“Il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), on.le Giovanni Ardizzone (UDC), utilizza gran parte dei fondi di bilancio per contribuire alla realizzazione di iniziative che — dietro la parvenza del folklore, delle tradizioni e della cultura locale — hanno carattere prevalentemente o esclusivamente religioso”.
È questa la denuncia lanciata dal circolo palermitano dell’Uaar, a seguito dell’esame condotto sul rendiconto relativo alle spese sostenute nell’arco del 2015 pubblicato sul sito istituzionale dell’ARS.
Su oltre 600.000 euro di finanziamenti concessi, le elargizioni ad enti, associazioni, parrocchie ammontano a quasi 152.000 euro, vale a dire un quarto del totale.
Il contributo più consistente è quello di 15.000 euro al Santuario San Francesco dell’Immacolata di Comiso, per il restauro del Mausoleo marmoreo di Gaspare Naselli; a seguire, il contributo di 7.000 euro alla Parrocchia Santa Maria dell’Itria di Mascali, per il recupero della campana e della torre campanaria.
Alla Parrocchia Basilica San Francesco d’Assisi di Palermo vanno 1.000 euro per “Processione del Venerdì Santo”; all’Arcipretura Parrocchiale San Margherita di Pozzillo e alla Parrocchia San Giuseppe di Rosolini, 1.500 euro ciascuna per la “Festa di San Giuseppe”; alla Confraternita del Crocifisso delle Diocesi di Trapani, 5.000 euro per la “Processione dei Misteri” di Buseto Palizzolo.
Al Comune di Cefalù 7.500 euro per i Festeggiamenti in onore del SS. Salvatore; al Comune di Monreale 5.000 euro per la 389ma Festa del SS. Crocifisso; al Comune di San Giuseppe Jato, per i Festeggiamenti in onore di Maria SS. Della Provvidenza, 2.000 euro; al Comune di Mirabella Imbaccari, per i Festeggiamenti in onore di Maria SS. delle Grazie, 1.500 euro.
E ancora: ai Padri Rogazionisti di Messina 1.000 euro per la presentazione del volume “Annibale Maria Di Francia: l’ardore della carità tra apostolo sociale, attività educative e impegno culturale”; ai Gruppi di Volontariato Vincenziano 2.000 euro per il loro convegno regionale ad Agrigento; alla Confraternita Santa Maria di Portosalvo dei Marinai di Messina 3.500 euro per il 450° Anniversario della sua Fondazione.
Queste elargizioni clericali di Ardizzone — il quale da regolamento “apprezza a suo insindacabile giudizio il ricorrere delle condizioni per la concessione, determina l’ammontare del contributo e ne autorizza la spesa” — non sono peraltro una novità: confermano un’inclinazione già rilevata da L’Espresso che ha segnalato che “dal gennaio 2013 al 31 luglio 2015 Giovanni Ardizzone, avvocato di Messina eletto in Regione nelle liste dell’UDC, ha concesso elargizioni a pioggia per un totale di due milioni 89 mila 223 euro. Di questi, quasi mezzo milione va a parrocchie, confraternite e iniziative di carattere religioso spesso come supporto a processioni, presepi e feste patronali: per la precisione 465.559 euro, il 22 per cento del totale”.
“Solo in un paio di casi ci si può trincerare dietro l’alibi di interventi miranti alla conservazione del patrimonio storico e architettonico”, è il commento dell’Uaar. “Insomma, si tratta dell’ennesima dimostrazione delle resistenze di un potere clientelare e clericale lento a morire, capace di dissipare risorse anche nei periodi più difficili, quando il malessere diffuso imporrebbe di risparmiarle e destinarle al bene collettivo”.
Comunicato stampa Uaar
Assessore: 1.500 euro per la “Festa di San Giuseppe!?!
Sacerdote: Quest’anno le abbiamo prese di alce, originali e ramificate…..
“Vulgus vult decipi, ergo decipiatur”
Se i siciliani hanno eletto un presidente dell’assemblea dell’UDC allora vogliono che i soldi pubblici siano spesi per foraggiare la superstizione anziché i servizi idrici, le scuole, etc.
Contenti loro, scontenti noi.
Veramente i presidenti di assemblea li scelgono i componenti dell’assemblea, non gli elettori. Così è per i presidenti dei due rami del parlamento come per i presidenti dei consigli comunali. Quindi i siciliani avranno eletto Ardizzone come consigliere, non come presidente. I consiglieri colleghi lo hanno poi eletto presidente (e qui in genere valgono giochi ed equilibri politici).
