Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è della Regione Sardegna, che
su proposta dell’assessore all’Istruzione Andrea Biancareddu, ha stanziato 17 milioni di euro per le scuole materne private di cui 10 milioni riservati agli istituti cattolici.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
La Giunta comunale di Forlì ha deliberato l’esenzione dalla tariffa rifiuti per i centri estivi e i doposcuola di natura parrocchiale.
All’ospedale “Giovani Paolo II” di Ragusa è stata celebrata una messa nel reparto di Ostetricia con il gruppo antiabortista Centro di aiuto alla vita e dei giovani di un oratorio.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato a papa Francesco, in occasione della giornata mondiale della pace, un messaggio in cui anche “a nome del popolo italiano” fa “vivissimi e affettuosi auguri per il nuovo anno”.
La redazione
È ovviamente ancora presto, ma questa della Sardegna si candida già perlomeno nella top ten delle clericalate dell’anno appena iniziato. Che poi, una regione come la Sardegna, con tutti i problemi che ha, tipo disoccupazione alle stelle, dove li trova questi soldi? Ma soprattutto, non si poteva spenderli più utilmente & democraticamente? No, eh…
Quello che va ben evidenziato è che questi 17 milioni si aggiungono ad altri finanziamenti pubblici che queste scuole già ricevono per offrire un servizio a pagamento. Nel pubblico vengono aiutate le famiglie bisognose, non a pioggia come nel privato. Non si capisce perché gente benestante che ha scelto la scuola privata debba ottenere agevolazioni dallo stato.
Se si guardano i dati le scuole private sono frequentate da 13600 alunni su un totale regionale di 202000, cioè dal 6.7 % solamente, e ben quasi 10000 riguardano la più economica scuola dell’infanzia, cioè alla fine si copre buona parte dei costi ed in più si paga una retta consistente: dei bei guadagni facili pagati da tutti.
Proprio negli ultimi mesi ci sono state polemiche sui tagli alla scuola pubblica regionale e perché per razionalizzare chiuderanno diverse scuole con “pochi” alunni, cioè al di sotto dei 600 alunni. Non si capisce perché invece debbano essere premiate delle piccole scuole private elitarie (vogliono obbligare in certe realtà a servirsi del privato ?).
Inoltre la regione Sardegna negli ultimi anni ha tagliato il suo bilancio complessivo regionale di quasi 1 miliardo, evidentemente tagliando su vari servizi: eppure riescono a tirare fuori ulteriori 17 milioni da regalare all’elite delle scuole paritarie.
Il problema della scuola sarda è l’abbandono della scuola da parte degli studenti che non completano gli studi: che senso ha finanziare le scuole private che coprono sostanzialmente le scuole d’infanzia e materne, cioè quelle non colpite dall’abbandono?
Le solite marchette elettorali per favorire il privato: d’altronde il presidente è legato alla UDC noto partito clericale.
Inoltre andrebbe ben verificato anche quali cooperative si nascondono dietro le scuole private considerate non confessionali: perché spesso alla fine pur presentandosi come laiche risultano spesso vicine agli ambienti cattolici.
Ma la Sardegna dev’essere un’isola felice, a giudicare dalla prima pagina del suo quotidiano più importante: mai una notizia sui problemi del governo, né di politica estera, guerre e attentati non esistono, crisi Alitalia o acciaierie, banche, buche, immondizia non la toccano… Solo cronaca locale. Nessun uomo è un’isola, ma la Sardegna sì!
Oggi però danno notizia che metà delle scuole isolane non hanno il certificato di agibilità.
I saluti di buon anno del presidente al papa li riesco anche a tollerare. Invece la messa con gli antiabortisti nel reparto di ostetricia, all’ospedale di Ragusa, mi fa proprio rivoltare le interiora.
E’ molto peggio dei fondi pubblici erogati agli asili cattolici e alle colonie estive, per quanto scandalosi.
Gli antiabortisti nel reparto di ostetricia è proiprio uno scandalo quasi inaudito. Mi domando se c’è qualche ginecologo nel reparto che pratica le interruzioni di gravidanza e come deve essersi sentito/a. Per non parlare di occasionali pazienti che potevano essere lì per aborti richiesti o anche spontanei. Complimenti agli amministratori dell’ospedale di Ragusa per il disgusto che si attirano.
Potremmo definirla come intimidazione e marcatura del territorio ……
Hanno multato un egiziano per aver bestemmiato in chiesa, e questi qui no?
Considerando il contesto direi che questa dei talebani è ben più grave.
Offendere persone fisiche in situazioni critiche è enormemente più grave che insultare una entità immaginaria. La multa all’egiziano avrebbero dovuto comminarla solo su querela dell’offeso. 😛
@iguanarosa: quoto, attorcigliamento di budella assicurato. In questi giorni è in corso nel blog di un famoso sito di debunking un dibattito su temi del genere, aborto, eutanasia, accanimento terapeutico e quant’altro, cui devo dire ho dato il mio contributo. Inutile sottolineare le posizioni deliranti e assolutiste dei no choice, e l’incredibile voltafrittatismo (mi si passi il conio…) con cui fanno passare NOI per estremisti, cultori della morte, e amenità simili.
P.s.: so che non si dovrebbe chiedere, ma per caso hai qualcosa a che fare con mammiiinaaa?