La clericalata della settimana, 38: la “crociata” del presidente del Consiglio Meloni per difendere Dio

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che

inneggia a una grande battaglia per difendere la famiglia, Dio e la “nostra” identità dal Budapest Demographic Summit, kermesse natalista conservatrice.

Meloni afferma che «viviamo in un’epoca in cui tutto quello che ci definisce è sotto attacco», in cui sono a rischio le identità nazionali, familiari e religiose, senza le quali siamo «solo numeri, strumenti nelle mani di chi vuole usarci». Per questo, aggiunge, serve una «grande battaglia per difendere l’umanità e i diritti dei popoli» per «difendere le famiglie, le nazioni, le identità, difendere dio e tutto ciò che ha costruito la nostra civiltà». Accompagnata in Ungheria dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, è stata accolta dalla presidente ungherese Katalin Novak e dal primo ministro Viktor Orban.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

La Lega presenta alla Camera un progetto di legge con prima firmataria Simona Bordonali per imporre il crocifisso «obbligatoriamente» in ogni struttura pubblica come scuole, uffici, carceri, ospedali, stazioni, porti e aeroporti. Secondo i promotori il simbolo cattolico rappresenterebbe «un valore universale della civiltà e della cultura cristiana, riconosciuto quale elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell’Italia». Previste nel testo sanzioni da 500 e mille euro per «chiunque rimuove in odio ad esso l’emblema della Croce o del Crocifisso dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende» e persino per «il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che si rifiuti» di esporlo.

L’Arma dei Carabinieri va in udienza da papa Francesco in Vaticano, con una folta delegazione di ufficiali e militari. Presenti anche il ministro della Difesa Guido Crosetto e il comandante generale Teo Luzi, che hanno regalato al papa un bassorilievo in bronzo della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma. L’udienza è stata organizzata in vista degli ottanta anni dall’uccisione del vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, proclamato “servo di Dio” e in via di beatificazione per essersi sacrificato al posto di alcuni prigionieri, venendo fucilato dai nazisti.

L’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale di Milano intitola una casa dello studente al giovane Carlo Acutis, proclamato beato dalla Chiesa cattolica. Alla cerimonia, assieme all’arcivescovo Mario Delpini, al responsabile della comunità pastorale “Padre Nostro” don Davide Milanesi e alla madre di Acutis, c’erano il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il prefetto milanese Renato Saccone, il presidente dell’ALER Milano (ente pubblico) Angelo Sala, il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese. Questa residenza universitaria che ospita 110 studenti nel quartiere Stadera è ribattezzata “Casa dello Studente beato Carlo Acutis”.

A Palazzo Chigi la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il commissario straordinario per il giubileo Roberto Gualtieri e il pro-prefetto per il dicastero dell’Evangelizzazione del Vaticano monsignor Rino Fisichella hanno firmato un protocollo d’intesa per l’accoglienza dei turisti a Roma in vista dell’anno giubilare. L’accordo, nel corso della quinta riunione congiunta del Tavolo istituzionale e della Cabina di coordinamento per il giubileo, prevede la realizzazione di sito e app integrata per il «patrimonio sacro di Roma che guidi il turista e offra servizi di prenotazione, bigliettazione e social» e «la valorizzazione della fruizione digitale di una serie di itinerari nel centro di Roma, attraverso l’identificazione di circa cinquanta chiese, per mezzo dell’installazione di totem, ossia strutture autoportanti che saranno collocate davanti agli edifici di culto individuati».

Il vicesindaco di Scala (SA) Luigi Mansi ha portato a papa Francesco, in rappresentanza dell’amministrazione, un’immagine che raffigura la crocifissione, nel giorno in cui nella cittadina si celebra la festa del Signore di Scala in onore della Madonna delle Grazie e del crocifisso.

A Vecchiano (PI) i politici locali si oppongono allo stop dello scampanio notturno, voluto dal parroco dopo le proteste di alcuni residenti, appellandosi alla “tradizione”. Le campane di proprietà parrocchiale posizionate sulla torre civica comunale infatti suonavano i rintocchi anche di notte, ma il prete ha stabilito l’interruzione dalle 21 alle 8 adeguandosi alle disposizioni della curia. Il consigliere comunale Roberto Sbragia della Lista Vecchiano Civica chiede di discuterne tra maggioranza e opposizioni e il sindaco Massimiliano Angori attende la decisione della curia, rivendicando l’importanza della torre civica «in ogni momento della giornata, così come il suo valore indiscusso, a prescindere dai colori politici».

