Gentile direttore, quando ho appreso dalla televisione la notizia della ragazza uccisa con la punta di un ombrello nella metro di Roma, la mia prima reazione è stata questa: “Sarà stata un disgrazia – ho detto a mia moglie – è difficile piantare un ombrello in un occhio con tanta precisione e tanta violenza da uccidere, anche perché istintivamente vien fatto di ripararsi e di tirarsi indietro; è più facile che nella colluttazione la punta dell’ombrello sia finita violentemente ed inaspettatamente nell’occhio della sventurata”. E’ molto probabile che io mi sia sbagliato, però ho voluto descrivere questa mia reazione, per far riflettere tutti coloro che col pensiero hanno subito condannato al massimo della pena la sciagurata omicida.
Attilio Doni
Articolo pervenuto a ultimissime
penso che l’intenzionalità di fare del male c’era tutta altrimenti uno al massimo ti da una sberla, ma dire che ha colpito per uccidere vorrebbe dire che;
1.la ragazza lo aveva gia fatto altre volte o/e sapeva benissimo che si può fare, quanti di noi hanno visto o sentito di omicidi di questo tipo (compreso i film tipo 007).
2.si era allenata a farlo, sfido chiunque a centrare l’occhio di un bersaglio mobile con la punta del ombrello gia al primo colpo.
L’estate scorsa in una banale lite fra automobilisti a Verona un uomo rimasto ucciso da un pugno in faccia, chi ha colpito non era Tayson.
Anche io ho pensato la stessa cosa. Siamo in due.
Inizialmente anch’io avevo pensato a un incidente ma i telegiornali hanno descritto subito il fatto parlando di una immigrata, probabilmente rumena, sicuramente con cattive intenzioni, che se ne andava ingiro per la metropolitana brandendo un ombrello con intenzioni omicide… Non ci sono sti risparmiati titoli come: “Ragazza italiana infilzata con un ombrello!”
Sinceramente io faccio fatica ad immaginare che qualcuno, litigando con una sconosciuta, decida di ucciderla con la punta dell’ombrello! Forse, e badate bene che non voglio difendere nessuno visto che non sapremo mai com’è andata veramente, si sta un po’ esagerando con “le intenzioni omicide”…
L’istintivo istinto alla vendetta bypassa il ragionamento! e se poi l’oggetto della vendetta è l’atavico nemico “straniero” ….. le conclusioni si raggiungono istantaneamente!
Speriamo che il ragionamento subentri e porti alla verità, qualunque essa sia.
Quando in un commento a un precedente articolo sul tema ho proposto di prendere in considerazione la possibilità che il colpo fosse fortuito, senza con questo sminuire la gravità del risultato, mi è stato più o meno gentilmente e ben fermamente obiettato da altri due commentatori che comunque questa circostanza non era possibile a priori (è stato per forza volontario quel preciso colpo) e che il mio dubbio era troppo “garantista” e avrebbe portato a troppa leggerezza nella condanna.
Una volta mi colpì molto un fatto di cronaca di molti anni fa… mi ricordo solo approssimativamente… la storia grosso modo è questa.
Un uomo Abruzzese era arrivato fino a Roma in piazza San Pietro e lì, chiedendo perdono per essere omosessuale si era dato fuoco.
Di certo lo Chiesa non voleva questo come non tutti quelli che cercano di colpirti di punta con un ombrello vogliono uccidere… ma in ogni caso… meglio evitare
Io sono del parere che l’aggressore (la ragazza rumena) vada punita con la massima severità per omicidio involontario (come si dice esattamente? “preterintenzionale”? boh). Anche io sono un sostenitore dell’accidente: chi cazzo sarebe sta tipa? Zorro?! se avesse voltuo uccidere avrebbe usato l’ombrello come arma contundente, cercando di rompere la testa all’altra ragazza.
Mai litigato con qualcuno e cercato di tenerlo lontano con qualunque cosa hai in mano? Farlo in un giorno di pioggia potrebbe avere conseguenze drammatiche!!!!
Faccio solo metodologicamente rilevare che siffatto ragionamento e’ perfettamente rovesciabile: gia’ in una metropolitana piena alzare un ombrello ad altezza d’ occhio e’ di grande destrezza e di probabilissima volontarieta’; centrare l’ occhio e non la fronte o lo zigomo richiede una destrezza
(segue) particolarissima, inconcepibilmente separata dalla volontarieta’..
