Nota: è stato possibile destinare il Due per mille alle associazioni culturali (tra cui l’Uaar) nella dichiarazione dei redditi 2016.
L’Uaar ha presentato domanda per accedere al Due per Mille dell’Irpef destinato alle associazioni culturali (diverso da quello a favore dei partiti politici). La richiesta è stata accolta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e l’associazione è stata quindi inserita negli elenchi dei beneficiari.
Per destinare il Due per Mille all’Uaar nelle dichiarazioni dei redditi (CUD, 730, Unico) occorre apporre la propria firma nel riquadro «Scelta per la destinazione del Due per Mille dell’Irpef», nello spazio in corrispondenza della dicitura «associazione culturale» e riportare il codice fiscale 92051440284 nello spazio sottostante.
Grazie a tutti i soci e simpatizzanti che hanno già destinato e che intendono destinare il loro Due per Mille all’Uaar: un contributo volontario che ci permetterà di portare avanti con ulteriore slancio le iniziative culturali dell’associazione, tra cui la biblioteca laico-razionalista, gli eventi per la diffusione della cultura laica (come i Darwin Day), i premi di laurea, il progetto editoriale Nessun Dogma, il bimestrale L’Ateo.
Ricordiamo che da diversi anni l’Uaar può essere indicata anche come destinataria del proprio Cinque per Mille.
L’associazione
Già consegnato tutto, ma me lo tengo per detto per l’anno prossimo!!!
Infatti anch’io ho già fatto tutto. A saperlo prima insieme al 5×1000 avrei destinato anche il 2×1000 all’UAAR. Ma forse ve lo hanno comunicato solo ora…
chiedete al caf se fate in tempo a presentare tale dichiarazione anche se avete già consegnato o fatto la dichiarazione online
Infatti lo hanno comunicato solo adesso. Diciamo che tutta la storia del due per mille è stata gestita in maniera che definire raffazzonata sarebbe eufemistico: prima hanno fatto il decreto e hanno fissato nel 31/01 il termine per emanare il regolamento, ma non l’hanno emanato e quindi hanno messo il 10/05 come termine per presentare le domande e il 31/05 come termine per stilare gli elenchi degli ammessi e degli esclusi, senza peraltro aver fissato i criteri su cui poter valutare le richieste. Nel frattempo si poteva già inserire il codice fiscale delle associazioni ma alla cieca, nel senso che se quell’associazione fosse stata esclusa quella firma sarebbe stata inutile. Infatti io avevo già firmato col CF dell’Uaar, ma non essendoci nulla di certo non si poteva dire a tutti che era già possibile firmare. Alla fine hanno ammesso chiunque tranne quelli che proprio non possono essere considerati associazione culturale (fondazioni in primis).
due_per_,mille + cinque_per_mille = sette_per_mille.
Alla facciaZZa dei pretaCCi italioti l`UAAR arriverebbe quasi a prendere otto_per_mille.
.
Purtroppo la lotta e` impari assai perche` la chiesa cattocolica italiota acchiappa anche il cinque_per_mille con un rivolo di mille onlus nel settore soCCiale.
.
Pero` ottimo segnale.
Semmai riuscirete il mio due_per_mille lo daro` all`UAAR mentre il cinque_per_mille ogni anno lo cambio per principio.
.
.
firmato: Mago Sumadarto Sono (colui che aspetta il prossimo 730 relativo al 2016 per scaricare significative spese odontoiatriche, restauro edilizio ed efficienza energetica)
Per chi non sapesse della materia, un video UAAR su Cinque e Otto per Mille:
https://www.youtube.com/watch?v=8BpxO01j31c
Per approfondimenti:
http://icostidellachiesa.it/
Non conosco il Due per Mille, ma a naso pare che il meccanismo sia identico al Cinque per Mille.
