Il Parlamento decida subito sul suicidio assistito nel rispetto del diritto di autodeterminazione e del dovere di alleviare le sofferenze

In questi giorni il dibattito sul fine-vita sta ricevendo rinnovata attenzione, perché il Parlamento ha ancora l’opportunità di intervenire per approvare in un suo ramo una buona legge che permetta il suicidio assistito a condizioni ben precise, e tutelare così la dignità cui tutti noi abbiamo diritto nel congedo dalla vita. Noi auspichiamo che lo faccia al più presto e con decisione, perché la tutela della dignità e la diminuzione delle sofferenze è valore costituzionalmente garantito e fortemente richiesto dai cittadini. Sarebbe ritardo colpevole non dare una risposta concreta alle pressanti richieste che si moltiplicano ogni giorno.

Conosciamo altresì che ci sono forti opposizioni al riguardo, che hanno preso corpo nel Convegno tenutosi a Roma giovedì 11 luglio dal titolo “Diritto” o “condanna” a morire per vite “inutili”?, organizzato dal Libero Coordinamento Intermedio Polis Pro Persona: Convegno che è passato pressoché inosservato mostrando che le oltre 30 Associazioni partecipanti sono incapaci di avere un’efficace incidenza sull’opinione pubblica. Come a fine marzo è pressoché fallito il Congresso di Verona, che aveva l’obiettivo di rilanciare l’opposizione all’aborto e alle unioni civili, così ora è passato sotto silenzio il Convegno di Roma contro il suicidio assistito. La ragione ultima è che il messaggio lanciato è sempre lo stesso, che non va oltre le solite battute ripetute ormai da decenni.

Nel caso del fine vita si continua a ripetere che le richieste di aiuto a morire dipenderebbero dall’abbandono in cui sarebbero lasciati i morenti per via di un diffuso atteggiamento utilitaristico: banalità che portano all’insignificanza culturale e anche politica, come peraltro confermato dai ripetuti sondaggi d’opinione che rilevano un favore per l’assistenza al suicidio. Si deve prendere atto che le situazioni tragiche che si possono presentare al termine della vita e le inenarrabili sofferenze che vi si accompagnano richiedono una risposta concreta e capace di garantire la dignità delle persone fino alla fine, e che questa a volte si concreta nell’aiuto a morire col suicidio medicalmente assistito.

Sappiamo che la Conferenza Episcopale Italiana è stata sollecitata a intervenire con un Documento ufficiale, e che voci autorevoli della stessa hanno promesso un contributo apposito: l’auspicio è che, per una volta, si abbandonino schemi precostituiti che sono poco rispettosi della dignità delle persone e si prenda sul serio la realtà umanamente drammatica di certe situazioni di fine vita. Invitiamo tutti i cattolici di buona volontà a rinunciare a uno scontro frontale e ad aprirsi all’alterità e al dialogo su temi tanto delicati e complessi.

Ribadiamo l’impegno di tutela della dignità a cui tutti abbiamo diritto nel congedo dalla vita, che a volte può giustificare anche la richiesta di essere aiutati a morire, e auspichiamo che il Parlamento legiferi presto in questa direzione.

Consulta di Bioetica Onlus,
Uaar – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti APS,
Centro Studi Politeia,
Associazione Walter Piludu
LItaliaintesta
Per Eluana
Itinerari Laici
Libera Uscita
N.a.D. No al dolore Onlus

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13 commenti

ateo64

Non saprei ma vista la maggioranza espressa in questo parlamento e tenuto conto di chi, scusate il giro di parole, conta veramente in quella maggioranza ho forti dubbi se sia il caso di lasciargli fare una legge su questo tema. Potrebbe rivelarsi peggio di una non legge. Potrebbero perfino decidere che è vietato, pena multe e sanzioni, dare supporto per uscire dall’italia a chi è malato grave o terminale. Non so sono molto, molto pessimista.

Frank

Devi metterti anche nei panni dei politici italiani, il loro ragionamento è: “sono così pirla che ci votano come possiamo permettergli di morire?”

Diocleziano

A64
Per la verità la maggioranza attuale non sarebbe propriamente quella espressa dal voto: Salvini è entrato in posizione di forte minoranza nell’unico (forse) governo fattibile. Poi, sgomitando e spintonando, si è preso tutta la scena politica. Realisticamente i 5S mi sembrano più aperti su questi argomenti. Salvini studia da tirannello de borgata, ma non credo che possa aver mano libera su questo punto, dovrà ascoltare l’opinione pubblica. Mi domando chi, nel breve periodo, possa concepire di fare coalizioni governative con la Lega, vista la tendenza alla prevaricazione che la caratterizza.

bruno gualerzi

Ma il ‘suicidio assistito’ non è poi di fatto l’eutanasia, termine che in questo documento non compare? Giusta precauzione (eutanasia è un termine che ‘terrorizza’), o presa di distanza?
Temo comunque che coi ‘cattolici di buona volontà’ si possa aprire un dialogo anche proficuo su tante questioni, ma non su questa… a meno di giungere ad un compromesso che di fatto – come teme ateo64 – rende possibile qualsiasi interpretazione e quindi (non)attuazione.

Massimo Maiurana

No, sono cose diverse. Cito direttamente il primo titolo della scheda sul sito dell’Uaar (https://www.uaar.it/laicita/eutanasia/#01):

Eutanasìa, in greco antico, significa letteralmente buona morte. Oggi con questo termine si definisce correntemente l’intervento medico volto ad abbreviare l’agonia di un malato terminale.

