Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
La buona novella laica del mese di ottobre è la decisione della Regione Emilia Romagna di rendere definitiva la possibilità di assumere a domicilio la pillola abortiva, senza obbligo di ricovero in ospedale. Una determina dirigenziale ha aggiornato i profili di assistenza per le donne che richiedono l’Ivg con metodo farmacologico.
Il Comune di Bagni di Lucca ha inviato cartelle per il pagamento degli arretrati dell’Imu tra il 2019 e il 2022 sulle canoniche delle parrocchie, per un totale di 55 mila euro. Nella zona ci sono diverse chiese ma pochi parroci e diverse strutture in disuso appartenenti alla Chiesa cattolica. Il Comune considera queste canoniche come seconde case dei preti. I parroci della zona hanno lamentato un complotto politico e inviato una lettera ai giornali: «La raffica di accertamenti non è arrivata in un paese musulmano o buddista ma in un territorio comunale abitato quasi al 100% da cattolici e difensori delle tradizioni popolari cristiane e, a volte, impauriti da quei quattro gatti musulmani innocui che secondo loro minaccerebbero le nostre radici cristiane».
Il tribunale del lavoro di Oristano respinge il ricorso di Marisa Francescangeli, la maestra di San Vero Milis che l’anno scorso era stata sospesa per aver fatto recitare le “preghierine” agli alunni durante le sue lezioni. La giudice Consuelo Mighela ha stabilito che le clericalate della maestra non erano «espressione della libertà di insegnamento, bensì una violazione dei suoi doveri di docente di una scuola pubblica statale e dei principi che la scuola stessa deve assicurare e garantire, fra cui quello, fondamentale, di laicità dello Stato, oltre ad avere interferito con il diritto dovere dei genitori garantito dalla nostra Costituzione (art. 30) di educare i figli, anche da un punto di vista religioso». Nella sentenza è stato inoltre chiarito che le pratiche religiose a scuola «non sono neppure coerenti con l’insegnamento della religione, pacificamente svolto da un’altra docente dell’istituto scolastico statale presso cui prestava servizio la ricorrente». L’insegnante era stata richiamata e sanzionata dalla scuola dopo le segnalazioni di docenti e genitori, diventando la martire dei clericali, difesa da figure come Vittorio Sgarbi. Ma persino il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara – noto per le uscite confessionaliste – avendo il quadro della situazione si era defilato dal coro in suo sostegno. Il pronunciamento del tribunale è importante per ribadire la necessità di una scuola laica contro l’invadenza confessionalista di non pochi insegnanti che vedono nelle proprie lezioni l’occasione per fare catechismo.
A livello parlamentare si registrano proteste per il convegno in Senato organizzato dagli integralisti no-choice contro i “costi” dell’aborto, sostenuto dal capogruppo FdI in commissione Sanità Ignazio Zullo. Assieme a una rete di associazioni e altre realtà, la deputata M5S Gilda Sportiello ha risposto con una conferenza stampa alla Camera, denunciando che «dentro al governo ci sono dei rappresentanti di questo mondo anti scelta. Gli esponenti di questa maggioranza firmano manifesti con cui questi gruppi contro i diritti esercitano pressioni che vertono a cancellare le libere scelte. Mettere in discussione l’aborto, attaccarlo e restringerne la possibilità di accesso, significa rendere il diritto all’aborto meno sicuro».
Il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone (FdI), ha cambiato idea sull’autodeterminazione per il fine vita, pur continuando a dichiararsi «cattolico praticante» che ritiene la vita «sacra». Dopo aver avuto un malore in aula nel gennaio del 2022 era stato ricoverato, finendo in coma farmacologico durante il quale era rimasto cosciente ma del tutto immobilizzato. La sensazione di profonda angoscia provata lo ha fatto riflettere: «mi sono chiesto se ciò che avevo vissuto in quella terribile notte potesse essere considerata vita. Ora capisco che, in certi casi limite, l’eutanasia possa essere un’opzione». Mollicone ha precisato di allinearsi alla politica della sua forza politica («quando fai un percorso comunitario in un partito, l’aspetto personale devi metterlo da parte») ma ha aggiunto: «ho capito che devo ascoltare le ragioni di chi è dall’altra parte e chiede una legge sul fine vita». Si è inoltre offerto per la mediazione: «faciliterò il dialogo, anche con la Luca Coscioni, anche con Marco Cappato. Prima pensavo che su questo tema ci fosse una strumentalizzazione politica, ideologica, oggi invece capisco il dolore di chi vive quella situazione e di chi gli sta attorno».