·
@ Sumadarto Sono
Posso pure essere d’accordo sull’osservazione dei mille rivoli clericali mascherati da attività sociali, ma mi sorprendo che gli admin ti passino altre castronerie senza essi stessi risponderti a modo, a maggior ragione se è interesse dell’UAAR che discorsi ad mentulam non prendano piede.
Tu fai 2+5 = 7 ~ 8. Ti rendi conto che stai sommando mele e pere per fare banane?
Ho visto fare questa somma a clericali troppo poco abituati a usare il cervello, oppure troppo abituati a farlo per plagiare gli sprovveduti. Sono sicuro che tu avevi ben altre intenzioni e sei scivolato nella tua zuzzurelloneria. Potresti per piacere postare una rettifica simbolica al tuo commento e scrivere “ho sbagliato” qui sotto?
@delta_ego_rama:
.
Ehm…ho detto quasi …non precisamente…giusto ?
Inoltre non vedo perche` sommerei mele con pere dato che si parla dell`imposta IRPEF e non chenneso dell`IVA.
.
Il commento mio voleva essere volutamente simpatico … anzi zuzzurelloso (zuzzurellone + il prefisso _oso rilanciato dalla parola petaloso 🙂 ) E non scatenare polemiche e/o dilettevoli correzioni di compiti in classe nello stesso stile del profesorre di italiano (orgoglioso in primis id aver fatto il liPeo classico…quasi come se la sua laurea fosse un titolo secondario rispetto a questo !!!) che avevo all’ITIS.
.
.
Saluti, omaggi e formaggi e dolcetti per i pargoli ed i bimbi a basso tasso di zuccheri aggiunti 🙂
.
.
firmato: Mago Sumadarto Sono (colui che fra poco andra` in pausa pranzo)
Scrivo perché “7 ~ 8” è sbagliato in questo commento. A parte la platea dei beneficiari che è mooolto più ampia in un caso che in un altro, ci sono due differenze profonde tra i meccanismi del 5‰ (e con esso – assumo – del 2‰) e dell’8‰:
– l’IRPEF ripartito nel primo caso è solo quello di chi decide espressamente di assegnarlo, mentre per il secondo anche le scelte espresse fanno ciccia. Questo permette, ad esempio, alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana di intascare l’80% del gettito dell’8‰ pure se il numero dei contribuenti che l’ha scelta è del 40%. Se invece il 60% dei contribuenti sceglie, e di questi la totalità sceglie – chessò – l’UAAR, si tratta comunque del 60% del gettito e non del 100%.
– Il 5‰ ha un tetto massimo oltre cui non si va, cosa che l’8‰ non ha. Per esempio, un’associazione che col primo meccanismo si trovasse assegnati dal computo delle preferenze più di 400k€ percepirebbe comunque 400k€ perché è andata sopra soglia. Una confessione, invece, può virtualmente prendere tutto il gettito se la totalità dei “votanti” la sceglie.
·
Se si vuole paragonare “quel 7” a “quell’8” bisognerebbe modificare un po’ il 7:
– va moltiplicato per la percentuale delle scelte espresse (le “scelte inespresse” esistono solo nell’8‰);
– va scelto il valore di soglia se questo valore la superi.
Quindi:
a = percentuale scelte espresse;
T = tetto massimo;
“Sette” per Mille = min(a*7, T) [facendo finta che il Due e il Cinque vadano insieme].
·
Domanda: questo “Sette” per Mille è ancora quasi vicino all’Otto per Mille?
Scegliendo non proprio a caso T=4 e a=60% verrebbe da scegliere il minimo tra 4.2 e 4, cioè 4. Che il 4 sia vicino all’8 è scientificamente opinabile ma politicamente no.
·
@ Sumadarto Sono: dov’è che hai scritto “ho sbagliato”? Me lo sono perso.
E’ vero ciò che dici ma non mi pare il caso di fare una polemica. Alla fine anche il sottoscritto ha sommato frazioni che hanno di fatto un peso diverso rispetto all’IRPEF totale.
@Francesco_s:
.
