I laici cattolici chiedono di poter parlare

Ormai è certo: il 12 maggio tutti in piazza San Giovanni, a Roma, a difendere la famiglia. La manifestazione, che avrà come slogan «Più famiglia», sarà la prima, vera risposta a un attacco che si è intensificato negli ultimi mesi ma che è all’opera da tempo, grazie alla diffusione di una cultura che porta alla disgregazione del tessuto sociale e del senso comune, senza proporre concrete alternative.
Dove conduce, infatti, questa cultura? La risposta è che si tratta di conquiste di civiltà, e che l’Italia sarebbe l’unico Paese, in Europa, a non accogliere con entusiasmo norme che si limiterebbero a prendere atto di un mutamento già avvenuto. Ma a un’indagine appena attenta si scopre che nelle altre nazioni europee i danni sono tangibili e non facili da riparare: l’aumento delle unioni di fatto corrisponde regolarmente a un’alta percentuale di separazioni, a una crescita delle madri sole, all’eclissi o alla transitorietà della funzione paterna, all’impoverimento femminile, a un calo delle opportunità per i figli, e talvolta, come è stato messo in evidenza nel caso inglese, a un drammatico incremento della violenza e del disagio giovanile.
Inoltre, da noi le coppie di fatto sono appena il 4% del totale, dunque non si tratta di sanare situazioni preesistenti, di regolare un imponente fenomeno di costume, ma di promuoverlo e incoraggiarlo, creando opzioni alternative. Mentre il matrimonio è fortemente impostato sui doveri, per tutelare il più possibile i soggetti deboli, le nuove forme di convivenza sarebbero centrate sui diritti, e produrrebbero uno squilibrio oggettivo. […]

Il testo integrale dell’articolo di Eugenia Roccella è stato pubblicato sul sito di Avvenire

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22 commenti

raphael

In una società non chiesocentrica non esistono i laici cattolici ma semmai i cattolici laici.
Il linguaggio usato è una controprova per chi asserisce che siamo in una società laica

Lamb of God

Questo articolo è una farsa, i dati che tutti possono leggere e già discussi mesi fa’ dicono che il 43% dei matrimoni contratti dal 1996 al 2006 sono finiti nel giro dei primi 5 anni.
Perciò alla luce dei fatti o la mia generazione non è fatta per il matrimonio o questo deve esser integralmente riformato ma, magari, introducendo una forma parallela di unione si può ovviare.
Altro esempio di mistificazione della realtà riguarda il caso inglese, perchè se un ragazzo ubriaco accoltella un suo coetaneo non è colpa delle unioni civili, ma questo articolo in tutta la sua completezza denota un’enorme carenza di argomentazioni e mostra spesso la corda quando cita “disgregazione del tessuto sociale e del senso comune” oppure “squilibrio oggettivo”, sono solo luoghi comuni non supportati dai fatti.

alfy

credo che x l avvenire anche l intervento in Iraq dell esercito di sua maestà sia imputabile alle unioni di fatto!!!
SUVVIA

Marco G.

Non sopporto più tutti quei giornali e quei politici che trattano l’Italia come se fosse la Corea del Nord. Per sapere cosa succede in Europa non abbiamo bisogno che ce lo dicano loro ( quelli che ne hanno bisogno, sono nei guai…)

zumpappa

>Ormai è certo: il 12 maggio tutti in piazza San Giovanni, a Roma, a difendere la famiglia.

Che casino, un’ammucchiata da finale di film comico.

italiano

Che la Chiesa cattolica stia difendendo il valore della famiglia, non vuol dire che stia tutelando un valore religioso. Ricordo, infatti, che l’argomento non è Dico versus matrimonio religioso, ma versus matrimonio in senso lato, come recita l’art. 29 della nostra Costituzione: ”La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”. Viviamo in una Repubblica Democratica dove il confronto tramite mass-media è lecito ed auspicabile, dove vi sono testate giornalistiche (vedi Repubblica, La Stampa, L’espresso, ecc..) che sono su certe posizioni sull’argomento ed altre come (Avvenire, Osservatore Romano) che forniscono interpretazioni diverse. Questa è la democrazia. Siamo governati da un parlamento e da un governo che sono l’espressione delle ultime elezioni, e quindi di una volontà popolare. Non mi farei dunque più di tanto problemi sull’argomento: quello che dice il Papa fa presa solo sui credenti, ma se la maggior parte degli italiani non lo è, cosa c’è da temere? Il suo messaggio rimarrà inascoltato da tutti, anche dai politici. Se invece la maggior parte degli italiani, ed anche dei politici, sentirà di condividere quello che la Chiesa dice…questa è la democrazia! Mi auguro, e spero, che nessuno invochi i sistemi democratici quando sono espressione delle proprie idee e li rifiuti quando invece sono, soltanto, espressione della maggioranza.
Un salutone a tutti.