Il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Emilia Romagna, Michele De Pascale, si è espresso a favore dell’autodeterminazione sull’aborto, dissentendo rispetto alla sfidante del centrodestra Elena Ugolini che si era detta favorevole ai gruppi “pro vita” nei consultori. De Pascale ha detto: «Se una donna non vuole abortire, deve avere una risposta sociale per accompagnare questa sua scelta in un percorso con professionisti specializzati. Se invece ha fatto un’altra scelta nessuno deve permettersi di intervenire e rendere tutto ancora più gravoso e pesante». Anche il candidato nella lista Pd Raffaele Donini si è detto «completamente d’accordo con De Pascale: noi difendiamo la nostra impostazione, che non prevede i gruppi pro life nei consultori».
L’ordine dei medici di Torino ha scritto al governo Meloni per chiedere di «valutare una ferma presa di posizione nei confronti dello Stato della Città del Vaticano» per le dichiarazioni di papa Francesco contro i medici non obiettori, etichettati ancora una volta come «sicari» durante l’ultimo viaggio apostolico in Belgio. Nella lettera, indirizzata al ministro della Salute Orazio Schillaci e al vicepremier Antonio Tajani, si evidenzia che l’attacco del papa, oltre ad essere «un marchio di infamia sulla categoria medica» è pure «al limite dell’ingerenza nella legittimità di una norma di legge del nostro Stato». Dal canto suo la segretaria del Pd Elly Schlein ha espresso «piena solidarietà ai medici che attuano la 194» e ha ammonito: «non criminalizzare chi adempie a una legge», perché l’aborto è «un diritto fondamentale regolato da una legge dello Stato, ma è un diritto ancora troppo negato in questo Paese, con un’altissima percentuale di medici obiettori e la carenza di strutture».
L’approvazione definitiva al Senato della legge per rendere la gestazione per altri «reato universale» ha visto la contrarietà dell’opposizione: la norma è passata con 84 voti a favore e 58 no tra Partito Democratico, Alternativa Verdi-Sinistra e Movimento 5 Stelle. Valeria Valente (PD) ha parlato di «un’occasione persa», sebbene sia contraria alla gpa. Per Elisa Pirro (M5S) «siamo al comunismo degli organi: io posso dare il rene, ma non posso prestare il mio utero, da donna libera, italiana».
Non manca qualche voce critica a destra: Alessandra Mussolini (FI) si è detta contraria a questa forma di criminalizzazione che colpisce soprattutto i bambini. «Un tempo ci si accontentava di affibbiare a degli innocenti bambini marchi infami e indelebili, per essere nati fuori dal matrimonio», ha scritto sui social, «Cresciuti nella riprovazione, nati nel peccato. Ora si allunga la piramide della discriminazione aggiungendo un gradino, perché i già nati con maternità surrogata diventeranno figli di un reato».
L’assessore alla Cultura del Comune di San Giorgio di Piano (BO) Mattia Zucchini ha deciso di protestare pubblicamente e rivendicare la laicità dello Stato abbandonando la riunione politico-amministrativa in corso nel Comune di Bentivoglio che era stata sospesa per l’arrivo di un’icona sacra presso una chiesa della cittadina, con tanto di scorta dei mezzi della Protezione civile. Come ha spiegato Zucchini sui social, una «importante riunione politico-amministrativa per lavorare con sindaci e assessori alle linee di mandato dell’Unione Reno Galliera» è stata interrotta «perché è arrivata l’icona della Madonna di San Luca». «Io me ne sono andato perché, da quanto ricordo, almeno da 160, questo dovrebbe essere uno Stato Laico», ha precisato.