Esatto hai risposto tu al posto mio a delta_ego_ramayyaa_cuccuramaia.
Il mio voleva essere un commento simpatico (non mi sembra di essere stato “difensivo” nei confronti della CCAR) di un altro tassello (anche se piccolino) per l`avanzata dell`UAAR … tutto qui 🙂 .
SE poi il mio umorismo non sempre viene compreso ribadisco il concetto di molteplici combinazioni in infinite diversita` (ed immagino hai colto la citazione 🙂 ).
.
Invece che dire…il post di Diorama (che spero apra gli occhi a molti italioti che passano da queste parti e sono contenti del meccanismo italiota dell`otto_per_mille) sembrava volesse “bastonarmi” … mentre io sono per il peace and love … amamose e volemmose bene 🙂 .
.
.
firmato: Mago Sumadarto Sono (grande studioso di italiottologia)
Sarà che, al netto del rivolo di mille onlus, il messaggio che passa è che pure gli atei hanno possibilità almeno alla stregua delle confessioni acattoliche che hanno stipulato un’intesa con lo stato italiano.
Che il tono sia leggero o pesante, permetti che non riesco a dormire?
Io le mie tasse tutte allo Stato, e un punto d onore, e per me essere cittadino integro.
Attenzione all’8xmille allo stato o a lasciare la scelta inespressa: http://www.occhiopermille.it/
Paolo
Si certo barro lo Stato, il mio commercialista e super attento. Ma evito anche il 5 e il 2 ai partiti. Faccio nel corso dell anno donazioni che metto in detrazione come le spese mediche e i lavori condominiali quest anno. Soldi tutti allo Stato perché mi sembra egoista distrarre risorse x tutti a favore di qualcuno. È un modo peloso di fare beneficenza. Per me ovviamente
Gli accenti Tizianaaa 🙂
Certo che abbiamo due 2 per mille, un 5 per mille e un 8 per mille stiamo al 17 per mille cioè 1.7% se per un paio di anni ne sospendessero l’erogazione usandoli per l’incentivo al lavoro giovanile specie al sud, non ne sarei poi così infelice. Alla fine un’imposta sul lavoro sarebbe molto logico reinvestirla in tal senso. Poi ovviamente l’Uaar fa bene ad accedere a tutte le forme di finanziamento che valgono per tutti se ci sono.
Sai Francesco s.
E difficile cambiare le cose quando si pensa solo per sé o il proprio tornaconto personale
Aggiungo che Livia Turco che qualche anno fa era ministro della Salute per il PD chiese alla Chiesa di rinunciare all 8 a favore dei bambini poveri italiani. Stupida ingenua, neanche il suo governo ,forse Prodi?, la appoggiò.
@Francesco_S:
.
.
BELLA IDEA … approvata !!!
.
SE pero` e` incentivo a creare posti di lavoro (microcredito per imprese turistiche, tutela e manutenzione di territorio e strade, startup innovative in area ICT) e non fare il solito statalificio italiota dove piazzare tanti simpatici italioti stile checco zalone a scartoffiare stipendiati e prezzolati dallo stato.
.
.
firmato: Mago Sumadarto Sono (colui che detesta gli statali parassiti italioti nullafacenti ed apprezza i veri dipendenti dello stato che danno o hanno dato {come mia mamma} un contributo valido alla PA ed ai suoi utenti i cittadini tutti)
Tiziana
La storia ci insegna che solo con interventi unilaterali il Vaticano/Chiesa Cattolica ha mollato i suoi privilegi e non mi pare che ci siano le condizioni storiche e politiche per interventi unilaterali, nel Paese c’è una discreta maggioranza che ritiene che le tasse sia meglio darle alla Chiesa che allo Stato e quindi bisogna percorrere vie alternative.
Vabbe Francesco, io la notte ho bisogno di dormire, preferisco percorrere i miei pochi principi. Sono contraria all 8 e non partecipo agli escamotage per distrarci dallo scandalo maggiore
Francesco s.