dadaLito

@ italiano

caro Italiano, tu la fai troppo semplice: non ci vorrà uno studioso di comunicazione per spiegarti che in mezz’ora di telegiornale si possono rinchiudere solo una parte delle informazioni, e che la comunicazione è dovuta solo in minima parte al mero testo. La verità, è che la chiesa cattolica ha oggigiorno una presenza spropositata in tv riespetto alle altre confessioni, spesso e volentieri senza contraddittorio; senza considerare la vera e propria censura verso i fatti che oscurerebbero la chiesa stessa (se non ci credi, vatti ad informare presso il tribunale internazionale sul Ruanda, per fare uno dei tanti esempi).
Detto questo, sarebbe infantile negare l’esistenza di una lobby vaticana dentro al parlamento, che unisce trasversalmente esponenti di entrambi gli schieramenti.
Poi, nessuno nega che la maggior parte dei credenti sia di fede cattolica (ma non fino alle stime delle diocesi), ma non dobbiamo dimenticarci che i sondaggi (e nota il plurale) indicano come la maggioranza degli italiani (ed anche la maggioranza del sottoinsieme di chi si professa cattolico) sono a favore dei PACS, e di altri argomenti su cui le alte sfere vaticane hanno invece imposto il no possum… Ma in tv ci va Benedetto XVI, non il credente qualunque.

civis romanus sum

Le leggi in una democrazia le fa il parlamento eletto dal popolo , e il parlamento deve discutere una legge , quella sui DICO per dare giusti diritti ad una minoranza .
Interferire nella vita politica italiana , come sta facendo la chiesa nel merito , contro la rivendicazione di giusti diritti di una minoranza, è contro le regole stabilite dal concordato del 1984 . Considerando poi che questa razza di impostori e sovvertitori dello stato , sono a nostro totale carico , aggiunge oltre al danno la beffa .
Che direbbe l’italiano se il parlamento italiano organizzasse una manifestazione contro l’elezione di questo papa , oppure organizzasse una manifestazione in favore del matrimonio per i prelati ?
Che direbbe il nostro italiano se togliessimo a maggioranza al clero i contributi finanziari che riceve con l’inganno ?
Urge l’abrogazione di questa legge conocrdataria infame . Il concordato va abolito avendo una parte palesemente violato i patti .

Damiano

@italiano:

Ricordo, infatti, che l’argomento non è Dico versus matrimonio religioso, ma versus matrimonio in senso lato, come recita l’art. 29 della nostra Costituzione: ”La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”.

L’articolo 29 della costituzione non preclude il riconoscimento di diritti estesi ad altre forme di convivenza civile, quindi il DICO versus “matrimonio in senso lato” è una colossale BALLA.
Si vogliono nascondere letteralmente dietro un dito per camuffare la loro omofobia, i DICO non tolgono proprio un bel niente al matrimonio, chi vuole sposarsi lo potrà fare esattamente come prima e con gli stessi diritti di prima.
La verità è che in italia le gerarchie ecclesiastiche fanno finta di confondere matrimonio civile con matrimonio religioso, quindi la questione qui è ancora una volta tra dico versus clericali illiberali.

italiano

@ dadalotito
La presenza della Chiesa sui mass-media, non mi pare frutto degli organi di informazione in possesso della Chiesa stessa (p.e. sulla Repubblica c’è un articolo al giorno sul papa e non penso che si tratti di un giornale filo-Vaticano, o che il Vaticano si sia comprato uno spazio pubblicitario): il 90% della carta stampata e delle TV non è oggettivamente in mano al Vaticano. Basterebbe quindi riequilibrare le cose sentendo il parere di altre confessioni religiose…ma forse calerebbero le copie vendute di quotidiani o l’audience di certi programmi perchè ci sarebbe meno polemica. Sarebbe veramente auspicabile un vero pluralismo sugli organi di informazione.

@ civis romanus sum
direi:
1) ogni manifestazione di idee è perfettamente lecita
2) Se vi è una maggioranza per togliere i contributi finanziari (8 x mille?), va bene
3) Se vi è una maggioranza per abolire il concordato, aboliamolo

Un saluto a tutti

archibald.tuttle

@italiano: “Questa è la democrazia.”

guarda che il papa non la vuole la democrazia. lo ha detto chiaro e limpido: la democrazia deve essere subordinata alla Verita. ti lascio come compito per casa calcolare quanto democratico puo essere un sistema politico che si sottomette alla Verita del papa.

ALESSIO DI MICHELE

Non e’ per niente vero che i nostri politici stiano indietro, quanto a forme innovative di convivenza e di sessualita’: pensate ad esempio che nel legame omo-collettivo-schiavistico con i preti loro stanno avanti; il guaio e’ che il papa sta dietro.