A Scafati (SA) il sindaco Pasquale Aliberti intendeva far concludere il Pride della città in Piazzale Aldo Moro e non in Piazza Vittorio Veneto, come richiesto invece dal comitato organizzatore. Una mossa che, a detta degli organizzatori e tenendo conto dell’atteggiamento del primo cittadino, appariva come un modo per ostacolare la manifestazione.

L’Ordine dei giornalisti della Campania dà il patrocinio, assieme all’arcidiocesi di Napoli, al Premio cardinale Michele Giordano, porporato lucano per anni alla guida della diocesi partenopea.

Anche se non ricadono nella settimana appena trascorsa, questi ulteriori episodi meritano di essere menzionati.

La presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni con decreto ha istituito, il 10 agosto 2023, la Commissione per le intese con le confessioni religiose e per la libertà religiosa, con un taglio schiettamente confessionalista cattolico. Presidente è la professoressa Geraldina Boni, ordinaria di diritto canonico all’Università di Bologna  (e consultore del Pontificio consiglio per i testi legislativi); tra i componenti il professor Andrea Pacini, docente di teologia alla Pontificia Università Salesiana di Torino, il professor Aldo Rocco Vitale, docente di bioetica all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, il professor Pier Luigi Zoccatelli, docente di sociologia della religione presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma e vicedirettore del Cesnur.

La redazione

16 commenti

Diocleziano

…ordinaria di ‘diritto canonico’…

Per una questione di pari opportunità, nelle università non dovrebbe mancare
l’ordinario di ‘regolamento del monopoli’. Che certamente ha più cultori. 😛

G. B.

Magari io sarò un po’ limitato e non avrò capito bene, ma, se Dio è onnipotente, che bisogno ha di essere difeso da Giorgia Meloni e da Viktor Orban?

Diocleziano

La Meloni è un bell’esempio di sincreti(ni)smo religioso: mischia il dio sumerico con Tolkien,
gli hobbit, Atreju e tutte le baggianate fantasy dei peggiori cinema di Caracas.
E sua banalità ne è felice.

Maurizio

Per favore, qualcuno spieghi una volta per tutte alla Lega che una legge che volesse imporre il crocefisso nei pubblici uffici è INCOSTITUZIONALE visto che non esiste una religione di Stato (e meno male, aggiungo). Così al Parlamento magari potrebbero concentrarsi su temi un pochino più urgenti come economia, sicurezza, lavoro, scuola, sanità, anziché perdere tempo con l’oroscopo.

Manlio Padovan

Non solo.
La Corte costituzionale ha definito la laicità “principio supremo”.
Ma cialtroni se ne fregano. Sennò non sarebbe ro cialtroni.

Manlio Padovan

Per difendere “i diritti dei popoli” deve cadere l’Occidente ebraico-cristiano che è portatore di infamie proprio contro i popoli.
Perché le cosiddette religioni rivelate insegnato il sopruso (DOMINIO recita la Bibbia dei cattolici) e l’amore del denaro come dio-Denaro: cfr “I talenti” di Matteo 25 in cui si apprezza pure l’agire prepotente mafioso di uno che ha seminato dove non doveva e ha raccolto dove non aveva seminato.”: più chiaro di così!

Mixtec

” deve cadere l’Occidente ebraico-cristiano ”
E anche l’Oriente islamico. Si tratta delle tre religioni abramitiche che hanno dominato il mondo (all’insaputa del povero Abramo, ma questa è un’altra faccenda).