Ho già avuto modo di scrivere a riguardo, altri hanno confortato il mio punto di vista:
http://www.uaar.it/news/2007/05/02/vanessa-russo-cronaca-una-morte-insensata/#comments
Non è una cosa possibile accidentalmete perforare con la punta di un ombrello un occhio di una persona , raggiungendo il cervello e procurandone la morte.
Per chi è a digiuno di fisiologia , ricorderò che l’occhio, sebbene è un organo relativamente molle, è dotato di una sua consistenza; inoltre dietro l’occhio troviamo una intercapedine ossea che divide il bulbo oculare dal cervello.
Immaginate quale forza occorra per trapassare un occhio e raggingere il cervello dopo aver perforato anche l’intercapedine ossea. La punta dell’ombrello è penetrata per tutta la sua lunghezza nel viso della sventurata Vanessa.
Altro che incidente: neanche precipitando da tre metri di altezza sulla punta di un ombrello proteso in avanti è possibile ottenere lo stesso risultato.
Per convincere i più riottosi suggerisco di fare una prova:
Munitevi di un melone, di un ombrello con la puntadi metalli, poi provate a perforare il melone………vediamo cosa succede.
Ma che accerelazione/forza serve se neppure precipitando da tre metri di altezza …. si ottiene lo stesso risultato?
Immagino che la vittima non abbia istintivamente indietreggiato!
@Bardhi
Purtroppo la dinamica dell’accaduto non può che far ritenere valide queste possibilità: a tal proposito andrebbe esaminata anche sotto l’aspetto psichiatrico la figura dell’omicida e il suo retroterra comportamentale…….accetterei l’ipotesi della seminfermità mentale.
@Bruna Tadolini
Molte volte nel riportare le notizie di cronaca nera, per un senso di malcelata delicatezza, o per semplice faciloneria, si omette di descrivere le cose nel loro vero e orrendo aspetto:
Ripeto che la povera vanessa è morta per un’emoraggia cerebrale provocata dalla punta dell’ombrello che , dopo aver trapassato l’occhio le è penetrata nel cervello.
Quindi la punta dell’ombrello è penetrata interamente nella sua testa.
Ditemi voi come si può ottenere fortuitamente questo risultato………..
Noi biologi che crediamo in una incredibile costruzione che è il frutto di eventi casuali …….. istintivamente non scartiamo la casualità. E’ una forma mentale!
@Bruna
Anche la criminologia si perita di ritenersi scienza e come tale cerca di analizzare e valutare ogni aspetto e dinamica che si accompagni a un delitto.
C’è un “si” di troppo…..chiedo scusa.
l’occhio non è un melone, come ben sa il colto e l’inclita, meglio evitare assurde comparazioni
certo che ogni oggetto, anche una bic, può venire utile per far del male , detto questo penso vada analizzata con molta attenzione la sequenza degli eventi separando con attenzione l’orrore per la scoperta di una nuova arma (ombrello),senza nulla togliere alla gravità di quanto successo, ma per darne la corretta diomensione, al di là delle vergognose campagne giornalistiche.
cambia molto se uno usa una pistola oppure un ombrello per “avere ragione in una lite”?
cambia eccome: se uno esce con una pistola è da credere che voglia difendersi fino a limiti etremi, per questo esiste la licenza per porto d’armi e non quella per “porto d’ombrello”.
Una cosa che odio oltretutto in paesi come l’Italia, se la persona è straniera è più colpevole che uno cittadino del paese .
Mi ricordero anni fa, che andando a battere ( non molto ) una macchina ferma ad un semaforo, sono uscito cercando di calmare la Signora che aveva il paraurto della macchina soltanto un pò graffiato . Chiamò un vigile che venne constatare i danni e nei argomenti della Signora al vigile “… ero ferma, quel individuo è venuto a battere contro la macchina, e in più…. E STRANIERO !!
@ Gerard
Il mondo è pieno di imbecilli… lo sappiamo.
Ma un’assassina è un’assassina.
Si tratta solo di capire se preterintenzionale o volontario… di certo non premeditato, ma andare in giro con un ombrello e colpire di forza con punta verso il viso dimostra una certa volontarietà di ferire. Certo che l’arma non è convenzionale, se avesse usato un punteruolo non avremmo avuto dubbi… a prescindere dalla nazionalità.
