«Né i governi, né le amministrazioni locali sono in grado di censire i beni e l’utilizzo degli stessi del più grande immobiliarista italiano: la Chiesa. Ma questa resa è inaccettabile. Sarebbe come dire che la Guardia di finanza getta la spugna nella lotta all’evasione fiscale».
Così Roberto Grendene, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), commenta la notizia diffusa oggi dal quotidiano il Messaggero circa le difficoltà del comune di Roma nel censimento e nella conseguente riscossione Imu dei beni ecclesiastici con finalità commerciali.
«La vicenda – spiega Grendene – inizia più di dieci anni fa, con la denuncia dell’ex deputato Maurizio Turco e del fiscalista Carlo Pontesilli, esponenti del Partito Radicale, per le esenzioni fiscali concesse agli enti ecclesiastici impegnati in attività commerciali. Nel 2012 la Commissione europea dà ragione ai ricorrenti ma accoglie la tesi della controparte in base alla quale sarebbe impossibile quantificare la somma dovuta. Poi, nel 2018, la Corte di giustizia europea ribalta tutto, stabilendo che l’Italia ha l’obbligo di recuperare le somme dovute, non essendo più considerata valida la scusa delle “difficoltà organizzative” che ne avrebbero determinato l’assoluta impossibilità di determinare retroattivamente il tipo e la percentuale di attività (economica o non economica), e quindi la riscossione».
«In campagna elettorale Raggi aveva promesso che avrebbe fatto pagare l’Imu agli immobili commerciali della Chiesa e stimava in 200 milioni di euro l’anno il gettito proveniente da questa fonte. È inaccettabile che il comune rinunci a questa entrata: non solo perché Roma avrebbe un gran bisogno di investimenti, ma anche per una elementare questione di giustizia ed equità fiscale. Perché un privato dovrebbe pagare l’Imu sull’albergo che possiede e la Chiesa, che di strutture ricettive a Roma ne ha a bizzeffe, essere invece esonerata dal pagamento? Non possiamo che auspicare una smentita della sindaca – conclude Grendene – e una quantificazione delle somme recuperate finora».
E oggi L’Avvenire stigmatizza la notizia secondo la quale 22 miliardari possederebbero più di tutte le donne africane… Probabilmente la chiesa, da sola, possiede più di quei 22 miliardari. Ma non è un problema, tanto nessuno può quantificare quanto loro hanno ammassato (ed evaso). Occhio non vede e dio gode.
Probabilmente, per sistemare tutte le donne africane, basterebbe vendere L’Avvenire… 😉
A volte si perde l’essenza delle cose a causa di concetti espressi male una volta e poi ripetuti sempre in maniera equivoca. Non ha senso limitare il discorso agli alberghi ed alle strutture recettive. La chiesa è proprietaria accertata del 20% degli immobili italiani, inclusi appartamenti, palazzi e condomìni, che le fruttano enormi utili essendo per la maggior parte affittati. La difficoltà a riscuotere le dovute imposte è solamente una scusa.
Uno stato che dichiara di non essere in grado di far pagare le tasse ad una parte dei cittadini dichiara il suo fallimento e la sua incapacità, oppure la sua connivenza e malafede.
E’ inammissibile che uno stato non sia in grado di controllare il suo territorio, perché quelle tasse le deve poi prendere da altri. Mi ricordo negli anni ’80 di un ministro democristiano che davanti alle proteste per l’ennesimo aumento delle tasse per i lavoratori dipendenti disse chiaramente che lo facevano perché così erano sicuri di ottenere i soldi: in pratica non erano in grado o non volevano colpire l’evasione fiscale.
In un’era di informatizzazione non dovrebbe essere così difficile censire le proprietà.
Alcuni anni fa la stessa chiesa cattolica aveva avviato un programma di censimento digitale catastale dei suoi beni immobiliari: potrebbero chiedere a loro.
E se restano dubbi si fanno pagare le cose sicure ed un forfait per le altre che vengono stimate, come fatto con i classici condoni per abusivismo (che non dovrebbe esistere in un paese moderno).
D’altronde ci sono diverse stime sulle ricchezze della chiesa cattolica, in cui si elencano i beni ecclesistici e si arriva a parlare di circa un 20 % del patrimonio immobiliare nazionale, ed a Roma si vede bene che è di più. Quante volte dietro ad immobili e terreni compare la mano della chiesa cattolica!
Certo non è facile stare dietro all’enorme numero di possedimenti costruiti in secoli di storia, alle donazioni e lasciti testamentari, alle appropriazioni indebite, alle scatole cinesi e congregazioni varie per ricostruire le proprietà, ma d’altronde non stiamo parlando di una parte trascurabile della società.