RobertoV

Come giustamente fa notare Mixtec anche l’islam fa parte del gruppo delle religioni abramitiche rivelate, ma nonostante tutti i problemi e le critiche che si possono fare io preferisco l’occidente ebraico-cristiano (a parte Israele mi pare che di ebraico ci sia ben poco perchè l’identificazione propagandistica di giudaico-cristiano è ridicola), perchè è l’unico che ha prodotto democrazia e diritti, grazie all’illuminismo ed alla rivoluzione industriale, pur con tutti i distinguo tra nazioni. E ad un suo eventuale crollo non vedo alternative se non un peggioramento: non mi pare che il mondo induista o quello cinese diano garanzie migliori ai loro popoli ed il comunismo è stata una bella idea in teoria, ma fallita in pratica. L’unica nazione democratica ed evoluta che non appartiene al mondo “ebraico-cristiano” è il Giappone, ma comunque fa parte dell’occidente ed è migliorato proprio grazie all’occidentalizzazione, senza essere inquinato dal cristianesimo ed ha una percentuale di atei elevata.
E’ un po’ come la democrazia: nonostante tutto il male che se ne possa dire, è la cosa migliore che abbiamo. E va depurato dall’influenza nefasta delle religioni.

Diocleziano

La barzelletta del ‘giudaico-cristiano’ l’ha tirata fuori FesterXVI, il più scarso dei teologi.

Darmi del ‘giudaico-cristiano’ lo reputo un insulto… tutt’al più mi sento erede della

cultura etrusca, toh!.

Manlio Padovan

Non vorrei deludere l’amico Roberto V.
L’Illuminismo non fu una autonoma ed originale invenzione europea.
Esso nacque dalla sollecitudine al rifiuto del potere arbitrario unito all’invito al dibattito politico aperto e inclusivo nonché all’esempio della argomentazione ragionata, che ricevemmo dai popoli nativi americani.
” Sembra che fossero perlopiù i parlanti delle lingue irochesi come i wendat, o le Cinque nazioni degli haudenosaunee più a sud, ad attribuire tutta questa importanza al dibattito ragionato, considerandolo persino una forma di piacevole intrattenimento a sé stante. Questo fatto ebbe, da solo, notevoli ripercussioni storiche, perché pare che proprio questa forma di dibattito – razionale, scettico, empirico, dal tono colloquiale – sia stata identificata ben presto anche con l’Illuminismo europeo…i pensatori e i rivoluzionari democratici illuministi la reputavano intrinsecamente legata al rifiuto dell’autorità arbitraria, soprattutto di quella assunta ormai da tempo dal clero…Negli anni tra il 1703 e il 1751, come abbiamo visto, la critica americana indigena alla società europea ebbe un enorme impatto sul pensiero europeo. Quelle che iniziarono come diffuse manifestazioni di indignazione e disgusto da parte degli americani (quando esposti per la prima volta ai costumi europei) alla fine cedettero il passo, attraverso mille conversazioni, sostenute in decine di lingue dal portoghese al russo, a una discussione sulla natura dell’autorità, della rispettabilità, della responsabilità sociale e soprattutto della libertà.” (D. Graeber e D. Wengrow All’alba di tutto/Una nuova storia dell’umanità)
E ci invitarono pure al rifiuto stelle religioni “rivelate”.
È un fatto certo che troppi popoli ci odiano perché troppo spesso abbiamo tradito, e con arroganza, i valori sui quali si fondano teoricamente la nostra vita politica, la nostra convivenza civile e la nostra tanto sbandierata democrazia; circostanze recenti e meno recenti danno a quei popoli ampia ragione. E ci odiano giustamente anche perché siamo noi occidentali che operiamo attivamente per la distruzione del pianeta. Una società, la nostra, che non si pone limiti, con continui comportamenti egoistici, con criminali strategie di mercato, con differenze sociali spaventose, con imposizione del nostro incivile modello culturale e di sviluppo. Tanto più che: “Come abbiamo visto, però, le idee degli indigeni nordamericani – dalla difesa delle libertà individuali allo scetticismo verso la religione rivelata – influirono sicuramente sull’Illuminismo europeo, anche se, come l’abitudine di fumare la pipa, queste teorie subirono molte trasformazioni nel corso del tempo. Senza dubbio sarebbe eccessivo affermare che l’Illuminismo mosse i primi passi nel Nordamerica del XVII secolo, ma è possibile, forse, immaginare una futura storia non eurocentrica in cui un’ipotesi di questo tipo non verrebbe trattata come scandalosa e assurda per definizione.” (D. Graeber e D. Wengrow L’alba di tutto/Una nuova storia dell’umanità)
Non bisogna poi dimenticare che l’occidente ha a base del suo agire e della sua filosofia la proprietà privata che i popoli nativi disprezzavano. E che tanti lutti addusse all’umanità.