Si parla di eutanasia passiva quando il medico si astiene dal praticare cure volte a tenere ancora in vita il malato; di eutanasia attiva quando il medico causa, direttamente, la morte del malato; di eutanasia attiva volontaria quando il medico agisce su richiesta esplicita del malato.

Nella casistica si tende a far rientrare anche il cosiddetto suicidio assistito, ovvero l’atto autonomo di porre termine alla propria vita compiuto da un malato terminale in presenza di — e con mezzi forniti da — un medico.

Franco Ajmar

Perdonate un commento un po’ lontano rispetto al tema, ma che riguarda il falso interesse che alcuni fingono di dimostrare per la vita umana. Science (vol 364, pag.1212 del 28/6/2019) riporta che, secondo un rapporto del governo indiano, l’inquinamento dell’acqua da ferro, arsenico, fluoruri e nitrati in quel Paese provoca la morte, ogni anno di circa 200.000 persone. L’India è lontana, ma non ho sentito un solo palpito di pietà, nemmeno dal Santo Padre: eppure non si trattava di persone che “vegetavano” , e forse basterebbe un minimo interesse per dimezzare il numero di morti.

Franco Ajmar

Perdonate un commento un po’ lontano rispetto al tema, ma che riguarda il falso interesse che alcuni fingono di dimostrare per la vita umana. Science (vol 364, pag.1212 del 28/6/2019) riporta che, secondo un rapporto del governo indiano, l’inquinamento dell’acqua da ferro, arsenico, fluoruri e nitrati in quel Paese provoca la morte, ogni anno di circa 200.000 persone. L’India è lontana, ma non ho sentito un solo palpito di pietà, nemmeno dal Santo Padre: eppure non si trattava di persone che “vegetavano” , e forse basterebbe un minimo interesse per dimezzare il numero di morti.

Manlio Padovan

“… le richieste di aiuto a morire dipenderebbero dall’abbandono in cui sarebbero lasciati i morenti per via di un diffuso atteggiamento utilitaristico: …”.
Mi pare che dopo la morte di Vincent Lambert, la cui vita puramente vegetativa è durata inutilmente per 10 anni -10 anni!- la giustificazione sia del tutto cretina.
Però bigFarma è contenta…sono soldi che girano e si sa che da sempre il legame tra prelati e ricchezza è una buona pista come insegna K.. H. Deschner.

RobertoV

Dubito che dalla Conferenza Episcopale vi possa essere qualcosa di sensato, visto che insistono sulla vita di proprietà di dio. Se penso alla loro posizione sull’accanimento terapeutico dove a parole dicono di essere contrari all’accanimento, per poi di fatto perorarlo non riconoscendo mai il verificarsi delle condizioni.
Con nel governo personaggi come Fontana e Pillon dubito che vi possano essere speranze da parte governativa, anzi temo il contrario. Forse se si facesse un referendum popolare, ma con la propaganda attuale temo che sarebbe destinato al fallimento lo stesso.

Diocleziano

Pensi che con la tendenza in atto – calo delle greggi, calo dell’8×1000 ecc. – non possa succedere che la Città del Male, con molta nonchalance, metta il cappello sulla buona morte, dicendo che da sempre è roba loro e non sono mai stati veramente contrari?
Pensa, sciami di preti negli ospedali a raccogliere le ultime volontà dei moribondi e assicurazioni ai parenti che il caro congiunto “va a stare meglio, nella luce del signore…”. Tariffe a richiesta.

RobertoV

Credo anch’io che la chiesa cattolica prima o poi arriverà a comportamenti simili, come ha fatto su altri argomenti, anche se sempre con la sua ambiguità. Però non mi sembra imminente perché il calo di consensi attuale, come i due milioni in meno di sostenitori per l’otto per mille, non è dovuto ad un aumento della laicità degli italiani, ma credo sia più l’effetto della propaganda della destra contro il papa “comunista”, le ONG e la posizione della chiesa sull’immigrazione. Se dovesse spostarsi verso posizioni identitarie tradizionaliste e nazionaliste, di cui si vedono anche qui alcuni segnali, come in Polonia o come la chiesa ortodossa in Russia, temo che recupererà dei consensi.
Temo anche che con l’efficace propaganda vittimistica nei confronti dell’UE non si possa ben sperare in pressioni da parte dell’UE su questi temi (basta vedere il comportamento italiano e dei nostri media sul recente falso caso di eutanasia in Olanda). D’altronde Fontana è stato messo agli affari europei proprio per un’azione di contrasto alla laicità.

pendesini alessandro

Ritengo sia necessario chiarire che l’eutanasia ATTIVA non è ammessa da nessun Stato che accetta l’eutanasia PASSIVA.
Di fatto nessun medico puo’ arbitrariamente decidere di aiutare a morire sia pure dignitosamentesenza il paziente, senza il suo consenso (premesso abbia tutte le facontà cognitive accertate) o sostituto(i). Trasgredire questa regola è considerato –giustamente- omicidio volontario.
Da notare che in certi rari casi dove la sofferenza è insopportabile e irreversibile, sono le ripetute dosi di mortfina, o similia, che causano il decesso per overdose….

Manlio Padovan

Vi invito a leggere l’intervista a Michel Onfrai sul caso Lambert. Io l’ho letta sul blog comedonchisciotte.
Utile al fine di verificare con dati di fatto di che pasta sono i cosiddetti credenti che vogliono decidere per gli altri e dettare norme morali agli altri. La madre, in particolare, ci fa una figuraccia.

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