Comunque mi dissocio dal processo mediatico… a ciascuno il suo lavoro
Al contrario, a me sembra più probabile che, per quanto concerne una vasta gamma di reati, in paesi come l’Italia, le persone straniere siano ritenute meno colpevoli dei cittadini del posto. Dipende comunque dalla mentalità della gente del luogo, un singolo esempio non fa la regola. I ROM prendono gratis luce e altri servizi che altri si pagano con la pensione
Non c’ero. Non posso sapere. Chiedere a chi ha assistito al fatto? Comparare le testimonianze?
Una cosa è certa: esiste un palpabile clima di tensione sociale da pollaio sovraffollato che non prelude nulla di buono. Prevenire sarebbe stato molto meglio che curare, ma andava fatto parecchi decenni fa, e non è stato fatto (anzi…). Ora si prosegue sulla stessa strada, convinti che non si possa fare diversamente. Invece si può, ma non si vuole.
Criptico? Certo che sì!
Markus
Un assassina è un assassina e non si discute su questo . Quello che mi irrita e che il fatto di essere straniero rende l’atto più grave che se l’avesse fatto un cittadino di questo paese . Mi ricordo anche dell’assassinio di una signora, di sua figlia e della sua madre ma nonostante che il marito ( tunisino ) non entrava nella facenda, rimaneva ancora per molti giornali un colpevole anche dopo l’arresto dei vicini colpevoli .
Come era ovvio supporre sono di nuovo piovuti i soliti commenti che si rifanno a presunte xenofobie che invece c’entrano poco o niente con il fatto in sè.
Mi sembra ovvio che possano esistere criminali, o psicolabili, di nazionalità le più disparate possibili……solo, dal tenore degli interventi, mi sembra si stia manifestando una sorta di preconcettualità alla rovescia: se il criminale è uno/a straniero, meglio ancora un maghrebino, guai a permettersi di denunciare l’accaduto……pena il rischio di sentirsi apostrofare quale razzista, xenofobo, arretrato culturale e via con i complimenti.
Non trovate un certo squilibrio di giudizio anche in chi si pone sempre, aprioristicamente dalla parte dell’extracomunitario, perchè povero, straniero, schiavo dell’occidente industrializzato ecc?
@Anteo
Infatti occorre molto meno forza a perforare un melone con un ombrello che un occhio fino a raggiungere il cervello, se mi consenti l’assurda comparazione.
ehm…..non odiatemi…
….ma non siamo un tantino off topic?
Dico una cosa e poi esco……..se a questa assassina rumena concedono le circostanze dell’omicidio preterintenzionale tanto varrebbe che aprissero le porte delle carceri e mettessero tutti in libertà.
Non si offenda nessuno , ma io così la penso a riguardo.
@ Gerard
Per fortuna le sentenze le emettono i tribunali e non i giornali a cui sarebbe opportuno credere meno.
Che ci vuoi fare ? I giornali devono vendere… così finiscono per scrivere per la parte peggiore del popolo che li usa per incartare gli ortaggi che non tira appresso alla strega di turno…
Comunque, se ti conforta, per me (che sono uno del popolo) i giornali dicono un fracco di balle e mi prendo il mio tempo per giudicare a prescindere dalla nazionalità dell’imputato
Io lo so che me le tiro… ma non è possible nemmeno l’esagerazione in senso opposto: se uno dice che, straniero o italiano NON cambia una fava, che il risultato è orribile e condannabile a prescindere dalla nazionalità… ma come si fa a ribattere “tu parteggi per gli stranieri” oppure “fate xenofobia alla rovescia”?
Sembrano tanto le manovrine logiche di certi politici per accreditare comunque la propria tesi a dispetto dei fatti e, soprattutto, delle parole espresse altrui.
P.S.
occorre molto meno forza a perforare un melone con un ombrello che un occhio
Dipende dalla fattura (materiale e sagoma) della punta dell’ombrello, dalla lunghezza di questi, dal modo d’impugnarlo, dall’inclinazione, dal fatto se l’oggetto colpito sia fermo o si stia muovendo (verso la punta, indietro, a lato)
Non siamo a CSI, non abbiamo i dati del RIS in mano, solo qualche foto sfocatissima e quello che viene riportato dai giornali, che sappiamo tutti più che bene quanto può essere superficiale se non travisato, impreciso e distorto. Ognuno ha (e non ha) la sua dose di nozioni di armi, anatomia, fisica… che separati e non a livelli professionali scientifici non indica un bel nulla di risolutivo e/o definitivo.
