera alle scelte politiche della nostra società.
In sintesi, l’anticamera della dittatura o una dittatura con l’abito della domenica. Non so se sono riuscito a farmi comprendere. Ciao Brù…..
Tiziana ma lo sai che c’è? Che questo tipo di secolarizzazione alla chiesa non fa paura.
Questi abili trasformisti, se gli arriva la pagnotta o benedire o fare un’altra cosa, per loro è lo stesso.
@Bruno Gualerzi
“…cosa ne pensate, sempre in termini di secolarizzazione, del populismo…”.
Penso che si tratti dell’ennesima “innovazione verbale” per
mascherare la verita,come “individui a diversa capacita motoria” per dire invalidi.
La parola precisa esisteva gia’,si chiama “demagogia”, ma e’ troppo chiara,troppo esplicita.
Tanto per fare un esempio pensa ai 50 euro che Bergoglio ha donato ai barboni.
(A proposito,qualche mass media ha citato il numero esatto dei barboni beneficiati ?Forse mi e’ solo sfuggito).
Questa storia mi sembra completamente folle per quanto riguarda la parte avuta dai genitori e criminale per quanto riguarda la parte del cardinale.
Poi, non oso immaginarne le ripercussioni sugli altri figli della coppia 🙁
L’unica cosa ragionevole è la frase della donna: ‘Signore, ma dove c… sei?’; peccato che poi lei e il marito non ne abbiano tratto la conclusione più semplice, cioè che cotale “Signore” non esiste affatto (e che se, per assurdo, esistesse, il suo comprtamento verso l’umanità in generale non sarebbe certo qualificabile come “signorile”, cioè da “signore perbene”, ma come malvagio e sadico).
@ Federix
Esattamente. Come lo sarebbe quello di chi, assistendo a sofferenze indicibili e potendole eliminare, non lo facesse, affermando che comunque staccherà un assegno di importo consistente al sofferente.
Questa “l’etica” contorta del dio buono e onnipotente cristiano. E dei suoi tirapiedi, come il cardinale ed Enrico, che avalla.
Uno dei peggiori “vizi mentali” della credenza è l’avvitarsi in (s)-ragionamenti di questo tipo:
“1) Ho avuto un grosso problema/guaio…
2) E’ perchè Dio ha voluto dare un’occasione per mettere alla prova la mia fede…
3) Quindi io sono contento della mia disgrazia e Lo ringrazio del Suo amore per me con lapreghiera…
4) Se poi nella preghiera Gli chiedo anche una grazia e Lui non me la concede è perchè non sono, o non sono ancora, degno di quella grazia e/o perchè Lui vuole mettere ancora alla prova la mia fede…
5) Riparto da 3)…”
E così il “credente” non esce mai da questo circolo vizioso mentale, o meglio: da questa FOLLIA!!!!!!!!!!!!!!!
Mi sa che ultimamente stanno esagerando, non credo che ci siano neppure basi teologiche per sostenere che un feto privo di cervello possa essere considerato una persona umana. (figuriamoci se ci sono basi scientifiche).
Mi spiace per la donna che ha corso un serio rischio, ma la scelta è sua.
@ francesco s.
E perché no? Per loro con l’anima si può giustificare tutto senza dover giustificare l’anima…
Del resto anche un embrione non ha cervello, eppure lo considerano persona.
Molti, poi, l’hanno ma non sanno come usarlo.
dico solo che questo rispetto della vita estremizzato è abbastanza moderno, non ce n’è traccia nella bibbia e nei padri della chiesa, anzi Tommaso d’Aquino aveva idee ben diverse sul feto.
Secondo me voglion fare concorrenza ai buddisti. Già ora qualcuno inizia a dire che gli animali hanno un’anima, tra un po’ diranno anche che a pasqua si può evitare di mangiar agnello per far contento qualche credente animalista.
Tutto marketing.
Bruno Gualerzi,
secondo te una donna che dice “Signore dove cazzo sei (e finiamola una buona volta con sti puntini penosi)”, così, a naso, ti pare facilmente influenzabile dal card. di turno?
Ma a parte questo, rileggendo tutti i commenti compresi i tuoi, ti paiono di quale livello? Soprattutto di sensibilità e soprasoprattutto di laicità??
A me hanno disgustato, veramente, mi fanno pena.
P.S. pensavo fossi uno dei migliori, mi sbagliavo. Se di fronte a simili argomenti – che possono essere trattati da opposte convinzioni, con spirito laico – anche tu ti accodi alla volgarità e rozzezza dilaganti o comunque non ti indigni chessò, alla battutona iniziale di Frank, allora mi cascano le palle che non ho.
E penso proprio che tu, di sicuro molto più colto e preparato di me, abbia bisogno di colmare una lacuna (lacune ne hanno tutti, anche i più colti): quella sul concetto di laicità e di laici
@ Engy
E ci mancherebbe altro Engy. Lo sappiamo. Sopporta, come facciamo noi con te.
