Le regioni più clericali del 2022? Sicilia, Emilia Romagna e Piemonte

Nel 2022 è la Sicilia ad aggiudicarsi il primato di regione più clericale d’Italia. Ogni settimana il sito dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti seleziona, attraverso la rubrica “La clericalata della settimana”, gli atti più clericali compiuti da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche da Nord a Sud.

In Sicilia nel corso dell’anno le iniziative di stampo confessionale sono state numerose. La Regione Sicilia ha elargito 9 milioni di euro all’Università Cattolica del Sacro Cuore per un corso di laurea in Scienze infermieristiche che ha visto il coinvolgimento della diocesi di Acireale. Nemmeno un mese prima aveva destinato 4,3 milioni alla costruzione di una nuova chiesa a Ragusa.

Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, durante la cerimonia di insediamento nell’aula del Consiglio comunale a Palazzo delle Aquile ha concluso il proprio discorso con una pia invocazione: «Che Dio e Santa Rosalia aiutino Palermo!».

Anche la prima riunione della Giunta Lagalla è stata aperta con una preghiera: tutti i presenti si sono alzati in piedi, hanno recitato il Padre nostro, si sono fatti il segno della croce chiudendo con un lungo applauso. A Catania poi il sindaco Marco Falcone ha gioito per i due milioni di euro che il Comune ha versato per la costruzione di una nuova chiesa, mentre partecipava con l’arcivescovo alla posa della prima pietra.

A Giarre, il presidente del Consiglio comunale Giovanni Barbagallo ha festeggiato il ritorno del crocifisso in aula proclamando sui social: «Finalmente il crocifisso torna al suo posto […] Che il buon Dio vegli sempre su di noi».

Al secondo posto nella classifica delle regioni più clericali l’Emilia Romagna. Il Comune di Piacenza ha impiegato 14 milioni di euro del Pnrr, richiesti dalla diocesi di Piacenza e Bobbio, per la ristrutturazione delle cattedrali della zona. Inoltre ha messo in discussione il concerto per il 25 aprile con canti partigiani in piazza Cavalli, perché si sarebbero sovrapposti alla messa nella vicina basilica «anch’essa dedicata alla festa della Liberazione».

Il Consiglio comunale di Reggio Emilia ha dato spazio, in apertura dell’assemblea nella Sala del Tricolore, alla predica del vescovo Giacomo Morandi, per sancire la “collaborazione” avviata con l’Amministrazione del sindaco Luca Vecchi.

Anticipando le scelte contenute nella legge di bilancio del Governo Meloni, la Giunta del Comune di Bologna ha aumentato del 13% il finanziamento alle scuole private parrocchiali dell’infanzia, nonostante il netto “no” dei bolognesi espresso con il voto al referendum comunale del 2013 e nonostante sia soltanto l’elettorato di Fratelli d’Italia a condividere queste politiche, come mostra il sondaggio commissionato dall’Uaar durante la campagna elettorale che portò all’elezione del sindaco del Pd Matteo Lepore.

È invece il Piemonte ad aggiudicarsi di diritto il terzo posto, grazie all’assessorato regionale alle Politiche sociali che ha finanziato a più riprese progetti contro l’aborto. Sono stati infatti stanziati prima 400 mila e poi altri 60 mila euro per il fondo “Vita nascente”, voluto dall’assessore Maurizio Marrone: non solo per pagare bollette e beni di prima necessità per l’infanzia alle donne che non interrompono la gravidanza, ma anche per finanziare sportelli gestiti da organizzazioni integraliste.

Quella degli stanziamenti di fondi pubblici a istituzioni religiose è una prassi che interessa trasversalmente tutte le regioni: nel Lazio il governatore della Regione Nicola Zingaretti ha firmato un protocollo d’intesa con la diocesi di Rieti per mettere a bilancio 250 mila euro su iniziative volte a celebrare gli 800 anni del presepe a Greccio, nonché della Regola francescana. In Lombardia la Regione ha approvato un protocollo con la Chiesa cattolica per assegnare 600 mila euro a 150 progetti per gli oratori.

In Basilicata la Giunta regionale ha destinato quasi un milione di euro come “contributo straordinario” all’arcidiocesi di Matera-Irsina per il congresso eucaristico nazionale che si è tenuto dal 22 al 25 settembre. La Regione Friuli Venezia Giulia ha erogato fondi per ristrutturazione e ammodernamento delle parrocchie, per giunta aumentandoli stavolta a 5 milioni di euro, rispetto al milione e mezzo degli anni precedenti. Ha inoltre promesso di regalare 100 mila euro a una parrocchia di Cordenons per rifare caldaia e impianto di riscaldamento.

«Nel nostro Paese – commenta il segretario dell’Uaar, Roberto Grendene – nemmeno la più alta carica istituzionale è esente dal clericalismo. Nel suo messaggio inviato per gli Stati generali della Natalità, evento organizzato da realtà cattoliche con la “benedizione” papale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sostenuto che il calo demografico va affrontato “favorendo la famiglia e l’adempimento dei relativi compiti”. Perfino l’Agenzia delle Entrate può essere annoverata tra gli enti che non hanno brillato per laicità. Una rappresentanza dell’agenzia fiscale della Pubblica Amministrazione italiana è stata ricevuta in udienza in Vaticano, per sentire un sermone su equità fiscale e redistribuzione delle ricchezze da papa Francesco, cioè dal capo di una potente e ricca organizzazione religiosa nota per privilegi ed esenzioni fiscali, nonché per contenziosi milionari sugli immobili a uso commerciale».

Tutte le clericalate del 2022 raccolte dall’Uaar sono consultabili qui.

Fino a domani 29 dicembre è inoltre possibile partecipare al sondaggio “Un anno di clericalate: vota la peggiore.

I risultati saranno pubblicati il giorno successivo, con l’augurio che il 2023 fornisca molto meno materiale per riempire questo tragicomico elenco.

Comunicato stampa

 

2 commenti

RobertoV

Non credo che la classifica sia esaustiva, ma basata su dati parziali, fatico a pensare che siano state segnalate tutte le principali clericalate compiute dalle regioni, anche perchè spesso la chiesa e i clericali amano lavorare di nascosto. Fatico a pensare che una regione come la Lombardia dove girano più soldi e dove CL domina in lungo e in largo a livello politico ed economico, basti pensare alle scuole private e alla sanità privata, governata da partiti fortemente clericali, non sia in posizione di primissimo piano.

Diocleziano

Si dice che l’abilità del diavolo sia far credere che non esista, è così anche per la Città del Male:
far credere che dietro le porca†e dei politici non ci sia lei.

Nel discorso di Mattarella: “La repubblica è nel senso civico di chi paga le tasse”.
La Città del Male le evade sistematicamente, quindi…

Parafrasando: Fortunato il Paese che non necessita di grandi teologi ma solo di onesti cittadini.

Commenti chiusi.