Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è di Antonio Tajani (Forza Italia) che
al Meeting di Comunione e Liberazione promette un «bonus» per chi frequenta le scuole non statali perché queste sarebbero «strangolate da una politica a loro contraria» e per il «diritto di educare da cristiani i nostri figli».
Le affermazioni dell’esponente forzista appaiono ancor più paradossali poiché vorrebbe aggiungere fondi pubblici al miliardo di euro circa che le scuole private già ricevono, foraggiate dalle istituzioni. E lo dice alla kermesse di una lobby clericale nota per le ingerenze politiche e i potenti interessi.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Antonio De Magistris (Unione Popolare) critica su Twitter il Meeting di Comunione e Liberazione lodando però papa Francesco nel nome del supposto pauperismo: mentre con la lobby ciellina «va in scena il potere per il potere», la sua formazione in vista delle politiche si schiera con «i parroci di strada» ed è «per la fratellanza universale del Papa e non con chi tutela i poteri forti». Forse il papa, essendo un potere “fortissimo”, non viene conteggiato tra i poteri “forti”.
Un residente di Rualis, frazione di Cividale del Friuli (UD), protesta per l’intensità e la durata dei rintocchi della vicina chiesa. Il parroco decide di ridurre lo scampanio, come il buon senso consiglierebbe. Peccato che la sindaca Daniela Bernardi e il consigliere regionale leghista Elia Miani scendano in campo non per chiedere di ridurre emissioni sonore che creano disturbo, come prescrive la legge, ma per assecondare i concittadini (ed elettori) clericali che si mobilitano con una petizione e spronano il prete a ripristinare lo scampanio selvaggio. La sindaca ha promesso che parlerà con il sacerdote, «facendogli presente il desiderio espresso dai parrocchiani ed esprimendogli la solidarietà personale e dell’amministrazione». E aggiunge, in maniera che appare sinistra: «sappiamo chi è la persona che ha fatto pressione fino a “costringere” il parroco a questo provvedimento». Dal canto suo il consigliere regionale e comunale Miani, originario di Rualis, dichiara: «se c’è un abitante che non condivide e che non rispetta la storia del borgo le opzioni sono due: o si adatta, o si cerca un’altra sistemazione. Ho già parlato con alcuni paesani e abbiamo deciso di lanciare una petizione per il ritorno delle campane». E rincara: «Parlerò con don Mario per esprimergli il mio appoggio e sollecitarlo a ripristinare lo scampanio consueto. E lo inviterò anche a indirizzare verso il sottoscritto il personaggio in questione, se si ripresentasse».
L’integralista cattolico Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia (e di Alternativa per l’Italia, partito in lizza alle elezioni fondato con l’ex Casapound Simone Di Stefano), si scaglia contro il BergamoSex tenutosi a Osio Sopra perché l’evento cade negli stessi giorni della festa del patrono di Bergamo sant’Alessandro. È un «oltraggio creato e voluto, oltre che colpevolmente autorizzato», lamenta Adinolfi, che parla di «dittatura di Rocco Siffredi» e di provocazione verso i cristiani.
Alla messa officiata dal vescovo di Rieti Domenico Pompili per commemorare le vittime del terremoto che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto 2016 presenti diversi rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali. Tra gli altri, per il governo la ministra della Ricerca Maria Cristina Messa, oltre al sindaco di Amatrice (RI) Giorgio Cortellesi, il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio; presenti anche il leader leghista Matteo Salvini con l’ex sindaco e consigliere regionale Sergio Pirozzi.
Se l’ostentazione di fasce tricolori è un’abitudine per i sindaci durante i riti religiosi, si assiste a una surreale spirale clericale in occasione della Perdonanza che si tiene all’Aquila e che ha visto ospite speciale il papa. Comune e arcidiocesi avrebbero infatti proibito ai sindaci del circondario di essere presenti con fascia tricolore e con il gonfalone del rispettivo Comune: un privilegio concesso solo al primo cittadino dell’Aquila Pierluigi Biondi. Gelosi e indispettiti diversi sindaci nonostante le proteste sono stati costretti addirittura a partecipare da semplici fedeli.
La sindaca di Viterbo Chiara Frontini ha accompagnato per un tratto, con fascia tricolore, i pellegrini del Cammino di Santiago guidati da frati. La prima cittadina ha espresso inoltre «l’onore» di avere il primo trasporto della Macchina di santa Rosa «con un incarico pubblico da Sindaca», inneggiando alla santa, e ha partecipato ai preparativi per la manifestazione religiosa.
