Iran ospite d’onore al Salone del Libro 2020: una scelta vergognosa

“Siamo esterrefatti. Com’è possibile anche solo pensare di invitare in qualità di paese ospite di un evento come il Salone del Libro di Torino una ierocrazia in cui la censura e le restrizioni alla libertà di espressione sono all’ordine del giorno? Speriamo che forti si levino le proteste e che la nostra non sia l’unica voce a denunciare la contraddizione insita in una simile decisione”.

Raffaele Carcano, coordinatore culturale dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), commenta così la notizia diffusa in questi giorni – ma non ancora ufficializzata – che sarà la Repubblica islamica dell’Iran il paese ospite dell’edizione 2020 del Salone del Libro di Torino.

“A Massimo Bray, presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura – che cura il progetto del Salone del Libro di Torino – chiediamo conto di una scelta che non esitiamo a definire vergognosa: come si può rendere un simile omaggio all’Iran, che i libri anziché promuoverli li censura? Che della libertà di espressione fa scempio? Che atei e agnostici li perseguita? E non c’è bisogno di tornare indietro nel tempo al caso di Salman Rushdie, colpito da una fatwa per il suo libro I versetti satanici: è sufficiente pensare ai rischi che corrono oggi le donne che sfidano la legge togliendosi il velo in pubblico! E c’è di più: l’anno prossimo ospite d’onore del Salone sarà Sharja, capitale di uno dei sette emirati che compongono gli Emirati Arabi, altro paese che non spicca per democraticità!”.

“Già nel 2014 esprimemmo la nostra contrarietà rispetto alla scelta di invitare come paese ospite lo Stato della Città del Vaticano, la cui influenza sul mondo della cultura – pensiamo alle direttive liberticide in materia di libertà di stampa ed espressione emanate dal Vaticano e a lungo pedissequamente applicate dal potere secolare – non è evidentemente stata sempre positiva. A distanza di quattro anni ci rammarica dover constatare che le scelte del Salone siano andate addirittura peggiorando. E certo non ci tranquillizzano le dichiarazioni di fonti vicine agli organizzatori e riportate dalla stampa secondo cui non sarà lasciato spazio ad elementi ideologici che distinguono il regime degli ayatollah come l’odio verso i gay, la negazione della Shoah e dei diritti delle donne. Così facendo si contribuirà infatti a presentare l’Iran come un paese democratico, fornendo dunque un quadro distorto della situazione. E questa sarebbe un’ulteriore beffa”.

“Questo omaggio – prosegue Carcano – è un pugno in faccia a quanti si battono per la libertà di espressione, a quanti mettono a rischio la propria vita per l’affermazione di questo principio, e che a renderlo sia un’istituzione culturale come il Salone del Libro ci fa orrore”.

“L’Uaar, che da anni è presente al Salone con il progetto editoriale Nessun Dogma, si impegna sin da ora a creare per le prossime due edizioni occasioni di dibattito e confronto sulla questione. Affinché non tutta la kermesse sia improntata all’esaltazione di due paesi non certo campioni in materia di libertà e diritti umani”.

Comunicato stampa

21 commenti

bardh

mi fa molto piacere che l’Iran sara ospite d’onore al Salone del Libro 2020, e spero che porti i suoi miglior libri che mostrano l’odio verso i gay, la negazione della Shoah e dei diritti delle donne, se questo servisse a fare capire agli occidentali cosa significa vivere in una democrazia islamica, e cosa significa “islam moderato” ben venga!

pendesini alessandro

….. il regime degli ayatollah come l’odio verso i gay, la negazione della Shoah e dei diritti delle donne. Così facendo si contribuirà infatti a presentare l’Iran come un paese democratico, fornendo dunque un quadro distorto della situazione……Dice l’articolo !

Al quale rispondo :
Che non c’é bisogno di criticare –sia pur giustamente- la politica despotica dell’Iran !
Quello che sta combinando Matteo Salvini, Ministro dell’Interno da 2,5 mesi, leader dell’estrema destra, fa tremare l’Europa !!!
Questo personaggio, puro prodotto della borghesia milanese e scolarizzato in un riputato collegio cattolico, odia indistintamente tutti gli stranieri, gli omosessuali, gli ebrei, i migranti, i massoni. Detesta i Roms, l’ugualianza uomo-donna, il diritto all’aborto,… cigliegina sulla torta : non ama gl’italiani del sud …Sic ! malgrado esistano accuse di un probabile legame con la mafia calabrese…..Infatti, appena arrivato al potere, abolisce il limite dei pagamenti in cash….NO COMMENT !

