Ha preso il via da qualche settimana la stagione dei pride. Un lungo periodo in cui a livello globale si svolgono manifestazioni a sostegno dei diritti e delle cause Lgbt. Anche nel nostro paese, dove è in vigore da circa un anno la legge sulle unioni civili e dove si fatica non poco a colmare il resto dei vuoti normativi, specie quelli riguardanti l’omogenitorialità, la gestazione per altri e la legge contro l’omofobia, il calendario è fitto di appuntamenti da nord a sud. Ciò che però differenzia il nostro paese rispetto a nazioni che hanno dimostrato una maggior ampiezza di vedute sui pride e sulle istanze Lgbt è che qui, in concomitanza dei pride, troppo spesso si svolgono manifestazioni e contro-proteste dal retrogusto omofobico e clericale per la stigmatizzazione degli omosessuali.
Si tratta praticamente sempre di eventi e raduni preparati di tutto punto da integralisti nostrani, spesso col sostegno esplicito di esponenti della Chiesa cattolica romana. In alcune di queste situazioni il raggiungimento del limite al peggior disprezzo omofobo e alle discriminazioni è perfino espresso con una certa disinvoltura a livello mediatico. Per esempio nei giorni scorsi sono state riprese dagli organi di stampa le proteste contro i pride di Reggio Emilia e Pavia.
In sostanza, impugnato il Signore Dio loro a uso e consumo della più bassa oratoria tradizionalista, questi integralisti hanno animato processioni pubbliche contro i pride definiti “blasfemi” a prescindere, e svolto nelle chiese delle vere e proprie preghiere collettive a “riparazione” della condotta giudicata scandalosa, disordinata e peccaminosa degli omosessuali. Come se le preghiere fossero state mai davvero utili per aggiustare qualcosa, o come se ci fosse davvero qualcosa da dover aggiustare nel comportamento di persone con un diverso orientamento sessuale.
In queste vicende sono sostanzialmente due le questioni da rilevare sulle quali riflettere a fondo. La prima è come al solito l’assenza di coerenza da parte di certi fanatici del Catechismo che si adoperano in chiave anti pride. Fermo restando il diritto di tutti i cittadini di poter manifestare pubblicamente le proprie opinioni, anche quando queste vengono gridate con toni finto apocalittici pseudo solenni o vengono sostenute rievocando opere letterarie fantasy — giusto per fornire la misura, qui si viaggia tra il sacro cuore di Gesù offeso dai pride e le cavalcate di Gandalf nelle Terre di Gondor — tutte queste processioni pubbliche e preghiere collettive nel tempio per una eventuale “riparazione” agli scandali degli abusi su minori che continuano a coinvolgere il clero a livello globale, purtroppo non si sono mai viste.
La seconda, è che il diritto garantito di poter praticare il proprio culto viene puntualmente addotto da certi omofobi per poter avere sgombro il campo da accuse di discriminazioni nei confronti degli omosessuali. Per voce degli stessi sostenitori di questi avvilenti raduni che tendono a cancellare o negare diritti altrui infatti, non si tratta di una contromanifestazione al pride, ma appunto di una processione e dunque di un diritto di culto poterla svolgere. In pratica ormai basta semplicemente prendere un evento discriminatorio e omofobo, vestirlo con un talare, cospargerlo un po’ di incenso, invitare qualche adepto e il gioco è fatto. Come per incanto l’evento non diventa solo legittimo ma anche doveroso concederne lo svolgimento.
Le epiche narrazioni de Il Signore degli anelli riprese dai promotori di queste processioni per invogliare e animare seguaci, riguardavano le imprese eroiche di Gandalf in groppa a uno splendido cavallo bianco di nome Ombromanto. Forse in questo caso, più di Tolkien, qui avrebbero dovuto scomodare Cervantes. Siamo più sul livello di Don Chisciotte seguito da Sancho Panza sopra un asino, in una delle loro folli avventure contro i mulini a vento.