No, Engy:
la madre, che già aveva subito un’esperienza esattamente identica undici anni prima, abbia “urlato forte, dentro di sè: ‘Signore, ma dove c… sei?’”, minacciando questa volta di abortire. Ma un provvidenziale intervento del cardinale Caffarra “ha preso la famiglia per mano e Natascia, alla fine, ha rifatto questa ‘pazzia’”
Se tu ti indigni all’indignazione per una stupidaggine (e sono buono nel definirla così, qui il problema è ben peggiore dal punto di vista etico), indovina che vuol dire?
La tua disapprovazione ha la mia piena disapprovazione.
Detto questo, Engy, puoi girarti da un’altra parte…
Ho perso un’ammiratrice, pazienza, me ne farò una ragione :).
Mi soffermo solo su un punto (per tanti altri concordo in genere con i commenti di molti, fermo restando che ognuno è responsabile per sé), quando dici:
“secondo te una donna che dice “Signore dove cazzo sei (e finiamola una buona volta con sti puntini penosi)”, così, a naso, ti pare facilmente influenzabile dal card. di turno?”
Il cardinale non avrà influito, ma qui si parla di ‘miracolo’ e tu capisci che per un ateo… soprattutto quando si specula sulla scelta dolorosa di una donna non semplicemente rispettandola (come un laico che intende essere tale farà sempre), ma strumentalizzandola per sostenere una propria interpretazione del valore della vita a prescindere… questo sì che è vergognoso. E quando faccio ironia… che. riconosco. non è delle migliori :)… sul ‘miracolo’ non è ovviamente perché non intenda rispettare la scelta di quella signora… e anzi umanamente simpatizzo per questo sua ‘rimostranza’ che poi in realtà è una disperata richiesta di aiuto… ma perché tutta la vicenda è presentata sotto questa luce.
(In quanto ai puntini, i tratta di un riflesso condizionato da parte di chi, come il sottoscritto, è un frequentatore del blog fin dai tempi in cui certe parole venivano automaticamente censurate.)
PS: sul concetto di laico e laicità non so quante volte ho espresso il mio parere… e ti rimando a un’altra occasione. Qui in ogni caso mi riferivo a quanto viene riportato dell’autore dell’articolo, del cui concetto di laicità (la ‘laicità positiva’ in contrapposizione al famigerato laicismo di Rattzingeriana memoria) ho ragione di dubitare.
vabbè, adesso mi sei ridiventato simpatico.
a volte esagero 🙂
Per Engy.
“….non ti indigni chessò, alla battutona iniziale di Frank”
Battutona? Ma se proprio tu sei la dimostrazione “vivente” del fatto che io abbia ragione.
Frank,
ma vaffà n’uovo de Pasqua va!
povero Bruno, se ne farà una ragione.
@Engy
C’è qualcosa per cui non ti indigni? Ora anche l’indignazione traslativa, ti indigni perché qualcuno non s’è indignato di una battuta a tuo avviso poco gradevole.
“traslata” casomai!
Certo che se nella gerarchia delle indignazioni stanno in testa Frank, Bruno o i commenti sul blog anzichè la “morale” cattolica che ha prodotto un tale obbrobrio, direi che c’è tanto da lavorare sulla tua scala dei valori, Engy.
Ma, insomma, questa donna che cosa avrebbe fatto di male? Non le si può rimproverare nemmeno di non avere prevenuto possibili sofferenze del nascituro, perché se era anencefalo non poteva in alcun modo soffrire. A chi desiderava abortire, sul piano pratico ha fatto un favore richiedendo un intervento in meno al ceto dei medici non obiettori. Dunque l’aspra critica cui qui la sottoponete non può avere altra spiegazione che nella ripicca ideologica, nel carattere simbolico del suo gesto, nel fatto che ha preso a consigliere un Cardinale di S. R. C., nella fonte che a quel gesto ha conferito notorietà.
Se – nella certezza che comunque il bambino non avrebbe sofferto – avesse semplicemente preferito gravidanza e parto all’ IVG per laicissimi cavoli suoi (ragionevolmente ipotizzabili), difficilmente avrebbe avuto l’onore d’ assurgere a soggetto delle vostre censure.
@ Marco Tullio
Piuttosto, cosa avrebbe fatto di bene?
Di male, nulla. Ha ceduto alla debolezza di chiedere ai preti che cosa dovesse fare, invece di decidere secondo la propria coscienza. E, in seguito, ha ceduto alla debolezza di fare quello che le avevano detto di fare.