Veniamo a sapere da Matteo Salvini che l’Ungheria ha la legislazione «più avanzata d’Europa» sulla famiglia. Lo stesso paese, gestito in maniera autoritaria e nel nome dell’identitarismo cristiano da Viktor Orban, dove è stata anche proposta una legge contro la “promozione” dell’omosessualità, che fortunatamente non ha raggiunto il quorum al referendum. Proprio un rapporto di consiglieri vicini a Orban divulgato di recente è indicativo del clima familista e arretrato delle istituzioni locali: lamentava che nel paese ci sarebbero troppe donne istruite, che poi non metterebbero su famiglia e non farebbero figli, e mette in guardia da una istruzione che «favorisce tratti femminili».
Per quanto riguarda iniziative non riconducibili al clericalismo ma straordinariamente irrazionali, segnaliamo un menzione speciale. Baiardo, paesino della zona di Imperia, è colpito dalla siccità: per trovare l’acqua si rivolge a un “esperto” rabdomante, noto per essere stato già ingaggiato da Silvio Berlusconi. Ricordiamo pure che questa estate diversi vescovi e preti hanno invocato la pioggia. In un paese che sconta il cambiamento climatico, invece di puntare sulla scienza ci si affida alla magia, cattolica e non.
Anche se non ricadono nella settimana appena trascorsa, questi ulteriori episodi meritano di essere menzionati.
In un paese del trevigiano “battezzato” col nome di un papa, Riese Pio X, non poteva mancare una solenne cerimonia in occasione della ricorrenza di san Pio X con la presenza delle autorità. Non solo, nel giro “pastorale” del vescovo anche una puntata a una locale stazione dei Carabinieri per la benedizione.
Il sindaco di Arpaise (BN) Vincenzo Forni Rossi porta assieme al parroco, indossando la fascia tricolore, la statua del patrono san Rocco durante la processione in paese, accompagnato da esponenti dell’amministrazione comunale e delle forze dell’ordine.
Il sindaco di Treviso Mario Conte, con fascia tricolore, presenzia a una cerimonia religiosa officiata dal vescovo locale.
Il senatore della Lega Simone Pillon attacca Emma Bonino e +Europa, che avrebbero l’intenzione di «cancellare la famiglia, togliere di mezzo mamma e papà e offrire droga, suicidio di stato e deportazione economica».
La redazione
Quei sindaci che, in barba alla legge, premono per imporre le campane e minacciano nemmeno velatamente i cittadini che chiedono solo un legittimo silenzio notturno, mi fanno veramente salire il crimine! Sono da denuncia e interdizione dai pubblici uffici, altro che servitori dello Stato e della legge.
Credo che i bulli dell’oratorio siano in effetti membri del comune di Cividale poiché Rualis
ne è solo una frazione. Evidentemente se ne fregano del turismo, o forse Cividale è frequentata principalmente da cattolici penitenti… 😛
Una perla dalla pagina di WP: “La maggior parte della popolazione comunale, come per il resto dell’Italia, appartiene alla chiesa cattolica”… Il gregge è nostro e guai a chi lo tocca!
E questo sempre solo per “ipse dixit”, mai per censimenti e verifiche democratiche. Certo che se le persone che osano manifestare dissenso vengono minacciate, è facile raccontare poi che gli italiani sono tutti cattolici, come ai bei vecchi tempi antidemocratici della religione di stato. Proprio oggi leggevo che dalla diocesi del papa sarebbero andati in pochi a Lourdes, solo 300: come mai la fede non è così importante per tutti questi millantati cattolici nonostante tutti gli sforzi e agevolazioni? Licenzieranno il giornalista che ha osato scrivere una cosa simile?
Sarei proprio curioso di sapere quanti sono quei fedeli che vogliono il suono delle campane: però la votazione la devono fare a scrutinio segreto in modo da evitare i condizionamenti e le minacce.
Secondo le stesse disposizioni dei vescovi:
“Richiamo una sentenza della Cassazione Penale, la 2316 del 23 aprile 1998, la quale ha espresso che “…il rumore prodotto dal suono delle campane di una chiesa, se non collegato con funzioni liturgiche può dar luogo al reato previsto dall’art. 659 codice penale, non diversamente da quello prodotto da qualsiasi altro strumento sonoro.”
Purtroppo ci sono i cortigiani che sono ancora più servizievoli verso la chiesa cattolica.
Mi è capitato di vedere una sentenza di 20 anni fa in cui un parroco della zona di Crema è stato condannato a ridurre il rumore e sanzionato ad indennizzare una persona che gli aveva fatto causa per il suono delle campane, dopo i precedenti inviti civili a ridurre il rumore e la frequenza.
