Enorme l’eco del servizio delle Iene dal quale sembrerebbe che l’UNAR, Ufficio Nazionale Anti discriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio già in passato nel mirino di integralisti e clericali, elargisca cospicui fondi pubblici all’associazione ANDDOS per sovvenzionare locali nei quali si favorirebbero “prostituzione ed orge gay”. Dovizia di particolari pruriginosi conditi da pregiudizi omofobi fino a scene di sesso esplicito.
Di prove reali di un finanziamento dell’UNAR a quei circoli, però, nemmeno l’ombra. Forse perché l’UNAR finanzia esclusivamente specifici progetti, non le associazioni o i loro affiliati. Come, in questo caso, l’ANDDOS avrebbe dovuto impegnarsi per centri di ascolto antiviolenza, in collaborazione con l’Università La Sapienza. Ma certa stampa ha voluto sottolineare tutt’altro.
Immediate le dimissioni del direttore dell’UNAR e, pare, il blocco dei finanziamenti previsti per progetti finalizzati alla lotta alle discriminazioni e presentati da più associazioni. Come se in questo paese non ci fosse bisogno di un sostegno e di un’attenzione istituzionale alla concreta lotta alla discriminazione, non solo di stampo omofobo.
Iene, sciacalli, avvoltoi? Sicuramente, bufale. Insomma, ci risiamo.
Paul Manoni
Responsabile Relazioni interassociative Uaar
Non ho capito perché il direttore si sia dimesso, pressioni esterne – perché non le denuncia? – o c’è del vero?
Chiedilo a Maria Elena. 😉
Scherzi a parte, l’ex Direttore dell’UNAR pare fosse una persona per bene, gentile e con un curriculum di tutto rispetto. Tra le altre cose è stato anche Prof. di Religione e si dice sia cattolicissimo.
Probabilmente, trovato con la tessera di ANDDOS in tasca, dalla Presidenza del Consiglio lo hanno invitato a dimettersi per una questione di conflitto di interessi. Come se ANDDOS e Università Sapienza avessero beneficiato dei finanziamenti per via di quella sua tessera, e non per il buon progetto presentato, esaminato e valutato positivamente. O come se in questo paese questo sia il più grave dei conflitti di interesse del quale siamo stati spettatori.
Ho la sensazione che ci troviamo di fronte ad una persona perfino troppo corretta, e a diffetenza di molti o rispetto al solito malcostume di restare incollati alle poltrone, capace di fare un passo indietro per il bene dell’UNAR, del suo lavoro finora impeccabile e della sua persona. Sono certo è anzi spero di risentir parlare di lui con rinnovata fiducia.
Il dubbio è se i progetti sono stati effettivamente valutati o se il controllo è stato superficiale. Se si sapeva a monte della reale connotazione di questi progetti, il problema è ben altro. E non perché fossero luoghi di aggregazione per omoessuali, ci mancherebbe altro, ma per la errata gestione dei fondi.
mi pare abbiate troppa fretta nel liquidare questa storia “torbida” come bufala.
Le Iene è un programma scadente, dove ci sanno degli pseudo giornalisti in cerca di fama, per raggiungere la quale sono disposti a tutto, e quindi stalkerizzano e fanno della morbosità la cifra di tutte le loro inchieste. Ne ricordo una di molti anni fa in tema di pedofilia: disgustosa per il compiacimento che trapelava.
Detto questo e assodato che ognuno vive il sesso come vuole, la domanda è se siano stati sperperati soldi pubblici per fare sesso (come si vuole).
Il tema dello sperpero dei soldi pubblici vi sta a cuore, strano che ora siate così benevoli e sbrigativi!
A pensare male si sa …. se in quei filmati fosse comparso qualche prelato mi sa che il vostro commento sarebbe stato quantomeno più dubbioso.
Senza parlare del conformismo dilagante e ipocrita anche in tema di gay e di lesbiche, ma sarebbe lunga …..
Engy, mi sembra che la fretta ce l’abbia piuttosto tu a puntare il dito basandoti su quanto lasciato intendere da una trasmissione che tu stessa giudichi scadente.
