Inesitenti contraddizioni

Mi era sfuggito questo pezzo di prosa davvero ignobile (per usare le parole di chi me lo ha segnalato): Di omofilia e omofobia, Il Foglio, 28 aprile 2007. Sottotitolo: La chiesa cattolica è contraddittoriamente accusata di omofilia e di omofobia patologiche. Nella mozione di Strasburgo si è rischiato un secondo caso Buttiglione. Qui si discute il problema, che è interessante.

Perché la chiesa cattolica è accusata da chi non la ama di essere patologicamente omofila e patologicamente omofoba? Il principio di contraddizione dovrebbe impedirlo, invece succede.

[…]Il principio succitato è quel principio “secondo il quale io non posso affermare e negare nello stesso tempo, e prendendo i termini nello stesso senso, un predicato di un soggetto”.[…]

Insomma non posso dire di X che è A e non-A. Per i nostri intenti è utile tenere a mente quel “prendendo i termini nello stesso senso”. Intendendo i termini “omofilia” e “omofobia” in senso letterale potremmo anche avallare il richiamo al principio di contraddizione e riscontrare che è contraddittorio predicare al contempo filia (amicizia, simpatia, tendenza, affinità, favore) e fobia (paura di carattere patologico) verso qualcuno. Suonerebbe strano, insomma, dirsi al contempo affini e spaventati da X.

Il Vaticano ha ammesso drammaticamente le sue insufficienze nel controllo e nella dissuasione di fenomeni di abuso omofilo in alcune importanti diocesi americane, e non solo in esse.

[…]Allora la contraddizione tra “essere omofobi” e “abusare sessualmente di qualcuno” (che sia dello stesso sesso è poco rilevante) non ha più quella cristallina chiarezza esistente tra il predicare A e non-A di X. “Abuso omofilo” si avvicina ad essere un ossimoro.
Mi auguro che il fatto di avere ammesso inadeguatezza nel controllare e nel dissuadere dagli abusi non voglia suonare come una giustificazione o, peggio, una assoluzione verso gli abusi compiuti e verso i responsabili degli abusi. Né da parte della chiesa, né da parte del quadrupede ingombrante.

[…]la chiesa tende a derubricare quel che noi consideriamo reato in peccato, inosservanza comportamentale o violazione canonica dentro una comunità sociale di amore che ha per tema decisivo la salvezza dell’anima di ogni peccatore. Ecco perché al posto delle denunce tempestive, nella diocesi di Boston e in altre ci furono […] provvedimenti blandi, trasferimenti, tentativi di correzione nel silenzio.
La chiave di tutto: il reato diventa l’errore di una pecorella smarrita; siccome ogni peccatore deve avere salva l’anima si insabbia l’abuso; alla voce “salvezza dell’anima” si evita il pubblico processo. Ecco perché! Ora sì che è chiaro. E che cosa ne è dei bambini abusati? Di quanti in nome di Cristo sono stati costretti a soddisfare i bisogni carnali di chi avrebbe dovuto badare alle loro anime? Di quelli che non si toglieranno mai più di dosso lo schifoso odore degli umori sessuali e mai più dalla orecchie il frusciare delle lunghi vesti scure?
[…]
Vorrei appellarmi ad un altro principio: quello dell’onestà. Un conto è la questione sessuale tra consenzienti (che scopino, che si fottano fino a non poterne più); un altro conto è la violenza e l’abuso. Quanto al mestiere della chiesa, niente di nuovo.

Ed ecco il gran finale.
Se ci riflettete lo stesso vale per la presunta omofobia “malata” della chiesa, l’altra e contraddittoria accusa che le viene rivolta. La chiesa, come tutti sanno, accoglie, confessa, assolve gli omosessuali, e nella realtà della sua vita e anche della sua dottrina li ama, li predilige come pecorelle smarrite, e da molto tempo ormai la chiesa-istituzione è molto laica nell’affrontare questa questione sociale. Insomma, anche qui la chiesa corregge, ha un modello, una dottrina sociale, un catechismo, una sua idea di verità da proporre. Ed eccoci al punto chiave. Dai tempi del caso Buttiglione, che si ripete in forma meno grave con la parte della mozione antiomofoba approvata ieri l’altro a Strasburgo in cui si cerca di coinvolgere la chiesa nell’accusa di omofobia (per il resto la mozione va benone), si è visto che l’Europa politica, per come si esprime nelle sue classi dirigenti euroburocratiche del Parlamento europeo, tribuna laicista quant’altre mai, vuole stangare la presunta omofobia della chiesa […]. Una chiesa che si proponga di correggere i comportamenti, madre e maestra, è inaccettabile in una società neosecolarista, poco laica, intollerante verso qualunque principio educativo che alluda a qualcosa piuttosto che al niente, quando questo qualcosa abbia un contenuto oggettivo di verità. L’omofobia va messa al bando, certo, ma anche la pedagogia cattolica? È laico questo? No.
Di Buttiglione abbiamo già detto. Della laicità pure. Così della idiozia e di tante altre amenità. Una sola scottante questione rimane inevasa: ma l’elefantino ci fa o ci è? Terium non datur (oppure sì?).

Testo integrale dell’articolo di Chiara Lalli pubblicato sul blog Bioetica

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5 commenti

Giol

Il Foglio è sempre stato un dispensatore di cazzate ideologiche e di contradizioni logiche. Di cosa ci si stupisce?

emel

L’elefantino sarebbe l’untuoso ciccione mediatico nazionale ?

…la tenia grassa che comincio’ facendo il contestatore comunista di piazza con il pugno chiuso alzato per poi attraversare tutto il campo di battaglia pubblicamente ed ergersi con la stessa spocchia a difensore del clero per un po’ dei loro avanzi di cucina ?

Un degno campione dei cattolici italiani.

PS
l’articolo di Chiara Lalli ha una formattazione che lo rende leggibile, il brutale copia e incolla del testo lo rende di difficilissima lettura…

Emilio Gargiulo

Il troppo colesterolo irrigidisce le arterie e provoca malfunzionamenti cerebrali.

Ernesto

Ferrara ha sempre avuto un’inclinazione per le ideologie disumane, prima comunismo poi de facto cattolicesimo. Deve odiare la gente, altrimenti non si spiega.

Asatan

Beh non c’è contrddizione tra essere omofobi e amici dei pedofili.

Considerate che tutta la teologia cattolica da Aogstino in avanti è una teologia celibataria, che vede la materia come intrinsecamente malvagia e completamente avversa al piacere ed alla gioia, celebrativa della sofferenza psicologica e fisica.

OMOSESSUALI: due persone che si donano reciproco piacere e magari si amano rendendosi felici.

ABUSO PEDOFILO: uno sarà pure pure felice, ma la vittima con tutta probabilità siluppera un complata avversione per il sesso ed in più la sofferenza fisica dell’atto e quella psicologica a vita avvicinano a dio.

Ergo: perseguita i gay e proteggi ipedofili, perchè i primi sono difficilmente controllabili mentre gli altri fanno il tuo gioco.

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