Paul Manoni
Va bene che Tolkien era profondamente cristiano, ma dubito che la sua monumentale opera sia adatta a certi contesti, visto che i valori esaltati non sono certo l’esclusione e lo stigma. Certo, vi si coglie una certa nota reazionaria, e sicuramente questa attrae questi soggetti. Ricordo che una sentinella in piedi leggeva proprio l’opera on questione. Poco importa che, come nel più criticato Harry Potter, ci siano magia e creature fantastiche. Facile, poi, estrarre una frase in modo così arbitrario, senza pensare minimamente che la guerra narrata da Tolkien, possa essere una trasposizione del conflitto mondiale che imperversava quando lui scriveva. Che tristezza…
Hail mitico. Sto pensando di organizzare una processione riparatoria post corpus domini. Come potrei fare, chi può aiutarmi? Forse i pastafariani…?
Più seriamente. A parte l’apprezzamento di prassi a Paul, il secondo punto dell’articolo prende spunto dalla fine del primo, ossia, dove si parla di “diverso orientamento sessuale”. Qui secondo me sta il punto: le manifestazioni che non ci sono state contro la pedofilia ecclesiastica derivano quasi sicuramente dalla errata, o mancata, taratura mentale dell’opinione pubblica che non capisce la differenza tra orientamento sessuale e comportamento criminale a sfondo (o di origine, non so…) sessuale, e utilizza strumentalmente questa ignoranza secondo le proprie convinzioni! Qui c’è veramente da lavorare in questo senso, e creare la base di una coscienza “sociale”, in grado di distinguere le due cose e assegnargli la giusta valenza, onde evitare proteste insensate verso chi non fa niente di male & difese infondate verso chi, invece, di male ne ha fatto davvero; e pretende pure di farla franca utilizzando basi filosofiche o pseudo tali di comprovata inconsistenza o le finte pulsioni buoniste di un’opinione pubblica che per altri versi viene sistematicamente ignorata quando non derisa. Non essere triste. (Non sapevo come terminare l’intervento, lol…!)
May Odin be with you
Adesso spunta E.n.g,y, e dice “ah, anche voi credete” 😀
Veniamo al punto. Io penso che le manifetsazioni contro la pedofilia ecclesiastica non ci siano state perché la gente preferisce nascondere la polvere sotto al tappeto. Proprio non riesce a concepire il fatto che una cosa simile possa succedere nella chiesa. Se lo concepisce, preferisce ignorarlo e continuare a vedere l’istituzione come granitica e perfetta. Inoltre, la questione non ha il risalto mediatico adatto. I media ne parlano di striscio e qusto non aiuta.
Tristezza per lo scellerato sfruttamento ad usum Delphini di un’opera letteraria che amo e che nulla ha a che fare con le scempiaggini di certi biechi individui.
Polvere sotto al tappeto, finzione di non vedere le cose come stanno anche se lo si è capito: in pratica, un altra variante del classico non è vero, ma ci credo, rovesciando il normale punto di vista… avevo capito la tristezza su Tolkien, era un incoraggiamento perché anche a me capitano molte volte discorsi così anche su altri autori e argomenti in generale, solitamente fraintesi da chi li considera superficialmente 😉
@Gmd85
” Io penso che le manifetsazioni contro la pedofilia ecclesiastica non ci siano state perché la gente preferisce nascondere la polvere sotto al tappeto.”
Io invece penso che non ci siano state semplicemente perche nessuna organizzazione di qualunque tipo ha pensato che fosse “politicamente utile” l’organizzarne una.
Non crederete per caso che qualunque manifestazione possa innescarsi solo perche la gente per strada venga “illuminata” da qualche improvvisa misteriosa visione collettiva?Senza l’intervento di qualche gruppo con tanto di striscioni e megafoni ?
@laverdure
Si, può essere. D’altronde, anche il mondo degli aiuti umanitari è soggetto a interessi politico-economico, figuriamoci questo.
Io mi riferivo di più a quella categoria di fedeli tanto devoti da sfiorare il feticismo, che preferiscono voltarsi dall’altra parte.
@dissection
Solidarietà reciproca, allora 🙂
Tolkien si rivolterebbe nella tomba; era un ricercatore di miti, un linguista, un inventore di fiabe, insisteva che la sua saga doveva essere letta come un fantasy, senza significati nascosti. Mi chiedo poi come facciano questi individui a trovare attinenza tra i miti personaggi del vangelo (il povero Gesù sopra un asino!), di cui si ritengono gli interpreti moderni, e i bellissimi, bellicosi, e soprattutto nordici, eroi di Tolkien.
