È in uscita il nuovo numero del bimestrale dell’Uaar Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano. Con interviste, rubriche, recensioni per conoscere l’impegno di uomini e donne, dell’Uaar e non solo. Con uno sguardo laico umanista su temi come diritti, etica, filosofia, politica, scienza. Sessanta pagine dedicate a chi vuole cambiare il mondo per renderlo più laico, più umano, più assennato. Con gli approfondimenti e le storie che non trovate altrove.
L’ironica copertina del numero 4/2022 creata da Paolo Ferrarini è dedicata alla questione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, in vista del prossimo ritorno in classe per tanti studenti. Stavolta i rilanci riguardano l’attivismo laico-umanista in Africa e il diritto all’aborto a rischio negli Stati Uniti. Sull’ora di religione Loris Tissino ha intervistato il professor Riccardo Giannitrapani, noto per gli interventi su Twitter. In questo numero Tissino presenta anche i dati dettagliati sulla frequenza all’ora di religione cattolica, frutto di una ricerca che ha visto la collaborazione dell’Uaar e dell’associazione onData, all’insegna della campagna #DatiBeneComune. Il direttore Raffaele Carcano ha dedicato un approfondimento alla Nigeria, paese tristemente noto per la contrapposizione tra religioni e la repressione confessionalista. Dal canto suo Paolo Ferrarini si concentra sulle difficoltà dell’attivismo laico in Uganda. Dopo la sentenza della Corte suprema Usa che ha limitato l’accesso all’interruzione della gravidanza e minato l’autodeterminazione delle donne, ospitiamo anche alcuni articoli di esperte sulla questione. La biologa Abby Hafer spiega l’insensatezza delle leggi di diversi stati Usa che restringono fortemente la possibilità di abortire basandosi sul “battito cardiaco” dell’embrione. Le docenti di diritto Linda C. McClain e Nicole Huberfeld commentano il pronunciamento dei giudici che ha ribaltato la sentenza Roe vs Wade.
In questa uscita abbiamo affrontato anche altre tematiche. Per comprendere meglio le radici dei Patti Lateranensi, Valentino Salvatore ha intervistato lo storico Mimmo Franzinelli sui complessi rapporti tra Chiesa cattolica e fascismo. Sempre Salvatore fa una carrellata su Damanhur, movimento spirituale che ha creato una sorta di “città-stato” in Piemonte e riesce ad avere qualche influenza sulla politica. Arianna Tersigni parla della piaga degli abusi sessuali nella Chiesa cattolica, insabbiati da decenni. In questo albo celebriamo anche i dieci anni del progetto editoriale Nessun Dogma, avviato dall’Uaar nel 2012 e lanciato al Salone Internazionale del Libro di Torino. L’Uaar ha organizzato anche due incontri internazionali a Venezia sulla non credenza, il 12 e 13 maggio, con studiosi e attivisti di vari paesi: ne fa un resoconto la responsabile iniziative legali dell’associazione Adele Orioli e riportiamo l’intervento del segretario nazionale Roberto Grendene. Il fisico Andrea Frova dedica una recensione al libro-confronto tra il matematico ateo Piergiorgio Odifreddi e papa Benedetto XVI dal titolo In cammino alla ricerca della Verità (Rizzoli). All’identitarismo cristiano brandito dai politici nostrani dedica un pezzo Simone Morganti. Mentre Micaela Grosso parla dei film sugli esorcismi e approfondisce la triste storia di Anneliese Michel.
Non mancano le rubriche ricorrenti del bimestrale. L’Osservatorio laico dedicato a leggi e sentenze in Italia e all’estero, positive o negative. Impegnarsi a ragion veduta a firma del segretario Roberto Grendene per ricordare ciò che l’Uaar fa in concreto. La carrellata delle attività dei circoli sul territorio a cura della responsabile Cinzia Visciano. Il “giro del mondo” per rilanciare iniziative di altre associazioni laico-umaniste, del responsabile relazioni internazionali Giorgio Maone. La rassegna di studi accademici su religione e non credenza che ci presenta Leila Vismara. Le proposte di lettura per segnalare tre libri recenti che ci sono sembrati interessanti. La sezione Arte e ragione in cui Mosè Viero rilegge con sensibilità laica un’opera d’arte per ogni uscita. Infine il riflettore di Agire laico per un mondo più umano, su piccoli e grandi fatti che ci raccontano l’impegno per la laicità e i diritti nel mondo.
