La storia di Damanhur, movimento spirituale e religioso new age che ha creato una comunità in Piemonte, è istruttiva: ci mostra in piccolo, e da un osservatorio tutto italiano, le ambigue dinamiche interne dei gruppi esoterici e persino la loro capacità di influenzare la politica. Ne parla Valentino Salvatore sul numero 4/22 di Nessun Dogma.
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In Valchiusella, ai piedi delle Alpi e tra i boschi a 50 chilometri da Torino, sorge Vidracco. Qui, convinto che passino “linee sincroniche” di energia, un guru fonda un culto che diventa famoso nel mondo. È la storia fantasmagorica della Federazione di Damanhur: un nuovo movimento religioso (per i critici “setta”) capace di influenzare anche la politica.
Il fondatore Oberto Airaudi, classe 1950, è eclettico, carismatico, appassionato di esoterismo e arte. Lascia il posto di assicuratore e apre a Torino nel 1975 il centro di “ricerche” parapsicologiche ed esoteriche Horus. Vuole creare una comunità: acquista terreni e nel 1978 con dei seguaci fonda Damanhur, dal nome della città egizia dedicata al dio falco Horus. Si proclama incarnazione del dio, tornato da 600 anni nel futuro per illuminare l’umanità: si ribattezza Falco Tarassaco. I suoi adepti uniscono nomi di animali e vegetali per rimarcare il legame spirituale con la natura.
Il suo ermetico credo, seminato tra libretti, corsi e dibattiti, mischia meditazione, alchimia, magia e paranormale, pranoterapia, reincarnazione, spiritualismo e sincretismo religioso, culti ufologici, teosofia, viaggi nel tempo, Atlantide. Falco è un pranoterapeuta rodato, sa gestire polizia e fisco: solo nel 1985 ha una lieve condanna per esercizio abusivo della professione medica. Nel 2013 muore di cancro: rifiuta l’accanimento terapeutico per restare tra i seguaci. Gli accoliti lo mitizzano, credono in attività post-mortem: scrive epistole, dipinge quadri (coi medium), appare in sogno.
I paesani vedono i damanhuriani come hippy con idee strambe. Poi aumentano, aprono attività, comprano immobili. Cresce la diffidenza, ma ravvivano Vidracco: nel 1981 ha 300 residenti, oggi più di 500. I fedeli donano i propri averi al gruppo e lavorano alacremente. Damanhur conta centinaia di aderenti nella zona e migliaia di sostenitori altrove. È la comunità esoterica più grande d’Europa.
Nell’Italia clericale i culti minoritari subiscono discriminazioni e ostruzionismo. I damanhuriani assicurano: non siamo una religione, né contro il cristianesimo. Ma già dal 1992 per il vescovo di Ivrea Luigi Bettazzi «automaticamente escono dalla comunione con la chiesa». I pii cattolici sospettano di Damanhur, pare un enoteismo new age: l’abiura del battesimo per affidarsi a Horus, il matrimonio a tempo, la fede in dèi caotici da tenere a bada con magie.
A Damanhur spopola la pseudoscienza, tra bizzarrie e suggestioni: le apparizioni dello scimmione marziano Enkidu, le possessioni aliene, il “suono” delle piante, la “selfica” per convogliare energie in oggetti a spirale dai presunti poteri curativi e cabine per ringiovanire o viaggiare nel tempo. Nel 2009 i Nas riscontrano irregolarità nell’ambulatorio gestito da dottoresse adepte. I damanhuriani diffidano dei vaccini, sono multati perché non immunizzano i figli. Vidracco è il comune del torinese meno vaccinato contro il coronavirus: a fine 2021 neanche metà dei residenti ha il green pass.
Damanhur non è solo fede: ha strutture parastatali, costituzione, capitale, bandiera, inno, moneta (il “credito”), leggi, scuola per bambini (con l’istruzione parentale) e “università” entrambe con discipline mistiche, livelli di “cittadinanza” con diritti e doveri in base a residenza, ore di volontariato, somme versate. Per i detrattori somiglia a gruppi settari e totalitari. La comunità è gerarchizzata e “guide” sanzionano infrazioni.