Ricapitoliamo: abbiamo un’associazione che presenta un progetto di sportello di ascolto, e abbiamo l’Unar che lo valuta meritevole di sostegno. E fin qui ci siamo. Ora, l’associazione in questione si dà il caso che gestisca anche dei circoli ricreativi con saune e quant’altro, dove alcuni omosessuali vanno per rimorchiare, ma non ha mai chiesto soldi per questa attività. Quello che fanno le Iene è lasciare intendere il contrario solleticando il moralismo degli spettatori.
Tu hai notizie che dicono che l’Unar ha finanziato l’attività ricreativa? Allora falle vedere, perché in mancanza tu sei semplicemente una di quelle persone moraliste solleticate dalle Iene, e questo non è un complimento.
E lascia stare i prelati che qui non c’entrano nulla. Anzi no, c’entrano pure qui perché a quanto pare l’immobile dov’era installata quella sauna è nientemeno che di Propaganda Fide, pensa un po’.
no guarda, dammele tu le tue prove, non ho problemi IO a capire se e dove ho male interpretato.
Io A OGGI so che l’Unar – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio – ha finanziato con soldi pubblici un’associazione, l’ Anddos, a cui farebbero capo circoli nei quali si pratica la prostituzione.
Moralismo? Non direi ma potrebbe anche essere, perchè no? Ma la prostituzione non è reato, ci sono migliaia di locali in cui questo avviene, ma con soldi di privati. La cosa può piacere o meno ma almeno non vengono usati soldi pubblici.
In ogni caso mi sarei aspettata una sospensione del giudizio, non una assoluzione piena e senza ombra di dubbio.
MA aspetto le tue prove, forse tu sei dentro l’associazione o comunque la conosci benissimo e ne puoi dare.
E dopo averle date a me, dalle soprattutto a qualcun altro ……
Se poi si volesse davvero pensare a sperpero di soldi pubblici, la faccenda dell’acquisto del palazzo che era già sede di una sauna – Arcigay – da parte di Propaganda Fide è di un altro spessore finanziario:
repubblica.it/cronaca/2013/03/11/news/lo_strano_affare_del_palazzo_del_cardinale_che_in_un_giorno_raddoppi_il_suo_prezzo-54291988/
Essendo stata riconosciuta l’extraterritorietà dopo l’acquisto, il vaticano non ha pagato alcuna tassa, registro catasto imu…. Visto il valore, penso che i soldi pubblici sprecati siano parecchi di più di quelli destinati al progetto.
Certo che se invece a dare fastidio sono i progetti per contrastare la discriminazione, le Iene sono perfette per montare un caso.
E poi non si può proprio credere che il Vaticano avesse a due passi i muri di una sauna dove incontrare addirittura dei prostituti, no? Anche se si capirebbe meglio la gaffe di Ratzinger..
Engy, quali prove vuoi, quelle dell’esistenza di Dio? Perché qui siamo allo stesso livello, qualcuno afferma arbitrariamente una cosa e si deve fornire la prova che sta dicendo una falsità.
Forse non hai letto bene ma l’Unar non ha finanziato l’associazione Andos, ha finanziato un progetto presentato dall’associazione Andos e la cosa è molto diversa. Che l’Andos promuova locali per gay non c’entra nulla, non è quello il progetto finanziato e ci mancherebbe.
Spano si è dimesso perché aveva la tessera Andos, e secondo me ha fatto benissimo perché se tu sei a capo di un ufficio che eroga finanziamenti a organizzazioni di qualunque tipo non puoi appartenere a nessuna di quelle organizzazioni. È un palese conflitto d’interessi, non è ammissibile e ha fatto bene ad andarsene, non l’avesse fatto avrebbero dovuto cacciarlo. Ma neanche questo c’entra nulla con le saune per gay, lo vuoi capire o no?
Sandra, Andos non era altro che la parte ricreativa di Arcigay, la tessera fino a pochi anni fa era la stessa. Poi le due realtà sono state separate, Arcigay è rimasta solo associazione culturale e la parte ricreativa è diventata Andos. Ecco perché le saune prima erano Arcigay e adesso sono Andos.
Neanche questo c’entra con l’Unar ma è per completare l’informazione. Le Iene invece l’informazione l’hanno distorta.
A questo punto si capisce meglio, ma non era forse il caso di finanziare un progetto di Arcigay, visto che si occupa dell’aspetto culturale piuttosto che finanziare un progetto di Andos, che si occupa dell’aspetto ricreativo, proprio per evitare dubbi e strumentalizzazioni.