@mafalda
Proprio la bellicosità attrae questi individui. Il messaggio di Gesù è come il marxismo. Vedi come sono stati applicati entrambi. Storicamente, la religione è stata usata come leva per muovere masse alla guerra. Non è che tutti i crociati si intendessero di geopolitica, per esempio. Il connubio è rimasto e gli indivdui in questione, evidentemente, sono attratti prima da quello.
Poi, la barba sulle donne naniche o il fascino femmineo di alcuni elfi, o l’amicizia intensa fra due protagonisti sono elementi trascurabili. Non che Tolkien propagandasse alcunché, come hai giustamente ricordato, ma ha inserito elementi che potrebbero disgustare i crociati di oggi.
In effetti alcuni elementi potrebbero disgustarli, ma forse non ne sono neanche a conoscenza, se hanno letto Tolkien quanto hanno letto i loro testi sacri.
Mafalda penso che troverebbero molti più paralleli con i molto meno miti personaggi di molte altre parti del loro libercolo, e dei quali si fanno attentissimi minimizzatori moderni, per evitare certi imbarazzi che potrebbero derivare proprio da determinati paragoni…
Attentissimi minimizzatori, hai detto bene. Quanto agli imbarazzi, non credo che ne abbiano, non hanno nessun pudore, mentono disinvoltamente e trasmettono messaggi violenti sotto forma di prediche benevole, a partire dal gesuita che mollerebbe un pugno a chi insulta sua madre.
A me pare che, oltre all’interesse delle gerachie e dei suoi subalterni, non c’è persona più squallida di un prete o di una suora sulla cui sincerità in ogni caso non c’è da fidarsi, è sempre la mancanza di spirito critico che rende così creduloni i credenti. Quello spirito critico che le religioni annullano e nessun interesse hanno ad alimentare. Ed è il motivo per cui la chiesa si oppone sempre alla cultura.
Pe esempio: ho letto questa mattina sul mensile dello SPI, che dovrebbe essere di sinista essendo della CGIL ma ormai è tutto un minestrone, che un allievo di don Milani ha ricordato di essersi reso conto che la riccchezza esposta di certi partecipanti ad uno spettacolo alla Scala di Milano era uno schiaffo alla povertà. Non gli è passato per la mente, né il suo maestro evidentemente glielo ha ricordato perché prete era, di vedere la ricchezza della sua chiesa che popó (ho scritto giusto ciò che volgio dire? Perché sto popó è la prima volta che lo scrivo) di schiaffo dava ogni giorno alla povertà: negli anni ’70 il vestito di un vescovo o di un cardinale costava dai sei agli 8 milioni di lire!!! Sono sicuro perché la cosa mi è rimasta in mente in modo traumatico.
…..”tutte queste processioni pubbliche e preghiere collettive nel tempio per una eventuale “riparazione” agli scandali degli abusi su minori che continuano a coinvolgere il clero a livello globale, purtroppo non si sono mai viste.”………..
Imbarazzante.
All’estero dove ci sono stati gli scandali qualcosa hanno fatto, qui in Italia no, meno se ne parla, meglio è, meglio che la gente non pensi che se è successo in così tanti paesi non si capisce perchè l’Italia debba essere diversa: dopotutto diversi preti pedofili si sono rifugiati in Italia. Non sia mai che possa scoppiare anche qui uno scaldalo come in tanti altri paesi e magari rivelare cose ancora peggiori ….
E’ un bene che queste manifestazioni ci siano e che vengano pubblicizzate: in tal modo fanno vedere l’altra faccia della chiesa e della fede, anzi quella storica della chiesa, che oggi si vuole nascondere dietro una patina illusoria. Le processioni contro le hanno sempre fatte.
Ancora solo 100 anni fa nel suo catechismo papa Pio X scriveva: Il peccato impuro contro natura è classificato per gravità come secondo, dopo l’omicidio volontario, fra i peccati che«gridano vendetta al cospetto di Dio». «Questi peccati – spiega il Catechismo – si dicono gridare al cospetto di Dio, perché lo dice lo Spirito Santo e perché la loro iniquità è così grave e manifesta che provoca Dio a punirli con più severi castighi». Non potranno rimangiarsi affermazioni così perentorie di un papa…..