Diocleziano

Manlio Padovan,
non fatico a credere quello che dici sui nativi americani, considerando che tra loro la peste giudaico-cristiana non ha mai attecchito. Comunque grazie per l’approfondimento, che non conoscevo.

RobertoV

“Senza dubbio sarebbe eccessivo affermare che l’Illuminismo mosse i primi passi nel Nordamerica del XVII secolo, ma è possibile, forse, immaginare una futura storia non eurocentrica “. “Eccessivo”, “forse”, quindi una ipotesi piuttosto forzata, stile quella del mito del buon selvaggio.
Sono d’accordo sul fatto che si dovrebbe fare una storia non eurocentrica, anzi non nazionalistica, ma una storia mondiale come dice anche lo storico Barbero e riconoscere come sia ormai evidente che gli scambi culturali siano stati molto più importanti, anche dall’epoca preistorica, ma da questo crearsi dei miti ideologici è un’altra cosa. Di certo non è corretto parlare di una civiltà occidentale ebraico-cristiana come se fosse un mondo a se stante sviluppatosi autonomamente (ed il mettere insieme ebraico-cristiano serve ad autoassolversi per le persecuzioni antisemite e l’olocausto, visto che il sionismo è nato proprio dalla constatazione che non ci fosse posto per gli ebrei nel mondo “cristiano”).
La natura dell’autorità era già stata messa in discussione dalla riforma protestante, che, ovviamente per perseguire i propri fini, ha contribuito a togliere sacralità al potere e ad aprire spazi di libertà (non voluti), contribuendo per motivi contingenti ad un aumento della cultura delle persone e conseguentemente della capacità critica e diffusione di idee alternative. Non è un caso che la secolarizzazione inizi dai principati vescovili protestanti. Aggiungerei che la violenza delle guerre di religione e delle persecuzioni religiose ha sicuramente contribuito ad alienare le simpatie per le religioni e a metterle in discussione, una volta che non ce n’è più una sola. Ma aggiungerei anche che l’evoluzione scientifica e quella industriale più dinamica e dipendente dalla conoscenza hanno contribuito a mettere in crisi il modello statico di società precedente. E’ probabile che le ingiustizie osservate nei confronti dei popoli colonizzati, sostenute dalle stesse religioni, abbiano contribuito allo sviluppo di visioni più egualitarie e più giuste anche se mi pare che per prendere piede nelle Americhe abbiano dovuto attendere la fine del XX secolo).
Mi risulta che il modello senza proprietà privata sia una caratteristica delle civiltà di cacciatori/raccoglitori, quindi non esclusivo dei popoli del nord America, adatte per popolazioni di poche centinaia o al massimo migliaia di individui, niente di confrontabile con l’organizzazione di società complesse di decine o centinaia di milioni di persone.
Il che non significa accettare l’estremizzazione del concetto di proprietà privata in stile anglosassone.

RobertoV

La Meloni ha sbagliato secolo, sarebbe stata una buona inquisitrice, anche se all’epoca forse il suo furore avrebbe potuto portarla a bruciare come strega. Anche gli inquisitori si occupavano di difendere dio. Certo c’è una notevole dose di arroganza nel pensare di essere dei difensori di dio, quale poi visto le pesanti guerre di religione del passato, purtroppo no del tutto passato? Quelle tradizioni e identificazioni di cui ciancia sono state ottenute con violenze, soprusi. L’identificazioni con stati e patrie e pseudoculture sono stati frutto spesso di inaudite violenze in epoche non democratiche ed oppressive ed il risultato di guerre. E’ questo che vuole difendere? I confini sono poi spesso risultati artificiali di guerre e violenze: basterebbe pensare all’Alto Adige in Italia ed anche al Friuli, all’Alsazia in Francia, alla ex-Yugoslavia, per non parlare dei paesi vittime del colonialismo. Quale identità quindi se la presunta identità è stata imposta? Se poi facessero dei test sul DNA ne scoprirebbero delle belle sulla loro identità ed etnia.
Poi sentire una parlare di famiglia tradizionale sotto attacco quando convive, cioè una forma che fino a pochi decenni fa era osteggiata proprio dai clericali e dalla stessa destra, e prima ancora i matrimoni civili e misti che richiedevano la conversione al cattolicesimo.
Certo che vedere dei natalisti ricchi che poi fanno solo uno o due figli, esattamente come i non natalisti. Il classico armiamoci e partite. Portare poi l’Ungheria come modello dove spendendo il 4 % del Pil sono riusciti ad innalzare il tasso di fecondità per donna da 1.5 ad 1.6, cioè un valore inferiore a quello di Francia, paesi Scandinavi ed Irlanda. Si rassegni, nessun paese evoluto e civile fa tanti figli, la stessa Cina si è evoluta proprio nel periodo del figlio unico ed oggi ha tassi di fecondità dell’ordine di quelli italiani, mentre l’Irlanda il suo boom economico è stato ottenuto col crollo del tasso di fecondità, mentre l’India che sta cercando faticosamente di svilupparsi è scesa al tasso del ricambio, cioè 2.1. Quindi è un falso che si debba innalzare la natalità per migliorare l’economia, tassi elevati ostacolano lo sviluppo. L’Italia del boom economico costringeva centinaia di migliaia di italiani ad emigrare per trovare lavoro ed ha campato sulle rimesse degli emigrati.
ll dio, patria famiglia è uno slogan bellicoso di stati guerrafondai. Ha bisogno di allargare il suo “lebensraum” o di milioni di baionette? E che lavoro farebbe fare a questi nuovi nati? I raccoglitori di pomodori?