In che senso? Oggi Arcigay e Anddos sono due cose distinte e separate, magari avranno sottoposto all’Unar ognuna i suoi progetti ma non è che il funzionario si può alzare la mattina e dire “sai che c’è, oggi mi va di finanziare un progetto della Croce Rossa, vediamo cosa ci hanno inviato”.
Sono sempre stato contro il finanziamento della chiesa intesa come tramite tra stato e soggetto ‘bisognoso’, per dirla chiaramente: se lo Stato mi chiede soldi per qualsiasi finalità, assistenziale o culturale che sia, lo deve fare in prima persona altrimenti non mi chieda soldi che poi gira a terzi. Questo caso è identico se non peggio. Da quello che vedo pare che si siano salvati in corner solo perché i soldi non erano arrivati, ma se non si fosse alzato quel polverone sarebbero arrivati? Quel signore vestito da pomodoro non è che sprizzasse serietà e affidabilità da tutti i pori… tesserato a sua insaputa… un altro! Le leggi attuali garantiscono i diritti di qualsiasi categoria: c’è ancora bisogno di ulteriori nicchie esclusive? Ho la sensazione che dettagli più precisi li sapremo dalle iene stesse.
@Engy
Posso suggerirti, al di là del fatto che qui si sta proprio affermando con certezza che il servizio de Le Iene abbia trasmesso bufale, di svolgere un approfondimento su questa notizia?
Due link mi sentirei di segnalarteli. Il beneficio del contraddittorio al servizio de Le Iene non posso che affidarlo ad ANDDOS, quindi il primo link è questo:
http://www.anddos.org/anddos-vs-iene-tutte-le-bufale/
Se invece ritieni che sia più corretto una fonte terza rispetto a Le Iene, l’UNAR o ANDDOS, allora accomodati qui:
https://www.nextquotidiano.it/quello-non-torna-nello-scoop-delle-iene-sulle-orge-gay-pagate-dallunar/
certo che puoi, Paul
ora leggo i link mentre preciso che ho soltanto detto la opinione che, a oggi, mi sono fatta e direi che la parola fine comunque è ancora da dire.
Dopo ti saprò dire, sperando che i commenti restino aperti almeno fino a domani.
caro Paul Manoni,
ho letto … :meccanismi contorti, realtà che conosco solo superficialmente, non so se ho capito tutto …
Io però scusami, sarò tonta, ma non capisco intanto una cosa:
quando il responasbile comunicazione dell’UNAR dice che l’Unar non finanzia associazioni ma solo progetti (delle associazioni medesime), cosa vuole dire esattamente? Cosa vuole dire finanziare non una associazione ma i suoi progetti? Che entità è questo progetto? C’è un conto corrente, un intestatario, una rendicontazione obbligatoria da presentare? Altrimenti il dubbio che il denaro stanziato venga usato per tutt’altro rispetto al nobile progetto originario è legittimo direi, non sarebbe la prima volta, soprattutto quando spesso manca il controllo da parte delle associazioni sugli affiliati.
E gli affiliati perchè si affiliano? Qualche vantaggio ce l’avranno a occhio e croce no?
Comunque rileggerò ciò che mi hai proposto … poi magari ritornerò…
Nobile, nobilissimo, però cerchiamo di essere un po’ più precisi. “Finanziare progetti” che significa? Un progetto è una persona fisica o giuridica? Un progetto ha un IBAN corrisponente ad un c/c in un istituto bancario? In altri paesi vige la norma che per ottenere finanziamenti per un determinato progetto un qualunque ente debba creare un c/c dedicato esclusivamente a questo progetto per poter meglio rendicontare le spese. Inutile dire che in Italia quest’obbligo non è previsto ma c’è solo la rendicontazione che può anche essere aggirata. Ora non sto dicendo che l’ANDDOS avrebbe utilizzato quei fondi per altre cose diverse dal progetto (anche se c’è da dire che non si contano i casi di denaro usato per tutt’altro e mancati follow up da parte dell’ente controllore), ma è molto semplice da parte dell’UNAR smarcarsi dichiarando “finanziamo progetti e non associazioni”, sarebbe molto interessante sapere a chi è intestato il c/c su cui sarebbero dovuti transitare quei famosi 55.560€ oppure quale entità giuridca si sarebbe detratta dalle imposte quella somma (perchè a volte i finanziamenti funzionano anche così).
