Studio: le società più laiche sono anche le più prospere

Per gli integralisti religiosi la secolarizzazione porta un’ondata di decadenza economica, immoralità e degrado tale da minare le basi della società. Ma questi scenari apocalittici non trovano riscontro nella realtà. Anche la ricerca va in tutt’altra direzione, fornendo invece evidenze sul fatto che una società più laica e tollerante possa essere più prospera a livello economico e in generale aperta e dinamica.

Un recente studio pubblicato per Royal Society Open Science mette in risalto come la diffusione di principi illuministi quali la tolleranza, la laicità e l’apertura sia la premessa della prosperità economica. L’articolo, dal titolo Cultural prerequisites of socioeconomic development, di Damian J. Ruck, R. Alexander Bentley e Daniel J. Lawson, elabora i dati di circa mezzo milione di persone e coinvolge 109 paesi.

Dallo studio emerge che la diffusione del razionalismo laico e dell’approccio cosmopolita contribuisce a far crescere il reddito pro capite quanto la democratizzazione e l’istruzione superiore. Non regge però l’inverso: non sono la crescita economica e l’istruzione ad agevolare la diffusione dei principi illuministi. Il campo è ancora aperto per ricerche che approfondiscano il contributo del pensiero laico nello sviluppo socio-economico degli ultimi secoli.

Valentino Salvatore

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5 commenti

Diocleziano

« …Dallo studio emerge che la diffusione del razionalismo laico e dell’approccio cosmopolita contribuisce a far crescere il reddito pro capite quanto la democratizzazione e l’istruzione superiore. Non regge però l’inverso: non sono la crescita economica e l’istruzione ad agevolare la diffusione dei principi illuministi… »

In questo passaggio colgo una contraddizione che non riesco a elaborare:
il razionalismo laico può agevolare il benessere e l’istruzione;
però se una società fondamentalista raggiunge il benessere ciò non porta alla laicità.

E dunque? Certo, restano degli oscurantisti ma non se ne accorgeranno mai.

bruno gualerzi

“Il campo è ancora aperto per ricerche che approfondiscano il contributo del pensiero laico nello sviluppo socio-economico degli ultimi secoli.”

Forse se si aprisse un pò di più il campo si potrebbe mettere nel conto anche da chi è stato fatto pagare – e continua ad essere fatto pagare – questo sviluppo socio-economico. E non per colpa del pensiero laico di matrice illuminista, anzi, ma perchè, al contrario, di vera laicizzazione, o secolarizzazione che dir si voglia, non si è visto molto, scambiando spesso per progresso uno sviluppo sempre più fuori controllo. Sempre più irrazionale nonostante il continuo appello alla razionalità.

pendesini alessandro

Ritengo sia un errore madornale confondere Scienza con Tecnologia ! Errore che, purtroppo, miliardi di persone commettono tuttora…..
Se ogni persona dispone di conoscenze “ingenue, puerili, mitiche ” quindi irrazionali di come funziona il cervello (da non confondere con le meningi…), l’approccio scientifico è quello di costruire un corpus di conoscenze, basato non sull’intuizione e sulla pratica personale, ma su fatti e prove filtrati dalla severa, ma anche unica e insostituibile metodologia scientifica ! L’approccio scientifico, che evolve dal quantitativo al qualitativo, può convalidare o invalidare la conoscenza ingenua o intuitiva, ma soprattutto rivela informazioni che non sono direttamente accessibili, che si tratti di meccanismi neurali, distorsioni sistematiche nel processo decisionale o l’esistenza di un inconscio cognitivo ben lontano dalle proposizioni della psicoanalisi….
Nella scienza, l’ignoranza si allontana progressivamente quando una serie di congetture e la confutazione aiuta a perfezionare la teoria. Allo stesso modo, in ciascuna delle nostre teste, l’ignoranza diminuisce o scompare quando il nostro cervello riesce, sulle sue osservazioni, a formulare una teoria sempre più corretta del nostro funzionamento, in particolare neurologico, « proiettivo », NON obiettivo, cioé esente da imparzialità, passioni-emozioni suscitati da eventi-stimoli in difesa degli interessi soggettivi dell’individuo, quindi irrazionalità (e questo è molto importante saperlo !), e del mondo esterno, Universo incluso….

P.S. : Non dobbiamo dimenticare che la scienza rivendica –razionalmente- il proprio valore anche –in particolar modo- nella sua portata etica. Che poi la filosofia abbia ancora qualcosa da svelare, chi oserebbe crederlo ?

Michael Gaismayr

Penso di non essere fuori tema enunciando brevemente il mio criterio decisionale sui diritti civili.
Ho meditato e stabilito un mio criterio in merito che sia al massimo possibile RAZIONALE, cioè NON EMOTIVO, NON LEGATO A PREGIUDIZI, e giustificabile in maniera il più possibile OBIETTIVA. A questo proposito mi auguro che circostanze particolari ed esempi da me citati non abbiano l’effetto di deviare il ragionamento al di fuori dell’oggetto principale.
Mi ispiro al DEMOCRACY INDEX (Indicatore di Democrazia), calcolato ogni anno dal settimanale The Economist che esamina, conducendo un’analisi su 5 punti principali, lo stato della democrazia in 167 PAESI.
Il mio criterio per decidere se approvare o meno una nuova legge consiste nel verificare se un tale tipo di legge è in vigore o meno nei primi 10 paesi fra quelli riconosciuti come “DEMOCRAZIE COMPLETE”.
La classifica “Democracy Index by country 2019” è la seguente:
1 Norvegia
2 Islanda
3 Svezia
4 Nuova Zelanda
5 Finlandia
6 Irlanda
7 Danimarca e Canada
9 Australia
10 Svizzera

Gli SCENARI POSSIBILI per una “LEGGE X” sono i seguenti:
1. la “LEGGE X” è in vigore in TUTTI i 10 paesi maggiormente democratici del mondo. (esempio: Matrimonio tra persone dello stesso sesso).
In questo caso va approvata subito senza dubbi;
2. la “LEGGE X” è in vigore nella MAGGIORANZA dei 10 paesi maggiormente democratici del mondo.
In questo caso va approvata subito senza dubbi;
3. la “LEGGE X” è in vigore nel 50% dei 10 paesi maggiormente democratici del mondo. Si tratta di un caso dubbio che va analizzato con riferimento alla specificità del contesto;
4. la “LEGGE X” è in vigore nella MINORANZA dei 10 paesi maggiormente democratici del mondo. Si tratta di un caso dubbio che va analizzato con riferimento alla specificità del contesto;
5. la “LEGGE X” non è in vigore IN NESSUNO dei 10 paesi maggiormente democratici del mondo. (esempio: Pena di morte).
In questo caso NON ha alcun senso che venga approvata.

RobertoV

Il reddito procapite è un dato un po’ grezzo e limitante come analisi del benessere, perché conta anche la distribuzione del benessere, come dell’istruzione. Basta vedere gli USA.
Direi che una società fondamentalista può avere un buon reddito procapite, ma una scadente distribuzione delle ricchezze ed accesso all’istruzione. E’ probabile che le ricchezze siano accumulate in una ristretta fascia della società, con anche una distribuzione per classi sociali dei livelli di istruzione.

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