Per la Chiesa cattolica, l’omosessualità è un «crimine nefando» (San Pio V).
Nel Catechismo del 1992 curato da Joseph Ratzinger, quei peccati “gridano verso il Cielo” e non più vendetta al cospetto di Dio.
Nel 2008 è scontro tra Onu e Vaticano perchè la Santa Sede boccia, con decisione, il progetto di una depenalizzazione universale dell’omosessualità.
Lo stesso papa dietro parole apparentemente concilianti, non esita a parlare di lobby gay e di teorie gender.
Se veramente la chiesa fosse cambiata quelle persone che fanno tali manifestazioni e dichiarazioni contrarie verrebbero aspramente criticate e verrebbero puniti i sostenitori del clero: anche solo per piccole aperture progressiste rappresentanti del clero sono stati ridotti allo stato laicale, combattuti duramente, ridotti al silenzio, preti che hanno fatto coming out hanno perso il posto.
E’ il classico gioco delle due parti, una parte fa “il buono” per alimentare le speranze delle persone ingenue e che vogliono illudersi, l’altra fa il lavoro sporco per lasciare apparentemente pulita la prima (che ovviamente li lascia fare e ne intasca i vantaggi). La chiesa è maestra in questo gioco, vedi coi poveri, col potere secolare, ecc.
@Roberto V
“Per la Chiesa cattolica, l’omosessualità è un «crimine nefando» (San Pio V).”
La cosa paradossale e’ che la grande maggioranza dei casi di pedofilia “ecclesiastica” hanno
carattere di pederastia,vale a dire(e’ scritto nei dizionari) :”Pedofilia omosessuale maschile”.
Evidentemente per la Chiesa il fatto che all’omosessualita si associ la pedofilia diventa un’attenuante se non addirittura una giustificazione.
Insomma una nuova interpretazione di “omnia munda mundis”.
Del resto qualunque religione(o ideologia) si fonda su dogmi,che il vero credente deve accettare senza la benche minima obiezione.
O no ?
Laverdure
Sarei cauto in questo accostamento tra omosessualità e pedofilia.
il fatto che ci sia una percentuale maggiore di minori maschi abusati dai preti ha delle spiegazioni:
– accesso più facile ai bambini/ragazzi che alle bambine/ragazze per i preti, dato che, soprattutto in passato vi erano scuole divise;
– i pedofili sono bambini con un corpo di adulto ed è quindi normale che dei bambini scelgano la compagnia di bambini dello stesso sesso;
– la pedofilia femminile è meno conosciuta ed indagata e, quindi, i dati che abbiamo sono sicuramente alterati;
– le bambine/ragazze, più abituate agli abusi e più stigmatizzate nella società quando li subiscono potrebbero non aver trovato l’ambiente adatto per denunciare.
Non dobbiamo dimenticare che in questo tipo di crimini il sommerso è molto elevato, tale da poter alterare i dati statistici disponibili. Quindi stiamo discutendo sui soli dati emersi disponibili che forniscono probabilmente un quadro distorto della realtà.
@RobertoV
Spiacente caro Roberto,ma i tuoi argomenti mi sembrano superati.
Le classi divise per sesso sono ormai solo un ricordo,e anche le bambine/ragazze sono molto piu’ smaliziate di un tempo,per cui dubito che la comprensibile ritrosia a denunciare violenze subite sia molto diversa nei due sessi.
Da quanto si legge anche per i maschi non e’ tanto facile vincere la paura e il senso di vergogna in cui vengono a trovarsi.
La pedofilia al femminile esiste,ma per ovvie ragioni si manifesta in maniera differente e
probabilmente in generale meno violenta,dopotutto una donna non puo’ combinare molto con un bambino,a parte fargli le carezze,ma in questo non c’e’ molto di patologico,ti pare ?
I casi riportati dalle cronache riguardano rapporti con ragazzini gia “attivi”sessualmente,
e mi sembra piu’ probabile che, piu’ che la violenza, le “pedofile” usino la seduzione per
conquistarli.