è rimasto un pezzo di un altro articolo che avevo preso a prestito, ma penso che non avrai problemi …
un’altra domanda, per oggi:
nel primo link che mi hai prposto, quello della risposta dell’Anddos alle Iene, si legge che “I circoli affiliati ad Anddos …..Così come Anddos, non prendono alcun finanziamento pubblico e si sostengono grazie al tesseramento”, mentre l’articolo 22 “Entrate” dello statuto dell’Anddos stessa dice tra l’altro che tra le fonti di finanziamento dell’associazione ci sono contributi pubblici e privati
Scusa, ma che c’entra lo statuto dell’Andos col servizio delle Iene, o le modalità con cui l’Unar dà i contributi? Mi sembra che tu stia andando fuori tema per cercare qualcosa che possa screditare in qualche modo Andos o Unar, e che quindi possa dare credito alle Iene. Se questo è il tuo modo di ragionare.
La responsabilità della gestione di fondi pubblici è pesante e si dovrebbe vigilare con attenzione e scrupolo, dato che un certo numero di risorse vengono spese in un modo e non in un altro. Quindi queste risorse andrebbero valorizzate responsabilmente e, evidentemente, non si può finanziare qualsiasi cosa superficialmente e senza un minimo di vigilanza.
Qui sembra esserci stata una distorsione di denaro pubblico, ancora non erogato ma comunque assegnato, quindi a oggi l'”errore” parrebbe evidente, così come le responsabilità politiche.
Almeno vi inviterei a rimanere nel dubbio mentre questa assoluzione preventiva mi dimostra quanto vado dicendo da tempo a poposito di amici e di parrocchie e di politically correct.
Stai dicendo che secondo te il progetto di sportello della Anddoss non era da finanziare? Legittima opinione, ci mancherebbe, anche se sarebbe bene spiegassi pure per quale motivo perché altrimenti è una sentenza sparata così. Cioè, quale sarebbe questo errore così evidente che tu riesci a vedere e noi no? Poi magari passiamo a discutere di amici parrocchie e politically correct, una cosa per volta.
ultima cosa a proposito di unar e di ipocrosia e conformismo:
tramite una amica iscritta a Facebook, sono stata curiosa di visitare il sito dell’unar su questo social: andatelo a vedere e avrete la prova (limitata certo) dell’intolleranza e dell’omofobia dilaganti, al di là di tante belle parole!
Cos’è che ti ha colpito in particolare della pagina dell’Unar su facebook?
mi hanno colpita i commenti – veramente tanti – offensivi, razzisti e omofob, omofobi a prescindere dal caso di cui parliamo. Perciò parlavo di politically correct ipocrita falso e conformista.
In ogni caso, mentre ti faccio notare che ho usato il dubitativo quando parlavo di sperpero di denaro pubblico, ti rispondo, per chiudere, con le parole di Aurelio Mancuso:
“Se vi sono ipotesi di reato – conclude Mancuso – la magistratura indaghi e, le istituzioni competenti facciano tutte le verifiche necessarie, affinché i soldi erogati per finanziare attività di promozione sociale siano correttamente spesi”. E chiede che Boschi “al più presto decida di affrontare una adeguata riorganizzazione dell’Unar, ascoltando anche le reti associative impegnate sui diritti civili, il contrasto al razzismo, all’antisemitismo, all’omofobia”.
I commenti non c’entrano nulla con l’Unar, sono dei commentatori. Così come i tuoi commenti qui non possono essere ricondotti all’Uaar ma sono i tuoi. Se la tua opinione dell’Unar è influenzata dai commentatori sulla loro pagina FB non sei per nulla diversa dalle Iene.
Mauritius,
non capisco perchè fingi di non capire, comunque: io ho parlato dei commentatori infatti e non dell’Unar, commentatori inqualificabili, non Unar inqualificabile, ed era solo per notare ancora una volta come prima o poi caschi l’asino insieme alla preoccupazione del conformismo e del politicamente corretto e i veri sentimenti delle persone – soprattutto quando protette dall’anonimato – saltino fuori.
Da come l’avevi scritto avevo capito che dicessi che l’Unar sulla pagina FB dimostra intolleranza, anche perché i tuoi commenti precedenti erano contro l’Unar e non a favore.
i miei commenti non erano contro l’Unar, Unar che, fino al servizio delle Iene, non conoscevo nemmeno.
i miei commenti hanno riportato l’idea che mi sono fatta, fino a oggi, poi devo leggere i link di Manoni.