Ho visto che in Germania sul sito della chiesa cattolica si ponevano il propblema di quali fossero le ricchezze della chiesa e la stessa chiesa diceva anche li che non lo sapeva, però presentava come indicativo senza contestarlo uno studio fatto da un critico della chiesa cattolica Carsten Frerk che stimava i beni immobiliari delle due chiese in 500 miliardi di Euro, ma l’ammontare del giro di affari annuale in 120 miliardi di Euro, cioè il fatturato di una multinazionale. Evidentemente se non la contestavano la ritenevano credibile ed erano contenti che la gente non pensasse che fosse molto di più. Si può immaginare che in Italia, con la presenza capillare della chiesa cattolica, la sua storia, così particolare poi per Roma, coi politici clericali notoriamente così disinteressati ai soldi, possa la situazione essere diversa? Ed è possibile che uno stato rinunci ad un contributo così sostanzioso per appesantire le tasse degli altri?
Se non ricordo male hanno usato i droni per scoprire lo scandaloso mucchietto di macerie di proprietà del padre di DiMaio… basta volere. Ma qui forse gli zelanti erano mossi da interessi politici, più che per correttezza civile.
Che dire ancora del famigerato 8×1000, concepito in modo che più il paese va male e più la chiesa ne guadagna?
Qualcuno dovrà spiegare perché una tendenza presente in tutta la popolazione sia, invece, in controtendenza solo tra i politici. Che sia il famoso segreto di Pulcinella? Io do una cosa a te, tu ne rendi metà a me…
Propendo per la connivenza e la malafede: prova tu, privato cittadino, magari lavoratore dipendente, a non pagare il bollo auto o l’imu: altro che impossibilità…
Un conto è promettere che una volta eletti si sconfiggerà la mafia, un conto è mantenere la promessa quando vedi la mafia in faccia.
Il punto è, secondo me, mafalda, che anche solo per pensare di sconfiggere la mafia, bisogna perlomeno pensare di essere contro la mafia. Ad esempio, legalizzando la cannabis light, e non tirando fuori incongruenze (per usare un modo di dire) tipo “abbiamo scongiurato lo stato spacciatore”, virtuale & fantomatico, senza spendere nessuna parola sullo stato biscazziere, reale & presente.
Aggiungo: chiaramente, al puro e semplice scopo di perpetuare una perenne campagna elettorale. Alla fine, Berlusconi era più discreto…
dissection
Il Berlusca ha inaugurato il sistema di campagna elettorale perenne, oltre a tanti altri gioielli da lui introdotti: lo scongelamento dei fascisti, il linguaggio orwelliano dell’amore contrapposto all’odio, l’atteggiamento e le parole da volgare cafone, la negazione della mafia e avanti. Ma la chiesa è un mostro, nessun politico avrà mai la forza di liberarsi dai suoi vincoli. Inutile anche sperare nel rinsavimento degli italiani, non hanno coscienza di quanto ci costano i preti. Visto che l’arma migliore, cioè ridicolizzare la chiesa, è tabù, l’unica cosa che rimane è sperare nella bancarotta: quando la chiesa sarà al verde, il grande dio cristiano diventerà un mito come tanti.
Quando il Berlu fu eletto per la prima volta, una mia collega ebbe a dire che ce lo saremmo smaltito per vent’anni: santa donna!, non poteva immaginare.
L’arma migliore è tabù… ma non ancora vietata. Nell’attesa della bancarotta, non poi così lontana se dobbiamo dare retta a Nuzzi (mah… ), io continuo a usarla.
Mafalda
Per la maggior parte degli italiani funziona bene la classica frase propagandistica di copertura: “Ma la chiesa fa del bene …” cioè in nome di un po’ di aiuti ai bisognosi può fare quello che vuole, tutto il resto diventa lecito. Senza rendersi conto che se qualcun altro facesse lo stesso verrebbe accusato di essere un truffatore, perché se 200 milioni di aiuti mi costano parecchi miliardi c’è qualcosa che non funziona, diventa attività di copertura. Inoltre si dimentica che le parrocchie e le scuole cattoliche non sono lì perché ci tengono così tanto ad aiutare le famiglie e i bambini, ma perché fa parte della loro attività di controllo e di propaganda e di promozione dei loro interessi, sia economici che politici. Niente è disinteressato e gratis.
Riguardo a Berlusconi è in decadenza solo per l’età ed il degrado fisico, ma ora ci sono i suoi eredi belli attivi, sdoganati e a cui ha portato la sua eredità “culturale”, di potere e di voti, i suoi media e la sua propaganda.
A me risulta, da serie statistiche accademiche (tra le quali l’università di Laval, Quebéc) che solo in Italia, il Vaticano possiede 115.000 edifici, 23.000 trame, 9.000 scuole, 4.000 ospedali e centri sanitari e quasi 2.000 appartamenti (see Mediapart e rivista svizzera Bilan). A ciò si aggiungono 213 milioni di ricevute commerciali (souvenir, francobolli) e 130 milioni di ricevute provenienti solo dai biglietti per i Musei Vaticani. Infine, 35 milioni provengono da donazioni raccolte nelle diocesi e inviate in Vaticano……
L’istituzione finanziaria della Santa Sede detiene obbligazioni per quasi $ 4,7 miliardi e può vantare depositi per oltre $ 1,7 miliardi. I fondi di investimento rappresentano $ 276 milioni e scorte quasi $ 140 milioni. L’ultimo utile noto della banca vaticana, annunciato nel 2012, è di 123 milioni di dollari canadesi. Non dimentichiamo che l’istituzione finanziaria ha anche nella sua cassaforte quasi due tonnellate d’oro, secondo Médiapart…..
