È in uscita il nuovo numero del bimestrale dell’Uaar Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano. Con interviste, rubriche, recensioni per conoscere l’impegno di uomini e donne, dell’Uaar e non solo. Con uno sguardo laico umanista su temi come diritti, etica, filosofia, politica, scienza. Sessanta pagine dedicate a chi vuole cambiare il mondo per renderlo più laico, più umano, più assennato. Con gli approfondimenti e le storie che non trovate altrove.
La copertina del numero 3/2021 è dedicata alla guerra condotta dalle religioni alle bambine e alle ragazze. La cui autonomia relazionale e affettiva prima e sessuale e riproduttiva poi viene fortemente limitata dai dogmi imposti dalle dottrine religiose. Proprio in queste settimane l’Uaar ha lanciato non a caso la campagna “Aborto farmacologico. Una conquista da difendere” con testimonial Alice Merlo: una giovane donna che ha voluto raccontare la sua esperienza di utilizzo della pillola Ru486 senza sensi di colpa, e che abbiamo intervistato su questo numero. Sempre su questo fronte Federica Renzoni dedica un pezzo ai matrimoni precoci, mentre Alessandro Cirelli ai “certificati di verginità” che hanno fatto polemica in Francia.
Ci siamo inoltre dedicati alla complessa questione degli open data, con un’intervista di Loris Tissino a due esperte del settore: la tecnologa presso il Cnr Giorgia Lodi e la ricercatrice e attivista Paola Masuzzo. Un articolo di Massimo Redaelli affronta inoltre la censura di diversi stati autoritari su internet. Questi alcuni dei temi affrontati, ma troverete anche altri articoli stimolanti!
Vi proponiamo intanto il redazionale di questa uscita, intitolato Libertà.
Indottrinamento precoce. Sessualità negata. Verginità da certificare. Matrimonio forzato. È la triste vita di un enorme numero di ragazze su questo pianeta, senza che si faccia granché per ridurlo. Il tema non è mai all’ordine del giorno dei vertici internazionali. Che i paesi liberticidi non ci tengano è fin troppo scontato, ma il disimpegno dei paesi occidentali è altrettanto grave, visto quanto si riempiono la bocca con i diritti umani. In pratica sono invece sempre pronti a barattarli in cambio di alleanze, di accordi commerciali – e talvolta di nient’altro che un pugno di mosche.
Nel nostro piccolo, vogliamo invece ribadire che noi ci siamo, al fianco di tutte le ragazze del pianeta che vogliono vivere liberamente. Come siamo al fianco delle donne che chiedono un aborto nelle condizioni migliori possibili. Quindi, anche utilizzando un farmaco a casa propria. Non vi erano mai state campagne pubblicitarie su questo tema, e allora l’Uaar ne ha lanciata una su scala nazionale. Che ha fatto non poco imbufalire politici ed ecclesiastici. Segno che ha toccato un nervo scoperto.
E a proposito di libertà, in questo numero cerchiamo di far luce anche su libertà “nuove”, ma che faticano a essere riconosciute: quella dell’accesso ai dati e quella di potersi esprimere su internet senza che un governo faccia saltare la connessione. Del resto, la storia del mondo è anche la storia di continue novità che si sono scontrate con gli antichissimi detentori di poteri difesi con le unghie.
Beh, noi siamo qui per cambiarlo, il mondo, e per cambiarlo ampliando le libertà di ogni persona. Di libertà ne abbiamo scritto nei numeri precedenti e negli altri articoli che state per leggere. Lo faremo anche nei numeri a venire. È uno dei pilastri del nostro impegno. Ed è un impegno bellissimo.
Buona lettura!
Leila, Massimo, Micaela, Mosè, Paolo, Raffaele, Valentino
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La redazione
Ieri non poteva mancare sull’Avvenire l’ennesimo attacco sulla campagna in difesa dell’aborto farmacologico. Se la prendevano con Gramellini e la Rai per l’intervista ad Alice Merlo. Si lamentavano per esempio che non ci fosse un contradditorio: strano quando fanno parlare in TV a ruota libera gli onnipresenti vescovi e preti vari non chiedono mai un contradditorio! Ed è curioso che degli uomini pretendano di decidere come debbano sentirsi delle donne e che se non si sentono male allora sono superficiali e banalizzano il problema. Ovviamente nessuna parola sugli attacchi d’odio di cui sono i primi responsabili nei confronti della ragazza.
Ed è curioso notare la loro ossessione per degli embrioni, mentre non si preoccupino per i bambini/ragazzi abusati dai preti e protetti dai vescovi e preti come anche nei più recenti casi venuti alla luce.