Poi vedremo, comunque i furbetti sia del cartellino che di circoli culturali li sappiamo tutti, certi privilegi ad esempio fiscali ce li abbiamo davanti a casa, non facciamo che cadiamo dal pero e che prendiamo per buono quello che sta sulla carta.
@E.n.g.y
Ma chi è che è caduto dal pero? A me sembra che, invece, che tu ti sia convinta della veridicità del servizio dell Iene, e in quel senso stai commentando. Neanche a me tornano le cose, sia chiaro, ma se punti il dito senza riflettere non concludi niente.
I circoli sono entità altre da ANDDOS. Possono prendere inanziamenti agevolati o a fondo perduti, ma non con bando pubblico.
Qui trovi maggiori informazioni sul progetto in questione:
http://www.anddos.org/unar-iene-soldi-pubblici-progetto-finanziato/
Che poi le cose all’italiana possano avere certe conseguenze non mi stupisce e concordo che il controllo sulla effettiva realizzazione di un progetto dovrebbe essere più approfondito e non limitarsi alla presentazione.
I commenti sulla pagina FB sono dei codardi, altro che conformisti.
Per furbetti ed evasori trovati un blog di economia e finanza…
Ho visto il servizio ed è palese che c’è qualcosa che non va, basti vedere l’imbarazzo e la fuga finale dell’intervistato. Mi dispiace per le altre associazioni che difendono le discriminazioni sessuali ma se c’è uno sperpero di fondi pubblici, che siano preti o gay, si deve fare chiarezza.
…che difendono contro le discriminazioni sessuali… chiedo venia.
Mi sembra che il polverone pecoreccio sollevato dal fatto che “ci fossero di mezzo i gay” abbia oscurato la visione della cosa in termini più generali, sviando l’attenzione dal VERO scandalo complessivo: ossia, che qualsiasi associazione, dalla più seria alla più cialtrona e truffaldina, può con la massima facilità:
– aprire delle vere e proprie attività commerciali facendo finta che siano dei circoli ricreativi privati e quindi avendo immense facilitazioni fiscali e amministrative;
– beccarsi fondi pubblici per i più disparati “progetti” edificanti, senza che ci sia di fatto nessun controllo sulla serietà o meno del progetto.
Faccio un esempio terra terra: negli ultimi anni le scuole sono sommerse, ma dico SOMMERSE, da richieste di convenzioni con le organizzazioni più improvvisate e più improbabili, riguardanti “progetti sociali per la prevenzione del bullismo”. Anzi, il “cyberbullismo” che fa ancora più attualità. C’è l’associazioncina sportiva che sostiene che il cyberbullismo si combatte con l’educazione al nuoto (ettecredo, si spera che almeno mentre nuotano, stacchino le mani dal cellulare e lo lascino a bordo vasca), c’è quella di letterati amatoriali che dice che si combatte insegnando ai ragazzi a scrivere su whatsapp le poesie invece delle ingiurie, c’è quella newage che gioca la carta dello yoga, e quella animalista che organizza corsi di cucina vegetariana sostenendo che l’empatia verso tutte le specie viventi aiuta a combattere il bulllismo all’interno della stessa specie.
Ora, sto parzialmente ironizzando, ma non troppo.
Il punto è che è quando viene creata artificialmente e istericamente un’emergenza educativa nazionale, che poi dopo qualche anno cambia ciclicamente (trent’anni fa sembrava che i giovani fossero tutti potenziali drogati, vent’anni fa tutti potenziali anoressici, dieci anni fa tutti dislessici, oggi tutti bulli o bulleggiati)… è inevitabile che salti su una montata incontrollabile di pseudoesperti e pseudoprofessionisti semidisoccupati che tentano disperatamente di ritagliarsi una nicchia di lavoro (anche precario) e di guadagno (anche modestissimo) su questi temi. E quindi anche il più improvvisato dei cialtroni ci prova, e spesso ci riesce, rimendiando qualche briciola di fondi pubblici per andare in qualche scuola a chiacchierare sul nulla, o per elaborare la app sfiziosa piena di raccomandazioni edificanti (e inefficaci) da far scaricare sul cellulare ai ragazzini…