Piaccia o non piaccia è così: c’è una nuova e incredibile «strategia della tensione» in questo nostro Paese. Una strategia soprattutto mediatica e mirata a scavare, con un aratro storto e trascinato all’indietro, innaturali solchi di incomprensione e di diffidenza nella società italiana. Un’operazione pianificata da quanti ritengono di poter coltivare, in quei solchi tesi a dividere «laici» e «cattolici», ambizioni politiche e raccolti elettorali. Un progetto mediocre eppure potenzialmente devastante, come ha intuito ieri l’Osservatore Romano, perché anche la più risibile e maligna delle pretese – e tale è quella di mistificare l’impegno dei cattolici per l’affermarsi della cultura della vita e a difesa della famiglia – può diventare l’innesco di incendi non solo di parole. Perché questo, purtroppo, si rischia in un Paese dove ancora resiste la malapianta della violenza ideologica. Che si nutre di esitazioni e di minimizzazioni, ma anche di esasperazioni. E il presidente Napolitano ce lo ha opportunamente ricordato con la sua robusta e motivata solidarietà al presidente della Conferenza episcopale italiana fatto oggetto di oscure minacce.
Tuttavia, anche solo l’escalation di slogan e di progetti di legge-slogan (dai Dico al cosiddetto testamento biologico) su tematiche decisive per la qualità del futuro della società italiana rappresenta un pericolo che non va sottovalutato. E, comunque, l’artificioso clima di contrapposizione che si tende a instaurare – e che si continua a nutrire di nuovi sospetti e di vecchie invettive anticlericali – è allarmante di per sé. Offre pretesti a chiunque cerchi la luce dei riflettori e sia abbastanza spregiudicato da imbastire acri comizi di circostanza. Persino, come s’è visto il primo maggio a San Giovanni, al “giovin comico” che sapendo di potersi affacciare su una duplice grande platea (quella assiepata nella piazza romana e quella raggiunta grazie a telecamere e microfoni del servizio pubblico radiotelevisiv o) ha premeditato un attacco al Papa e alla Chiesa grossolano quanto a contenuti, ma di studiata e insultante perfidia. Ingiustificabile, eppure accolto con solidale comprensione da non pochi paladini del politicamente corretto. Gli stessi che (nel nome della vera “laicità” e, manco a dirlo, dell’autentico cristianesimo) tengono banco ormai da mesi sulla scena politica e massmediatica, cercando di imporre le proprie visioni su eutanasia, sperimentazione sugli embrioni umani, matrimonio e convivenza. E che, ora, non esitano a difendere a spada tratta dalle inevitabili e severissime critiche l’ultima recluta del loro agguerrito manipolo di propagandisti. […]
Il testo integrale dell’articolo di Marco Tarquinio è stato pubblicato sul sito di Avvenire
Una tensione creata proprio dalla chiesa che ha per prima esasperato i toni. Il parlamento era lì con una leggina che metteva d’accordo tutti e pare che non passerà neanche quella. E lo stesso a tuonare sulla perversione dei gay e sugli attentati ai valori ‘non negoziabili’.
Perché quando si sta perdendo è meglio esasperare gli animi e alzare le barricate: Berlusconi insegna e Bagnasco impara…
L’autore ha perfettamente ragione in ciò che dice nelle prime 5 righe, solo che poi si sbaglia grandemente su chi è che sta attuando questa strategia della tensione(e, paraddossalmente, lui è uno di questi)
Comuque questi preti sono i soliti contaballe.
Ormai mi stupisco di me stesso quando credo anche ad una sola delle cose che dicono.
Per fortuna, con il giusto spirito, sirivelano una inesauribile fonte di buon umore 😉
A lagnarsi sono straordinari. Non si tratta solo dell’esagerazioni,dei paroloni,dei catastrofismi,no. Hanno quel fare da frigne che è incredibile, ti lascia esterefatto, sono dei bambini capricciosi, ce l’hanno tutti con loro.
Come dire…stiamo calmi, i buoni siamo noi, i cattivi quelli che ci criticano o la pensano diversamente da noi.
Comuque Bayrou in Francia dopo aver visto Sharkozi e la Royale in dibattito ha commentato (cito a memoria, guardatevi gli articoli se volete) “non voterò per lui, fa la vittima ma è quello che ha dato i colpi più duri”
In Francia, che è un Paese civile, il giochino non attacca più… da noi ?
RIESCONO ANCORA A FARE PROSELITI NELLA parte di popolo
che crede ancora alle cazzate .
ma il pericolo viene dalla piu’ grande organizzazione di parassitismo
mondiale , le banche che codesto stato pontificio ha su tutto il territorio mondiale
l’opus dei secondo me e’ piu’ pericolosa della p2
sanno bene come fare per starvolgere le cose a loro utile
che saremo obbligati a fare di nuovo i carbonari??’
io non mi faro’ certo inquisire e torturare da loro signori sic signori??
spero che l’europa vigli vegli sulla democrazia italiana che e’
in pericolo piu’ che mai .
viva il libero pensiero w la circolazione delle idee
no non zittirete non metterete la mordacchia a noi uomini liberi
democratici .mio padre ha combattuto per fare l’italia democratica
e voi preti dove eri
forse a berlino , SPARARE CON I CANNONI AGLI AEREI ALLEATI???
W LA RIVOLUZIONE FRANCESE W L’ILLUMINISMO ,W
LA CARTA DEI DIRITTI DELL’UMANITA’ T’UTTA
http://www.aprileonline.info/2867/torniamo-alla-costituzione
Ecco la lettera che alcuni deputati e deputate del centrosinistra hanno sottoscritto in merito alle polemiche sollevatesi intorno alle dichiarazioni di Andrea Rivera, ricordando l’importanza di tutelare la libertà di espressione:
Lo spropositato attacco alle parole di Andrea Rivera è molto preoccupante.
Non è un paese normale quello in cui diventa un attentato esprimere un’opinione o fare una battuta sulle scelte compiute dalle gerarchie ecclesiastiche.
Le minacce e il terrorismo sono una cosa troppo seria per confonderle con le parole, sgradite o irriverenti che siano.
Torniamo alla Costituzione che tutela la libertà di espressione.
E teniamo tutti i nervi a posto.
sono bravissimi a far le vittime, forse che gli derivi dalla logica del martirio (finto o, alla meglio, di qualcun’altro) di cui sono pregni?
ormai è chiaro: Lagnasco è una vittima e Odifreddi è un carnefice.
un saluto a tutti
Prevarrà una naturale indifferenza…
Che facce di prete che hanno queste merde!!!
(Ecco, ora chiamatemi Osama!)
Piano con le volgarità: facce da prete è un insulto un pò troppo greve.
Daniele, vergogna!
Chè poi quelle merde si offendono.