Il nuovo regolamento funerario della Regione Lombardia fa obbligo al personale sanitario di porre alla donna che ha appena effettuato un’interruzione di gravidanza e al suo compagno la scelta tra un funerale privato del feto anche sotto le venti settimane e l’invio, curato dalla Asl, in una fossa comune. Usciamo dal silenzio ne ha discusso lunedì sera in un laboratorio pieno di interventi e passioni: la colpevolizzazione, l’intimidazione che questo provvedimento porta con sè, ognuna di noi la sente come immediata e profonda offesa. Ci vogliono soggetti colpevoli e comunque soggetti minori: non possiamo non cogliere i nessi con ciò che sta accadendo, ancora una volta, sulla vicenda delle unioni civili, nella riproposizione costante di una subalternità intollerabile alle gerarchie cattoliche in tutti i temi che riguardano il nascere, il morire, le libere relazioni tra le persone. Quella che è stata la ragione d’essere di Usciamo dal silenzio, quello che ci ha portato in piazza il 14 gennaio, non tanto e non solo l’attacco alla 194, ma la messa in discussione della libertà femminile, si manifesta nella sua urgenza, e urgente ci appare decidere una pubblica strategia di risposta che non conosca timidezze anche rispetto al governo di centrosinistra. Cominceremo a farlo nella nostra assemblea del 13 febbraio (alle 21 alla Camera del Lavoro), ma ci piacerebbe che questo nostro allarme trovasse risposte e proposte nella rete che in quest’anno ha continuato a lavorare. Vi chiediamo dunque non solo di partecipare numerose all’assemblea, ma di coinvolgere le reti del “messaggio in bottiglia” di un anno fa, e di partecipare al dibattito sul sito www.usciamodalsilenzio.org , costruendo così insieme un percorso di iniziativa e di mobilitazione per rompere nuovamente il silenzio e dire con chiarezza che nel nostro paese c’è qualcuno che vuole contrastare la pericolosa deriva che la politica sta prendendo rispetto ai temi delle libertà individuali, della laicità dello stato e della libertà femminile.
Funerale dei feti: la voce di “Usciamo dal silenzio”
11 commenti
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Inaccettabile! Chi ha scritto questa legge dovrebbe sotterrarsi lui, con o senza funerale privato.
“Il nuovo regolamento funerario della Regione Lombardia fa obbligo al personale sanitario di porre alla donna che ha appena effettuato un’interruzione di gravidanza e al suo compagno la scelta tra un funerale privato del feto anche sotto le venti settimane e l’invio, curato dalla Asl, in una fossa comune.”
Agghiacciante, sembra la trama di un horror fantascentifico. A quando l’alba dei feti viventi?
Altro che horror..magari..questa è la realtà. Che coglioni chi ha ste idee, proprio minorati mentali.
Intanto vado a sotterrare il mio seme che inavvertitamente ho ucciso la notte scorsa mentre assistevo ad alcune acrobazie artistiche di Milly D’Abbraccio.
DONNE, PORTATE I VOSTRI ASSORBENTI USATI IN CHIESA AFFINCHE’ VENGANO BATTEZZATI!!! APPROFITTATE DELL’OFFERTA TRE AL PREZZO DI DUE!!!
E’ ARRIVATO L’ARROTINO!!! (no, questo non c’entra 🙂 🙂 🙂 )
A quando le fosse comuni per i profilattici usati?
Ma no, Razionalmente, quando si arriva all’assorbente è già troppo tardi, le donne cattoliche sessualmente attive, ogni mese, prima dell’inizio del flusso mestruale dovrebbero fare irrigazioni uterine con acqua santa, recitando la formula battesimale e poi con olio santo, recitando quella della estrema unzione, solo così si può evitare l’eventuale giovanissimo embrione,cioè la blastocisti, che si fosse formato nel loro corpo muoia senza battesimo e senza l’estrema unzione 🙂
Comunque io consiglio alle donne della regione Lombardia che si sottopongono ad interruzione volontaria di gravidanza di farsi consegnare il proprio aborto dicendo di voler provvedere personalmente alla sua conservazione sotto spirito in un vasetto da conservare, secondo le buone tradizioni del tempo antico, sull’armadio della propria camera da letto.
tengu kustu skraffingiu a sa kallonera
Mi rendo conto che per i benpensanti bestemmiare è da grossolani, ma davanti a queste porcate che vogliono imporci i talebani sessuofobi credo di aver diritto a gridare: PORCAMAD*****
Non è da considerare una bestemmia perché la madonna non è una divinità e qualora fosse una divinità allora il cristianesimo sarebbe una religione politeista! Tantus saludus.
@ Gavinu:
HAHAHAHAHAHA.
Du tengu deu puru, mi depu skarraffiai!!!
ifettiavrannoilfunerale,leggete ilMITO EUROPA
pare di risentire ci che subivano le ragazze madri nelle case della Maddalena
A mio modesto avviso, le uniche persone che possono dibattere, discutere e legiferare sull’argomento aborto sono le donne.
E con questo ho concluso la mia dotta disquisizione sull’argomento, essendo io un uomo.
Saluti
Hanmar