Maurizio

Dopo anni di proclami urlati dai social da parte della Signora della Garbatella speravo che salendo a Palazzo Chigi avesse ben chiari programmi e obiettivi politici. Dopo un anno al Governo devo dire che il giudizio è impietoso: Dio, Patria e famiglia. E poi?

RobertoV

Purtroppo i suoi obiettivi politici personali li sta perseguendo e dell’assidua propaganda qualcosa resterà.
Si paragona alla Thatcher, dimenticandosi che la Thatcher era laureata in chimica ed ha lavorato come ricercatrice e che quando ha deciso di mettersi in politica ha pure studiato legge, mentre la Merkel è laureata in chimica e fisica. La sua incapacità di studiare e capire i problemi si è vista bene nella conferenza dopo Cutro: ha preso decisioni senza neanche essersi studiata il problema. Nel suo curriculum invece c’è che ha fatto la babysitter ai figli di Fiorello, cioè ha imparato a recitare e si è specializzata nel fare comizi per arringare e fregare i propri elettori vendendo soluzioni facili ed ha scoperto quanto sia utile fare la vittima e addossare le colpe agli altri e inventarsi nemici e quanto sia utile la propaganda. D’altronde è la scuola Berlusconi ed a molti italiani piace l’idea che esistano soluzioni facili e non faticose e di non assumersi mai le proprie responsabilità, ma cercarle sempre altrove. Ed il livello è tale che riescono ad entusiasmarsi per un generale “tuttologo” e “pensatore”.
Anche nel 2011 gli italiani credettero alla propaganda che l’Italia stesse bene mentre le altre nazioni erano in crisi. D’altronde siamo un popolo che crede ai miracoli e che crede agli uomini (donne) della provvidenza capaci di risolvere i problemi. Purtroppo anche la sinistra si è presa il suo uomo della provvidenza, il papa parolaio, direi che è un bel confronto in quanto ad inconsistenza.
Il presunto dio sotto attacco serve a compattare le proprie truppe “non pensanti”, così come il richiamo alla patria per accusare i critici come antiitaliani, mentre i veri antiitaliani sono quelli che cercano di nascondere i problemi, vendere soluzioni facili e che non accettano le critiche che, invece, aiutano a crescere e vedono solo il proprio orticello. E la retorica sulla famiglia sotto attacco è un classico cavallo di battaglia dei clericali e delle destre, come se allargare i diritti li negasse agli altri. Basterebbe tornare indietro e vedere le polemiche sulle coppie di fatto, la legge 40 o sui figli naturali o i matrimoni civili ed il divorzio per rendersi conto che gli argomenti sono sempre gli stessi, ma poi sono i primi a fare uso di quei diritti.

KM

Beh, dai, diamo a Giorgia quel che e’ di Giorgia: la famiglia l’ha sistemata bene. Dio, vabbe’, quello si difende da solo data la sua onnipotenza. E la Patria, un po’ alla volta la cediamo all’Africa, soprattutto il Sud, cosi’ gli immigranti diventano un suo problema.

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