Vigilantes difendono e sorvegliano i cittadini. I damanhuriani coabitano in gruppi di poche decine di persone (“nuclei”). Si programmano le nascite e con l’«eugenetica spirituale» il pargolo è sottoposto a riti per ospitare un’anima più elevata. I figli crescono in comune, si allentano i legami genitoriali con esperienze di “itineranza” nella natura e vita collettiva. Nessuno è costretto, la trafila d’accesso è rigida. Ma con gli anni l’adepto si vincola per ogni aspetto della vita. Le relazioni con gli esterni (e la famiglia d’origine) si smorzano, spesso fuori non ha più rete sociale o risorse.
Damanhur è celebre per il Tempio dell’umanità, struttura sotterranea profonda 72 metri con sale piene di simboli e suggestive decorazioni, entrata nel Guinness. Edificato dal 1978 in segreto e abusivamente con buona pace dell’ecologismo si scopre nel 1992 su soffiata di un apostata. Il procuratore di Ivrea Bruno Tinti attenziona il gruppo, ne sequestra nel 1991 il giornale che lo punzecchia, perché senza autorizzazione del tribunale.
Manda centinaia di agenti a indagare su sospette irregolarità: perquisiscono case e persone ma non trovano nulla. Torna mesi dopo con gli artificieri per scovare il tempio. Secondo la leggenda dà l’ultimatum: farsi dire dov’è o fa saltare la collina. Entrato, ne rimane colpito e diventa un amico. La narrazione provvidenziale ricalca le persecuzioni contro i cristiani: i mansueti fedeli subiscono angherie, poi trionfano. Pure stavolta con l’aiutino della politica.
Il sindaco di Vidracco Giorgio Collerio ordina l’abbattimento. Damanhur si apre al mondo e ai media, invoca i parlamentari. Interrogazioni sono rivolte al governo Dini soprattutto da leghisti: spiccano Pier Corrado Salino e Bruno Matteja, per Airaudi «tramite tra noi e il governo». I politici sciamano a Vidracco, solidarizzano pure Vittorio Sgarbi e Carlo Ripa di Meana, già ministro dell’ambiente e coordinatore nazionale dei verdi.
Un emendamento di Matteja al decreto sul condono cambia la legge Galasso per la tutela dei beni naturalistici e ambientali: ecco la sanatoria per «opere sotterranee di particolare pregio artistico e architettonico, superiori ai settecentocinquanta metri cubi». Unico caso? Il Tempio dell’umanità. La sovrintendenza lo dichiara “opera d’arte collettiva”. L’abusivismo è condonato nel 1996.
Il pm Tinti indaga il sindaco Collerio, accusato di aver frenato la concessione della cittadinanza a diversi adepti. Alle comunali del 1995 si presentano anche affiliati a Damanhur. È riconfermato Collerio, ma alle tornate seguenti la carica passa ininterrottamente a damanhuriani: Antonio Nigro (Bisonte Quercia) nel 1999 con i verdi, confermato nel 2004 con lista autonoma; il testimone passa all’attuale sindaco Antonio Bernini (Elfo Frassino), eletto d’infilata nel 2009, 2014 e 2019. Crescono le domande di residenza di adepti e sono piazzati eletti in altri paesini. I damanhuriani con il loro partitino “Con te, per il paese” conquistano Vidracco ed eleggono in zona fino a 18 consiglieri nel 2021.
Damanhur attira simpatie ecologiste per lo stile di vita “naturale”, organizza eventi, collabora con istituzioni. A fine anni novanta nasce il Conacreis, il Coordinamento nazionale associazioni e comunità di ricerca etica interiore e spirituale: una lobby new age, appoggiata dal senatore dei verdi Luigi Manconi. Ha sede al centro convegni damanhuriano nell’ex fabbrica Olivetti di Vidracco: un ombrello collettivo più presentabile per gli adepti. Con interrogazioni del 1999, Manconi e altri contestano che i damanhuriani siano schedati dalla polizia.