Il neoministro della Cultura Alessandro Giuli ha difeso la scelta della nomina del capo di gabinetto Francesco Spano, oggetto degli attacchi degli integralisti cattolici, arrivando ad affermare: «Rappresento una istituzione pubblica. Non mi interessa il confronto con chi ha pregiudizi fondati su fanatismi religiosi». Spano, avvocato e già direttore dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali che fa capo alla Presidenza del Consiglio, era sgradito infatti a Pro Vita & Famiglia, che si è persino mobilitata raccogliendo firme per la revoca e parlando di tradimento nei confronti degli elettori di centrodestra. Dal canto suo Giuli in un’intervista a La Verità aveva confermato la sua scelta, chiarendo che il «cattolico progressista» Spano ha lavorato bene al Maxxi durante la sua direzione e che non gli interessava cosa questi faccia nella vita privata. Spano ha comunque presentato le sue dimissioni dopo pochi giorni.
Nel 2017 l’ex capo di gabinetto venne pesantemente attaccato proprio da Giorgia Meloni e altri esponenti di destra con toni che rasentavano il complottismo omofobo e venne spinto alle dimissioni. Secondo un’inchiesta de Le Iene infatti in alcuni circoli ricreativi di un’associazione lgbt di cui Spano aveva la tessera e che aveva vinto un bando per un finanziamento pubblico dell’Unar ci sarebbe stato un giro di prostituzione. Spano venne comunque scagionato dalle accuse di favoritismo e pure la Corte dei Conti non rilevò alcuna irregolarità.
Il consigliere comunale di Venezia Paolo Ticozzi (PD) ha depositato una mozione per intitolare uno spazio pubblico a Margherita Hack, astrofisica e presidente onoraria Uaar, con il sostegno del partito e di gruppi di opposizione. «Sarebbe bello vedere una via dedicata a lei vicino a una scuola o università, un simbolo per le future generazioni», ha scritto Ticozzi sui social.
Infine qualche buona novella laica dall’estero.
L’esponente socialista Rudy Demotte, già presidente del Parlamento della comunità francofona, agnostico dichiarato e impegnato per la promozione della laicità, come forma di protesta verso le controverse dichiarazioni del papa durante il suo viaggio apostolico ha invitato «tutti quelli che ne sono disgustati, come me, a sbattezzarsi». «Non voglio più essere legato simbolicamente a un’istituzione guidata da un uomo che tiene tali discorsi», chiarisce, «per me è un modo per sottolineare la mia opposizione a quella visione del mondo e a quelle posizioni reazionarie contrarie all’emancipazione dei diritti umani». Anche in Belgio lo sbattezzo è rivendicato come un atto di liberazione non solo individuale ma anche politico e sociale, per prendere le distanze da un’organizzazione religiosa reazionaria come la Chiesa cattolica.
La Corte di giustizia europea ha stabilito che per concedere lo status di rifugiate alle donne afghane è sufficiente considerare sesso e nazionalità. Questo perché le pesanti discriminazioni imposte alle donne dal regime islamista dei talebani si configurano come una vera e propria persecuzione, che non è necessario “dimostrare” rimandando una donna in Afghanistan. Il pronunciamento riguarda i casi di due donne afghane cui le autorità austriache avevano negato asilo: una era stata costretta a fuggire nel 2015 perché il padre voleva imporle un matrimonio a 14 anni, l’altra era nata nel 2007 e non aveva mai vissuto in Afghanistan, ma rischiava di essere rimandata nel Paese “di origine”, dove non le sarebbe permesso di essere libera, andare a scuola o lavorare
La redazione
«…mi sono chiesto se ciò che avevo vissuto in quella terribile notte potesse essere considerata vita. Ora capisco che, in certi casi limite, l’eutanasia possa essere un’opzione…»
Bravo Mollicone, meglio tardi che mai!
E non c’era nemmeno bisogno di arrivare fino al punto di tirare le cuoia per capirlo.
Alessandra Mussolini (FI): «Un tempo ci si accontentava di affibbiare a degli innocenti bambini marchi infami e indelebili, per essere nati fuori dal matrimonio».
Saranno fischiate le orecchie a qualcuno dei vertici dalle parti di Fd’I e Lega…
…Anche in Belgio lo sbattezzo è rivendicato come un atto di liberazione non solo individuale ma anche politico e sociale, per prendere le distanze da un’organizzazione religiosa reazionaria come la Chiesa cattolica…
E se, in occasione del giubileo, si celebrasse il ‘Giubileo dello Sbattezzo? eh? 😛