Vi proponiamo intanto il redazionale di questa uscita, intitolato Ora.
Si è finalmente tornati a parlare dell’ora di religione cattolica, ed è successo per merito dell’Uaar. I dati chiesti e ottenuti dal ministero, analizzati e diffusi insieme a #DatiBeneComune, sono stati oggetto di numerosi articoli che hanno mostrato come sia ormai venuto il tempo di rivedere questo insegnamento (impartito da docenti scelti dai vescovi, ma pagato da tutti i contribuenti). Molti opinionisti, anche cattolici, l’hanno detto chiaramente.
Che i politici intervengano davvero è, ovviamente, ben altro discorso. Altrettanto difficile è che mettano mano anche alle discriminazioni nei confronti dei non credenti, diffuse non soltanto in Italia – come è emerso in un convegno giuridico internazionale di altissimo livello, organizzato anch’esso dall’Uaar. Ne parliamo in questo numero allargando lo sguardo all’Africa: sicuramente il continente meno “ateo”, ma che è attraversato a sua volta dalle prime brezze della secolarizzazione – e, quindi, anche dalle dure reazioni confessionali e dalla repressione da parte delle autorità.
Abbiamo purtroppo visto cosa sta accadendo negli Usa, dove la Corte suprema ha ridimensionato, e di fatto negato, il diritto all’aborto. Troverete due articoli su questo tema, perché quanto accade oltreoceano potrebbe rappresentare un esempio da seguire anche per i partiti italiani più sensibili alle sirene vaticane – che non sono affatto pochi. Un rischio concreto che ci spinge a tenere alta la guardia: i diritti non piovono dal cielo, e possono essere conquistati e mantenuti soltanto con tanto impegno. Quello che è necessario ora.
Buona lettura!
Leila, Micaela, Mosè, Paolo, Raffaele, Valentino
La redazione
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Sarebbe interessante sapere quanti sono questi dati irregolari sugli avvalentesi all’ora di religione, perché vedo che quelli <=3 sono dell’ordine del 4 %, mentre quelli dove il valore degli avvalentesi è superiore agli iscritti, in cui si è fatta l’ipotesi conservativa di porre gli avvalentesi pari agli iscritti, porta ad una sottostima dei non avvalentesi. Questo per valutare anche l’affidabilità di questi dati, perché non mi stupirei che scuole clericali tendano a sovrastimare il valore degli iscritti all’ora di religione come fa la chiesa.
Sarebbe interessante anche vedere il trend su più anni perché i tre anni scolastici presi in considerazione evidenziano un’accelerazione dell’abbandono dell’ora di religione (cosa riscontrata anche nell’otto per mille), probabilmente per la maggiore attenzione al fenomeno ed agli ostacoli da rimuovere per una vera libertà di scelta, ed una maggiore correttezza e chiarezza da parte dello stato.
Viene evidenziata la differenza tra centro/nord e sud e tra città e provincia dove la tradizione/abitudine ed un maggior potere di controllo della chiesa cattolica limitano l’abbandono dell’ora di religione.
Oltre ovviamente ad evidenziare come le nuove generazioni quando possono scegliere, cioè nella scuola secondaria superiore, tendano ad essere molto meno religiose dei loro genitori. Qui a Milano già diverse volte è stato evidenziato come ormai la partecipazione sia anche inferiore alla metà degli iscritti a livello di scuole secondarie superiori.
Siamo, però, ancora in una fase transitoria in cui permangono ostacoli sia culturali che propagandistici e pratici ad una piena libertà di scelta. Ben venga che si cerchi di ottenere una maggiore trasparenza dei dati sulla religione, come dovrebbe essere anche sul numero dei fedeli e sulla loro effettiva religiosità e partecipazione.