La ministra della solidarietà sociale Livia Turco cita gli interni: amministratori locali sospettano irregolarità anagrafiche come, tra 1996 e 1999, «l’immigrazione di circa 260 persone nel comune di Vidracco rispetto ai circa 350 abitanti» e il gruppo «new age» è nel «monitoraggio» del «dipartimento della pubblica sicurezza sulle sette religiose e i nuovi movimenti magici in Italia». La ministra non è però ostile: firma la legge sulle associazioni di promozione sociale, agognata pure dal Conacreis.
I gruppi esoterici inquietano, la chiesa si vende come baluardo “anti-sette”. Il Conacreis è contro il reato di manipolazione mentale proposto dalla senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati. Nel 2005 i verdi Stefano Boco e Giampaolo Zancan affossano l’iniziativa. Boco è al varo del centro convegni damanhuriano. Sono vicini pure la presidente onoraria dei verdi Grazia Francescato e l’onorevole Domenico Scilipoti, agopunturista fautore del “movimento olistico transnazionale”. Politici piemontesi come Enzo Ghigo, Mercedes Bresso, Piero Fassino e Sergio Chiamparino sfilano a Vidracco.
Damanhur fa entrismo nella sinistra ambientalista, diversi membri come Bisonte Quercia ricoprono posti di rilievo. Nel 2004 il segretario nazionale Alfonso Pecoraro Scanio si candida alle europee, va a Vidracco con Laura Cima. Ma nel 2007 in diretta tv nicchia sull’intesa: Damanhur si sente tradita.
I damanhuriani vogliono il riconoscimento delle «comunità intenzionali», aggregazioni di persone che coabitano all’insegna di progetti collettivi. Nel calderone, cohousing, ecovillaggi, comuni esoteriche. Giovanna Melandri del Pd nel 2010 firma una proposta sostenuta da Rete italiana dei villaggi ecologici e Conacreis (in entrambi Damanhur pesa). Tramontati i verdi, dal centrosinistra Damanhur si orienta verso il Movimento 5 Stelle, che riprende la proposta con Mirko Busto e poi Alberto Zolezzi. Questi la instrada in commissione parlamentare.
A fine 2021 Coboldo Melo (Roberto Sparagio), come leader damanhuriano e presidente del Conacreis, è alla Camera per sostenere l’iniziativa di Zolezzi. Non sembra bastare un’associazione: le comunità intenzionali avrebbero meno lacciuoli su eredità, tasse, donazioni, gestione patrimoniale e rapporti tra membri e gruppo.
Il damanhuriano è invitato a donare, comprare ritrovati “selfici” e seguire corsi (anche pagando), ma per la costituzione interna non ha diritto a pretese economiche quando se ne va. Gli ex accoliti denunciano manipolazioni, abusi, autoritarismo, sfruttamento. Cose difficili da provare: Damanhur esce sempre pulita. Più noie sul fronte fiscale. Negli anni novanta l’Inps esige mancati contributi per un miliardo di lire. L’impero Damanhur è sui 100 miliardi di lire e fattura miliardi. Airaudi nel 2010 paga 1,1 milioni di euro dopo un accertamento fiscale su quattro anni. Il santone possiede circa 50 immobili e 15 conti (e un elicottero).
Alcuni ex adepti come la giornalista britannica Jan Turvey fanno causa per chiedere compensazioni. Damanhur, difesa da Cormorano Sicomoro (l’avvocato Giampiero Ragusa), la spunta: è volontariato devozionale, in gergo “terrazzatura”. Il contenzioso di Raffaella Ginepro cambia il quadro. Già Lepre Viola e figura apicale, lascia nel 2007 dopo 23 anni. La Cassazione le dà ragione nel 2021: la regolamentata «corresponsione delle monete» damanhuriane prova la «natura retributiva» ed esiste «un potere di controllo» con «la previsione di un apparato sanzionatorio risultante dal testo della Costituzione Damanhuriana».