La natura “edipica” del rapporto non giova certo allo sviluppo psichico delle “vittime”,
ma probabilmente il danno,per quanto serio,e’ inferiore a quello derivante dalle attenzioni di un pederasta.
E pretendere di escludere qualunque rapporto tra omosessualita e pederastia mi sembra un vero arrampicarsi sugli specchi,come pure negare alla pedofilia la qualifica di sessualita,come se non potessero esistere forme di sessualita degradate.
E’ un escamotage analogo a quello con cui la Curia nega che i preti pedofili siano dei veri preti,”rimuovendo” in un solo colpo gli studi in seminario,l’ordinazione sacerdotale e
l’affidamento di una parrocchia.
Laverdure
Se vai a vedere il famoso John Jay Report (non certe ricostruzioni fantasiose di sostenitori della chiesa) e gli studi fatti sugli scandali avvenuti in altre nazioni (Austria e Germania), vedrai che l’età media delle vittime era di 11-12 anni, l’adolescenza dovrebbe iniziare attorno ai 13 anni. Quindi il tuo discorso riguarda solo una parte delle vittime. La cronaca, i giornali non fanno statistica perche riportano solo una parte della realtà. E’ vero che si è visto che col tempo l’età media si è spostata verso l’alto, ma non di tanto (il John Jay Report parlava per i dati più recenti di un 13 anni di media).
Inoltre è appurato che molti degli abusi che vengono denunciati non sono avvenuti oggi perchè c’è un ritardo elevato nel segnalarli, tanto è vero che la prescrizione del reato in molti paesi è in discussione e molti lo hanno allungato. Quindi non puoi valutare il fenomeno solo basandoti sull’oggi.
Riguardo alle maggiori difficoltà per delle bambine/ragazze a denunciare basterebbe guardare le analisi sugli stupri ed il sommerso.
Io non stavo negando che qualche legame ci possa essere, ma che ci si dovrebbe muovere con cautela, con metodo scientifico, con dati affidabili, altrimenti si possono tirare fuori tutte le correlazioni che si vogliono, come infatti ha cercato di fare la chiesa su tale argomento.
Per esempio il Rapporto delle vittime austriache (2010) riporta un’età media di 6-8 anni per le bambine e di 10-12 anni per i ragazzi che rappresentano il 75 % del totale. Quasi la metà delle vittime è stata abusata in scuole, collegi, seminari. Il caso più recentemente emerso segnalato dal sito delle vittime della pedofilia ecclesiastica austriaca riguarda una vittima abusata in un collegio di Salesiani, tra i 9 e 12 anni negli anni ’70.
Oggi l’età media cresce perchè l’accesso ai bambini è più difficile, almeno nelle nazioni occidentali, i collegi si sono ridotti drasticamente, come le scuole cattoliche ed i seminari. Inoltre chi farebbe oggi dormire i propri figli piccoli a casa del prete come succedeva una volta?
@RobertoV
“Lo stesso papa dietro parole apparentemente concilianti, non esita a parlare di lobby gay..”
E ,se ricordate bene,scaglio i suoi anatemi contro le presunte “lobby gay” durante la crisi che si era venuta a creare in Vaticano per la divulgazione di certe carte riservate ad opera di misteriosi
“corvi”,che dava adito a credere all’esistenza di serie lotte intestine all’interno della Curia.
Lotte che molto probabilmente nascevano da giochi di potere dove la componente sessuale
aveva ben poco peso,(al contrario di quella finanziaria,per esempio),ma certi epiteti possono avere una certa presa sull’opinione pubblica,tanto che in passato sono stati usati abbondantemente anche dai “laici”nelle loro piccole dispute.
Notare pure che Bergoglio uso il termine “lobby gay”, e non “lobby pedofila”.
Che fosse per evitare di attizzare di piu’ un argomento troppo dolente ?
Ma Ratzinger ( quando era cardinale ) non si poneva nessun problema ad andare spesso di domenica mangiare crepes suzette cucinate da un altro prelato apertamente omosessuale ( sono testimone )…
@Gerard
E che rischio correva ?
Un cardinale e’ un “ragazzino” un po’ troppo stagionato, per i gusti dei prelati.