“…nel Paese c’è una discreta maggioranza che ritiene che le tasse sia meglio darle alla Chiesa che allo Stato…”
?
Tu credi? Io invece penso che sia una sparuta minoranza a pensarlo, ma a livello istituzionale e sociale tutti la pensano come noi.
Un po’ come i vestiti nuovi dell’imperatore, che nessuno vedeva ma tutti pensavano di essere gli unici. 🙂
Gianluca
Conosco di persona un paio di tristi figuri che mi hanno esternato frasi del tipo di quelle che riporta Francesco s; che poi lo pensino/credano veramente è altra questione…
Ovvio poi che non intendo farne una statistica, ma penso di poter dire che, perlomeno l’atteggiamento mentale, è forse più comune di quanto si pensi…
Credo che il problema sussista, eccome! È lo stesso ragionamento obliquo che porta a battezzare i figli da parte di meno che tiepidi credenti.
Davanti a qualcuno che dice di dare i soldi ai preti ‘perché loro fanno tanta carità’, nessuno alza la voce con un bel vaffa realistico e circostanziato.
Sì, ho sentito anch’io frasi del genere, ma quando poi chiedo: ” Ma la chiesa fa del bene in che modo? Mette mano al portafoglio lei?” Vedi le facce imbarazzate quando si rendono conto che la risposta è no, quando si rendono conto che i vari papi avvicendatisi hanno sempre detto “Date ai poveri, non manchi la carità” ecc. ecc. ma mai nessuno che abbia detto “Abbiamo donato tot soldi ai poveri”.
Non è che ci credo, ne sono proprio convito, al di là dell’esperienza personale, c’è una maggioranza relativa che proprio firma e poi c’è una grande massa di ignavi che non firma, e non si può imputare tutto alla mancata conoscenza, perché a diversi gli sta bene che comunque vada alla chiesa cattolica. Perché ritenere il popolo migliore dei rappresentanti che elegge?
@tutti_quanti:
.
E di cosa vi meravigliate…trattasi di dilettevoli comportamenti italioti in linea con il modus vivendi degli abitanti dell`italietta denominati italioti.
.
.
firmato: Mago Sumadarto Sono (colui che se ricevesse 1 EUR per ogni volta che dice e/o scrive italiota potrebbe vivere di rendita alle Hawaii)
Francesco s
Hai ragione la mitica societ a civile non è migliore di chi elegge. Non so chi ha contagiato chi. Prova ne è lo sgomitare per concorrere alle prebende criticate x altri. Posso, a parziale scusa della gente comune come me, parlare di scarsa informazione. Per dire, e avverto che non è una valutazione politica, a Roma si andrà a ballottaggio, cosa meglio che confrontare, meglio scansionare, i 2 finalisti. Col cavolo, c è la corsa dei giornalisti vaticaliani al veloce riposizionamento
Non so so se sia maggioranza, ma non sono pochi a pensarla così, aiutati dai luoghi comuni e dai media che incensano sempre la chiesa e le sue attività e danno spazio all’autoincensamento della chiesa cattolica, senza specificare quanto costino effettivamente.
Basterebbe vedere anche la questione rifugiati dove si dice quanto farebbe la chiesa cattolica, che accoglie ben “23 mila profughi nelle sue strutture”, 1/5 del totale italiano, ma ci si dimentica di dire che non lo fa gratis e autofinanziandosi, ma a spese dello stato e dei comuni che rimborsano più dei costi reali. Cioè non fanno beneficienza, come vorrebbero far credere, ma servizi a scopo di lucro, come per gli ospedali privati convenzionati, pagati coi soldi di tutti. Lo credo che poi ne vogliano ancora di più: maggiore il giro d’affari, maggiori i guadagni e le “creste”.
Roberto v
Che è poi lo stesso motivo per cui, almeno a Roma,si tengono i rom come scarti invece di inserirli come in tante parti del mondo