La chiesa riesaminava questa sentenza d quella della cassazione che riteneva ingiusta e faceva notare che comunque alla fine il parroco se ne è fregato della sentenza continuando a suonare le campane con lo stesso rumore anche oggi, senza che qualcuno osi più lamentarsene. Sono rimasto sconcertato dall’arroganza delle varie affermazioni di questi “bulli” che tanto dicono di essere attenti alle persone ( le minacce sono attenzione alle persone ?): la sentenza sarebbe stata irregolare perché secondo loro il concordato fascista, riconfermato dal nuovo concordato, concede piena libertà di culto alla chiesa e, quindi, loro possono fregarsene dei limiti sonori di legge perché per il culto possono derogare (già visto anche per le discriminazioni, ecc.): cioè ciò che è impedito a tutti gli altri è possibile in nome della religione (nell’ottica del famoso detto del marchese del Grillo “ perché io sono io e voi non siete un …..).
Inoltre facevano notare che nelle altre parrocchie è lo stesso e si chiedevano proprio perché solo in questa il parrocco sia stato sanzionato: cioè il fatto di fare ovunque i loro interessi in spregio alla democrazia e gli altri sarebbe una giustificazione per comportamenti da bullo. L’arroganza dell’intoccabilità.
Inoltre questionavano sul legame danni nervosi e uditivi del querelante, come se solo danni evidenti diretti potessero legittimare una limitazione del suono delle campane, in spregio al fatto che i limiti sonori sono imposti a tutti gli altri proprio perché si riconoscono gli effetti del rumore sulle persone: sarebbe come dire che una sostanza non è cancerogena oltre i limiti se nella persona querelante non si è sviluppato un cancro, con buona pace delle correlazioni statistiche. Sconcerta che per riuscire a porre dei limiti si debba dimostrare un danno diretto nella persona interessata e non basarsi su studi statistici sull’effetto nefasto del rumore e che la giustificazione sia la durata “limitata” come se il sonno delle persone non sia disturbato anche da suoni intermittenti, come per esempio uno scampanio al mattino presto assolutamente inutile.
Quanto amore, sensibilità e tolleranza questa chiesa e i clericali, ma per loro sono intolleranti quelli che si oppongono ai loro abusi, soprusi e capricci.
Esiste una legge sull’inquinamento acustico, che si basa sul principio dello stress. Ovviamente il danno non è visibile, ma che esista e sia misurabile è fuori discussione. Così come è fuori discussione che la Chiesa non può derogare a qualsiasi norma in virtù del Concordato.
Maurizio,
chi è riuscito a spacciare per vera la gravidanza extraterrestre della Maria e la natura
biforcuta (o triforcuta? non ricordo) di Gesù Ben Abdes Pantera, può benissimo credere
anche di essere sopra le regole del vivere civile.
Per Maurizio: a volte i danni dell’inquinamento acustico sono visibili. Chi vive troppo vicino alle campane diventa sordo. Lo stesso per alcuni lavori, dove però si usano protezioni obbligatorie per l’udito.
Ho conosciuto una famiglia dove i genitori di mezza età erano quasi sordi per l e campane, Sicuramente le aziende sanitarie hanno dati statistici in proposito.
Dal canto suo il consigliere regionale e comunale Miani, originario di Rualis, dichiara: «se c’è un abitante che non condivide e che non rispetta la storia del borgo le opzioni sono due: o si adatta, o si cerca un’altra sistemazione…
Per questo motivo io sono e sarò sempre contrario a valorizzare le autonomie locali, che favoriscono l’intolleranza e l’oscurantismo (e lo stesso discorso vale anche per l’autonomia scolastica).
Del resto è logico che sia così: nei grandi numeri (leggi stato nazionale), a meno che non si imponga un regime totalitario, i governi dovranno in qualche modo mediare fra le diverse tendenze presenti nella società, nei piccoli numeri è molto più facile che prevalga la logica del tipo “o ti adatti, oppure togliti dalle p****.
Ma passiamo dalla cronaca alla grande storia: la segregazione razziale negli USA fu possibile per l’ampia autonomia concessa ai singoli stati; nel nostro Risorgimento la soluzione federalista fu caldeggiata soprattutto dai neoguelfi, che auspicavano che il papa divenisse presidente della confederazione italiana; e ancora, sarà solo una coincidenza che in Italia, ma anche in altri paesi europei, i movimenti politici di tipo localistico abbiano preso piede a partire dagli anni ’80 del Novecento, cioè negli anni che, dopo un decennio di conquiste operaie, hanno visto l’inizio della rivincita padronale sui lavoratori, anche attraverso il decentramento produttivo?
Molto meglio come immagine e come costi dare soldi a rabdomanti e vescovi per “far piovere” che investire per limitare le pesanti perdite di acqua degli acquedotti (oltre il 40 %) o contro il dissesto idrogeologico e per la raccolta della acque piovane e non, in una logica di prevenzione “laica” e scientifica.
Politici ed amministratori incapaci fanno scelte da incapaci, anche grazie ad elettori incompetenti.