@Mauritius:
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Ebbasta con questa difesa a spada tratta del popolino italiota.
Chi li sceglie i consiglieri regionali ?
Il popolo che vota i partiti (di cui alcuni proprio belli italioti) …e quindi anche il presidente di assemblea e` specchio importante (anche se non rappresentativo al 100%) del popolino italiota che va a votare.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia)
E’ un’elezione indiretta, un’elezione di secondo grado, ma pur sempre un’elezione (effettuata da un’assemblea a sua volta eletta a suffragio universale e pertanto rappresentativa della volontà popolare).
Ciò ovviamente non toglie che se la nostra costituzione prevedesse una laicità di stampo francese (ossia il miglior modello europeo di laicità, quello più intenso) queste cose non potrebbero accadere. Noi purtroppo non abbiamo avuto i giorni della dea ragione e della chiusura delle chiese post rivoluzione francese.
@Andrea:
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I francesi hanno tirato fuori le p@@@e varie volte nella loro storia.
Gli italioti invece non saprei proprio in quale occasione abbiano tirato fuori le p@@@e.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia)
Leggo che alle ultime elezioni regionali ha votato in Sicilia solo il 47.4 % degli aventi diritto ed ha vinto la coalizione di maggioranza relativa con solo il 30% dei voti dei votanti (quindi meno del 15% del totale). A Palermo hanno eletto il sindaco con solo il 41% che ha partecipato alle elezioni. Non credo quindi che vada bene così alla maggioranza dei siciliani, forse sono rassegnati visto che gli ultimi presidenti si sono dovuti dimettere per vari scandali. In più dal 1996 al 2006 sono stati governati da AN, dopo da Forza Italia e PdL, col famoso “cappotto di 61 a 0” alle elezioni. Evidentemente il potere clientelare funziona.
RobertoV
È probabile che ”non vada bene così alla maggioranza dei siciliani”,
ma finché la maggioranza non vota, di cosa si lamentano?
O sono ancora fermi a ”La colpa è dei piemontesi…”.
La situazione delle casse pubbliche siciliane deve essere in condizioni molto migliori di quello che propagandano le malelingue, invidiose e male informate.
Oppure vengono semplicemente foraggiate e rimpolpate molto più spesso di quello che certe malelingue propagandano, con sistemi poco trasparenti. Sconcerta ancor di più, in questa sede, vedere che nonostante tutti i problemi & contraddizioni comportanti spese & esborsi vari, i “rifinanziamenti” vadano sprecati, per buona parte, in cose di poca utilità o che gonfiano i privilegi di alcuni ad onta di altri.
al sud hanno gia’ perso gli aiuti europei per lo sviluppo del turismo perche’ erano stati spesi per sagre e festicciole a sfondo eminentemente religioso. Questo e’ stato possibile perche esiste tutto un sistema politico che ruota intorno a queste sagre, sistema che, quando non attinge da fondi comunitari attinge da fondi statali. Il connubio politica e religione e’ da sempre benefico per quest’ultima che infatti nel sud declina in modo piu’ dolce rispetto al resto d’Italia e nel caso della Sicilia addirittura cresce. Evidentemente esiste anche un benificio per i pollitici, probabilmente voti.
@Angelo:
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A queste sagre paesane il popolino dei popolani dei paeselli italioti partecipa sempre festante, contento e gioioso.
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Gli italioti del sud hanno speso o soldi dell`unione europea per le loro paesanate e giustamente questi fondi saranno loro tagliati.
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Vorra` dire che nazioni come Romania, Croazia, Bulgaria potranno promuovere le loro bellezze turistiche con i fondi dell`UE che non saranno piu` assegnati alla repubblica italietta degli italioti.
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Ci sara` anche il connubio religione/politica ma sono i popolani paesani che a queste feste partecipano sempre numerosi e festanti.
Del resto quando passi un`esistenza dove unico sfogo e` andare al bar a parlare di giuventus, arbitri, e partite di sciempions-lig, di prezzemoline e gossip, di presunte sc@@@te mai fatte con le italiote-piteche del paesello…direi che una bella festa paesana con un santo addolorato ed una madonna impestata e` un piacevole diversivo alla routine italiota.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia)
Beh, se si tratta di assaggiare qualche buon salume o degustare un po’ di buon vino, io mi accodo financo volentieri al populum italioticum (*).
Direi che comunque esistono sagre e sagre: una laicissima sagra della salsiccia, che non abbia riferimenti o dediche a nessun santo, beato, o parti anatomiche di essi, e a nessuna madonna di Qualcosa, può essere non solo accettabile, ma benvenuta dal punto di vista puramente enogastroturistico.