Dimenticavo : sostiene la sopressione della legge che condanna l’apologia del fascismo e non perde nessuna occasione per magnificare Mussolini e linciaggio degli immigrati……

Domanda : non sarebbe opportuno « lavare i panni sporchi in famiglia » prima di criticare –sia pur giustamente- paesi teocratici retrogradi ?

bardh

pendesini alessandro

ottima idea la tua , chiediamo al Salone del Libro di Torino di invitare pure gli editori della Lega e di Salvini, e vediamo se dai loro libri la gente nota che Salvini è quella persona come descritta da te, oppure li piace e lo vota ancora di piu. Se vogliamo avere che i lettori e i elettori abbiano piu informazioni per poter scegliere meglio chi li rappresenta bisogna offrire al scelta se preferiscono una democrazia da paesi teocratici retrogradi, oppure un governo di lega e Salvini.
P.S. non avevo mai visto una descrizione di Salvini cosi dettagliata e negativa, nemmeno una fatta dai no boarders, communisti italiani e ONG messi insieme!

mafalda

pendesini
Concordo quello che dici su salvini tranne sul discorso migranti. L’opposizione del nostro all’accoglienza non è una cosa bellissima ma ha smascherato l’ipocrisia degli altri europei, che in pochi e solo con grande fatica hanno offerto il loro aiuto.

bardh

Non so se mai Salvini ha detto ho scritto pubblicamente che odia tutte le categorie di persone che ha elencato pendesini, quindi non so come faccia lui a dedure questo, ma i fatti dimostrano che fino ad ora come ministro degli interni no ha fatto nulla di paragonabile con quello che fecero i suoi predecessori;
Vincenzo Scotti nel agosto 1991, che prima rinchiuse in un stadio e poi espulse verso un paese dittatoriale 20 mila albanesi.
Giorgio Napolitano nel 1997, che dopo che una motovedetta italiana affondo un imbarcazione con 140 persone a bordo, 81 morti e 24 dispersi, mando la flotta militare italiana a imporre il blocco navale al Albania, sapendo che il paese era infestato da 50 bande armate che terrorizzavano la popolazione.
Se dovessimo scegliere il ministro degli interni in base alle dichiarazioni d’amore verso gli stranieri, gli omosessuali, gli ebrei, i migranti, i massoni, i Roms, temo che sarebbe una lotta fra Boldrini e Saviano con il papa begoglio in terzo posto, ma a me basta un ministro che fa rispettare la leggi della repubblica e che fa gli interessi dei cittadini che lo hanno votato, il resto è un lusso che non so se possiamo permetterci.
Spero che mi perdonate questo off topic che ovviamente non l’ho iniziato io, ma il benaltrismo del tipo “sarebbe opportuno « lavare i panni sporchi in famiglia » prima di criticare” in un post che parla della presenza del iran nel salone del libro è fuori luogo.

Moderazione

Nel comunicato Uaar Salvini non è nemmeno citato, il che è ovvio dal momento che la cosa non lo interessa. Quello avviato da Pendesini è quindi un OT che chiedo di non continuare, ogni ulteriore messaggio su questo ramo sarà rimosso.

Francesco S.

Sarebbe bello che il Salone internazionale del libro possa diventare una mostra itinerante nazionale (visto che vi è coinvolto il ministero dell’istruzione e quello dei beni culturali) nelle più belle città italiane, magari pensando anche al Mezzogiorno. Questa sarebbe stata una iniziativa molto più utile piuttosto che invitare una teocrazia liberticida.

Manlio Padovan

Scusate la mia ingenuità.
Invitare come ospite d’onore un paese significa che ogni critica che si possa rivolgere a quel paese è interdetta?
Avete di certo capito dove voglio arrivare. Cioè: non potrebbe essere l’occasione per suonarle ben bene a quel paese?

Diocleziano

«… ogni critica che si possa rivolgere a quel paese è interdetta?…»

Ufficialmente no, ma probabilmente ci sarà una certa cortesia di facciata. Il solito festival dell’ipocrisia.

