Al dipartimento libertà civili e immigrazione del Ministero dell’Interno (liberta.civiliimmigrazione@interno.it)
All’ufficio del Ministro per le politiche giovanili e attività sportive (gabinetto.pogas@governo.it)
Apprendiamo con stupore che la neonata “Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale” è formata esclusivamente da rappresentanti delle confessioni religiose.
Non si capisce dunque in cosa consista l’asserito “pluralismo culturale”. Secondo gli organi di stampa tale Consulta avrà, tra i suoi compiti, quello di contribuire a elaborare modelli di integrazione (i non credenti rifiutao l’integrazione?), di discutere di simboli religiosi (argomento su cui l’UAAR e i suoi soci sono protagonisti del dibattito) e di diffondere i risultati nelle scuole e nelle università (dove studiano giornalmente centinaia di migliaia di non credenti e di figli di non credenti).
Gli atei e gli agnostici, in Italia, sono almeno il doppio dei fedeli di tutte le confessioni religiose di minoranza messe insieme; e secondo l’ultima indagine multiscopo dell’ISTAT, la fascia di età tra i 20 e i 24 anni è quella dove più alta è la percentuale di cittadini che non si recano mai in un luogo di culto, una cifra addirittura superiore a quella dei praticanti settimanali!
Ma tutto questo evidentemente non basta: per l’attuale governo, i cittadini atei e agnostici devono evidentemente capire fin da giovani che dispongono di meno diritti degli altri. E che devono essere i coetanei credenti a decidere per loro su questioni, come i simboli religiosi e l’insegnamento religioso nelle scuole, che li riguardano personalmente.
L’UAAR, appena ascoltata in Commissione Affari Costituzionali sulla nuova Legge per la Libertà religiosa, alla pari della Cei e di tutte le altre confessioni religiose, protesta per la discriminazione operata dai due Ministri ai danni dei giovani atei e agnostici che l’UAAR rappresenta.
Giorgio Villella, segretario UAAR
Sottoscrivo la protesta del Segretario.
grande vilella
Chissà se risponderanno…
condivido pienamente!!!
Ovviamente condivido.
Pensare che stavo per scrivere direttamente alla Melandri ;D
Ma che è il Soka Gakkai???
La “Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale” nasce prima o dopo la convocazione dell’Uaar?
Sottoscrivo in pieno !
BRAVO!!!
Credo che quella “?stragrande?” maggioranza di 20-24enni che non si reca mai in luoghi di culto se ne freghi anche della consulta e dei discorsi di Villella.
E tu che ne sai?
x Butch.er
La Soka Gakkai è una “chiesa” buddista della corrente giapponese di Nichirem Daishonin (che fa parte del buddhismo mahayana).
Questo detto in fretta, e salvo errori, perché vado a memoria.
Per approfondire cerca “Soka Gakkai” in Google.
@Francesco
Vero. Ma in quanto battezzati e quindi iscritti alla CCAR fanno numero per essere rappresentati dai membri cattolici della consulta. Penso che sia legittimo provare a contendere alla consulta la pretesa di rappresentare anche questi cristiani indifferenti.
Più che “cristiani indifferenti” li definirei “non credenti di fatto annoverati come cattolici per convenienza del clero”
Grazie per la precisazione ;D
Beh, tagliano di fatto fuori la rappresentanza di più del 20% della popolazione.
Bisogna poi capire con quali criteri sono stati scelti questi “rappresentanti”…
Sottoscrivo la protesta, perchè voglio uno stato laico, non multiconfessionale.
Bene! Se non rispondono o se rispondono in modo negativo bisognerà organizzare qualcosa…
Forse dico una cretinata, ma vabbé
e se l’Uaar raccogliesse in un libro le dichiarazioni di ateismo di ciascuno di noi (e di altri atei ovviamente…)? Servirebbe a qualcosa?
Non si capisce in cosa debba consistere il “pluralismo culturale” in ambito religioso e il dialogo interreligioso per un credente. La fede in una verità rivelata o esclude tutte le altre o le ritiene tutte valide, e cioè nessuna. Di che dialogo si parla?
ma perchè nell’Uaar non c’è qualcosa solo o soprattutto per la gente della mia età cioè quelli nati negli anni ’80?
@davide
Perché per il momento non sono tantissimi… ma qualcosa potrebbe cambiare al Congresso Uaar 2007.
@ Villella
Ottima protesta.
Continuate a mandare e-mail di protesta ai due ministeri!
in che senso potrebbe cambiare? Beh anche se devo tenere conto che come il clero sia fortemente radicato nella Bergamasca la cosa sarà abbastanza difficile
@Davide
Nell’UAAR i giovani ci sono, ma mi sembra che preferiscano di gran lunga discutere e lavorare insieme agli ‘adulti’, piuttosto che fare gruppo a sé. Almeno due coordinatori sono del resto nati negli anni ’80: qui si fa carriera in fretta, mica come in politica o nella Chiesa cattolica 😉
Dopo la consueta pausa del fine settimana vi mando anch’io i complimenti per la protesta.
Continuate così.
Sottoscrivo in pieno la protesta del Segretario