Restano pertanto solo opinioni, tutte potenzialmente valide, sia quella del centro perfetto volontario che quella del centro accidentale.
Personalmente ho cercato di leggere i titoli di giornali come Libero, il Giornale, La Padania il giorno dopo che un napoletano ha ammazzato una bimba polacca “per errore”.
Naturalmente non ho letto nulla del tipo “Napoletano ammazza Polacca”, ma al massimo qualcosa del tipo “dopo lite per vendetta spara e per errore ferisce a morte bambina”.
Giusto per capire in che baratro sta finendo il popolo italico.
PS
Comunque pure per me è volontario.
Se mi metto a sparare dalla finestra cercando di mancare i pedoni e poi ne prendo uno, mica posso dire che non lo sapevo! L’intenzione c’era anche se non lo capivo.
Allo stesso modo colpire di punta dimostra una volontà di offendere molto chiara… se le dava l’ombrello in testa state tranquilli che finiva con un bernoccolo e basta… e poi lo ha scelto lei o no l’ombrello ? Gli ombrelli sono tutti con la punta o no ? Mi sembra che l’intenzione ci fosse e fosse chiara, a prescindere dalla lingua in cui sono formulati i pensieri.
Speriamo che ci siano testimoni che raccontino come è andata, la cosa strana è che non ne ho sentiti intervistati ai vari tg (magari mi sono sfuggiti).
Se questa è una scaltrissima omicida o una sfortunata bifolca che fa più danni di quelli intenzionalmente voluti dovrebbero dirlo i referti medici e le testimonianze.
Strano anche che di tutti i presenti nel vagone (presumendo che non fosse stato vuoto) nessuno si sia mosso per seguirle o bloccarle. Tutti con questi fotofonini e nessuno che gli fa una foto segnaletica appena visto il fatto. Stupidi, menefreghisti o omertosi?
Dove abito io è successo un incidente simile, per fortuna finito bene, in un asilo: un bambino ha infilato un pennello nell’occhio di un altro bimbo durante un banalissimo litigio; il pennello si è spezzato e la punta è rimasta nell’occhio. Il neurochirurgo che l’ha estratta ha parlato di “miracolo” (lo so, lo so non doveva!) perchè la punta aveva evitato per pochi millimetri un’arteria cerebrale. Vanessa è stata meno fortunta anche per le dimensioni della punta di un’ombrello rispetto al pennello. Io credo all’incidente in una litigata che aveva superato, probabilmente, comunque i livelli di civiltà.
per me la rumena ha reagito, forse a una offesa, ad un gesto, con l’ intento di colpire il viso della Vanessa con l’ ombrello a mo di spada , perchè teneva l’ ombrello in quel modo, e per puro caso gli ha infilato l’ occhio con la punta dell’ ombrello. Non con l’ intenzione di uccidere naturalmente.
A una offesa viene naturale reagire in qualche modo. La reazione poi è soggettiva.
Se uno è dotato di una buona lingua reagisce pesantemente a parole. uno che non sa reagire a parole reagisce come può.
@Giuvà
Non ti preoccupare che anche i cittadini pacifici ed onesti si attrezzeranno a simili reazioni……..hai visto come è finito il campo nomadi in provincia di Ascoli Piceno…….
Non sono certo un avvocato, ma secondo me può essere stato omicidio preterintenzionale. Questo è se uno vuole colpire con un ombrello il suo “antagonista” e invece di causargli una semplice lesione lo ammazza. Stessa cosa se uno ammazza il proprio rivale in una lite finita a vie di fatto, naturalmente.
Basta che la sentenza non venga “drogata” dal fatto che l’imputata è straniera…
In quel caso può aver ragione Leo55, se la sentenza è “drogata” da buonismo, potrebbero nascere “casini”…
@davidetb
Già, stiamo proprio finendo in un baratro e pochi se ne accorgono.
Anche io quando ho letto della bambina polacca uccisa da un italiano ho pensato la stessa cosa. Se ti può interessare un buon articolo su repubblica prendendo spunto dalle due vicende parla del rapporta tra stampa ed immigrazione:
http://www.repubblica.it/2005/b/rubriche/glialtrinoi/karolina/karolina.html
…descriverei cosi l’incidente: si scaldano gli animi per una banalità..lei la minaccia e alza l’ombrello: ” guarda che te caccio un occhio..”. L’altra: “provace..” e l’altra provocata c’ha provato e c’è riuscita..é come vincere al lotto, quache volta succede