Lamb of God

Scusa Italiano ma la tv di stato da ampio spazio alle notizie riguardanti la Chiesa Cattolica e produce trasmissioni a solo appannaggio dei cattolici, tutto questo non per questione di audience (guarda i dati auditel) ma perchè da sempre il potere mediatico della televisione è utile ad indottrinare le masse.
Guai a mostrare un servizio o a dire qualcosa riguardo la CCAR che possa metterla in cattiva luce, pena l’ostracismo del governo ombra, se non credi alle mie parole dimmi quanti servizi hai visto in tv riguardanti i preti pedofili, la VERA storia di Padre Pio, lo IOR, l’Opus Dei, etc… ??
La risposta è nessuno, così come nessuna possibilità c’è per noi italiani di veder al cinema film documento come questo:

http://www.rottentomatoes.com/m/deliver_us_from_evil/

Un 100% su rottentomatoes non è facile da ottenere …

Gio

@ italiano

Spero davvero che tu non sia davvero convinto del fatto che l’Italia sia veramente una democrazia effettiva.
Anche perchè, se davvero la pensi così, allora pretendo di sentire tutti i giorni in tutti i telegiornali un ateo che parla di quanto sono discriminati i non credenti nel nostro paese, uno scienziato che dica che i cattolici sono omofobici e praticano usanze contronatura, e una manifestazione laicista tutte le domeniche mattina in mondovisione su Raiuno in cui si lanciano proclami allo scopo di intimidire i parlamentari italiani e obbligarli moralmente ed economicamente a fare sempre e solo leggi anticlericali e appositamente discriminatorie nei confronti dei cattolici.
Se tu non te ne fossi accorto, questo è esattamente ciò che hanno sempre fatto le gerarchie ecclesiastiche cattoliche nei confronti di chi non condivide la loro subdola ed invadente ideologia.

raphael

* italiano
Il concordato ed i privilegi che ne derivano sono in contrasto col dettato costituzionale…..
La maggioranza filo cattolica di allora ha di fatto rinunciato alla democrazia con un atto…democratico scegliendo non la formazione di uno stato laico, bensì di uno confessionale (il cattolicesimo è stata religione di Stato fino a ieri l’altro)
Questo basta ed avanza a screditare l’altezza morale del tuo cattolicesimo…
Avrei capito una legge ordinaria modificabile a maggioranza nel corso delle future legislature, ma blindarla in un testo costituzionale è stato di una furbizia diabolica

civis romanus sum

Ed infatti prima si deve creare una maggioranza e poi gli si tolgono anche le mutande .
E la maggioranza oggi bisogna crearla facendo opinione e l’opinione si crea attraverso i media .
Bisogna impadronirsi dei media come hanno fatto i clerico-fascisti in questi 20 anni scorsi , scacciandoli da ogni programma tv e radio nonchè oscurando anche i loro giornaletti stampati … quindi si manipolano le opinioni e si crea una maggioranza in grado di mandarli democraticamente affanculo definitivamente .
La lezione che ci hanno dato della loro democrazia è questa .
Appropriamocene .

civis romanus sum

Poi non basta … dopo aver creato una maggioranza , anche con la violenza se ce n’è bisogno , che sia in grado di ridurli all’impotenza , bisogna anche fare attenzione che non possano più ripresentarsi davanti alla pubblica opinione , quindi democratiche impiccagioni di massa in diretta tv .
Ci vorranno dieci , venti anni , ma bisogna cominciare ad espropriargli i media da oggi … solo così si fa la loro democrazia.

italiano

@civis romanus sum
Ottimo! In pieno spirito razionalista!
“Fino ad ora i filosofi hanno interpretato il mondo, ora è tempo di cambiarlo!!..”
Mi ricorda qualcosa… l’ateismo scientifico di sovietica memoria, se non vado errando, ma la storia ha già dato il suo giudizio.

Ernesto

“Inoltre, da noi le coppie di fatto sono appena il 4% del totale, dunque non si tratta di sanare situazioni preesistenti”
Strano che non riescano ad arrivare al semplice fatto che 4 ≠ 0.
D’altra parte per loro 1+1+1=1
Senza speranza!

Ernesto

“i danni sono tangibili e non facili da riparare: l’aumento delle unioni di fatto corrisponde regolarmente a un’alta percentuale di separazioni, a una crescita delle madri sole, all’eclissi o alla transitorietà della funzione paterna, all’impoverimento femminile, a un calo delle opportunità per i figli, e talvolta, come è stato messo in evidenza nel caso inglese, a un drammatico incremento della violenza e del disagio giovanile.”
……e poi l’invasione delle locuste e delle rane e la moria delle vacche!

Gio

@ Italiano

E’ inutile tirare in ballo l’Unione Sovietica… non riuscirai mai a nascondere il fatto che l’Italia è una teocrazia cattolica.

Damiano

@Italiano:

Non hai ancora argomentato: in che modo l’art 29 vieterebbe l’estensione di diritti ad altre forme di convivenza?

In che modo i DICO sono in contrapposizione al matrimonio in senso lato? dov’è sta contrapposizione?

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