(*): cercando magari di non adeguarmi nè mimetizzarmi troppo tra essi…..
@giorgio_pozzo:
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Accodarsi fisicamente con il corpo e con uno scopo terreno e piu` che nobile di assaggiare sapori genuini e prelibati.
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Ma presumo mai ti sia accostato agli italioti con lo stesso spirito da italiota.
Gli italioti vanno osservati con il dovuto distacco morale ed emotivo come si osservano le bestie allo zoo.
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Poi quando si e` esperti e studiosi dell`italiottologia ci si puo` concedere uno studio piu` attento e approfondito.
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firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia)
ANGELO
puoi linkare un articolo per capire a cosa ti riferisci?
Io avevo sentito parlare di finanziamenti inutilizzati e per questo persi.
l’articolo e’ del fatto quotidiano, giornale noto per le sue caute posizione e la mancanza di vena polemica (cerco di essere sarcastico). Non posso garantire che i fatti siano esattamente come descritto.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/29/sicilia-fondi-ue-spesi-in-sagre-e-presepi-bruxelles-blocca-rimborsi-per-70-milioni/2263038/
“He loves you and he needs MONEY!” (cit.) Altro che Chiesa povera…
visto che secondo l’articolo commentato questo presidente «apprezza a suo insindacabile giudizio il ricorrere delle condizioni per la concessione, determina l’ammontare del contributo e ne autorizza la spesa» e che «Angelo» commenta che «al sud hanno gia’ perso gli aiuti europei per lo sviluppo del turismo» suggerisco tanto per capire con un po’ di precisione come ragiona l’Unione europea di andare a curiosare [lo so che è noioso] un bel regolamento finanziario europeo, ad es.:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2012:298:0001:0096:IT:PDF
dove in un linguaggio un po’ troppo per gli addetti ai lavori si richiede che le operazioni finanziarie siano sempre approvate da più persone [Art. 66.5 a pag. 39] e quindi di «insindacabile giudizio» di una sola persona non se ne parla, e poi andate un po’ a vedere l’Art. 66.8 a pag. 40 «Se un funzionario … ritiene irregolare …» e poi l’Art. 66.9 pag. 40 «L’ordinatore delegato rende conto… mediante una relazione annuale …».
Per creare questo casino, non basta che un presidente decida troppo da solo, bisogna che il sistema gli metta dei collaboratori che non vedono e non sentono, e un capo o una corte dei conti che non gli chiede mai una relazione annuale, o se gliela chiede non la usa per controllare queste cose.
Ci sono un po’ troppo persone che dovrebbero notare queste cose e reagire e sembrerebbe che non lo facciano …
Grazie per la spiegazione. I miei (pochi) anni di giurisprudenza sono ormai un ricordo, se mi rimetto a leggere un codice capisco fischi per fiaschi (che e’ sempre piu’ di quello che capiscono certe figure istituzionali tipo il ministro degli interni). Iuello che volevo dire e’ che non puo’ essere una cosa accidentale, dovuta solo al fatto di avere un UDC in regione. Per funzionare questo sistema deve essere molto piu’ radicato di quello che sembra. E deve anche un senso il fatto che si prediliga finanziare queste sagre. Evidentemente finaziare le sagre da un maggior ritorno in ambito politico.
Mi accade spesso di mostrarmi, nelle condizioni poste, ferocemente ateo, mentre, pur non credente, vorrei confermarmi semplicemente cittadino, titolare di diritti e di doveri come legge comanda.
Capace come so e sento di accettare l’altro al di là di ogni fede praticata o di provenienza etnica, vorrei vivere in uno Stato assolutamente laico, indifferente nei confronti di ogni fede, preoccupato esclusivamente del benessere di tutti i cittadini, credenti o meno che siano.
Pia illusione, nel mio Paese, irreligioso nella sostanza, baciapile e bigotto, confessionale e intollerante nella prassi, vivere di diritti e di doveri esclusivi, sembra non sia ancora possibile. E’ prepotente, inopportuno e compulsivo, l’intervenire, vuoi del minuto pretume così come del sempiterno presenzialismo vaticano, nelle faccende private e pubbliche di ciascuno. Roma è ancora Stato della Chiesa? E’ al cospetto e all’ombra di un piccolo Stato che continueremo a vivacchiare, per subirne ingerenze indiscrete e onnipresente, importuna, tutela?
Ah l’Italie, ci dicono a buon diritto i Francesi, sapendo bene di che cosa lamentarsi. Un saluto