Oggi Damanhur, sepolte le polemiche e passati decenni, continua il quieto lavoro di lobby. Si ricicla come ecovillaggio, patinata e sorridente utopia autarchica tra biologico, spiritualità, sostenibilità alla moda, turismo lento, artigianato e prodotti genuini. Ma il lato ambiguo di Damanhur rimane nascosto come il tempio: una tana del bianconiglio, new age e condonata.
Valentino Salvatore
Approfondimenti
- Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli: Occulto Italia, Rizzoli, 2011.
- Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni: Nella setta, Fandango Libri, 2018.
- Mario Cardano e Nicola Pannofino: Piccole apostasie. Il congedo dai nuovi movimenti religiosi, Il Mulino, 2015.
- Il sito www.caproespiatorio.net di Franco Da Prato, fuoriuscito da Damanhur.
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Aspettando il futuro Charles Manson italiano…
Quanto è profonda la “città-stato” new age? E quanto è profonda la stupidità umana?
Nel nulla si può scendere all’infinito. Tolkien, Potter, Meggiugorie, la Città del Male, gli influencer… non c’è s†upidaggine che non trovi il suo estimatore o il disperato di turno disponibile a farsi vittima per soddisfare il lato fanciullesco dell’illusione. E che dire quando di ciò se ne fanno complici i politici? Ecco, questo è un chiaro esempio di s†upidità umana: pensare che un politico sia superiore alla media della popolazione… Nel migliore dei casi sarà mediamente s†upido.
E quanto e’ doloroso per la Curia vedere che tanti soldi che avrebbero potuto entrare nelle sue tasche,grazie alla credulita dei possessori,siano entrati irrimediabilmente nelle tasche di altri.
D’altronde e’ costretta alla cautela nelle critiche,in questo come in tanti altri casi (vedi ad es integralismo islamico)perche ‘ rischierebbero di ritorcersi contro di essa.
…(risatina malefica di soddisfazione)…
Quando poi la Chiesa si mette di traverso contro queste congregazioni penso sempre al bue che dà del cornuto all’asino.
Perché, in realtà, un cattolico (musulmano, evangelista…) dirà che “quella è una setta”, ma non saprà mai spiegare la differenza tra setta e religione. La verità è che quando ci credono in pochi è una setta; quando sono milioni è una religione; quando non ci crede più nessuno è un mito.
Non fu forse Ron Hubbard,il fondatore di Dianetics,(poi divenuta Scientology)a dire che il modo piu’ rapido di far soldi e’ fondare una religione ?
Ma credo che non facesse altro che ripetere l’aforisma espresso parecchio tempo prima da qualcuno piu’ illustre ,che non ricordo bene.
Forse Shakespeare ?Non ne sono sicuro.
Gesù quando disse “il mio regno non è di questo mondo”?
(Una truffa alla nigeriana ante litteram) 😛
Vale a dire : niente “Soddisfatto o rimborsati !” ?
Ed anche in questo caso si verifica come la religione sia un mezzo efficiente per accumulare ricchezze, potere e privilegi, e non rispetto delle regole, meglio che investire in borsa o dedicarsi alla politica.
Ma a nessun fedele vengono dubbi se il santone possiede 50 immobili e 15 conti? Credono veramente che quelle ricchezze servano per aiutare gli altri, come quelli che hanno creduto alla storiella del papa che sosteneva che le ricchezze della chiesa servissero ad aiutare i poveri, quando nessuno di quei beni è stato venduto per aiutare i poveri?
Inoltre se i fedeli devono vivere separati dagli altri con sistemi educativi propri non viene il dubbio che questo sia attuato proprio per evitare che il contatto con gli altri possa insinuare dubbi “pericolosi” per ogni clero e indottrinatore? Quanto è forte una fede se per rafforzarla bisogna evitare il confronto con gli altri?
Per questo Bergoglio ha voluto avviare un ritorno alla poverta francescana.
Ricordate come ha abolito l’anello d’oro massiccio sostituendolo con uno di argento massiccio placcato d’oro ?
Da notare l’uscita di un prelato sull’acquisto dell’edificio di Londra (con notevoli perdite):
“Grazie a dio ce ne siamo liberati!”.
Dio come immobiliarista è molto scarso.