Che però non li risparmierà dalle bordate di oppositori e organizzazioni per i diritti.

Ma loro ci sono abituati.

bardh

durante l’ultima visita dei iraniani in italia i progressisti del PD hanno coperto le statue nude, temo che chi li ha invitati non li dira in faccia che sono retrogradi, omofobi, misogini e che non devono piu rinnovare la condanna a more per Salman Rushdie altrimenti sarebbero mandanti di un assassinio!

mafalda

Chi potrebbe essere così coraggioso da suonargliele? I nostri giornalisti e intellettuali sono in maggioranza asserviti ai poteri.

bardh

tranquilla mafalda, introno allo stand iraniano non ci saranno nemmeno libri che parlano di ateismo, maiali o vino, non si sa mai che gli ospiti si sentono a disaggio!

Manlio Padovan

E non potrebbe provvedre l’UAAR che ha persone qualificate per farlo?

Diocleziano

Manlio Padovan

Sì, magari in un bel confronto televisivo!

Peccato che di dibattiti non se ne vedono più da un pezzo.

Si fanno furbi e preferiscono svicolare…

RobertoV

Personalmente ritengo che un paese non si identifichi col suo governo. L’Italia non è il governo attuale o il suo precedente, ma la sua cultura, tradizione, storia, archeologia, società. L’Iran mi pare che di storia ne abbia tanta ed è anche un paese che pur tra tanti problemi sta cambiando. Basterebbe sentire le lamentele dei vari capi religiosi e politici. La società è più avanti del suo governo e la polizia religiosa serve proprio per combattere tali cambiamenti. Gli sciiti non sono i sunniti o salafiti. E’ un paese diverso da molti altri paesi islamici. Si potrebbe quindi anche vedere l’iniziativa come un far conoscere l’Iran al pubblico e cercare di aprirlo verso l’occidente, magari favorendo certi processi di cambiamento in atto, togliendolo dall’isolamento internazionale che di certo non favorisce i cambiamenti. La cultura può essere un mezzo per cambiare. Non è detto che non si possano invitare i dissidenti, è il salone del libro, non un incontro tra governi. Dipende, quindi, da che taglio viene dato.
Certo visto l’andazzo attuale in Italia potrebbe essere anche un modo per imparare come trasportare in Italia certe modalità da chi ha più esperienza di noi che “abbiamo disimparato” a come si opera correttamente con tutti questi “diritti civili”.

Massimo Maiurana

Si potrebbe quindi anche vedere l’iniziativa come un far conoscere l’Iran al pubblico e cercare di aprirlo verso l’occidente

Se fosse così si inviterebbero direttamente gli autori iraniani.

Qui invece a essere invitato è l’Iran, cioè il suo regime, che potrà selezionare gli autori e le opere da portare escludendo a monte tutti quelli scomodi o comunque indesiderati. Il Salone poi, dal canto suo, l’unica cosa che farà è vigilare perché non arrivi materiale incompatibile coi valori occidentali, non certo chiedere che venga portato il dissidente di turno.

Alla fine il risultato sarà che l’Iran sembrerà un Paese normale e gli iraniani non graditi continueranno a non avere voce. Non mi sembra un buon risultato e certamente non sarà favorito il cambiamento, semmai proprio il contrario.

Gérard

E ovvio che qui in Italia ( come suppongo i molti altri paesi europei ) si ha una visione distorta dell’ Iran e con cioè parlo del suo popolo, dalla sua cultura ( che ignora totalmente ) e della sua architettura . Ho avuto, grazie alla mia professione, il privileggio di poter recarmi diverse volte in questo paese e ho modificato la mia opinione in merito . Ripetto ancora una volta, questo non riguarda il suo governo che ritengo come voi tutti una tirannia da abbattere ( a condizione di non mettere al suo posto un lacchè degli USA e del capitalismo liberista) . Gli iraniani sono una vecchia nazione fiera e umiliarla ( non si deve mai umiliare un popolo ! ) gioverebbe soltanto a rafforzare l’ attuale governo e fare perdere le preziose poche liberta già conquistate ( come ho paura potrebbero farlo le sanzioni messe all’ Iran – e anche a noi d’ altronde visto che commerciamo con l’ Iran ,- lo str… di Washington ) .

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