Infine, il Vaticano è soprattutto il custode della principale collezione di opere d’arte al mondo. I musei vaticani custodiscono oltre 70.000 opere, alcune delle quali eccezionali. Diversi esperti hanno tentato di quantificare tutti i suoi tesori. La stima più realistica mostra una ricchezza di quasi $ 100 miliardi a prezzi di mercato.
NB: Durante il suo viaggio in Brasile nel luglio 2013, oltre 3 milioni hanno partecipato ai vari uffici di papa Francesco. Il viaggio è costato 45 milioni di euro al Vaticano, ma la ricaduta economica generata da questo spostamento papale supera i 552 milioni di euro, che Brasile e Vaticano si sono condivisi in proporzione sconosciuta….
Quando si tratta di soldi e segreti, le porte del Vaticano rimangono stranamente chiuse. Tuttavia, sempre più scandali sono emersi e stanno emergendo. Vedi The Vatileaks, ad esempio….Quello che noi vediamo è solamenta la punta dell’iceberg !
P.S. Mi ricordo aver letto su siti seri che la più grande multinazionale immobiliare –ossia il Vaticano- possiede beni sparsi nel mondo per circa 2000 miliardi di dollari e circa 60 (o 60.000) tonnellate d’oro !….Una bufala o verità ?
Errata Corrige : Leggere 23000 terreni (e non trame)
Da varie stime in Italia il patrimonio immobiliare si aggirererbbe attorno ai 1000 miliardi di euro, quello tedesco a 300 miliardi. In Austria la stima è di almeno 5 miliardi (ma è nettamente per difetto). Dubito che tutto il resto del mondo faccia solo 500 miliardi di Euro. La Spagna penso sia confrontabile come minimo con la Germania, poi il Portogallo e tutto il Sud America.
Ma si dimentica che possiede anche notevoli estensioni di terreni:
Italia: 5000 kmq
Germania: 8000 kmq
Austria: 2100 kmq
USA: 11000 kmq
Portogallo e Spagna: 20 % delle campagne, lo stesso in Argentina, ecc.
Sono in genere terreni agricoli, ma se li trasformasse in edificabili ………
Inoltre da lavoro a milioni di persone in aziende di sua proprietà o che controlla e che producono profitti.
Ho trovato queste citazioni:
Per avere un’idea del patrimonio immobiliare della Chiesa universale, si può prendere come riferimento l’osservazione fatta da un membro della Conferenza cattolica di New York, che ha testualmente affermato: “Probabilmente la nostra chiesa è seconda solo al governo degli Stati Uniti, per quanto riguarda il volume annuo di acquisizioni.” Un’altra dichiarazione di un sacerdote cattolico e ripresa dalla stampa statunitense, è forse ancora più eloquente:”La Chiesa cattolica –ha affermato- dovrebbe essere considerata la maggiore azienda negli Stati Uniti. Abbiamo una filiale in ogni luogo. I nostri capitali ed il patrimonio immobiliare dovrebbero essere più cospicui di quelli di Standard Oil, A.T.& T. e di U.S. Steel messi assieme. Il nostro ruolo di contribuenti dovrebbe essere secondo solo a quello degli uffici delle entrate del governo degli Stati Uniti d’America”.
Può in Italia, al centro dell’impero, essere così diversa la situazione? Ed è ammissibile che una tale multinazionale non paghi o ne paghi poche di tasse con la scusa che si occupa un po’ anche dei bisognosi e di cose spirituali. Una bella attività di copertura del core business.
Che il comune di Roma presso cui lavoro, non riesca a fare una cosa (qualsiasi) non è una sorpresa. Non capisco se ha già mandato avvisi di pagamento, per il momento, alle strutture debitrici di cui è già a conoscenza.
Certamente nulla potrà sortire dall’indicare una ricca e seria bibliografia…approfonditi discorsi…”Tanto peggio nella situazione attuale di degrado etico-politico del paese in cui, regnando sempre il pontificato, nel governo civile non c’è risparmiato neppure l’accesso politico di ceffi patibolari…Poiché nell’Europa del bimillennio ancora , può verificarsi -come si verifica- che la cultura di opposizione laica e ateistica moderna, vittoriosa nella storia della cultura, sia soverchiata e quasi emarginata editorialmente e nei massmedia dalla più screditata e volgare sub-cultura clericale. E che addirittura essa appaia reticente e tacita, ambigua e corriva in materia di religione, per auto-censura vile di intellettuali di opinione e di cattedra, che raramente professano ateismo in sedi conviviali, ma nulla arrischiano scrivendo. Intanto la censura ecclesiastica vigila e colpisce ancora, coi suoi neppure occulti prolungamenti politici e massmediali…già sperimentati dall’autore.” (G. Grana L’invenzione di Dio)
Cari amici uaarini, mi pare che ci sia tutto e di più!
ancora cristiano ( mi dimentico che le virgolette non si copiano!