Di tanto in tanto qualcuno lamentando la situazione della scuola pubblica sostiene che si debba investire di più nel pubblico, poi al lato pratico si elargiscono in continuazione soldi nel pozzo senza fondo delle scuole private: secondo la stessa Cisl gli aiuti statali, e locali ammontano a quasi 1.5 miliardi, ma a questi vanno aggiunti ulteriori vantaggi indiretti, quali l’aver meno studenti immigrati e portatori di handicap e, quindi, meno insegnanti di sostegno, l’aver scelto settori economici e più redditizi, le agevolazioni per presunte aziende in crisi, i minori salari e la possibilità di utilizzare in modo esteso personale “volontario” non pagato, sotto-pagato o in nero ed una logica contrattuale d’altri tempi.
Mi chiedo solo perché non preghino dio di far piovere. Assodato menefreghismo e sperimentata inefficacia?
Considerando che l’alternativa alla siccità sono le alluvioni
sarebbe meglio ignorarlo quel dio.
Più che ragionevole, Emperor, ma rivolgendosi a chiunque o qualsiasi cosa d’altro, rinnegano automaticamente ciò che professano. Imbarazzante, nevvero?
Non pregano Dio perché è uno dei tanti. Non c’è religione più politeista della cattolica, ma almeno quadri e foto di persone in carne e ossa (neanche sempre) si trovano, mentre di Dio non abbiamo veramente nulla.
Prendo il pane dal fornaio, che sulla parete sfoggia con orgoglio un ricco pantheon di San Gennaro, Sant’Antonio, San Francesco, Santa Lucia, Santana, Gesù e Madonne in tutte le salse: una ventina di notabili che manco sull’Olimpo. E ti credo che poi Dio non manda la pioggia (o ne manda troppa): si chiama gelosia.
Mixtec vanno a ondate e sono soggetti ai trend anche loro. Oggi tutti Gesù, Gegiú, Madonna di qua, sacro Cuore di Maria di là, pio pio, mascalzona di Calcutta, e poco altro. Dio sempre più raramente, spirito santo non pervenuto. Sempre se qualcuno l’ha mai pregato, cosa che io personalmente non so, né mi curo di approfondire, per parte mia, se non per intessere queste piacevoli & stimolanti conversazioni… 😄
Riguardo alle affermazioni di Salvini e dei clericali entusiasti per la legge natalista di Orban, basterebbe far notare che l’Ungheria è un paese a forte emigrazione sia per ragioni economiche che politiche: nel 2018 circa 600 mila Ungheresi vivevano al di fuori del paese nell’UE perchè il loro paese non è in grado di fornire lavoro. Magari potevano dare incentivi per il lavoro e migliorare la qualità della vita, visto che la vita attesa è di 10 anni inferiore a quella italiana ed il Pil pro capite la metà. Inoltre ci sono 15 punti percentuali di differenza nei tassi di occupazione delle donne rispetto agli uomini, con poco più di una donna su due occupata. E nonostante 12 anni di Orban il tasso di fecondità per donna dell’Ungheria è nella media europea e gli incrementi recenti hanno subito un ridimensionamento nell’anno in corso.
E’ una presa in giro detassare le donne se queste non lavorano ed anche i prestiti comunque vanno restituiti anche se a tassi agevolati e le riduzioni sono nettamente inferiori ai costi sostenuti per un figlio in più. Tra l’altro i demografi facevano notare che spesso se ci sono incentivi le persone anticipano la nascita dei figli programmati per prendersi gli incentivi, ma non aumentano la cifra finale. Infatti vedendo le altre nazioni gli incentivi possono spostare di poco la natalità.
Trovo poi sconcertante che per incentivare le nascite ci si concentri sull’aspetto economico e non sull’organizzazione del lavoro e della società. Per esempio nei paesi nordici o più avanzati si consente la flessibiltà lavorativa, lo smart working e la possibilità di asili o strutture di accoglienza presso le aziende.
Riguardo alla considerazione dei revisori dei conti è singolare che l’osservazione che donne istruite abbiano più difficoltà a trovare un partner (che recenti indagini dimostrerebbero non vera), sia una critica alle donne che studiano anziché agli uomini che non studiano in una logica patriarcale: cioè sono uomini arretrati che hanno difficoltà ad avere a che fare con una donna più istruita di loro e che magari guadagna più di loro e che è più esigente nella relazione e richiede una maggiore collaborazione nella crescita dei figli, cosa che chi ha una mentalità patriarcale tende a scaricare interamente sulla donna. E se anche gli uomini studiano di più il problema non si dovrebbe porre, ma a certa gente piace vincere facile e non riesce a vivere senza privilegi.
Ho visto una singolare e significativa immagine dal meeting di CL: una tavola rotonda dove a discutere di imprenditoria femminile c’erano solo uomini.
Il lato triste di promesse come quelle di Tajani è che probabilmente saranno tra le pochissime promesse elettorali a venire onorate realmente. E la bestemmia fluisce copiosa.