Ma come si può pensare che ti diano delle risposte diverse da quelle che hanno sempre fornito? Il copione che recitano è ormai noto e stranoto.
di male non ha fatto assolutamente nulla. semmai ad aver fatto qualcosa di, diciamo, “questionabile”, è il giornalista di turno. che ha tratto da questa storia un articolo di propaganda, gridando al miracolo ed elevando tale donna a santa/martire/eroina sebbene essa, pur non avendo fatto assolutamente nulla di male, non ha neanche fatto assolutamente nulla di bene. le sue azioni infatti non sono state a vantaggio di nessuno: nè del bambino (che non è mai esistito poichè non è mai esistito il suo cervello, la parte di noi che ci rende ciò che siamo) nè del suo corpo (senza un cervello di fatto il cropo restante non è altro che una colonia di cellule priva di scopo che attende di morire. tale colonia avrebbe potuto avere una morte rapida che comporti la minima sofferenza celluleare. ha avuto una morte molto lenta. ma pazienza, erano solo cellule, tra tutto il male che può essere inflitto agli esseri viventi quello inflitto alle cellule ha il posto più basso in assoluto nella mia scala di importanza) nè di sè stessa (come ha detto enrico, la sua scelta le ha causato ulteriori sofferenze, non sollievo. ma ogniuno ha il pieno diritto di infliggere a sè stesso tutto il dolore che vuole, quindi anche questo è abbastanza irrilevante).
….il male che può essere inflitto agli esseri viventi quello inflitto alle cellule ha il posto più basso in assoluto nella mia scala di importanza….
@nightshade90
La cellula umana (eucariota) e non solamente, è un organismo biologico interamente automatizzato, il quale non puo’ risentire nessuna forma di sofferenza fisica o psicpologica. La sua risposta, o reazione, a stimoli esterni e interni (esempio :variazione di pH, temperatura, ormoni, alimenti…), è un automatismo conforme alle leggi della fisica e chimica. La sensazione del bene o male è possibile solamente con strutture altamente sofisticate. Le piante, prive di strutture neurosinaptiche, ne sono un tipico esempio. Che io sappia, sono insensibili al bene o male umanamente inteso. NB -Un singolo neurone, o cellula cerebrale, non risente (se separato da determinati nuclei) nessuna sensazione di male o bene che sia.
difatti io non mi riferivo al male come sensazione fisica o psicologica, ma al male come danno inflitto all’organismo. se strappi i rami ad una pianta non le infliggi dolore nè fisico nè psicologico, ma le infliggi del male, nel senso che la danneggi.
inoltre provochi una sofferenza generale all’organismo. non una sofferenza psicologica o sotto forma di sensazione, ma una sofferenza nel senso di reazione chimica automatica al danno, che è la forma più semplice e basilare in assoluto di sofferenza. ma ovviamente nemmeno lontanamente comparabile a quella provata da un cervello sotto forma di dolore.
Questi fatti riportati nell’articolo accadono quasi, se non esclusivamente, in Vaticalia ! Infatti leggo puntualmente notizie (non italiane) sui comportamenti irrazionali umani ; devo confessare che non ricordo aver letto fatti del genere su siti mondiali di lingua inglese o francese….
Mi sa che in Italia certi stiano, già da millenni, impazzendo ?
Alessandro ma tu lo sai quanto sono avanti ai nostri, i cattolici in Belgio? Quando BXVI andò in Africa a dire no al preservativo, l’intero governo belga, esclusa l’estrema destra vicina a Le Pen, mandò una più che vibrante nota di protesta.
In vaticano quasi svennero: “ma come, in Belgio son tutti nostri, un paese interamente cattolico”. Cattolici si ma non pecoroni. E quando Englaro andò su a raccontare la storia di sua figlia Emanuela, quegli stessi cattolici non volevano credergli: “ma non è possibile che in Italia ci sia questo clima”.
Fonte Anne Morellì dell’Università laica di Bruxelles in conferenza presso il circolo uaar di Roma.
Ormai in tutta Europa, tutti i paesi cattolici rimasti, vedi Irlanda e Malta, li stanno mandando a “far due passi” e solo da noi vengono seguiti da masse idolatranti.
Le cose son due o siamo scemi oppure in cerca di favori o meglio ancora, tutte e due le cose.
Scusate l’OT, ma la notizia è troppo clamorosa, addirittura sconvolgente! Il Papa – si fa fatica a crederlo ma è vero, riportato a caratteri cubitali dai siti di tutti i principali quotidiani – ha chiesto… LA PACE NEL MONDO! Parole testuali, lasciando ammutolita una piazza S. Pietro gremita di fedeli i quali si sarebbero aspettato di sentire di tutto da un papa, ma non un appello di questa portata. Solo adesso pare si stiano riavendo dallo stupore.
E’ inutile, quest’uomo è un grande! Se non fosse perché sono ateo direi che è stato inviato direttamente da Dio!
@Brino Gualerzi.
Torno a dire come in passato:
ha fatto la figura del minimalista.
Gia che c’era non poteva chiedere anche cibo,salute,alloggio decente,lavoro,istruzione per tutti ?In tutto il mondo ovviamente.
Gli veniva l’ernia ?
Ma che sto dicendo,come si puo’ essere troppo pretenziosi col Padreterno ?
Sarebbe blasfemo.