Laverdure…
Soltanto che venivano sempre un paio di seminaristi assaggiare anche loro le crepes suzette…
Per essere sincero, non ho mai assaggiato le crepes suzette del prelato e nemmeno i suoi vini e superalcolici di lusso che vedevo da lui . Ho soltanto avuto diritto ad una lattina di Moretti ….
A parte la solita intolleranza verso Tutte le lberta’ di espressione, a parte che siete ridicoli quando difendete I gay e vi sdegnate per l’omofobia, vista appunto la vostra allergia al diverso da voi…A parte quest, ancora una volta riproponete il solito minestrone: omofobia, omogenitorialita’ , utero in affitto, come se il giudizio su temi cosi’ abissalmente diversi dovesse obbligatoriamente essere solo uno, naturalmente in direzione di apertura totale e tassativa ….ma siete sicuri di dover sempre dire si’ ? avete talmente tanta paura dell’approfondimento …! Sicuri che la GPA sia una buona cosa? Avete paura di perdere punti agli occhi dei vostri fanaticissimi seguaci?
Anzi, chi meglio di voi – che confondete laicita’ con ateismo, palesemente, viste le vostre argomentazioni (se cosi’ si possono chiamare) – puo’ capire e identificarsi nell’ omofobo, vista la vostra fobia totale e furibonda verso – almeno – Una diversita’? Non siete diversi dai fanatici religiosi, siete identici, puah!
Prego il buon dio ( 😁 ) che gli altri utenti ignorino questo commento pretestuoso.
Muah! 😀
L’unica cosa che non capisco è perché insiste a bazzicare una cosa che trova, parole sue, rivoltante… de gustibus…
dissection
Dovrà espiare qualche colpa …..
Il bello è che pretende di valutare e giudicare, contestare senza neanche capire gli articoli e le affermazioni in italiano, essere in grado di ragionare ed avere una metodologia di valutazione ed analisi adeguata, come anche i suoi mediocri risultati scolastici attestano. Per esempio nell’articolo si parla di “colmare il resto dei vuoti normativi”, frase che significa esattamente l’opposto di quanto da lei affermato, visto che significa conoscere e studiare il fenomeno, discuterlo e regolamentarlo. Probabilmente non sa cosa significhi normare. Inoltre le processioni riparatrici, contro altre manifestazioni, col linguaggio adottato sono per lei espressione di libertà, mentre contestare queste manifestazioni di fanatici contro, è da intolleranti e fanatici …. Che coerenza e che logica! Mi sono imbattuto in una discussione a riguardo su Tempi: stessa logica.
Roberto V sembra anche a me che le spari un po’ a casaccio, ma ora lascerei stare, troppa considerazione immeritata tende a fare insistere…
……Avete paura di perdere punti agli occhi dei vostri fanaticissimi seguaci?……
Cara Engy
Se proprio vogliamo puntualizzare sul termine FANATICO ti suggerisco di rileggere certi commenti -non solamente fanatici ma anche puerili ed assurdi- sul sito UC..R che conosci benissimo !!!
Personalmente ho quasi sempre constatato che il fanatismo (nel senso etimologico del termine) è generato dall’ignoranza e narcisismo umano. E che esiste un nesso diretto tra ignoranza (incommensurabile in certi religiosi particolarmente cattolici) e….fanatismo !
Che poi su questo sito le tematiche trattate siano un tantino ripetitive OK, ma fanatiche o irrazionali NO ! Inoltre va notato che le persone che scrivono qui conoscono la differenza tra “morale” e “ETICA”…..non confondono lucciole con lanterne !
Consentitemi di approfittare di questa occasione per correggere l’errore che ho fatto nel mio intervento che, delicatamente, nessuno ha provveduto a correggere.
Ma non me ne sarei offeso.
Il riposo post prandum ( e qui mi espongo, ma ho fatto le medie col latino alle quali penso sempre con simpatia, meno con affetto)mi ha condotto alla retta via.
Si scrive “po’ po'” e non “popò”, perché quel “poco poco” mette in risalto la ironia della affermazione: un “po’ po’ di sberla” (un “poco poco di sberla”) che fu invece sonorosissima.
Grazie.
La foto è troppa centrata e non si vede bene quante persone stanno seguendo questa ” processione ” . Mi piacerebbe veramente saperlo ..