Tumore? Embrioni scartati

Selezionare gli embrioni ottenuti in provetta tramite fecondazione in vitro. Ovvero decidere di scartare quelli potenzialmente malati e farsi impiantare quelli potenzialmente sani sulla base della diagnosi preimpianto: è quanto otterranno due coppie britanniche, provenienti da famiglie funestate da molti casi di cancro al seno, se fra tre mesi l’Autorità inglese per l’embriologia e la fertilizzazione umana (l’Hfea) approverà la loro richiesta di sottoporsi ai test di selezione. Un’approvazione “annunciata”, visto che la stessa Autorità si è già dichiarata favorevole in linea di principio alla pratica eugenetica dando il via libera ai medici britannici, lo scorso maggio, per la selezione di embrioni che portano con sé il gene Brca 1 (un gene che aumenta il rischio di cancro in età adulta dal 60 all’80% dei casi) e visto il precedente del 2005, quando l’Hfea aveva autorizzato la selezione preimpianto per un tipo di cancro all’intestino che si sviluppa dopo i trent’anni. In entrambi i casi s’erano levate voci critiche nei confronti della pratica di scartare un embrione per una possibile patologia dell’età adulta, buttando via – in pratica – tutta la parte di vita perfettamente sana. Oggi la storia si ripete in base al diritto avanzato dai futuri genitori di garantire ai propri figli «una vita felice».
La richiesta per poter andare avanti con i test che permettono di individuare gli embrioni a rischio è stata presentata due giorni fa all’Hfea dal dottor Paul Serhal dell’University College Hospital di Londra. È stato lui, ieri, a spiegare al quotidiano britannico Times le motivazioni della scelta compiuta dai futuri genitori: quattro persone segnate dalla predisposizione familiare al cancro al seno, quattro storie drammatiche di confronto con la morte di genitori e fratelli. «Si tratta di donne e uomini che hanno convissuto con la morte per tutta la vita – ha precisato il dottor Serhal -. Vogliono soltanto garantire ai propri figli una vita diversa». […]

Il testo integrale dell’articolo di Elisabetta del Soldato è stato pubblicato sul sito di Avvenire

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