Avevano un simbolo i supporter della lista «La Puglia prima di tutto» durante la campagna elettorale per l’elezione del presidente della Regione: la cravatta arancione. Bastava indossarla ed era subito chiaro che si stava dalla parte di Raffaele Fitto e contro Nichi Vendola. Di quel simbolo parla l’arcivescovo di Lecce Cosmo Francesco Ruppi con Raffaele Fitto in una telefonata del primo aprile 2004. Sembra volergli dire che la indosserebbe ma non può: «Io non partecipo per la cravatta perché non ho la possibilità di averla». Però il prelato nega che fosse un’attestazione di simpatia politica. Ieri è stato interrogato dai pm che lo hanno indagato per corruzione ritenendo che abbia appoggiato Fitto in cambio dei finanziamenti regionali destinati a realizzare 120 oratori, e lui ha ammesso solo di aver fatto pressioni sull’ex governatore. Nessun appoggio politico, però. Ma dalle telefonate la cui trascrizione è nell’informativa inviata alla Procura di Bari dalla Finanza (e riportata oggi ampiamente dal Corriere del Mezzogiorno in un articolo di Antonio Castaldo), emerge uno scenario che spinge gli inquirenti a pensarla diversamente. Nello stesso colloquio in cui c’è il riferimento alla cravatta, Ruppi e Fitto commentano una manifestazione elettorale. Ruppi dice: «Sei stato stupendo». Poi parla di un’intervista rilasciata da Fitto: «È stata splendida». Quindi gli annuncia: «Io ho mosso tutte le suore. Sono tutte le suore. Mi unisco con la preghiera. Ti seguo passo passo». Le suore mosse da monsignor Ruppi, però, evidentemente non davano abbastanza affidamento. Almeno non si fidava di loro la madre di Fitto, Leda Dragonetti, che il giorno dopo ne parla con Gigi Macagnano, il segretario del figlio. Gli dice: «Io devo assolutamente andare a fare un salto a Martano, più tardi, alle suore stronze, perché mi hanno detto che queste non vanno a votare». «Ma roba da pazzi», fa l’altro. E lei: «Ho chiamato il vescovo di Lecce per vedere di intervenire… a queste disgraziate». […]
Il testo integrale dell’articolo di Fulvio Bufi è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera
Proprio ieri il vescovo Ruppi ha dichiarato di “non aver mai fatto campagna elettorale per Fitto”. Ci auguriamo, per la salvezza della sua anima, che si sia confessato…