Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

La buona novella laica del mese di settembre è l’approvazione di una legge sul fine vita da parte del Consiglio regionale della Sardegna con 32 voti a favore, 19 contrari e un’astensione. Dopo la Toscana, la Sardegna è la seconda Regione ad approvare una normativa sul suicidio assistito in linea con i pronunciamenti della Corte Costituzionale e il testo riprende allo stesso modo la proposta avanzata dall’Associazione Luca Coscioni.

L’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna ha approvato una risoluzione che impegna la Regione a valutare l’istituzione di zone interdette alle manifestazioni di integralisti no-choice vicino agli ingressi di strutture sanitarie in cui si effettuano aborti. Il provvedimento, con primo firmatario Lorenzo Casadei (M5S), auspica l’intervento delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie e dei Comitati consultivi misti per tutelare la salute psico-fisica delle donne che intendono interrompere una gravidanza e chiede di sollecitare il Parlamento per istituire «zone di accesso sicuro» intorno alle strutture per la salute riproduttiva. Il testo è stato sottoscritto anche da Giovanni Gordini (Civici con de Pascale), Simona Larghetti, Paolo Burani e Paolo Trande (AVS), Alice Parma e Simona Lembi (PD). Casadei ha rimarcato: «con questa risoluzione chiediamo di vigilare attentamente e di verificare che l’interruzione volontaria di gravidanza sia davvero disponibile ovunque. Non permettiamo in alcun modo che la storia, soprattutto in Emilia-Romagna, torni indietro e se a Roma qualcuno pensa di usare le istituzioni per imporre una morale di Stato, qui troverà un muro fatto di laicità».

Per il terzo anno consecutivo si registra una decisa crescita delle classi in cui gli scolari, i cui genitori hanno scelto «attività didattiche e formative» al posto dell’insegnamento della religione cattolica, riceveranno gratuitamente il libro per svolgere le due ore settimanali di materia laica. A oggi il conteggio ha raggiunto quota 16.313, con un +33% rispetto allo scorso anno e un +153% rispetto all’anno scolastico 2023/24. Sul totale complessivo di classi rappresenta solo il 13,05%, ma va sottolineato che era il 9,54% lo scorso anno e il 5,63% due anni fa.

La deputata Gilda Sportiello (M5S) ha presentato un’interrogazione parlamentare per denunciare il ritardo nella divulgazione dei dati relativi all’attuazione della legge 194 sull’aborto. «L’ultima relazione trasmessa al Parlamento nel mese di febbraio 2025, dell’anno 2024, contiene in realtà i dati relativi al 2022», ha puntualizzato, «La pubblicazione del 2024 fa dunque riferimento ai due anni precedenti, con un ritardo che non consente di avere un quadro aggiornato della situazione relativa all’attuazione della legge 194». Sportiello ha sottolineato che servono «dati aggiornati, puntuali, mappature chiare e, nel frattempo, pretendiamo che la legge venga rispettata». L’interrogazione è stata sottoscritta anche dai pentastellati Andrea Quartini, Riccardo Ricciardi e Carmen Di Lauro. Allo stato attuale il Veneto è l’unica Regione che pubblica dati aggiornati sull’obiezione di coscienza, secondo quando ricostruito dal rapporto “Aborto senza numeri. L’assenza di dati come politica di deterrenza e causa di disuguaglianza” curato dalla giornalista Claudia Torrisi per l’organizzazione Medici del Mondo e presentato il 23 settembre alla Camera.

Alcuni deputati hanno espresso dubbi per l’istituzione della giornata festiva dedicata a san Francesco per il 4 ottobre, in particolare per l’aumento dei costi pubblici (stimati in 10 milioni di euro l’anno). Il provvedimento è stato approvato con 247 sì, 2 contrari e 8 astensioni e passerà al Senato per l’approvazione definitiva. Daniela Ruffino (Azione) ha dichiarato l’astensione del suo gruppo parlamentare pur riconoscendo il santo come «riferimento spirituale per l’Italia» evidenziando il maggior esborso per le casse pubbliche: «un Paese con un debito pubblico che supera il 140% del Pil non può permettersi una festività in più», ha spiegato Ruffino, che ha proposto come alternativa la celebrazione nella prima domenica successiva al 4 ottobre.

La sindaca di Genova Silvia Salis durante il suo intervento sul palco del festival Il Tempo delle Donne a Milano con Manuela Croci e Massimo Rebotti ha rivendicato: «Sono cristiana, sposata, madre, ma non impongo i miei valori e i miei modelli altri altri, riconoscono la laicità dello Stato e delle istituzioni e non penso che il modello che rappresento sia superiore a quello degli altri». «Se mi chiedono di riconoscere i bambini di due mamme, lo faccio, quei bambini esistono, anche se non rappresentano la mia struttura familiare», ha aggiunto.

Il Ministero della Difesa ha ricordato la breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870 con un video in cui sono riportate le parole dello scrittore Edmondo De Amicis, che fu in quell’occasione giornalista militare al seguito delle truppe.

La commemorazione alla Camera per Charlie Kirk, attivista della destra integralista statunitense ucciso da un attentatore, voluta dal governo Meloni ha destato le perplessità di diversi parlamentari, che hanno evidenziato la strumentalizzazione del tragico episodio. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Riccardo Ricciardi ha affermato: «tre quarti delle persone qui dentro, fino a due settimane fa, manco sapevano chi fosse Charlie Kirk, e oggi usano la tragedia della sua morte per fare squallida propaganda politica».

Infine una buona novella laica dall’estero.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha rigettato l’istanza di un docente di scuola paritaria cattolica, poi assunto da una scuola statale, che voleva far riconoscere ai fini del calcolo dell’anzianità di servizio gli anni di lavoro svolti nelle paritarie. La richiesta era stata avanzata dal Tribunale di Padova presso cui il docente aveva fatto ricorso. Secondo la Corte una normativa che non prevede tale computo non è incompatibile con le disposizioni europee, quindi rimane legittimo l’articolo 485 del Testo Unico e quanto stabilito dalla Cassazione al riguardo con sentenza 180 del 2021, nonostante la legge sulla parità scolastica.

La redazione

Un commento

G. B.

A proposito della buona novella laica dall’estero, ricordo che il servizio prestato nelle scuole dette paritarie già permette di maturare punteggio utile per l’inserimento nelle graduatorie degli aspiranti alle supplenze nelle scuole pubbliche e quindi di poter successivamente ottenere il posto di ruolo, eventualmente passando attraverso qualche concorso riservato. Quindi i signorini che hanno ottenuto il posto grazie alla raccomandazione di qualche ecclesiastico o di qualche politico clericale, nei primi anni della loro carriera hanno la possibilità di insegnare in modo continuativo, magari anche in una scuola vicino a casa, mentre i comuni mortali passano da una supplenza all’altra, spesso in sedi disagiate. E’ vero che nelle scuole private guadagnano un po’ meno, ma, a differenza dei precari della scuola statale, lavorano in modo continuativo. E poi i raccomandati hanno anche la pretesa di far valere il servizio prestato presso un ente privato per la ricostruzione della carriera (cioè per il calcolo dell’anzianità di servizio, con annessi benefici economici) nella scuola pubblica. Certo che ci vuole una bella faccia tosta!

Commenti chiusi.